L'esplosivo piano di Bazil

Film 2009 | Commedia, 105 min.

Regia di Jean-Pierre Jeunet. Un film Da vedere 2009 con Dany Boon, André Dussollier, Nicolas Marié, Jean-Pierre Marielle, Yolande Moreau. Cast completo Titolo originale: Micmacs à Tire-larigot. Genere Commedia, - Francia, 2009, durata 105 minuti. Uscita cinema venerdì 17 dicembre 2010 distribuito da Eagle Pictures. - MYmonetro 3,15 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento venerdì 6 giugno 2014

Bazil, grazie all'aiuto di un eccentrico gruppo di amici, prepara la sua vendetta contro i produttori di armi che gli hanno rovinato la vita. Il film ha ottenuto 3 candidature a Cesar, In Italia al Box Office L'esplosivo piano di Bazil ha incassato nelle prime 9 settimane di programmazione 236 mila euro e 35,9 mila euro nel primo weekend.

Consigliato sì!
3,15/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 3,17
PUBBLICO 3,29
CONSIGLIATO SÌ
Un'avventura dalle possibilità infinite e surreali in cui si dispiega un fantasioso arsenale di idee estrose e di brillanti creazioni.
Recensione di Edoardo Becattini
lunedì 13 dicembre 2010
Recensione di Edoardo Becattini
lunedì 13 dicembre 2010

Quando è ancora bambino, Bazil riconosce fra le foto che documentano la morte del padre, saltato in aria con una mina antiuomo durante una missione in Marocco, il marchio di una fabbrica di armamenti. Da grande, mentre fa il turno di notte a un videonoleggio, viene colpito alla fronte da una pallottola volante durante una sparatoria. Salvo per miracolo, Bazil si ritrova senza casa e senza lavoro, con la sola certezza che il proiettile che lo ha colpito e che ancora sta nella sua testa proviene da un'altra fabbrica d'armi. Dopo qualche notte trascorsa lungo la Senna e qualche giorno passato a fare l'artista di strada, viene invitato da un barbone a entrare a far parte di una famiglia di clochard creativi che vivono in un mondo di materiali riciclati. Assieme a loro, Bazil medita la sua vendetta contro i potenti signori della guerra.
I favolosi mondi di Jean Pierre Jeunet più invecchiano e più si fanno giovanili, gioiosamente immaturi. Allo stesso tempo, più le loro ambientazioni vanno collocandosi nel mondo reale (dai paesaggi postatomici di Delicatessen e La città perduta si passa alla Parigi contemporanea di Amélie e a quella pre-bellica di Una lunga domenica di passioni) e più le sue storie paiono trasformarsi in fiabe, racconti edificanti di personaggi in balia di un "favoloso destino". Sempre meno dark e ciniche e sempre più giallo pastello o virate a seppia, le favole di Jeunet non smentiscono tuttavia un peculiare interesse per alieni e burattini. In L'esplosivo piano di Bazil lo ritroviamo nella banda dei clochard di Tire-Larigot, praticamente una summa di tutti i personaggi finora incontrati nelle sue opere precedenti: adulti bizzarri e mai cresciuti, freak dall'animo puro e un po' autistico, artisti geniali in un mondo immaginario fatto di scarti e recuperi presi dal cinema e dai cartoni animati. Proprio come nei mondi dell'animazione, ognuna di queste bislacche marionette fa del proprio infantilismo e della sua ingenuità un punto di forza, la leva motrice per concepire trappole, invenzioni fantasiose e progettare una vendetta al contempo personale e universale contro due ricchi magnati dell'industria bellica. A sua volta, Jeunet converte in modo definitivo questa "regressione infantile" dei suoi personaggi in una questione di stile, lavorando principalmente su gag e dinamiche recuperate con inventiva dal muto e dal dominio di possibilità più elastiche e leggere della comicità slapstick.
Ancor più degli altri film di Jeunet, L'esplosivo piano di Bazil diventa perciò un lungo gioco, una recita di adulti bambini piena di idee fantasiose e affidata a un gruppo di grandi caratteristi guidati da un attore dalle fenomenali capacità mimiche come Dany Boon. L'espressività del creatore di Giù al nord trasforma Bazil in un eroe tenero e romantico a metà fra Chaplin e Bugs Bunny. In una tale avventura dalle possibilità infinite e surreali, Jeunet può dispiegare tutto il suo fantasioso arsenale di idee estrose e di brillanti creazioni. Tanto farsesco da suscitare qualche perplessità di fronte all'ingresso brutale dei drammi reali (le foto dei bambini mutilati). Eppure tanto incredibilmente immaginifico e pazzoide da realizzare un altro "favoloso mondo" dove solo caso e fantasia sono al potere.

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RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
sabato 11 dicembre 2010
Club dei Cuori Solitari

     In questo momento, se c'è un cinema che merita di essere seguito, è sicuramente quello francese. In Europa non ha rivali, in Asia stanno crescendo ma gli manca qualcosa, e in America i grandi autori provano a controbilanciare tutta la spazzatura che produce Hollywood, dalla loro hanno ancora i grandi capitali, ma recentemente anche i produttori francesi [...] Vai alla recensione »

domenica 26 dicembre 2010
Bakis

Un'altra matrioska di storie, un caleidoscopio di personaggi, piccoli momenti e intuizioni geniali. Jeunet in qualche modo si conferma un poeta degli emarginati che ri-creano la propria realtà, che pur fuori dalle regole della società riescono a raggiungere i propri obiettivi. In quest'opera divertente, il retrogusto amaro di una (palese) critica politica a Sarkozy e al commercio di armi che vengono [...] Vai alla recensione »

sabato 17 luglio 2010
Linus2k

Ci sono voluti anni dal riuscito "Una lunga domenica di passioni" per rivedere Jeunet dietro la telecamera, anni per creare un nuovo universo di personaggi, storie, atmosfere che già hanno caratterizzato un prezioso ed unico marchio di fabbrica già dai primi film con Marc Caro, fino allo splendido Delicatessen ed all'ormai cult Amelie. Il cinema di Jeunet si conferma un Elzapoppin di ironia, fantasia, [...] Vai alla recensione »

sabato 14 aprile 2012
kondor17

Jeunet non ci tradisce mai! Riesce sempre a divertire e, credo, divertirsi, facendo buon cinema. Fantasioso come solo ahimè i francesi sanno essere, questo film dall'inizio sconcertante e grottesco - sennò che Jeunet sarebbe - è invece una divertente storia di una piccola grande personale vendetta pensata da Bazil e realizzata da una banda di autentici fuori di testa, tra cui [...] Vai alla recensione »

martedì 15 marzo 2011
jaky86

Jeunet tira fuori un altro piccolo, delizioso capolavoro con il suo stile unico ed inimitabile a metà tra la delicatezza di Amelie e il grottesco di Delicatessen. Bazil ha perso tutto: casa, lavoro e famiglia. La sua vita è stata rovinata dalle armi da guerra: il padre artificiere è morto in Marocco su una mina anti-uomo mentre lui ha un proiettile conficcato nella testa.

venerdì 28 gennaio 2011
martacora

Anche questa volta J.P. Jeunet ci regala una favola dai toni edulcorati e grotteschi, che ormai caratterizzano la sua firma d'autore. Non mancano personaggi sopra le righe, piccole nevrosi quotidiane, orgasmi grotteschi e una colonna sonora che sposa fisarmonica e tempi di valzer. Questa volta però il favoloso mondo creato dal regista serve a introdurre uno degli argomenti paradossalmente [...] Vai alla recensione »

sabato 22 gennaio 2011
Grianne

Finalmente arriva anche nelle sale italiane L’esplosivo piano di Bazil, l’ultimo lavoro di Jean-Pierre Jeunet, regista francese che si fa conoscere in tutto il mondo nel 2001, grazie a Il fantastico mondo di Amélie, vivace fiaba romantica. Il titolo riprende chiaramente quella che è la trama-piano del film, cioè il tentativo di un uomo di vendicarsi dei produttori delle armi che hanno ucciso il padre [...] Vai alla recensione »

mercoledì 19 gennaio 2011
FRANCESCO GIULIANO

Questo film è una favola dei nostri tempi, raccontata secondo lo stile fumettistico, allettante e divertente del regista Jean-Pierre Jeunet. Una favola che narra la vittoria dei deboli sui potenti. Una favola in cui si racconta dei delitti causati dalle armi di qualunque tipo e delle pene che è costretto a subire un povero ragazzo Bazil, che rimane orfano di padre, deceduto [...] Vai alla recensione »

domenica 4 settembre 2011
ultimoboyscout

Complessivamente credevo meglio, soprattutto ho trovato Boon sottotono, lui grande attore con solidissime basi ed esperienze teatrali, noto da noi soprattutto per il bellissimo "Giù al nord". Bazil, il protagonista, non ha troppa fortuna con le armi: una mina gli ha ucciso il padre e un proiettile gli si è conficcato in testa in testa rischiando di ucciderlo.

martedì 11 gennaio 2011
Reservoir Dogs

Il cinefilo Bazil (Boon), durante il suo turno di notte ad un videonoleggio mentre recita a memoria "Il grande sonno" di Hawks viene raggiunto da una pallottola alla testa. Il dottore che lo opera lancia una moneta e decide di non estrarre la pallottola in modo da non farlo paradossalmente morire. Ripresosi Bazil, con la continua necessità di fare qualche "esercizio per la mente" [...] Vai alla recensione »

venerdì 24 dicembre 2010
renato volpone

Colpito alla testa da una pallottola vagante, il protagonista di questo film si ritrova, senza casa e senza lavoro, a fare una vita da barbone e chiedere l'elemosina. Viene accolto in una sorta di "corte dei miracoli" dove personaggi freak e borderline,assolutamente meravigliosi, lo accolgono, sostengono e aiutano nel suo  piano "esplosivo" per trovare giustizia alla sua [...] Vai alla recensione »

mercoledì 29 dicembre 2010
ruggero

Un conto sono le buone intenzioni del regista e un conto è il risultato finale. I miei colleghi di critica, nei commenti precedenti, hanno evidentemente voluto premiare la visionarietà del regista e il suo tentativo di creare una atmosfera magica, sognante. Non si sono però fatti la domanda esiziale: il film è riuscito? Facile trovare richiami a Fellini e Chaplin ( la contorsionista è una Giulietta [...] Vai alla recensione »

giovedì 23 dicembre 2010
zio..

Nel periodo nefasto dei cine panettoni, finalmente un film simpatico ed intelligente..

giovedì 23 dicembre 2010
startibasrtfast

domenica 9 ottobre 2011
kat888

Jeunet propone un film, come altri dei suoi, ricco di contenuti e curatissimo nella forma, visionaria ed un po' strampalata. Da vedere.

sabato 23 luglio 2011
PedroMovie

Lunare, stralunato, anti convenzionale, irriverente, colorato, fantasioso, ingegnoso, brillante, malinconico, poetico, favolistico, satirico, geniale. Quando il cinema diventa Arte, Arte Surreale. Piacevole sorpresa.

domenica 15 maggio 2011
ipno74

Più che Bazil il genio qui il film è straordinariamente geniale. Geniale la regia, la fotografia e la sceneggiatura. I personaggi sono ben caratterizzati. Divertentissimo l'uomo che parla per luoghi comuni e la ragazza che, con un solo colpo d'occhio riesce a capire il peso, la distanza e come è fatto un'oggetto.

mercoledì 4 maggio 2011
lebosky

Una bella storia. Surreale, grottesco, comicità, ottima fotografia. Un film veramente ben fatto.

lunedì 26 settembre 2011
tiamaster

dopo il capolavoro "il favoloso mondo di ameliè" jeunet ritorna in una commedia dallo stile simile,con un bravo dany boon. il cinema francese è ormai di fatto in ascesa, e questo film ne è la prova perchè commedie così si vedono sempre più raramente,una storia pacifista e buona,un film tenero dove ci sono personaggi simpatici e battute riuscite,con [...] Vai alla recensione »

lunedì 10 gennaio 2011
Poldino

Non si capisce, la scelta insensata dei distributori italiani di prevedere un ridotto numero di copie per l'intero Paese. Forse perchè il film era francese, o per paura di nuocere a "capolavori" come quelli di De Sica o di Boldi? In Italia, l'ultimo lungometraggio di Jeunet, per colpa dei motivi su esposti ha incassato ed è stato visto pochissimo.

sabato 18 marzo 2017
emanuele marchetto

Bazil, orfano di padre morto in giovane età a causa di una mina antiuomo e disoccupato a causa di un proiettile infilato nel cervello, intercettato durante una sparatoria avvenuta davanti al suo negozio, scopre che i produttori dei due congegni hanno sede ai lati opposti di una stessa strada. Deciso a farla pagare ad entrambe le imprese, escogiterà un intricato piano per metterle [...] Vai alla recensione »

domenica 19 dicembre 2010
ablueboy

Il film ritrae il modo in cui uno sventurato cassiere di videoteca cerca compensazione per il fatto di essere stato colpito accidentalmente da un proiettile, fatto che lo porterà anche a perdere lavoro e diventare un barbone. Si propone un gradevole contrappunto fra due opposte  surrealtà: la realtà underground dei senzatetto amici di Bazil, e un patinata iperrealtà [...] Vai alla recensione »

lunedì 26 dicembre 2011
Francesco2

Spiace dirlo, ma nonostante la simpatia che (a volte) può suscitare è davvero un passo indietro. Cosa fossero l'ottimismo della (ri) scoperta di noi stessi, o quello della volontà, il regista francese ce l'aveva già mostrato, rispettivamente, nel "Favoloso mondo di Amélie" o in "Una lunga domenica di passioni", a costo di farsi accusare di buonismo o di ottimismo fine a sé stesso.

mercoledì 22 dicembre 2010
Bandy

Se questo è il regista dei bellissimi Il Favoloso Mondo di Amelie, e Una Lunga Domenica di Passioni,non lo riconosco in questo film. Una storia banale con un finale scontato,e attori penosi... Avrebbero dovuto farlo in cartoni animati per bambini,sarebbe stato meglio...

venerdì 17 dicembre 2010
brian77

Purtroppo non esiste un racconto che sia minimamente interessante. Solo una serie interminabile di vignette, di personaggi caricaturali risolti in una dimensione puramente grafica, di finto estro, di finta fantasia, gag che all'inizio sono anche simpatiche ma che alla lunga stancano perché non affondano in un coinvolgimento narrativo.

FOCUS
INCONTRI
venerdì 10 dicembre 2010
Edoardo Becattini

Alieni e burattini. Asociali e sognatori. Vagabondi e freaks. Nei favolosi mondi virati a seppia di Jean Pierre Jeunet vige una sola regola: la fantasia al potere. Tutto il resto è rimandato alle sorprese del caso e del destino, agli intricati sentieri del fato e della sorte, cui ci si può opporre solo attraverso sterzate di creatività. Così, dopo Il favoloso mondo di Amélie e Una lunga domenica di passioni, è ancora una volta il fato a determinare la nuova avventura di Jeunet: L'esplosivo piano di Bazil.

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Valerio Caprara
Il Mattino

Umorismo nero a gogò, poeticismo surreale e abbondanti stralci della propria visionarietà naive danno l’impronta d’autore a «L’esplosivo piano di Bazil» di Jean-Pierre Jeunet («Delicatessen»). Una sorta di fumetto fuori standard che scompagina le abitudini narrative dello spettatore, ma nello stesso tempo lo irretisce con la sua genuina freschezza favolistica: il protagonista Dany Boon v’interpreta [...] Vai alla recensione »

Davide Turrini
Liberazione

Arrivano i rigattieri. Basta ri-entrare nel meraviglioso universo cinematografico di Jean-Pierre Jeunet. L'inventore/regista de Il favoloso mondo di Amelie e La città dei bambini perduti torna dopo sei anni in sala (in Francia il film è uscito un anno fa) con Micmacs à tire-larigot, titolo gergale che in italiano è diventato L'esplosivo piano di Bazil.

Jean-Luc Douin
Le Monde

Jean-Pierre Jeunet est un cinéaste précieux, auquel sa poésie délirante inspirée par Jacques Prévert assure un statut aussi ludique que ceux du Britannique Terry Gilliam ou de l'Américain Tim Burton. Interprété par Dany Boon, ici dans son meilleur film, le héros est un cinéphile dont le père a sauté jadis sur une mine et qui se prend une balle perdue dans le crâne (une "dragée dans le bocal" pour [...] Vai alla recensione »

Cinzia Romani
Il Giornale

Un altro «fantasioso mondo» parigino come quello di Amélie emerge, negli stessi toni giallo pastello e seppia, dalle vicende di Bazil, il caratterista Dany Boon (Giù al Nord).Da piccolo il protagonista nota,nella foto del padre, saltato in aria su una mina, il marchio d’una fabbrica di armi e da grande, mentre di notte lavora in un videonoleggio, una pallottola vagante lo colpisce in fronte.

Francesco Alò
Il Messaggero

Ha rifiutato il penultimo Harry Potter e l’adattamento del best-seller La vita di Pi. Per fortuna ha accettato L’esplosivo piano di Bazil. Jean-Pierre Jeunet torna a sei anni da Una lunga domenica di passioni e nove da Amélie Poulain. Il cuor contento Bazil (uno straordinario Dany Boon, fratello ideale di Amélie) passa la vita a scimmiottare i classici alla tv della videoteca dove lavora.

Betsy Sharkey
The Los Angeles Times

"Micmacs" is a whimsical whirligig of a movie filled with salvaged metal and salvaged lives, where a bullet to the brain brings insight and a bunch of clever misfits bring a couple of weapons-making giants to their knees. What fun. This good-versus-evil fable soon reveals itself to be a wide-ranging philosophical playground for French filmmaker Jean-Pierre Jeunet as he settles into a Paris junkyard [...] Vai alla recensione »

NEWS
NEWS
venerdì 17 dicembre 2010
Nicoletta Dose

C'è un'età appropriata per essere asini? No, ignoranza e ingenuità non sono attitudini legate al tempo. Giovani e attempati possono essere, in ugual misura, estranei alla 'conoscenza' di se stessi, degli altri e di tutto il resto.

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