Don Matteo 7

Tornano le avventure del sacerdote detective più famoso d'Italia. In questa nuova serie Don Matteo entra nel mondo della scuola come professore, cogliendo così l'opportunità per poter trattare tematiche "giovani", come il bullismo, l'educazione, la maternità. Al suo fianco gli inseprabili Pippo e Natalina e un nuovo personaggio: Agostino, 8 anni, trasferitosi in canonica insieme al suo cane Billo. Ovviamente non può mancare il maresciallo Cecchini, capo indiscusso della caserma di Gubbio che vede messa in dubbio la promozione tanto attesa per un errore che ha commesso.

Nel copione iniziale, infatti, Don Matteo, avrebbe dovuto chiamarsi Teodoro, ma all'attore quel nome non andava a genio e convinse i produttori a cambiarlo nel più orecchiabile Matteo. Per una pura coincidenza i due nomi hanno anche lo stesso significato: dono di Dio. Nata da un'idea del regista sceneggiatore Enrico Oldoini, la serie è a metà strada tra il giallo e la commedia ed è ambientata a Gubbio, ridente cittadina in provincia di Perugia, che ha visto incrementare l’afflusso dei turisti proprio grazie alla messa in onda di Don Matteo. In tanti ogni anno si recano a visitare la parrocchia del prete, cioè la Chiesa di San Giovanni, o si incamminano per le vie del centro storico dove il curato di solito sfreccia in bici. Le giornate del sacerdote sono riempite dalla preghiera, l'impegno sociale, e le chiacchierate con la sua perpetua, Natalina, interpretata da Natalie Guettà. Ma non mancano i momenti di svago con le partite a scacchi contro Antonio Cecchini, il maresciallo dei carabinieri che ha il volto e l’accento di Nino Frassica, né l’intromissione, più o meno involontaria, nelle indagini, svolte a Gubbio, dagli agenti del giovane capitano Giulio Tommasi (Simone Montedoro). Inutile dire che Tommasi, come pure il suo predecessore, il capitano Anceschi, al secolo Flavio Insinna, mal sopporta la presenza di Don Matteo sui luoghi dei reati, anche se è costretto a riconoscergli uno straordinario intuito. Il sacerdote, infatti, non s'immischia nelle competenze dei carabinieri per diletto o smania di protagonismo, al contrario è mosso da spirito caritatevole e spesso indaga per scagionare gli innocenti. Pacatezza, lealtà e semplicità sono i suoi assi nella manica e le qualità che gli sono valse l’affetto del pubblico, anche di quello più giovane che grazie a lui può godersi storie di genere poliziesco senza incappare in una dose massiccia di violenza che ormai caratterizza gran parte dei programmi televisivi, siano essi talk show urlanti o telefilm a base di pistole e pallottole. In Don Matteo il messaggio è uno solo: seguire il buon senso e mettersi al servizio degli altri. Roba che sembra appartenere ai tempi andati ma che i telespettatori dimostrano di apprezzare ancora oggi.
Percorsi didattici
Don Matteo non risolve le indagini di Gubbio per farsi bello agli occhi dei cittadini, ma per aiutare le forze dell’ordine a catturare i veri criminali. Ti è mai capitato di compiere un'azione disinteressata? Per chi? Cosa hai fatto?
L'umiltà del sacerdote è un dono raro, ma che si può coltivare. Sai cosa significa essere umili e come si fa per provare a diventarlo?
Il mestiere del carabiniere è affascinante ma comporta dei rischi e richiede una certa abilità nel comprendere le persone. Tu sei bravo a capire cosa spinge certe persone a compiere azioni sconsiderate o infrangere la legge? Secondo te i carabinieri come ci riescono?
Perché il capitano Tommasi non vuole che Don Matteo lo aiuti nelle indagini?
E come fa il prete a non farsi scoraggiare dall’atteggiamento del carabiniere?