Titolo originale | Blokadnje Dnevniki |
Anno | 2009 |
Genere | Documentario |
Produzione | Russia |
Durata | 96 minuti |
Regia di | Aleksandr Sokurov |
Tag | Da vedere 2009 |
MYmonetro | 3,25 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 21 settembre 2009
Dal romanzo di Granin e Adamovich, le storie di alcuni sopravvissuti ad una delle ferite più sanguinose della seconda guerra mondiale in Russia
CONSIGLIATO SÌ
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Negli anni sessanta, Danil Granin e Ales Adamovich scrissero le storie di alcuni sopravvissuti ai 900 giorni di assedio di Leningrado durante la Seconda Guerra Mondiale: testimonianze dirette di male e freddo estremi ed estremi bagliori di umanità. Con Citaem blokadnuju knigu - Reading Book of Blockade Alexandr Sokurov riunisce in un piccolo studio di registrazione un gruppo di persone di varia età e provenienza sociale e culturale e li presta alla lettura dei brani del libro.
Sono attori ma anche studenti, ingegneri, artisti, militari, insegnanti, architetti, chiamati a confrontarsi con un contenuto drammatico ma prima ancora con l'atto della lettura e, di più, della lettura ad alta voce. Il senso dell'operazione di Sokurov sembra avere un'attinenza con l'etimologia del verbo "leggere" che riporta a quello di "raccogliere", con gli occhi, e dunque impossessarsi, capire, ancora prima di "sapere", vale a dire di accumulare conoscenza. I lettori del film hanno l'aria di volontari o prescelti, dal regista o dal caso, proprio come i protagonisti delle storie del libro, che raccolgono le esperienze narrate e se ne fanno carico per trasmetterle (il set radiofonico conferma quest'intenzione).
Il documentario è quindi essenziale nello stile ma emozionalmente sovraccarico. Le voci del passato si mescolano alle voci del presente in nome del meccanismo stesso della lettura, che riattualizza ogni volta ciò che è stato fermato sulla pagina in un tempo passato, ma anche in nome di una comunanza molto più profonda, che va oltre i luoghi citati e supera il gap temporale, trattandosi di una questione d'identità: a leggere i giorni di tragedia dei cittadini di San Pietroburgo sono i cittadini di San Pietroburgo e loro è, in potenza, la forza e la dignità di cui si narra, come loro sono i fantasmi evocati che chiedono di essere ricordati.
Con un microfono, un libro e un volto preso per strada, Sokurov gira la Storia, le dà carne e lacrime, più incisivamente che con chissà quale costosa ricostruzione.