Titolo originale | De bal |
Anno | 1999 |
Genere | Commedia |
Produzione | Belgio, Paesi Bassi, Germania |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Danny Deprez |
Attori | Martje Ceulemans, Ernst Löw, Jonas De Ro, Michael Pas, Robert Borremans Rijk De Gooyer, Matthias Meersmans, Luc Philips, Gert Portael, Bregje Provo, Julien Schoenaerts, Hilde Van Mieghem. |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro |
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Ultimo aggiornamento giovedì 19 novembre 2009
Il film ha ottenuto 1 candidatura al Festival di Giffoni,
CONSIGLIATO N.D.
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Sophia, 11 anni, abita in una città industriale, Malville. Dopo la scuola si ritrova con i suoi amici in un piccolo bosco, l'ultimo spazio verde rimasto in città. Il sindaco intende però distruggerlo abbattendone gli alberi e impedendo ai ragazzi di giocarci. Sophia è sconsolata, ma uno zingaro le fa un regalo molto speciale: una palla magica. La palla sembra essere l'unica speranza di salvare il loro campo di gioco.
L’ultimo spazio verde racconta il passaggio di Sophia dall’infanzia all’adolescenza. Tale passaggio implica una necessaria presa di coscienza della realtà: se all’inizio Sophia crede che suo padre sia un calciatore, alla fine deve accettare la banale realtà della vita di operaio del genitore perduto e idealizzato. Inoltre, se per buona parte del film la bambina crede che sia il pallone magico l’unica forza capace di cambiare il destino del parco, alla fine comprende che è lei la vera padrona del suo destino, è lei a poter fare la differenza, agendo direttamente sulla realtà. Il film segue il percorso di crescita della bambina ricorrendo ad alcuni topoi della letteratura e del cinema per ragazzi: l’iniziale situazione di emarginazione di Sophia; l’ingresso in una banda di bambini; la battaglia per il possesso di uno spazio di gioco; la presenza di un antagonista coetaneo; la presenza di un animale (il cane); l’oggetto magico; l’appello allo spirito rivoluzionario e di gruppo tipico dell’infanzia. La funzione del pallone, come accade spesso con gli animali amici dei bambini nella letteratura e nel cinema, rivela al bambino ciò di cui è potenzialmente capace. Al bambino inizialmente manca la coscienza delle proprie capacità: l’oggetto magico, come l’animale, attiva le sue potenzialità. È l’intelligenza del bambino a compiere lo scarto definitivo, non l’intervento della magia o dell’animale.