Anno | 2009 |
Genere | Azione |
Produzione | Danimarca, Gran Bretagna |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Nicolas Winding Refn |
Attori | Mads Mikkelsen, Gary Lewis, Jamie Sives, Alexander Morton, Ewan Stewart, Callum Mitchell, Douglas Russell Gary McCormack, Andrew Flanagan, Gordon Brown, Stewart Porter, Matthew Zajac, Maarten Steven, Robert Harrison, James Ramsey, P.B. McBeath, Rony Bridges, Maarten Stevenson. |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,38 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 27 agosto 2018
La fuga del grande guerriero One-Eye da una tribù di vichinghi assieme al giovane Are, lo porterà in una terra sconosciuta dove potrà scoprire se stesso. In Italia al Box Office Valhalla Rising ha incassato 366 .
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CONSIGLIATO NÌ
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In un tempo mitologico sconosciuto, c'era una volta uno schiavo di incredibile forza guerresca. Con l'aiuto di un giovane ragazzo, un giorno riuscì a liberarsi e riversò la sua furia sugli uomini che lo avevano tenuto prigioniero per anni torturandoli e uccidendoli. Attraverso le valli della Scozia, questo guerriero orbo e muto ma dalla potenza sovrumana si imbarcò su un vascello di nobili vichinghi per intraprendere una crociata in Scandinavia, ma, passando attraverso una bruma inquietante e ripetuti attacchi da una forza sconosciuta, comprese presto di essersi addentrato in una terra oltre i confini della natura e che il suo fato era già stato scritto dagli dei.
L'immaginario della mitologia norrena è ricco di suggestioni legate alla natura selvaggia, intesa sia come paesaggi incontaminati che come brutalità primordiale dell'uomo. Proprio a partire da queste stesse due componenti cerca di costruire la fascinazione del suo film il danese Nicolas Winding Refn, proseguendo un percorso di estetizzazione della violenza iniziato con la trilogia di Pusher.
Tutelato da illustri precedenti assai simili nella logica e nello stile (Apocalypto di Mel Gibson; 300 di Zack Snyder), il regista di Copenhagen filma nello stesso modo tanto i grandiosi paesaggi scozzesi quanto la violenza perpetrata contro i corpi squartati dal silenzioso guerriero protagonista. Non conta la distanza: che sia in campo lungo come la verde vallata immersa nella bruma o in primissimo piano come i volti e le ferite dei personaggi, ogni inquadratura è costruita per suscitare contemplazione, per rispettare non tanto un principio di mitopoiesi quanto una riconoscibile rappresentazione del furore cosmico.
La continua esibizione di primi piani obliqui, viraggi al rosso, sotto o sovraesposizioni pare essere l'unico modo che il regista conosce per tematizzare una storia che parla della brutalità della natura umana in termini di religione e sacrificio. E che, anche a voler mettere da parte i naturali dubbi etici, è davvero troppo poco per un film che ambirebbe ad essere un personale Ashes of Time di terra scandinava e che invece rappresenta solo l'ennesimo capitolo di un'"invasione barbarica" di certo cinema contemporaneo che mitizza la violenza.
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L'immaginario estetico e simbolico di 'Valhalla Rising' sembra provenire direttamente da Tarkovskij (in particolare 'Stalker') oltre che da Lars Von Trier e Herzog ('Aguirre furore di Dio'). E nonostante una buona dose d'effettacci visivi kitsch, non v'è dubbio che l'impatto visivo del film sia straordinario. Merito della fotografia, certo, ma forse ancor più del magnifico lavoro fatto sulle locations [...] Vai alla recensione »
Non mi stupisco che alcuni non abbiano colto la natura profonda di questo film. Natura che è difficile cogliere quando la prima impressione che si ha è il rifiuto di una violenza che la nostra società impregnata di buoni valori, spesso solo di facciata, non comprende e allontana. Sentimento diffuso, che porta spesso a fare film che di storico non hanno nulla, ma sono solo il ritratto in costume [...] Vai alla recensione »
Tanto belle le location e la fotografia (lo dicono tutti i commenti) tanto pallosa e sterile è la visione del film. Non c'è una trama che invogli le palpebre a stare sollevate e non c'è un dialogo o una situazione che stimoli il cervello a restare vigile. Nel senso: non che la storia sia scontata; proprio non c'è niente! Un muto guerriero scappa uccidendo [...] Vai alla recensione »
Un guerriero si libera dalla propria schiavitù iniziando un viaggio senza ritorno. Un film contro, tra Tarantino, Guy Pearce e i tanti altri nuovi arrivati, tra le varie formule sempre più innovative di presentare sceneggiature al limite del grottesco e sempre più brillanti, arriva Refn con quest’ allucinata sovrapposizioni d’immagini emblematiche.
Valhalla Rising è un film assolutamente difficile non solo da comprendere, ma proprio da seguire; io stesso ne sono rimasto deluso a una prima visione. Ho dovuto attendere del tempo per incamerarlo, farlo decantare e poi rivederlo, facendomene un'opinione assolutamente migliore. Non stupisce quindi che molti non l'abbiano compreso, scambiandolo per una vuota esaltazione della violenza. Il [...] Vai alla recensione »
Valhalla rising e' un film del 2009 diretto dal regista cult Nicolas Winding Refn. Personalmente rispetto molto questo regista, bravissimo con la macchina da presa, capace di esaltare alla perfezione cio' che ci vuole trasmettere; peccato pero' che a volte si perde un po nei suoi simbolismi e nelle sue immagini come nel caso di Only God Forgives.
Di questo sopravvalutato regista avevo visto solo un film, appartenente alla trilogia The Pusher, che mi era piaciuto, anche se non ci avevo visto nulla di speciale. Non so perchè ma mi aspettavo molto da Valhalla Rising, forse perchè l'argomento mi interessava, un film ambientato in un periodo storico affascinante, incentrato su un popolo guerriero, i vichinghi.
Qualcuno ricorderà l'esilerante spezzone iniziale di Bleeder, in cui Mads Mikkelsen, vero e proprio attore feticcio del regista, cercava di elencare tutti i grandi registi presenti nella videoteca di cui era commesso... caso vuole che nell'elenco gli sfugga Tarkovskij ed è l'interlocutore a richiamarlo alla memoria, domandando a proposito del grande regista russo.
Dopo le prime scene di lotta, ho dovuto lottare io per rimanere sveglio e continuare a vedere il film.
Personalmente lo trovo un bel film. superiore a 300 perchè privo di retorica e più realistico nei combattimenti. I paesaggi sono stupendi e la trama è interessante soprattutto se si considera la similitudine tra il guerriero One Eye e il dio Odino che in mitologia viene rappresentato con un occhio solo. Le chiavi di lettura in questo senso sono molteplici soprattutto considerato [...] Vai alla recensione »
quando un film esce un minimo dagli schemi appare subito incomprensibile. questo è un gran film, fotografia superba, teatralità quasi shakespeariana sorretta da un ottima regia, profondità tematica ben sottolineata dal commento musicale che rimanda ad ancestrali saghe nordiche. un film che in epoche culturalmente più propizie ( anni 70 / 80 ) sarebbe stato osannato a capolavoro, [...] Vai alla recensione »
Era da tanto tempo che non vedevo un film che mi lasciasse dentro così poco e così tanto allo stesso tempo. Più o meno come "2001: Odissea nello Spazio", qui ci ritroviamo a vedere cose misteriose, oscure e affascinanti che accadono abbastanza lentamente, cose che noi vediamo succedere e capiamo il come ma non il perché ed il "cosa significa", e a quel [...] Vai alla recensione »
Nicolas Winding Refn, autore di Bronson, ci porta nel Nord Europa in un tempo imprecisato (probabilmente tardo Medioevo). Le immagini sono stupende e bisognerebbe godersele al cinema! I paesaggi dominano la scena, la fotografia è eccezionale, ma manca una sceneggiatura decente. Il colpo di scena finale è accettabile, ma sarebbe meglio coinvolgere lo spettatore non soltanto con il potere [...] Vai alla recensione »
Solenne e inguardabile troiaio, vuoto quanto pretenzioso. Un vero gioiellino di cinematografia trendy ovvero à la page, ditelo come volete. Gli riconosco due attenuanti: una bella fotografia ed una certa carica di originalità. Per il resto è un perfetto esempio di come si possa fare una film che, non dicendo assolutamente nulla, grazie anche a qualche superficiale simbolismo disseminato [...] Vai alla recensione »
Non inizio nemmeno a disquisire sui dettagli tecnici riguardanti questo film. O sui precedenti prodotti di Refn. Valhalla Rising è un prodotto secco e inutile, a cui l'abilità nell'uso della macchina non aggiunge nulla. Vuoto nella trama e nell'interpretazione dei personaggi, assolutamente privo di narrazione e dunque aperto a tutte le fantasiose interpretazioni di quei critici che si ostinano a fare [...] Vai alla recensione »
Non è il primo film che ho visto di Refn, ma l'ho guardato semplicemente perchè adoro il suo modo di fare cinema. Questo film non mi ha deluso, mi ha tenuto ipnotizzato allo schermo per tutto il tempo, e conferma le caratteristiche di Nicolas: Trama e dialoghi ridotti, violenza curata al dettaglio e ottima colonna sonora. La fine mi ha lasciato un perplesso, paragonabile a quella [...] Vai alla recensione »
Un formidabile guerriero senza nome, senza un occhio e muto, un ragazzo senza famiglia ed un manipolo di crociati. Il geuerriero massacra tutti quelli che gli viene detto di uccidere e anche con estrema facilità finchè decide di scappare uccidendo il suo carceriere e la sua tribù, salva soltanto il ragazzino che lo ha sempre nutrito e se lo porta con se nel suo errare [...] Vai alla recensione »
Opera sin troppo pretenziosa da parte di Refn, il quale racconta, senza parole, il viaggio all'inferno e redenzione del guerriero muto One-Eye, accompagnato da un giovane biondino, in un'avventura dai risvolti inquietanti, con immagini dure e crude, avvalendosi della sola comunicazione visiva, la pellicola non riesce a trasmettere allo spettatore i propri intenti iniziali perdendosi così [...] Vai alla recensione »
Film strano..difficile da seguire senza effetti..negativo!!
un gran bel film, vero cinema che negli anni 70/ 80 sarebbe divenuto mito, mentre per le menti semplici di oggi risulta incomprrensibile. non è che i Kubrick non nascono più, è che non sono compresi ! certo quando si critica T. Malick....
Certamente "Valhalla Rising" possiede scenografie naturali, fotografia e atmosfere stupende ed inquietanti, tuttavia si tratta di un film che non cresce: parte bene e rimane piatto. Per quanto riguarda le interpretazioni: non sono d'accordo con chi affibbia significati evocativi e ultra-complessi ad una sceneggiatura molto scarna e a dei dialoghi praticamente inesistenti; la trama è [...] Vai alla recensione »
One-Eye è un guerriero muto e senza un occhio che, dopo essersi liberato con la forza dagli uomini che lo tenevano prigioniero, incontra dei soldati diretti verso la Terra Santa e si inbarca con loro su una nave, ma perdendosi attraverso la nebbia, raggiungeranno una terra sconosciuta. Valhalla Rising ha un forte impatto visivo grazie alla sua fotografia fredda e nebbiosa che fa da sfondo a [...] Vai alla recensione »
ieri sera alle 23,20 su Rai 4 hanno trasmesso Valhalla Rising ed io per la prima volta me lo sono guardato. Cioè mi sono guardato i primi 20 minuti ; appena è arrivata la prima interruzione pubblicitaria me ne sono andato a dormire. Perciò non dò il voto ma ormai ho capito che sto Refn non è un regista adatto ai miei gusti e sono contento di non essere andato al cinema a vedere Drive.
Il film risulta davvero ostico se visto con gli occhi della mentalità giudaico-cristiana che predomina nel mondo da oltre due millenni. E' difficile concepire che sia esistita una diversa forma di spiritualità pagana e politeistica che, per molti secoli, costituì la religione del mondo antico, nel caso di "Valhalla Rising" degli antichi vichinghi.
E' triste leggere "Valhalla Rising- consigliato: nì" .
Se qualcuno come me, guardando “Hero” con Jet Li, ha pensato ‘ecco come una regia lenta può essere lo strumento per fare della vera poesia’, guardando “Valhalla Rising” vedrà miseramente crollare tutte le proprie aspettative. L’aggettivo ‘STATICO’ esprime appieno il vano tentativo del regista – che, per inciso, se avesse intrapreso la carriera di fotografo forse avrebbe avuto qualche chance – di creare [...] Vai alla recensione »
Che dire. Ho visto questo film incuriosito dall'aura di culto che lo circonda in rete. E invece....davvero un pessimo film, vuoto e inconcludente, irritante e supponente, sul cui giudizio negativo pesano anche, quale aggravante, le splendide locations e l'ottima fotografia. Che spreco, ragazzi!!!
Pessima sceneggiatura, si salvano solo delle stupende immagini. Un gran peccato che questo regista che aveva iniziato con il piede giusto( Il primo capitolo di Pusher è di una straordinaria intensità e drammaticità, trilogia considerata timidamente in Italia solo negli ultimi anni, un gran peccato considerando che risale al 96'!!!) non sia riuscito ad ridistinguersi [...] Vai alla recensione »
Dopo Bronson, presentato al Festival di Berlino e distribuito nelle maggiori città europee, torna Nicolas Winding Refn con Valhalla Rising, una pellicola molto diversa dalle opere dirette finora. Ci può raccontare la genesi di questo progetto? Nicolas Winding Refn: Ho sempre voluto fare un film sui vichinghi, non so perché, visto che non sono veramente interessato ai vichinghi. Ma avevo questa idea di un film sci-fi, avevo anche pensato ad un viaggio in America nel periodo in cui è ambientata la pellicola, quasi fosse un viaggio spaziale.
Un bref rappel historique s'impose pour situer le contexte de ce film elliptique, aux dialogues réduits au strict minimum, et dont le personnage principal est muet. Eventration, décapitations hors champs, mais avec craquements d'os bien audibles : les Barbares qui s'y affrontent sont des guerriers fanatiques de l'an 1000, aussi patibulaires les uns que les autres.
The Viking saga "Valhalla Rising," from the brutally stylish Danish filmmaker Nicolas Winding Refn, has the bones of an action epic but the soul of something cultier. Mads Mikkelsen, memorable in Refn's gripping crime trilogy of "Pusher" films, plays a mute, disfigured pagan slaughterer named One Eye who opens the film as a captured gladiator with head-crushing talents.