Anno | 2009 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Brasile |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Daniela Thomas, Felipe Hirsch |
Attori | Paulo José, Simone Spoladore, Leonardo Medeiros . |
MYmonetro | 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 21 agosto 2009
CONSIGLIATO SÌ
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Sotto il sole di Brasilia e dentro la sua umida estate vagano uomini, donne e bambini in cerca di amore. Amori perduti e altri mai vissuti. Confluiti intorno a una caffetteria che non serve caffè, trovano voce e testimonianza in uno stanco e perduto avventore. Un adolescente si innamora di una giovane donna, una giornalista seduce e abbandona un compagno occasionale, una bambina ama un uomo, un custode è avvinto da una donna misteriosa, una ragazza si concede carnalmente e senza posa. L'amore resta inaccessibile e inverosimile come la capitale brasiliana, sognata nel secolo scorso e costruita da zero.
Il film di Felipe Hirsch e Daniela Thomas è fatto essenzialmente di ombre e penombre, di appartamenti e di campi lunghi, di primi piani di volti che si guardano intorno senza riuscire a vedere, senza riuscire a distinguere ciò che è importante. Al vuoto degli spazi corrisponde nel film il vuoto interiore dei personaggi colpiti dal sole e dal mal d'amore. Un'insensata e prolungata esposizione al sentimento e al calore, a cuore e a "capo" scoperto, ha sopraffatto i loro meccanismi di difesa. Capogiri, nausee e teste pesanti li gettano a terra e li consegnano a sonni "all'aperto". La notte fredda e impersonale li ridesta e li rimette in fuga da loro stessi, esseri ormai senza amore e senza sostanza.
La storia di Insolação si sviluppa attraverso la percezione e gli occhi dei numerosi personaggi. Sono le loro impressioni a dare forma al film. Le cose e l'amore esistono o cessano di esistere attraverso i loro sguardi. Insolação non è un film d'azione, è piuttosto un racconto centrato sui personaggi. Nulla succede fuori di loro, nulla importa, solo loro con la loro soggettività, le sensazioni, la vista, l'udito dentro uno stato di sospensione temporale e di concentrazione di sensazioni, lacrime e memoria. Il valore del film, in un'epoca di cinema anestetizzante, risiede nella sua essenza volatile e impalpabile, nella struttura narrativa spezzata, non lineare e consapevolmente sognante.