New Police Story

Per un film così delicato Jackie sceglie di affidarsi a Benny Chan, inseparabile compagno di mille avventure, uno dei pochi a cui la star sente di potersi affidare completamente. Benny non figura tra i registi della serie Police Story, uno dei successi emblematici di Jackie Chan negli anni '80-'90, ma questo New Police Story con la serie di origine condivide poco o nulla: giusto il titolo e una fetta dello stesso spirito. Una fetta piuttosto sottile, peraltro, visto come si è incupita la vicenda poliziesca, sempre più noir; e quando si parla di noir a Hong Kong si parla di pessimismo, sofferenza, disillusione. Il personaggio di Jackie incarna queste caratteristiche, appare stanco e depresso, specie dopo che una trappola diabolica lo priva in un colpo solo della sua squadra.
Ma il film scava molto più in profondità, nel marcio di una società spaccata in due, in cui una crepa insanabile si è aperta per separare generazioni ormai inevitabilmente divergenti. Quella dei padri e quella dei figli, quella della vecchia Hong Kong e quella di una regione acefala dal futuro incerto se non inquietante. Daniel Wu, raramente così credibile e in parte - alle prese con più di dieci film tra il 2003 e il 2004 - combatte una sua battaglia personale con il complesso edipico, seppellendo lungo il suo cammino orde di uomini pur di avversare la figura paterna e l'istituzione Polizia che essa rappresenta. La lunga sequenza di showdown nel centro commerciale, tra scale mobili che sanno di The Mission e altri ammiccamenti, è quasi ironica nella tragedia del suo farsi. Di sotto genitori increduli in apprensione, di sopra figli senza tetto né legge, intenti a sparare su tutto e tutti, giusto per ribadire che quello di Hong Kong è un no future di quelli alla Johnny Rotten. Paint It Black, baby.
Jackie supera tutti i più che giustificati scetticismi dovuti alla lunga ma poco felice trasferta hollywoodiana e ritrova lo smalto di un tempo a contatto con l'atmosfera della madrepatria. D'altronde scene come le più nere di New Police Story o acrobazie come quelle del memorabile showdown nel reparto Lego sono e rimangono farina esclusiva del sacco di Hong Kong, dove le tempeste (di piombo) si abbattono senza pietà. Uno dei film più forti sull'handover di Hong Kong e sulla lacerazione da esso generata senza (che ci sia) mai (il bisogno di) annunciarsi come tale. 