Red Serpent

Steve Nichols, businessman americano, si reca con la figlioletta Kate a Mosca per concludere un affare. Non sa che il suo socio russo è un malavitoso alle dipendenze di Red Serpent, gangster potentissimo e senza scrupoli. Dopo il rifiuto di Nichols alla velata richiesta di trasportare negli Stati Uniti un carico di droga, la mafia rapisce Kate. Il padre, però, non si rassegna e, con l'aiuto di un ex ufficiale del Kgb a cui Red Serpent aveva sterminato la famiglia, tenta di riprendersi la bambina.
Inseguimenti, spari, scene di sesso, inseguimenti, spari, scene di sesso. Ecco il variegato contenuto di questo film d'azione che, benché prodotto insieme agli americani, si può considerare come uno dei pochi esempi di film russi giunti sui nostri schermi. Se sono di questo tenore meglio che non ne arrivi nessuno.
La noia imprigiona lo spettatore dalle prime battute. La regia è fredda, senz'anima e anche gli amanti del genere converranno nel dire che si poteva fare (molto) meglio. Effetti speciali inconsistenti tanto quanto i dialoghi. Non sembra girato nel 2002 ma negli anni Ottanta.
Dispiace parlare in questi termini di un prodotto che ha richiesto ai componenti del cast tecnico ed artistico mesi di sforzi, ma bisogna essere obbiettivi. I personaggi non convincono (mafiosi da operetta, poliziotti ovviamente corrotti e l'unico onesto che lavora in un circo..) e gli attori offrono un'interpretazione grigia, monolitica. Positiva, invece, la prova dell'elefante, ammaestrato con perizia. 