Nell'inverno del 1940 si affrontano sanguinosamente il "progressista" esercito della Repubblica cinese e quello disciplinato dell'impero giapponese. In mezzo, patiscono e muoiono i civili inermi. Niu è uno di loro, un contadino cinese sopravvissuto al massacro del suo villaggio insieme a una mucca pezzata e ostinata a restare dove si trova. Deciso a condurla via e a ricostruirsi una vita lontano dal dolore e dai soldati giapponesi che avanzano, Niu si adopera a convincerla tra una mungitura e un colpo di frusta. Cocciuta e irriducibile, la mucca resiste, costringendo Niu ad affrontare, trincerato tra le mura in rovina del villaggio, gli assedi dei nemici nipponici e di briganti affamati. Costretti a una convivenza forzata, Niu e la mucca svilupperanno un commovente sentimento di protezione che li vedrà uniti e in fuga verso la montagna e la salvezza.
Cow del cinese Guan Hu realizza un attacco anticonvenzionale alla guerra, mettendo in scena l'amicizia, davvero singolare e inedita, tra un uomo e una mucca. Resistente alla guerra e ai nemici della pace, Cow rappresenta la solidarietà fra soggetti di diversa specie, senza retorica o artifici del sentimentalismo strappalacrime. Il protagonista ha una missione da compiere, salvaguardare l'animale dalle grinfie nemiche, e molte stagioni per mostrare il proprio carattere. Perennemente in scena e dentro un mondo impazzito e scosso dai conflitti, Niu sintonizza nuovamente il modo di vivere degli uomini con quello naturale. La comunione con il creato arriva allora attraverso una simbolica ma reale "coricata" della mucca sul corpo ferito di Niu, per proteggerlo e ripararlo dal fuoco avverso e avversario.
L'eccezionalità di questa storia d'amore e partecipazione risiede nella capacità di calibrare il tono narrativo in maniera realistica, rifiutando l'espressione favolistica e miracolosa e adottando la sensibilità del non detto, dell'intuibile. Cow è un'opera lirica sul sacrificio di un uomo semplice che dedica anima e "armi" a una mucca in pericolo.