Anno | 2011 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 85 minuti |
Regia di | Massimiliano Maci Verdesca |
Attori | Sandra Milo, Monica Nappo, Guia Jelo, Marcello Zappatore . |
Uscita | venerdì 15 marzo 2013 |
Distribuzione | Distribuzione Indipendente |
MYmonetro | 3,00 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 26 marzo 2013
CONSIGLIATO SÌ
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Un assurdo scherzo del destino vuole che Marcello Zappatore, introverso chitarrista di una band metal satanista, riceva la chiamata di Dio nella maniera più brutale possibile, cioè attraverso quella che sembra essere una stimmate sul costato. Nel paesino pugliese in cui vivacchia, insieme ad una madre bigotta che lo vorrebbe sistemato con un lavoro come si deve, attraversa una vera e propria crisi grottesco-esistenziale, incerto se scegliere il diavolo o l'acqua santa. Lo metterà sulla strada giusta una nonna vulcanica e sovversiva che conosce l'importanza di credere nei propri sogni.
Una delle prerogative più apprezzabili dell'esordio nel lungometraggio di Massimiliano Verdesca è la giusta misura tra il tono straniato tipico di una certa commedia americana (Napoleon Dynamite, ma anche Wes Anderson) e l'adesione a una realtà geografica fortemente caratterizzata, come può essere quella di un piccolo centro urbano della provincia di Lecce. Il mondo in cui si trascinano i personaggi di questa pellicola volutamente dilatata, fredda, spesso anche monotona, ritrae un'umanità periferica, ma perfettamente credibile, un'assortita galleria di facce e corpi alla deriva.
Giocato sulle ellissi e su una recitazione a tratti alienata ad altri eccessiva, W Zappatore appare come l'insieme di una serie di bozzetti, schizzi su uno sfondo bianco dilaniato più dai silenzi che dagli strepiti, in cui si muove una figura resistente ai cambiamenti, inattuale nell'aspetto e negli atteggiamenti. Il piano della realtà - Marcello Zappatore è realmente un virtuoso della chitarra del leccese - fa buon amalgama con l'intreccio grazie ad un timbro visivo-sonoro che colpisce per piccole variazioni e piacevoli accensioni, nonostante abbia molti e ingombranti padri: dal cinema di Kaurismäki alla fotografia di Luigi Ghirri.
Piccolo e stravagante, forse di non facile visione per chi non ha dimestichezza con il low budget, è un film che sembra più la prova generale per uno migliore ancora da girare che uno totalmente concluso e risolto; del resto è frutto di un lavoro sul personaggio Zappatore che Verdesca porta avanti da tempo, alle spalle ci sono uno speciale realizzato per MTV e un corto dall'eloquente titolo In religioso disagio. Al netto dei debiti verso i diversi immaginari citati - tutti di chiarissima decifrazione - è una divertente curiosità, un racconto sulla privazione (o meglio, il sacrificio?) e sull'importanza dell'ostinazione nel perseguire le proprie attitudini.
Ci sono svariati modi per produrre un film, anche se poi tutto si riduce ad una sola scelta: seguire i canoni di genere, oppure uscire dal seminato e proporre al pubblico qualcosa di nuovo, diverso, a rischio a volte di renderlo incompreso. Quest’ultima scelta, la più intraprendente e coraggiosa, purtroppo spesso trasforma una buona dose di ottimi propositi in delle schifezze quasi improponibil [...] Vai alla recensione »
Sullo sfondo di estremismi religiosi, croci e rumorosi silenzi il film propone allo spettatore uno spaccato di vita nel profondo sud Italia. Originale nella regia e crudo nell'esporre la realtà su cui si tesse la trama divertente e ironica il lungometraggio racconda la storia di un chitarrista metal devoto a Satana che si trova a esser scelto da Dio per ricevere le stigmate.
Un film sospeso tra fantasia e realtà, tra inconscio e consapevolezza, tra rock e fede. Fa ridere e pensare già per la sua ambientazione in un contesto, come quello del Salento, dove bigottismo e sentimento religioso autentico si intrecciano indissolubilmente. Il grottesco che caratterizza lo stile del film ha, per me, qualcosa dell' "Umorismo" di Pirandello; non è [...] Vai alla recensione »
Un film sospeso tra fantasia e realtà, tra inconscio e consapevolezza, tra rock e fede. Fa ridere e pensare già per la sua ambientazione in un contesto, come quello del Salento, dove bigottismo e sentimento religioso autentico si intrecciano indissolubilmente. Il grottesco che caratterizza lo stile del film ha, per me, qualcosa dell' "Umorismo" di Pirandello; non è [...] Vai alla recensione »
Simpatica commedia surreale, basso costo e sorprendente umorismo, ambientata nel Salento. Lo sfaticato Marcello suona la chitarra in un band metal satanista, Hecce Homo. Un giorno si ritrova con una strano taglio sotto il costato: stimmate o coltellata? La mamma bigotta lo spinge a espiare in convento, la nonna fuori di testa (Sandra Milo) a insistere con la musica.
Se amate l'heavy metal e «cinico tv», questo è il vostro film. Se no, soprassedete. W Zappatore, coraggiosamente spedito nelle sale da una delle società (Distribuzione Indipendente, nel caso) che stanno tentando di scompigliare il mercato italiano, è un oggetto veramente bizzarro. Il titolo, lo ammetterete, è astuto: ricorda Viva Zapatero di Sabina Guzzanti e non è sorprendente scoprire che regista [...] Vai alla recensione »