Vorrei vederti ballare

Film 2011 | Drammatico, 83 min.

Regia di Nicola Deorsola. Un film con Giulio Forges Davanzati, Chiara Chiti, Giuliana De Sio, Stefano Santospago, Alessandro Haber. Cast completo Genere Drammatico, - Italia, 2011, durata 83 minuti. Uscita cinema giovedì 6 dicembre 2012 distribuito da Microcinema. - MYmonetro 2,73 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento martedì 4 dicembre 2012

Per conquistare l'amore della giovane Ilaria, Martino si sostituisce al padre psichiatra, che sta cercando di farla uscire dal tunnel dell'anoressia.

Consigliato sì!
2,73/5
MYMOVIES 2,50
CRITICA
PUBBLICO 2,95
CONSIGLIATO SÌ
Una romantica commedia degli equivoci che, con sguardo garbato e sincero e un sapore vagamente retrò, racconta i problemi della crescita.
Recensione di Annalice Furfari
Recensione di Annalice Furfari

Martino ha vent'anni e due grandi passioni: le tartarughe e i film d'autore. Infatti, trascorre il suo tempo nella riserva marina di Isola Capo Rizzuto, in Calabria, dove si prende cura della tartaruga Cleopatra, e in un cinema d'essai di provincia. Di studiare non ha tanta voglia, soprattutto Psicologia, facoltà a cui il padre, psicoanalista rigido e severo, l'ha indotto a iscriversi, prospettandogli una sicura carriera nello studio di famiglia. Martino nutre poi una terza passione, segreta, per una ragazza che prende lezioni di danza nel palazzo di fronte alla casa del giovane. A dividerli ci sono due finestre e un mare di domande che non trovano risposte. Almeno fino a quando Martino non scopre che l'affascinante ballerina ha un nome, Ilaria, una madre opprimente e un disturbo alimentare che la costringe in terapia dal padre. Al ragazzo sembra un segno del destino. Motivato da un entusiasmo che la psicologia non aveva mai suscitato in lui, si getta a capofitto sui libri, fingendosi studente redento con il padre e giovane laureato - con tanto di esperienza ad Harvard - con la madre di Ilaria. Con uno stratagemma, riesce a sostituirsi al padre come psicoterapeuta della ragazza, impiegando metodi poco ortodossi per riuscire ad abbattere le barriere da lei innalzate per difendersi dal mondo.
Prende così avvio una romantica commedia degli equivoci che ha il sapore, vagamente retrò, della stessa ingenua delicatezza con cui Martino cerca di entrare nella vita di Ilaria e nel suo universo colmo di rabbia e delusione. Pur affrontando un tema serio, come l'incomunicabilità nel rapporto genitori-figli e le difficoltà del diventare adulti in un mondo di adulti schiacciati dalla solitudine e dai sogni mancati, il film diretto da Nicola Deorsola - già assistente alla regia di Sergio Rubini, Giovanni Veronesi e Matteo Garrone - si mantiene sempre sui toni della leggerezza, evitando accuratamente di scadere nella banalità.
Pur con tutti i difetti di un'opera prima in cui la regia non ha mai un guizzo memorabile, Vorrei vederti ballare ha il pregio di raccontare, con sguardo misurato, garbato e sincero, un microcosmo giovanile spesso costretto in rappresentazioni stereotipate o estreme. Certo, i giovani non sono solo ricerca dell'amore e incomprensioni con genitori che non sanno accettare una realtà spesso non all'altezza delle aspettative. Le questioni del crescere in una società che condanna alla precarietà materiale ed esistenziale non sono lambite e il male di vivere che conduce all'anoressia è ben altra e più grave cosa rispetto alla raffigurazione accennata che se ne dà.
Non bisogna, però, dimenticare che il film non esce mai dal recinto della commedia sentimentale e come tale va giudicato, forte di una sceneggiatura in grado di confezionare un gradevole intrattenimento - di stampo più televisivo che cinematografico - lanciando il più classico dei messaggi: l'amore cura tutte le ferite, anche quelle dell'anima, più di una seduta di psicoanalisi. Prima di arrivare a questa conclusione si passa per una serie di situazioni meglio riuscite quando umoristiche che non drammatiche, rese comunque credibili da una buona prova complessiva del cast, dove figurano Giuliana De Sio e Alessandro Haber - nei panni dei genitori dei protagonisti - e spiccano Gianmarco Tognazzi e Paola Barale. Nei ruoli rispettivamente di un eccentrico giocatore d'azzardo e di un'attrice mancata, cassiera di un cinema sempre vuoto, che veste come le dive anni '50 e dispensa perle di saggezza infarcite di citazioni cinematografiche, Tognazzi e la Barale infondono vita, ironia e colore a due piccoli personaggi che brillano, nella loro frizzante anomalia, di luce sincera, molto più di tanti adulti integrati.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
domenica 3 aprile 2011
williesr

In un sabato sera fuori casa, una sosta al cinema per un film di cui non avevo sentito parlare....e LO CREDO BENE!!! Peccato che il cast dalla De Sio a Tognazzi jr e Haber faccia pensare bene...Specchi per le allodole! film davvero mediocre,prevedibile,banale. non si commenta la capacità degli attori, ma il complesso era davvero inconsistente, privo di originalità di forma e contenuti. NOIOSO!

Frasi
"Molti genitori lavorano tantissimo con il pretesto di lasciare qualcosa ai figli. Ma i figli hanno bisogno di affetto!"
Martino (Giulio Forges Davanzati)
dal film Vorrei vederti ballare
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