Anno | 2009 |
Genere | Documentario |
Produzione | Italia |
Durata | 69 minuti |
Regia di | Toni D'Angelo |
MYmonetro | 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 20 agosto 2009
Singolare viaggio nella poesia nascosta e metropolitana per raccontare Roma attraverso le immagini e le parole dei due protagonisti: Biagio Propato e Salvatore Sansone.
CONSIGLIATO SÌ
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Biagio Propato è un organizzatore di letture nel pub del fratello e poeta a sua volta. Salvatore Sansone scrive poesie e ozia. Entrambi vivono a Roma e si incontrano al cimitero acattolico dinanzi alla tomba di Gregory Corso, il poeta beat che ha trascorso gli ultimi anni della sua vita nella capitale. I due iniziano da lì un viaggio attraverso poesia e poeti e una riflessione sullo spazio che la poesia può ancora occupare nella società contemporanea. Si chiedono anche se sarà mai possibile ripetere una kermesse che nel 1979 vide giungere a Castelporziano poeti da tutto il mondo in un clima acceso, partecipe e contestatario al contempo. I due incontrano poeti underground così come poeti per così dire 'istituzionali' come Elio Pecora, Maria Luisa Spaziani, Vito Riviello e altri.
Proporre in questi nostri aridi tempi un documentario che cerca di far percepire come la poesia sia ancora estremamente necessaria è un'impresa che ha del titanico. Il merito va equamente condiviso tra il regista Toni D'Angelo e la coraggiosa produttrice Donatella Palermo. È grazie a loro che possiamo attraversare i cunicoli di un poetare di nicchia, talvolta anche autoreferenziale ma più spesso teso a comprendere e a farsi comprendere. Incontriamo poeti marginali tesi alla costante ricerca di un uditorio, fosse anche composto da una sola persona e, al contempo, risentiamo le parole di chi, come Pasolini, seppe fare e riconoscere la poesia (ad esempio quella di un Dario Bellezza).
Non è un documentario utopico quello di D'Angelo e non si aggrappa neppure al 'buon tempo andato' (non risparmiandoci immagini di dura contestazione ad autori come Dacia Maraini nel corso della kermesse di Castelporziano). Cerca solo di ricordarci come la linfa vitale della poesia non possa essere prosciugata da una società ormai arida ma debba invece essere costantemente alimentata se non vogliamo che una parte della stessa società muoia con lei.
Dopo aver visto questo lavoro (a Venezia SALA GRANDE) ho finalmente respirato un po' d'aria fresca. Aria nuova che mi fa sperare in un cinema Italiano più coraggioso e non omologato. Poeti è un documentario d'autore. Un vero autore con un suo sguardo e originalità. Dopo UNA NOTTE (film sorpresa) Toni D'Angelo si conferma come uno dei migliori talenti della nuova cinematografia nostrana.