I baci mai dati

Film 2010 | Commedia, +16 80 min.

Anno2010
GenereCommedia,
ProduzioneItalia
Durata80 minuti
Regia diRoberta Torre
AttoriDonatella Finocchiaro, Pino Micol, Beppe Fiorello, Carla Marchese, Piera Degli Esposti, Lucia Sardo Tony Palazzo, Gabriella Saitta, Alessio Vassallo, Martina Galletta, Valentina Giordanella.
Uscitavenerdì 29 aprile 2011
DistribuzioneVidea
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +16
MYmonetro 2,80 su 14 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Roberta Torre. Un film con Donatella Finocchiaro, Pino Micol, Beppe Fiorello, Carla Marchese, Piera Degli Esposti, Lucia Sardo. Cast completo Genere Commedia, - Italia, 2010, durata 80 minuti. Uscita cinema venerdì 29 aprile 2011 distribuito da Videa. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 - MYmonetro 2,80 su 14 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento venerdì 30 gennaio 2015

Quando si sparge la voce che la giovane Manuela è in contatto con la madonna, la sua abitazione diviene meta di pellegrinaggio. Il film ha ottenuto 2 candidature ai Nastri d'Argento, In Italia al Box Office I baci mai dati ha incassato nelle prime 4 settimane di programmazione 94,3 mila euro e 45,5 mila euro nel primo weekend.

I baci mai dati è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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Consigliato sì!
2,80/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 2,79
PUBBLICO 2,61
CONSIGLIATO SÌ
Una freschezza narrativa e visiva che offre il respiro di una 'speranza'.
Recensione di Giancarlo Zappoli
venerdì 3 settembre 2010
Recensione di Giancarlo Zappoli
venerdì 3 settembre 2010

Estate. Catania. Librino, quartiere satellite. Manuela ha tredici anni, una sorella maggiore che si sta infilando in giri pericolosi, una madre che non sa bene che fare della propria vita e un padre che c'è e non c'è. È un'esistenza come tante la sua fino a che un giorno la statua della Madonna che è stata eretta nello spiazzo antistante la sua abitazione diventa qualcosa di più di un monumento. Le parla o, almeno, così sembra. Da quel momento la vita di Manuela e di chi la circonda si trasforma radicalmente. La voce si diffonde e la sua abitazione diviene meta di persone che chiedono di ricevere una grazia. Diviene anche occasione di arricchimento per sua madre e di stress per lei. Finché un giorno...
Roberta Torre è tornata. Non possiamo che constatare con piacere che, dopo il passo falso di Mare Nero, la regista milanese (ma siciliana adottiva) ha ritrovato la freschezza narrativa e visiva del suo cinema migliore. La visionarietà del suo fare cinema diede origine a una piccola rivoluzione estetica con Tano da morire. Si poteva parlare di mafia con un musical in cui il grottesco si sposava con il surreale. Che cosa di meglio di un miracolo, si potrebbe pensare, per intervenire con le scelte stilistiche di cui sopra? Ma la regista, per sua e nostra fortuna, non ama ripercorrere territori già esplorati o, meglio, integra il suo passato cinematografico con un nuovo modo di narrare.
C'è ancora un negozio di parrucchiera (antro della fattucchiera Degli Esposti) in cui Manuela vorrebbe apprendere un lavoro se non le venisse impedito. Ci sono sogni in cui donne con capelli di zucchero filato si lasciano pettinare. Ma c'è, soprattutto, un'umanità alla disperata ricerca di qualcuno che sia disposto ad ascoltare le sue lacerazioni, i suoi bisogni, talvolta le sue pretese che sfiorano l'assurdo involontario ("Vorrei che la Madonna facesse trovare un lavoro al mio fidanzato in un supermercato. Nel turno dalle 3 alle 8 del pomeriggio, che è il migliore).
È un'umanità disposta a credere a chiunque sembri credere in lei. Così Manuela (che a sua volta vorrebbe essere compresa e ascoltata ricevendo quei baci che non ha mai avuto e che di conseguenza non ha dato) è costretta a trasformarsi in una sorta di fabbrica della speranza. Ma di vera speranza si tratta? Roberta Torre non ci vuole dare una risposta. Ci vuole offrire invece il respiro di una possibilità. Un respiro misterioso, come quello iniziale che percepiamo distintamente sotto il telo che ricopre la statua della Madonna.

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I BACI MAI DATI disponibile in DVD o BluRay

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
domenica 1 maggio 2011
Flyanto

 Partendo da una "presunta" apparizione il film è la curata descrizione di un' umanità superstiziosa, ignorante e piena di ideali superficiali ed irraggiungibili vista attraverso gli occhi di una ragazzina di quasi quattordici anni molto trascurata. Azzeccato tutto il cast di attori.

domenica 1 maggio 2011
renato volpone

Bellissima parodia della vita reale: sulla piazza del quartiere viene posata la statua della Madonna, la notte dei ragazzi giocando a pallone ne rompono la testa e la nascondono. Manuela, una ragazza tredicenne che vive isolata da un mondo rabbioso con le cuffie nelle orecchie, una mattina racconta che la Madonna le ha detto dove sta nascosta la testa della statua.

lunedì 13 aprile 2015
darkovic

Carino il film.Non noioso malgrado non ci sia dietro una storiona,Grottesco  e colorato al punto giusto Una buona fotografia e comunque una profondita' leggera su un tema,quello della fede, assolutamente non leggero. La regia buona della Torre ci porta un po' di fresca brezza leggera tra il cielo e il mare della magnifica Sicilia Ottima e grottesca al punto giusto l'interpretazione [...] Vai alla recensione »

domenica 22 dicembre 2013
gianleo67

Riservata e dolce tredicenne della disagiata periferia catanese, si divide tra una occupazione precaria presso una eccentrica maga-parrucchiera e il turbbolento menage familiare di genitori in crisi coniugale ed una sorella maggiore svagata ed egoista. Rivelatasi attendibile la visione che confessa di aver avuto sul luogo ove è stata occultata la testa di una statua della madonna danneggiata [...] Vai alla recensione »

lunedì 10 giugno 2013
Francesco2

Oltre al dato illustrato dal titolo, che si ricollega al "Miracolo" del pugliese Winspeare (Altro esempio di trascendenza le cui autentiche ragioni sono difficilmente spiegabili), c'è un altra "Magia" in questo film, intesa nei termini di "superamento" .Le scene in cui la madre  parla, infatti, mentre Manuela si tappa le orecchie e noi vediamo solo il [...] Vai alla recensione »

martedì 13 settembre 2011
ultimoboyscout

Film brutto come (per fortuna) se ne vedono pochi in giro, senza particolari spunti e discussioni degni di nota e di cui si sarebbe potuto comodamente fare a meno. Il taglio è allegro-agrodolce, sbanda più di qualche volta ma il solo sospetto dello stato di grazia della ragazzina agita e vivacizza una comunità intera, bisognosa di essere ascoltata.

sabato 27 agosto 2011
enrichetti

Una sensibilità geniale interpretata da movimenti della macchina da presa che seguono il ritmo del tempo, il tempo come scorre dentro di noi. Torre ci fa entrare nel nucleo del significato del cinema: la manipolazione magica dell'immagine, degli sguardi, dei pensieri, dei ricordi, attraverso la luce e il movimento. Arte, insomma, che non può essere la riproduzione fedele del reale, [...] Vai alla recensione »

lunedì 15 agosto 2011
astromelia

sceneggiatura ben congegnata in questo film che narra realtà ancor oggi attuali,un misto tra false santificazioni e credenze popolari,proprio nella frase della ragazza finta-cieca sa il succo di questa storia:" è così che funziona il gioco".................

mercoledì 11 maggio 2011
Michele Apicella

... ma senza voglia di ritorare ... forse ne ho piene le tasche di Donatella Finocchiaro ... Fiorello mi sembra molto bravo, gli danno poche parti al cinema, ma le cose che fa per la televisione sembra siano sempre di livello ... tanto di cappello a lui e alla "santa", ma per il resto giriamo pagina

domenica 27 novembre 2011
Raptus

Una vera delusione, forse mi aspettavo qualcosa di diverso ma sono veramente rimasto deluso. Pessimo

martedì 3 maggio 2011
goldy

Su costatazioni diffuse e largamente  condivise sulla qualità dei desideri che la maggior parte della gente vorrebbe  vedere esauditi, si costruisce un film  troppo semplice nella lettura della realtà  e la metafora dell'apparizione della Madonna che farà i miracoli non mi sembra un esempio di originalità creativa.. 

FOCUS
INCONTRI
martedì 26 aprile 2011
Ornella Sgroi

Jeans larghi, stivali senza tacco e giacca di pelle. Occhiali da sole, poco trucco. Fuori dal set e dalla scena, quando torna a Catania è così che Donatella Finocchiaro ama confondersi tra la gente, per le stradine del centro storico della città in cui è nata, disseminate di pub, caffè concerto e wine bar con i tavolini al sole, come quello in cui ci ha dato appuntamento e in cui è praticamente di casa.

Frasi
non lo faccio per vanita ma per diventare un atleta di Cristo
Una frase di Don Livio (Pino Micol)
dal film I baci mai dati - a cura di pino micol
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Roberto Nepoti
La Repubblica

Manuela, tredici normalissimi anni, s' inventa una fandonia su una statua della Madonna e viene scambiata per la nuova Bernadette. Diventa così l' ultima speranza di un' umanità di umiliati e offesi, mentre quella cafona di mamma Rita fiuta l' occasione per spremere i poveracci visto che le pratiche devozionali s' intrecciano sempre più con le istanze del consumismo.

Valerio Caprara
Il Mattino

Roberta Torre è regista che sa osare e non vuole confondersi nel branchetto degli autorini all’italiana. Lo dimostra «I baci mai dati», apologo bunueliano di coraggiosa stravaganza che racconta di fede, desiderio e/o frustrazione della stessa usufruendo di assai minori promozioni mediatiche rispetto a un Moretti. Trasferitasi nella poco glamour periferia catanese, indaga con leggerezza e disincanto [...] Vai alla recensione »

Fabio Ferzetti
Il Messaggero

Italia ieri, Italia oggi. A 150 anni dall’Unità nazionale, il Mezzogiorno mantiene intatto un triste privilegio: fornire spunti, sfondi, visioni destinati a illuminare l’intera scena nazionale. A volte un po’ faticosamente, come càpita con «I baci mai dati» di Roberta Torre, bella idea un poco soffocata da un eccesso di intenzioni e di sottolineature (che guaio se gli autori la sanno troppo più lunga [...] Vai alla recensione »

Maurizio Acerbi
Il Giornale

Catania. La tredicenne Manuela, con genitori in separazione e sorella maggiore coinvolta in giri strani, afferma di aver parlato con la Madonna. Che sia vero o no, poco importa. In breve, casa sua diventa meta di pellegrinaggi e strane richieste di miracoli, come l’ingresso al Grande Fratello o la vincita al Totocalcio. Ecco un film da prendere come esempio.

Silvio Danese
Quotidiano Nazionale

Nel mondo antico, nel medioevo, nei momenti di carestia dell’era moderna, alla massima crisi corrispondeva l’anelito alla soluzione magica, il miracolo, la luce di un religioso «attivo». Nello stilizzato e verissimo quartiere catanese di Librino, che nei colori come nelle sfumature metafisiche la Torre è maestra a sollevare appena da terra, per una piccola bugia la l3enne Manuela (esordio toccante [...] Vai alla recensione »

Alessandra Levantesi
La Stampa

Un quartiere alla periferia di Catania, Librino, una serie di casermoni in degrado affacciati sul mare, un’immensa statua bianca delka Madonna innalzata in una piazza desolata. Qui vive la tredicenne Carla Marchése, con la madre Angela Finocchiaro sempre in guerra con il marito che non lavora (cammeo di Giuseppe Fiorello). È per sfuggire a questa realtà che un giorno la ragazzina inventa di aver parlato [...] Vai alla recensione »

Roberto Escobar
L'Espresso

Manuela (Paola Marchese) ha 13 anni, e parla con la Madonna. Così pensa il parroco, insieme con la piccola folla di fedeli che ne implorano l’intercessione. All’origine di tutto c’è una bugia, e però un miracolo alla fine sembra accadere. Roberta Torre descrive uomini e donne in cerca d'aiuto, e in dolorosa attesa d’un bacio mai ricevuto. Forse il racconto non è del tutto risolto, ma certo è originale. Da [...] Vai alla recensione »

Anna Maria Pasetti
Il Fatto Quotidiano

Coiffeur e acquasantiere. Nel mezzo è la viscerale provincia catanese grondante di umanità. La traccia inequivocabile di Roberta Torre si sposa alla perfezione con questi universi chiassosi e sensitivi. Eroina è Manuela, una 13enne qualunque che il caso trasforma in veggente mariana. Con ovvio talento miracoloso. Sua madre Rita, tacco 11 e corsetto, le costruisce attorno un altare di devoti, tra rosari [...] Vai alla recensione »

Mariarosa Mancuso
Il Foglio

Sarà un caso. O sarà lo spirito del tempo, che poveretto si prende sempre colpe non sue. È un fatto, però: i registi italiani ricominciano a frequentare chiese e miracoli. Non intendiamo nella vita, questo riguarderebbe soltanto loro. Intendiamo nel cinema. E anche nella letteratura: in “Ternitti” di Mario Desiati si onorano sant’Ippazio e san Rocco.

Roberta Ronconi
Liberazione

La piccola Manuela vive con la sua esaurita famiglia a Librino, quartiere ex modello della periferia catanese, costruito negli anni 60 su progetto del giapponese Kenzo Tange. Non è degrado né mafia, non è contemporaneità e non c'è futuro. Insomma, non è né carne né pesce. Per questo la gente sembra muovercisi malamente. C'è la piazza e in mezzo alla piazza la statua della Madonna.

Dario Zonta
L'Unità

Quando quest’estate abbiamo visto «I baci mai dati», selezionato in Controcampo al Festival di Venezia, abbiamo pensato che Roberta Torre volesse riprendere alcune atmosfere di «Tano da morire», mischiandole al suo ultimo «Angela», fors’anche perché protagonista è sempre Donatella Finocchiaro. Ma se in «Angela» è una perfetta «dark lady» siciliana,invischiata in traffici illeciti, qui è una meno credibile [...] Vai alla recensione »

Paola Casella
Europa

Da una regista emergente con molte frecce al suo arco ad una regista già affermata che sembra aver perso la sua forza narrativa: l’ultimo film di Roberta Torre sembra non sapere bene dove andare a parare, né voler decidere quale tono narrativo assumere, oscillando fra il melodramma e la farsa, fra il film di denuncia sociale e il racconto di formazione.

Gian Luigi Rondi
Il Tempo

A Catania, in una periferia con pretese. Una ragazzina non ancora quattordicenne si inventa di aver parlato con la Madonna. In realtà ha solo aiutato a ritrovare la testa di una sua statua che dei balordi di notte avevano spezzato e poi, preoccupati, avevano cercato di nascondere. La conseguenza di quella bugia non tarda a provocare nel quartiere un autentico subbuglio.

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