Anno | 2008 |
Genere | Documentario |
Durata | 50 minuti |
Regia di | Andy Stevenson |
MYmonetro |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 8 aprile 2009
CONSIGLIATO N.D.
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Raccontare la vita di un personaggio entrato nel mito è impresa ardua soprattutto se si hanno a disposizione solo cinquanta minuti. L'operazione è tuttavia riuscita a Andy Stevenson in virtù della scelta precisa che si intuisce essere alla base del suo documentario: non perseguire tanto la celebrazione di un'icona quanto tentare di tratteggiare un ritratto il più possibile fedele dell'uomo che ha vissuto all'ombra di un nome tanto ingombrante.
La proiezione destinata a The History Channel è dunque a tutti gli effetti la storia di Ernesto Rafael Guevara de la Serna piuttosto che quella del Che. La sua vicenda viene articolata in cinque capitoli. Nel primo, a partire da una serie di informazioni sulla famiglia d'origine, si raccontano l'infanzia e l'adolescenza di Guevara, «un ragazzo tenace e ribelle», del quale emergono attraverso le parole dei vari intervistati e soprattutto della bambinaia Rosario Amanda Gonzalez de Lopez la sua precoce e straordinaria intelligenza e il problema con cui ha dovuto misurarsi fino agli ultimi anni della sua vita, l'asma. Raccontando gli anni di studio e la scelta della facoltà di medicina il documentario sposta l'attenzione su quel periodo che condiziona tutto quanto accadrà in seguito al rivoluzionario: si tratta del secondo capitolo dedicato a «I viaggi per l'America Latina». Grazie a questi ultimi matura in Guevara un'attenzione sempre più forte per la società e la politica, argomento che aveva iniziato a toccarlo fin da bambino. Spaziando fra Argentina, Rio delle Amazzoni e Guatemala, e aprendo una parentesi sulla vita affettiva del Che e sul suo primo matrimonio, si arriva al periodo di tempo trascorso in Messico, cruciale per il fatidico incontro con Fidel Castro e l'adesione al principio della rivoluzione armata. Il terzo capitolo è di conseguenza dedicato agli anni trascorsi sulla Sierra Maestra, in cui Guevara trasformatosi definitivamente da "Ernesto, medico dei malati" in "Che, medico della società" mette in pratica la guerriglia e dà vita a una serie di azioni militari e alla propaganda via radio e si chiude con una nuova nota privata a proposito della separazione dalla prima moglie Ilda e delle seconde nozze con Aleida. «Gli incarichi ufficiali a Cuba» occupano la penultima sezione del documentario che si chiude sulla quintessenza di Ernesto Che Guevara: il suo essere prima e al di sopra di tutto un rivoluzionario. L'impresa fallita del Congo e il tragico epilogo in Bolivia (che sarebbe dovuta essere solo una tappa intermedia verso l'Argentina) occupano quindi il quinto capitolo, non a caso intitolato «Rivoluzionario fino alla fine».
Attraverso filmati e fotografie in bianco e nero riguardanti le varie età di Guevara, ma anche per mezzo di immagini del giorno d'oggi dei luoghi più rappresentativi dell'America Latina, e soprattutto grazie alle parole dell'amico d'infanzia di Guevara, il Dott. Alberto Granado, della sua insegnante Elba Rossi da Oviedo Zelaya, del giornalista Richard Gott e altri ancora, si viene a comporre un quadro esaustivo per quanto lo consentano i limiti temporali della durata complessiva di circa un'ora. Merito del documentario aver saputo soddisfare la curiosità dello spettatore comune verso l'uomo Guevara svelando elementi biografici importanti quali il fortissimo legame affettivo e intellettuale con la madre, l'origine del celeberrimo soprannome "Che", la circostanza in cui è stata scattata la fotografia diventata icona (che tra l'altro fa da copertina al dvd), le parole pronunciate dal rivoluzionario in alcune situazioni emblematiche della sua esistenza.
CHE GUEVARA. IL MITO RIVOLUZIONARIO disponibile in DVD o BluRay |
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BLU-RAY |
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