Titolo originale | Broderskab |
Anno | 2009 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Danimarca |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Nicolo Donato |
Attori | Thure Lindhardt, David Dencik, Nicolas Bro, Morten Holst, Claus Flygare, Hanne Hedelund Lars Simonsen, Michael Grønnemose, Anders Heinrichsen, Jon Lange, Johannes Lassen, Sophie Louise Lauring, Martin Metz (II), Signe Egholm Olsen, Peter Plaugborg, Mads Rømer. |
Uscita | venerdì 2 luglio 2010 |
Distribuzione | Lucky Red |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 |
MYmonetro | 2,66 su 10 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento lunedì 17 dicembre 2012
Cacciato dall'esercito Lars entra in contatto con un gruppo di estremisti di destra, da loro sarà accettato ma quando si innamora (ricambiato) di uno di loro cominciano i problemi. Il film è stato premiato a Roma Film Festival, In Italia al Box Office Fratellanza - Brotherhood ha incassato nelle prime 4 settimane di programmazione 125 mila euro e 31 mila euro nel primo weekend.
Fratellanza - Brotherhood è disponibile a Noleggio e in Digital Download
su TROVA STREAMING
e in DVD
su IBS.it e su LaFeltrinelli.it.
Compra subito
CONSIGLIATO NÌ
|
I neonazisti sono uguali in tutto il mondo, così anche in Danimarca fanno raid notturni per menare immigrati (in questo caso pakistani) o omosessuali, rileggono la storia della seconda guerra mondiale, hanno riti di iniziazione e nelle sfere più alte dei movimenti cercano di reclutare gli elementi più furbi tra le file degli insoddisfatti della società con affabili parole. Trovano così Lars, militare radiato per accuse di omosessualità che non ama gli extracomunitari ma nemmeno i nazi, loro però lo convincono, lo prendono tra le loro fila e lui si innamora di uno di loro scoprendone il lato gay. Gli amici ovviamente non gradiranno la scoperta.
Come sempre in questi casi si tratta di una storia di violenza, di miseria e in ultima analisi di uno stile di vita senza scampo. Brotherhood colpisce duro lo spettatore ma solo superficialmente mostrandogli un sentimento che fiorisce tra le rocce e poi distruggendo la possibile felicità dei protagonisti, mostrando una possibile redenzione da un abisso e poi lasciando che il male in un certo senso abbia la sua rivincita. Tutto già visto in un meccanismo risaputo che però vuole essere originale.
Tirare in ballo tematiche come quelle neonaziste, sulle quali la quasi totalità del pubblico è già d'accordo può essere un'arma a doppio taglio, poiché è molto facile fornire agli spettatori solo conferme di quello che già pensano, cavalcare i loro desideri espliciti (che qualcuno tenti di rompere la catena di violenza insensata) e impliciti (che il film trovi delle impennate drammatiche) però a questo dovrebbe anche corrispondere un'idea davvero originale che differenzi questo film dalla restante moltitudine di opere sullo stesso tema.
Gli estremisti di destra sembrano personaggi marginali presi da altri film o dall'immaginario collettivo, sono figure piatte e incomprensibili che è possibile solo condannare senza appello. L'ideologia aberrante non dovrebbe essere una scusa per non tentare di capire gli uomini che si celano dietro atti così ignobili. In Brotherhood invece solo chi si distacca dall'ideologia sembra avere veri sentimenti, gli altri sono solo figurine, ma anche per quei pochi fortunati il destino è di un trattamento noioso e prevedibile nelle sue svolte.
FRATELLANZA - BROTHERHOOD disponibile in DVD o BluRay |
DVD |
BLU-RAY |
||
€9,99 | – | |||
€9,99 | – |
Dovrebbero proiettarlo nelle scuole, nei cineforum, per fa vedere, per cercare di far capire ai tanti ragazzi che disegnano una svastica sullo zaino senza sapere cosa vuol dire, alle tante persone che si permettono di giudicarne altre in base al loro orientamento sessuale. Un film pieno di amore, ma soprattutto, nonostante la cattiveria che lega quelle persone, molto dolce.
Lars, un giovane sergente dell’esercito danese, decide di abbandonare la carriera militare in seguito ad una mancata promozione, ed entra in contatto con un movimento neo-nazista responsabile di una serie di raid contro stranieri e omosessuali. Nonostante il suo iniziale scetticismo, Lars sceglie comunque di diventare un membro del gruppo; qui conosce Jimmy, un ragazzo dal carattere irruento ed aggressivo… [...] Vai alla recensione »
Crudo, forte, maschio, semplice, vero. Un film per niente intellettuale anzi oserei dire “carnale”, che colpisce allo stomaco lo spettatore quanto serve e conquista il cuore quanto può; dialoghi oltre misura semplici e minimali che lasciano a frequenti e ostentati silenzi, a corpi sempre in tensione e a sguardi vividi il compito di comunicare. Protagonista indiscusso il conflitto interiore, matrice [...] Vai alla recensione »
Il film è struggente, adatto anche ad un pubblico che non ama i film violenti, è una storia d'amore e di possibilità, di speranza che non sfiorisce mai, una condanna della violenza gratuita e provocata. Gli attori esprimono con intensità il proprio personaggio calandosi perfettamente nella parte, tutti. Il finale non nasconde la possibilità che ci possa essere [...] Vai alla recensione »
Pugni nello stomaco sullo schermo ed in pancia allo spettatore. Forti sentimenti descritti con onestà e partecipazione,per un esito riuscitissimo,emozionante,erotico,commovente. E smettiamola di cercare il pelo nell'uovo:che senso ha parlare di scelte scontate sul mondo nazi? Il regista è evidentemente interessato al phatos tra i due ragazzi,pertanto non ha senso aspettarsi approfondimenti sul gruppo [...] Vai alla recensione »
Ho visto il film in anteprima all’Auditorium Parco della Musica di Roma il 22 giugno, alla quale era presente anche il regista. Inizialmente ero scettica, pensavo di trovarmi di fronte ad un “deja vu”, ma pian piano il film mi ha coinvolto e piacevolmente emozionato. Scene forti e non parlo di quelle di sesso, ma di violenza gratuita verso persone indifese.
il film riesce ad interessare laddove non ci si aspetta,e cioè su tematiche come omosessualità e neo-nazismo sulle quali si pensa di aver assimilato da tempo l'origine e l'ideologia,ben costruito ,la storia risulta essenziale senza sbavature,bravi gli attori,semmai il finale lascia tutto sospeso,andranno o staranno?...
Spesso si discute dei film solo a partire dagli scottanti temi trattati (o evocati) e, molto frequentemente, chi ne parla è il primo a non aver visto l'opera al centro dell'attenzione. Neo-nazismo, omosessualità e il legame tra i due fenomeni sono tematiche presenti nel film d'esordio del regista danese di italiche origini, Nicolo Donato. Drammaturgia e messa in scena aiutano però a capire dove il [...] Vai alla recensione »
Due piccole S tatuate sul collo come segno di riconoscimento, il cranio rasato, una grande aquila uncinata sulla schiena, sul tavolino il Mein Kampf di Hitler e ripiegate, pronte all'uso dei raduni, le bandiere del Terzo Reich. L'apparenza a volte può ingannare se dietro i raid punitivi al centro rifugiati o alla comunità di pachistani, dietro le parole dure - quello "sporco frocio" ossessivamente [...] Vai alla recensione »
L’omosessualità maschile è diventata mainstream grazie al film di Ang Lee “Brokeback mountain” (2006). In quel caso i protagonisti erano rudi cowboys che scoprivano l’amore durante il periodo della transumanza estiva. Cosa succede invece se a innamorarsi sono due neo-nazisti in Danimarca? Questo è il cuore pulsante di “Brotherhood - Fratellanza” (2009), il primo lungometraggio dell’italo danese [...] Vai alla recensione »
Un film delicato e al contempo struggente. E' la storia di un amore difficile ma non per questo poco vissuto. La sceneggiatura di questo regista mi ha colpito. E' fredda ma al contempo molto introspettiva, profonda e dinamica. Brillante anche la colonna sonora che accompagna i momenti più toccanti, intimi e commoventi di questa pellicola.
Lars è un giovane di buona famiglia ben avviato alla carriera militare...quando beve un bicchiere di troppo molesta però altri uomini, atteggiamento non tollerato nell'esercito e infatti gli viene fatta ritirare la domanda di promozione e viene indotto a cambiare attività. Durante un ritrovo in casa di amici si fa notare da Micheal detto Kilo, alto membro di un'organizzazione neo-nazista che lo tira [...] Vai alla recensione »
Vincitore del Marc’Aurelio d’oro all’ultimo Festival del Cinema di Roma, l’opera prima del regista italo-danese Nicolo Donato, “Brotherhood”, approda questo weekend nelle sale tentando di ottenere lo stesso consenso da parte del pubblico delle sale nazionali. Il film è ispirato ad un documentario sui gruppi neonazisti emergenti che Donato vide in televisione.
Passato inosservato nei cinema, ha fatto furore al Festival del cinema di Roma. E' un film forte, duro, intelligente e di qualità con una prima parte molto migliore della seconda. In effetti la fase iniziale, quella della conoscenza e del reclutamento del protagonista da parte del gruppo nazi è affascinante e ricca di spunti e significati.
Ennesimo compitino stucchevole. Tema: come raccontare una relazione omosessuale in ambiente terribilmente omofobo? Svolgimento: mettiamola tra i neonazisti, peggio di così... E allora, sotto con una sceneggiatura didascalica, personaggi a una dimensione, andamento scontato, mai un'invenzione di regia manco a pagarla, lentezza esasperata - non lentezza di ritmo (ogni film [...] Vai alla recensione »
Film ben riuscito, commovente, emozionante e pedagogico. Mi lascia perplesso solo il finale.
La storia è apparentemente semplice, apparentemente trita: un ragazzo in crisi entra in 'organizzazione paramilitare di ultradestra; qui vede il forte spirito di appartenenza e di identità che il gruppo conferisce ai suoi membri; entra in sintonia con uno di loro, in un gioco di sguardi e attese scatta l'attrazione; si crea l'inevitabile dissidio, interno ed esterno verso [...] Vai alla recensione »
Lars è un militare congedato per aver fatto delle avance a due suoi subordinati; non trovando di meglio, si unisce a un gruppo di naziskin e viene assegnato a un altro ex militare, ché lo educhi a divenire un ottimo camerata: scoppia l'amore, prima fisico poi da compari: la tragedia è ovvia. Tutto già visto, film che ha il pregio di essere il migliore del suo genere. [...] Vai alla recensione »
Si tratto di un'opera prima interessante, buona la struttura del racconto ...forte potenza narrativa ma ciò che arriva non é abbastanza!
Nonostante i buoni intenti del regista, il risultato finale è un film poco credibile. Tutto sembra così finto, irreale: i nazisti poco cattivi, la relazione che nasce tra i due troppo romantica...insomma, si lavora poco sull'introspezione dei personaggi. Ottimi attori.
Dopo la storia d'amore tra due cow-boy all'ombra delle montagne in fiore del Wyoming, è la volta di due camerati neo-nazisti all'ombra della filosofia mediocre di “Mein Kampf”. Nella vertigine del nulla, prodotto da rigurgiti nazionalsocialisti, nasce l'amore tra Lars e Jimmy e un film pienamente persuasivo sull'amore tra due uomini. Dentro un immaginario costituito da attributi maschili e un tripudio banalmente fallico di coltelli, cazzotti e volantini inneggianti, il regista danese Nicolo Donato inserisce un protagonista schizofrenicamente scisso in due, un volto che prende a pugni il suo amato [...]
Che cosa vuole dire essere un uomo, oggi? Se lo sta chiedendo tutto il cinema occidentale e non fa eccezione Brotherhood, il lungometraggio di esordio del regista italo-danese Nicolo Donato che ha vinto l’ultima edizione del festival di Roma, storia dell’incontro fra un omosessuale conclamato e un omosessuale nascosto all’interno di un gruppo di neonazisti.
Tragedia un po' greca e un po' shakespeariana, melodramma (poco) erotico e antieroico alla Ang Lee, film politico moderno, Fratellanza- Brotherhood , è un po' tutto questo. Con qualche piccola discontinuità e un'intensità intermittente rispetto ai modelli. Nicolo Donato, con alcune trascurabili sbavature, si impelaga in un argomento difficile impiantandovi una storia rischiosa.
Nicolo Donato (senza l’accento su «Nicolo») è un paisà danese, di origini siciliane, che non parla una parola di italiano. È nato (nel 1974) e cresciuto in Danimarca, beato lui, e ha studiato cinema in un paese che da 10-15 anni, grazie a Lars Von Trier e ad altri autori combattivi, si è imposto come una realtà emergente nella mappa del cinema mondiale.
L'argomento dell'amore che può sopravvivere anche nei contesti sociali e familiari più ostili non è proprio originale. Ma «Brotherhood», opera prima del danese di origini italiane Nicolo Donato, premiato come miglior film al Festival di Roma 2009, s'impone proprio per la capacità di renderlo ancora interessante e incisivo grazie a una straordinaria tensione narrativa, a una forma articolata, a uno [...] Vai alla recensione »
Due cuori e una condanna. Gay all’ombra della svastica. Naziskin ma con l’anima. Oppure: dopo i cowboy omosex di Brokeback Mountain, ecco i neonazi innamorati di Brotherhood. Eccetera eccetera. Premiato col Marc’Aurelio d’oro all’ultimo Festival di Roma, l’esordio del giovane danese di origini italiane Nicolo Donato rischia di restare preso tra due fuochi.
Il giovane regista danese Nicolo Donato cerca l' amore, la sua scintilla emancipatrice proprio là dove non sembra che possa nascere e sopravvivere. Lars è costretto a lasciare la carriera militare perché sospettato di aver adescato commilitoni. Casualmente incrocia una piccola setta che organizza spedizioni punitive contro omosessuali e immigrati musulmani.
Nicolo Donato's bleak yet compelling "Brotherhood," an unsparing neo-noir with the structure and inevitability of classic drama, opens in the dark of night with a man entrapping a young, inexperienced gay man into a bashing and then cuts to a young blond soldier being told by his commanding officer he cannot be promoted because he's been accused of making passes at fellow soldiers.
C'è qualcosa di molto fastidioso - e non in modo interessante - nel film di Nicolò Donati vincitore allo scorso festival di Roma. Non è certo il tema, giovani neonazi europei aizzati contro migranti e omosessuali non peggiori di tanti nostri politici al governo che lanciano proclami xenofobi e omofobi. No, ciò che irrita in questo film è il tono ipocrita di chi sceglie un soggetto più per il suo possibile [...] Vai alla recensione »
Ormai il cinema rende positivi assassini seriali ed extra-terrestri, vampiri e licantropi. Restano negativi pedofili e berlusconiani, mentre i nazisti si sono emancipati, specie se pentiti (American History X) o innamorati gaiamente, come in Brotherhood («Fratellanza») di Nicolò Donato. Giustamente premiato all'ultimo Festival di Roma, il suo film racconta di un ex sergente dell'esercito danese, che [...] Vai alla recensione »