Anno | 2009 |
Genere | Commedia |
Produzione | Francia |
Durata | 87 minuti |
Regia di | Josée Dayan |
Attori | Hélène Fillières, Stanislas Merhar, Charlotte Rampling, Jean-Hugues Anglade, Corinne Masiero Jacques Spiesser, Jean-Pierre Léaud. |
MYmonetro | 3,09 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 9 luglio 2009
CONSIGLIATO SÌ
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C'è un uomo che gira di notte per le strade di Parigi, stretto nel suo impermeabile, impegnato a tracciare grandi cerchi blu e a includere al loro centro oggetti o animali morti. I giornalisti, indagano, gli psichiatri interpretano e i poliziotti si preoccupano. In particolare lo svagato e "silvestre" commissario Jean Baptiste Adamsberg, convinto che il misterioso "uomo dei cerchi blu" sia qualcosa di più di un provocatore o di un buontempone. Lo aiutano nelle indagini un ispettore con prole affetta da sindrome investigativa e una celebre fotografa che fotografa "a modo suo". Di cerchio in cerchio il caso si complica fino a tre efferati omicidi. Il commissario di polizia del XIII arrondissement di Parigi troverà comunque la quadratura dei cerchi.
Claude Chabrol, mostro sacro della cinematografia francese e autore "simenoniano", ebbe a dire che i romanzi di George Simenon erano miniere per sceneggiature. Tanti dei suoi libri e delle inchieste del celebre commissario Maigret approdarono di fatto sul piccolo e grande schermo. Non poteva allora passare inosservato e avere diverso destino il più giovane ma altrettanto avvincente commissario Jean Baptiste Adamsberg, nato nei Bassi Pirenei e dalla penna di Frédérique Audouin-Rouzeau, in arte Fred Vargas. Ricercatrice di archeozoologia specializzata in letteratura poliziesca, la scrittrice francese fa debuttare il suo sbirro di provincia nel XIII arrondissement di Parigi e dentro i cerchi blu tracciati da un misterioso assassino. L'altissimo consenso raccolto a partire dalla prima indagine del commissario Adamsberg nel romanzo datato 1991, "L'uomo dei cerchi azzurri", diventa un film per la tv diretto da Josée Dayan e interpretato da Jean-Hugues Anglade, Charlotte Rampling e un sempre inquieto Jeanne-Pierre Léaud.
Il punto di partenza del film è senza dubbio il personaggio e sono i personaggi a prevalere sull'intreccio, l'interiorità degli "investigatori" sulla meccanica del caso da risolvere. Il commissario e i suoi comprimari, al di qua e al di là della legge, forniscono attraverso i dialoghi una comprensione migliore del loro background e delle motivazioni che li muovono all'azione. L'indagine si integra allora col recupero di avvenimenti passati che colmano le lacune, rivelando allo spettatore l'origine di Adamsberg, le sue fratture emotive e il suo affetto cruciale e perduto. Un caso da risolvere e godere sul divano.