Anno | 2009 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 98 minuti |
Regia di | Francesca Comencini |
Attori | Margherita Buy, Gaetano Bruno, Giovanni Ludeno, Antonia Truppo, Guido Caprino Salvatore Cantalupo, Maria Paiato, Francesca Golia, Andrea Di Maria. |
Uscita | venerdì 16 ottobre 2009 |
Tag | Da vedere 2009 |
Distribuzione | 01 Distribution |
MYmonetro | 3,16 su 17 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 8 settembre 2016
Maria ha superato da poco i quarant'anni, vive a Napoli, lavora come insegnante in una scuola serale e un giorno, al sesto mese appena di gravidanza, partorisce una bambina che viene subito ricoverata in terapia intensiva neonatale. Il film ha ottenuto 4 candidature e vinto un premio ai Nastri d'Argento, 1 candidatura a David di Donatello, In Italia al Box Office Lo spazio bianco ha incassato nelle prime 8 settimane di programmazione 997 mila euro e 367 mila euro nel primo weekend.
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CONSIGLIATO SÌ
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Maria, insegnante di italiano in una scuola serale di Napoli, vive da sola, senza genitori né amanti. Tra una confidenza all'amico Fabrizio e un ballo in discoteca, trascorre i pomeriggi al cinema, dove incontra Pietro, ragazzo padre in preda a una crisi isterica del figlioletto. I due si frequentano, hanno una relazione e Maria rimane incinta. Alla notizia, il compagno non ne vuole sapere, rifiuta di partecipare alla gravidanza, non vuole prendersi responsabilità e, quando la bambina nasce prematura, Maria dovrà affrontare il calvario dell'attesa completamente da sola.
La nascita di un bambino prematuro spezza il naturale percorso di crescita di madre e bambino. Con l'interruzione - seppur transitoria - dell'evoluzione fisica della piccola creatura, si sospende anche la preparazione psicologica di chi lo ha portato in grembo fino a quel momento. Impotente di fronte ad un'incubatrice algida e ostile, Maria non può fare altro che rimanere in attesa di un'epifania che illumini una strada da seguire. La rivelazione del destino di Irene, indecisa tra nascita e morte, 'incubata' anch'essa in un processo di maturazione, si trattiene e svela, con parsimonia, solo piccoli segni di vita: il monitor che conferma il battere del cuoricino, e il ritmo, fin troppo costante, del respiro costretto a tubi e pompe ospedaliere.
Il tempo passa, lasciando il segno del suo spietato scorrere verso il futuro sull'animo della madre, costretta a rimanere bloccata nello 'spazio bianco' del titolo, dove vita e morte coincidono. La toccante storia di Maria, alle prese con una gravidanza inaspettata e tardiva, viene narrata con dolcezza, senza accomodanti: la protagonista, inizialmente infastidita da tutte le preoccupazioni tipiche da mamma (i primi vestitini e i disegni infantili), impara assieme alla figlia ad avvicinarsi al compito della maternità. Non è sicura di voler accettare la responsabilità di una bimba da crescere, fatica ad avere pazienza, vorrebbe scoprire subito se la piccola Irene ce la farà. La figura di Margherita Buy, svestita dai tic nervosi a cui ci ha abituato, viene incessantemente seguita dalla macchina da presa e inquadrata in primi piani commoventi, difficili da sostenere. Attorno a lei, si muovono personaggi che hanno subito il dramma della rinuncia: la dirimpettaia magistrato, costretta a vivere scortata e lontano dai figli, gli attempati alunni della scuola, in difficoltà con Dante e Leopardi, le madri dell'ospedale, private della giovinezza dall'arrivo casuale di un figlio. Sono figure di contorno che vanno avanti, accecate dalle incombenze quotidiane, ma capaci di esprimere grande umanità. In qualche modo, tutte contribuiscono a dare un senso compiuto alla maternità di Maria, aiutandola ad affrontare il dolore, anche quando rimangono apparentemente lontani dall'evoluzione degli eventi.
Lo stile narrativo della Comencini, posato e realistico come in passato, si apre questa volta anche alla forza visionaria di alcune scene surreali (il ballo delle madri, la scomparsa di Pietro dietro una folla di scout in piazza Plebiscito), intermezzi dell'anima che esprimono la parte più intima e personale della protagonista. Nell'attesa di un segno rivelatore, di un cambiamento, di un assestamento, le tende dell'ospedale si aprono e si chiudono segnando il repentino passaggio dall'insicurezza a brevi momenti di gioia, dallo sconforto alla speranza. La musica, tutta al femminile (Blondie, Nina Simone, Cat Power, Ella Fitzgerald), avvolge il dramma dell'attesa in una delicatezza priva di facili sentimentalismi, accarezzando la storia e infondendole forza e tenacia. Un modo raro di raccontare che porta l'attenzione su uno dei momenti più straordinari della vita di una donna. Tra il 'bianco' che annulla e contiene tutte le emozioni e lo 'spazio' dell'anima, dove la nascita di un figlio riserva un posto speciale.
LO SPAZIO BIANCO disponibile in DVD o BluRay |
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Nella vita di tutte le mamme, dei genitori in generale, che aspettano un figlio, l'attesa durante la gravidanza è uno spazio superato il quale si va accapo, iniziando una nuova riga, una nuova vita. Per le mamme come Maria, che vivono gli ultimi mesi della gravidanza con il figlio non nella loro pancia, ma dentro un incubatrice l'attesa e le preoccupazioni si moltiplicano all'ennesima potenza.
Una donna attende una figlia , frutto di una passione, in età matura ,per un uomo più giovane.Lui non ne vuole sapere e lei inizia questo percorso da sola con il conforto affettuoso di un collega e l'attenzione sincera dei suoi alunni di una scuola per lavoratori.Questi personaggi sostituiscono una famiglia che non ha più e fanno da cornice agli eventi dolorosi che si susseguono.
“LO SPAZIO BIANCO” di FRANCESCA COMENCINI; ITA,09. Maria, quarantenne single, è alle prese con una maternità prematura: sua figlia è in un’incubatrice, in “uno spazio bianco” tra la nascita e il nulla. Tratto dal bel romanzo della napoletana Valeria Parrella, è un bellissimo film. La regista, anche sceneggiatrice insieme a Federica Pontremoli, ha “scorporato” i passaggi emotivi, sganciandoli dalla [...] Vai alla recensione »
Il cinema italiano di alto livello non è scomparso. Esistono ancora registi ed attori capaci di misurarsi col modello cinematografico d’oltre oceano e reggere magnificamente il confronto; “Baarìa”, il quale si allinea a certi stilemi tipici del mondo hollywoodiano sul piano tecnico, è l’esempio lampante. “Lo spazio bianco”, la riprova. Il film della Comencini merita tuttavia un’attenzione particolare, [...] Vai alla recensione »
L'eterea bellezza di questo fiilm, risiede nella bravura ormai certificata di Margherita Buy, che dona l'amara concretezza sociale e un'aspra verosimiglianza con il reale.In una storia, fin troppo fuori dal comune popolare, per essere compresa da poterle dare il meritato successo al botteghino.Infine una messa in scena rigorosa, puntigliosa, che Francesca Comencini, conferisce.
Il film si avvale di tre caratterisstiche peculiari. tali da renderlo emozionante.La bravura ormai sempre più eccletica, di Margherita Buy, la regia di Francesca Comencini rigida, attenta ai particolari, mai banale, infine ad una messa scena rigorosa, concreta che rende il tutto unico.
A tanti anni di distanza dal bellissimo film di Martone, di nuovo Napoli, vista come mo(nu) mento di un travaglio che non riguarda, senza codici ghezziani, né il SENTIMENTO propriamente inteso(Sia o meno condiviso) né una SEMPLICE elaborazione del lutto. Anna Bonaiuto aveva sì subito una perdita, però l'indagine sulla morte della madre non si risolveva in un retorico rafforzamento successivo alla [...] Vai alla recensione »
In concorso all’ultima Biennale del Cinema di Venezia, Lo spazio bianco è l’ultimo film di Francesca Comencini. Un cognome importante, il suo: sorella di Cristina (regista de La bestia nel cuore), ma soprattutto figlia di quel Luigi Comencini di diritto nella storia del Cinema italiano in quanto autore di molti film della commedia all’italiana degli anni ’50 e ’60 (si veda la serie di Pane, amore e…). [...] Vai alla recensione »
Non si riesce a provare nessuna emozione dopo aver visto questo "film". Questo tipo di donne regista ce lo fanno evitare in tutti i modi per non cadere nello stereotipo donna uguale sentimento. Non si prova simpatia nè compassione per la protgonista di questa pellicola. Non c'è coraggio. Francesca Comencini ci mette le sue idee politiche, ma i sentimenti vanno evitati.
Tutti concordano nel sostenere la superiorità della trasposizione filmica rispetto al romanzo di Valeria Parrella "Lo Spazio Bianco".(Ok,mi guarderò bene dal leggere l'originale allora!)Il film zoppica, avrebbe bisogno di molte sforbiciate ed avrebbe avuto bisogno di un'interprete meno monolitica ed insopportabilmente noiosa. La Buy aveva proprio bisogno di spogliarsi in questo film? Mah, le solite [...] Vai alla recensione »
Buono il film della Comencini, su un argomento che hanno affrontato in pochi! Peccato non abbia ottenuto premi la Buy, li meritava!
Il tocco della regia si vede: ottime carrellata su di una Napoli e calorosa che appare meravgliosa. La Buy è bravissima ed è strano seppur ancora bellissima che scelga proprio ora di apparire nuda: forse per sottolinare che una donna sui quarantanni mantiene la sua femminilità intatta, c'è forse solo un pò di disincato e amarezza.
Forse...però dovrebbe affrancarsi dal cliché di amabile nevrotica. La vicenda é interessante, anche se il film si perde un po' per fotografare una Napoli marginale
mi attengo a quel che ho visto: una donna che non ha fatto che fumare per tutto il film e che ha pensato di avere un rapporto sessuale col medico neonatologo mentre sua figlia stava tra la vita e la morte!!!!!!!!! ma la gente quando va al cinema cosa vede?
Pessima direzione della Comencini, chi ha letto il romanzo rimarrà deluso, la regista ha trasformato il romanzo della Parrella in un film per lesbiche maschione, la Buy nuda è una visione terribile. Un film inutile come il 90% dei film italiani attuali. Altro film che sembra una fiction TV e lascia nulla.
Un film al di sotto delle aspettative, che si regge quasi esclusivamente sull'intensa interpretazione della Buy, mai sopra le righe, con un ruolo femminile degno di nota. La regia pero' non è all'altezza: frammentaria e dispersiva anche se un po' meglio nella seconda parte del film, dove si raggiugono momenti toccanti. Belli gli scorci di una Napoli classica e contemporanea allo stesso tempo.
Grazie per questo spazio bianco, grazie alle donne del film, agli uomini, a Napoli, alla stanza di quell'ospedale. Il grazie viene da una donna che oggi ha la fortuna di avere una figlia ma che esattamente dieci anni fa ha vissuto l'esperienza di una interruzione terapeutica e ha vissuto uno spazio bianco sapendo che l'epilogo non avrebbe portato ad una vita.
questo film non l'ho visto perchè mio marito me lo ha impedito in quanto io ho avuto la stessa esperienza, solo che il mio bimbo è morto dopo 21 giorni. Sicuramente è un film bellissimo e che può capirlo solo chi ci è passato
La serata è fredda a Firenze, in cartellone danno la Comencini al Fiorella; decido di vivere la mia broadway notturna di un lunedi' periferico precipitandomi nel parapiglia dell'anteprima. Le anteprime (è una delle prime della mia vita randagia) sono quelle squisite occasioni in cui il regista prende forma a pochi passi da te; arriva quasi sempre vestito un po distratto, al massimo una sciarpa, bianca [...] Vai alla recensione »
Mah! ho letto le altre recensioni, dove quasi tutti posano la Buy sul piedistallo della perfezione. Personalmente, la trovo sempre uguale, scena dopo scena, film dopo film. Ognuno ha i suoi parametri, e io preferisco gli attori volubili. Ho apprezzato, invece, tutti i comprimari, sia nella recita che nella sceneggiatura disegnata dl regista, che danno il valore aggiunto al film.
Un film che rivoluziona ogni principio di tempo al cinema: qui ogni minuto dura tra l'ora e l'ora e mezza. E, quel che è peggio, ogni attimo, ogni gesto pretende di dimostrarci qualcosa! Estenuante.
Un film discretamente fatto bene, forse, oserei dire, un po' monotono. Abbastanza curato nei dettagli, apparte alcune scene, come la parte dell'orata al mercato, in cui la folla che fa da comparsa è molto "scarsa" e fa sembrare quel tratto di film un video da "paparazzata". Il livello degli attori è superiore alla media, sopratutto la grande Margherita Buy, che nonostante le classiche parti melodrammatiche [...] Vai alla recensione »
Un film che lascia il segno. Grandissima Margherita Buy.
Il soggetto del film è come un territorio vergine per un esploratore che non riesce a terminare la sua missione perché incespica, cade, si rialza e rallenta senza mai riuscire a decidere quale sia la direzione migliore. Peccato che venga coinvolta in tutto questo una delle nostre migliori attrici la quale, nel caso specifico, non riesce a dare la necessaria consistenza al personaggio interpretato. Vai alla recensione »
Brutto film. Solo presunzione. La Buy non ha nemmeno provato di interpretare il ruolo. Non c'é stata neanche una volta. Forse perché mamma, sarebbe stato troppo doloroso per lei. Ma allora perché fa questo mestiere? Sono d'accordo con quelli di prima, non ci affezioniamo né alla madre, né alla bambina. Non ci importa nulla se quella vive o muore siccome non veniamo mai a sapere che cosa significa per [...] Vai alla recensione »
Un bel film, piacevole da vedere e davvero profondo nella difficoltà dei temi trattati. Brava la Comencini a raccontare il vissuto femminile (decisamente preponderante in tutta la pellicola) e le gioie miste a difficoltà di una gravidanza a rischio. Grazie per averci donato un finale felice, nonostante la vita non sia sempre così.
A merito di Francesca Comencini l’aver realizzato un potente dramma talmente asciutto e privo di fronzoli da accomunare il suo lavoro più alla cinematografia francese che a quella italiana, un’opera secca e assolutamente priva di quei patetismi e stereotipi che la trama poteva facilmente far nascere. Ne "Lo spazio bianco" tutto funziona perfettamente: dall’ambientazione (una suggestiva e insolita [...] Vai alla recensione »
C'E' IN QUESTO FILM QUEL TORMENTO TIPICO DELLA FILMOGRAFIA ITALIANA CHE, ANCHE QUANDO NON C'E' LA NECESSITA' O LA CONOSCENZA, DEVE SEMPRE INSEGNARE QUALCOSA A QUALCUNO. LO SPAZIO BIANCO NON FA ECCEZIONE MA AFFRONTANDO UN TEMA ASSAI TOCCANTE USA MOLTO GARBO E UN PROFILO UMANO. MARGHERITA BUY E' BRAVA IN QUESTO RUOLO, FORSE A TRATTI ECCESSIVA, MA CAPACE DI TRASMETTERE ESATTAMENTE IL TURBINIO DI SENTIMENTI [...] Vai alla recensione »
Pellicola che mostra con rigorosa OGGETTIVITA' i dubbi di una donna che si trova incinta e sola. E' UN'OGGETTIVITA' che investe ogni sfera della vita senza trascendere nel sentimentalismo o nell'aridità ma che MOSTRA L'AMBIVALENZA CHE C'è IN OGNUNO DI NOI, padre o madre che sia. I figli non sempre si amano fin dal loro concepimento perché, retorica a parte, SONO DEGLI ESTRANEI (e lo stesso vale per [...] Vai alla recensione »
Cerchero' di nn farmi coinvolgere dal fatto che questo film mi ha deluso molto personalmente e per questo provero' ad essere inparziale.Sono rimasto deluso quando ho capito che per la voglia di presentare il film al festival di Venezia(a.p.avrei voluto vedere se dopo la strage dei militari italiani confermavano il premio del leone d'oro a due film uno iraniano e uno israeliano.
V aleria Parrella: Tra me e Francesca Comencini c'è stata subito un'empatia molto forte, io volevo che da questo libro uscisse un film e lei voleva fare un film dal mio libro. Ci siamo incontrate con una voglia, il termine deve essere preso così com'è, una voglia nuda di capirci, e abbiamo fatto i primi sopralluoghi insieme quando non sapevamo se il film sarebbe veramente stato fatto. Quando poi ho visto questo pre-montato, sono rimasta un pò in silenzio, l'ho guardato e ho visto che c'era la poetica di Francesca, però ho visto che questa poetica non solo aveva assordito la fabula del [...]
Margherita Buy è bravissima, degna di ogni premio (ma la giuria dell'ultima Mostra di Venezia ha deciso diversamente) nella parte d'una insegnante quarantenne senza marito né compagno la cui bambina nasce prematuramente e resta a lungo nell'incubatrice. Tutto il film tratto dal romanzo di Valeria Parrella (Einaudi) è un dialogo muto tra la piccola e la madre che la guarda all'ospedale immersa in una [...] Vai alla recensione »
Come abbiamo scritto in occasione del passaggio in concorso a Venezia, «Lo spazio bianco» ha il merito di proporre Margherita Buy al di là del suo stereotipo e il vantaggio di ritrovarsela come protagonista credibile e intensa. La storia, ricavata dall'omonimo libro di Valeria Parrella, affronta il lungo spasimo fisico, ma soprattutto psichico che attanaglia Maria, la cui figlia, nata prematura al [...] Vai alla recensione »
Lo spazio bianco di Francesca Comencini racconta con sensibilità l'attesa di una donna accanto alla figlia nata prematuramente È un tempo spezzato, senza più direzione e senso, quello in cui rischia di perdersi la protagonista di Lo spazio bianco (Italia, 2009, 96'). Tratto da un libro di Valeria Parrella, il film di Francesca Comencini e della cosceneggiatrice Federica Pontremoli racconta la storia [...] Vai alla recensione »
Un felice incontro con Francesca Comencini. Dopo l'immagine dolorosa del lavoro che ci aveva dato in Mi piace lavorare e quella più recente che ci aveva dato del denaro in A casa nostra. Oggi il tema è più intimo, personale, la maternità. Prima quasi irrisa negli altri, poi non voluta per se stessa e finalmente pronta a pretendere un'adesione totale, passando sopra a tutto il resto.
Maria (Margherita Buy) ha da tempo smarrito le illusioni. I suoi primi quarant'anni sono trascorsi senza lampi. La realtà è tra le luci basse di un doposcuola serale, annusando il profumo non sempre soave del quotidiano. L'amore somiglia a un passaggio a livello in disuso. La barriera si alza e si abbassa, al solo ritmo delle disperazioni concentriche.
Una delle migliori interpretazioni di Margherita Buy, intensa e convincente in un ruolo non certo facile di una madre che spera nella sopravvivenza della figlia. Tratto dal romanzo di Valeria Parrella, ambientato in una Napoli dove tragedia e ilarità di intrecciano, la pellicola porta sul grande schermo la storia di Maria, insegnante serale che partorisce al sesto mese di gravidanza la sua Irene.
Lo spazio bianco è quello dell'attesa. Alice nasce troppo presto. Ha trascorso solo 6 mesi nella pancia della mamma, Maria. Troppo pochi. Quando nasce, non è ancora nata. Maria le deve stare accanto, in attesa che nasca davvero. O che muoia. Lo spazio bianco è un tempo sospeso, raccontato dalla fantasia e dal talento di quattro donne. Valeria Parrella ha scritto il romanzo, Francesca Comencini l'ha [...] Vai alla recensione »
«Il fatto è che mia figlia stava nascendo, o stava morendo…non ho capito bene». Nonostante la giovane età, Valeria Parrella nell'omonimo libro Lo spazio bianco a cui il film di Francesca Comencini è infedelmente ispirato, affronta la questione maternità dal lato più scomodo. Quello di una donna sola, Maria, in una città sconosciuta, Napoli, priva per scelta di compagno, scomodamente occupata in una [...] Vai alla recensione »
Destinataria a sorpresa di un premio del Movimento per la vita, Francesca Comencini, femminista, tre figli, politicamente molto di sinistra, ha spiegato nel riceverlo: «Sono per la vita anch'io, attraverso un percorso radicalmente opposto. Il Movimento combatte una battaglia che non è la mia. Eppure siamo entrambi dalla parte della vita». Discorso ragionevole, civile, che fa tutt'uno con il film per [...] Vai alla recensione »
Malgrado al festival di Venezia la scrittrice Valeria Parrella e la regista Francesca Comencini (e anche l' interprete Margherita Buye la sceneggiatrice Federica Pontremoli) si siano presentate compatte e solidali - e non c' è ragione di dubitare che l' unione si sia cementata nel costruire il risultato del film - non dev' essere stato facile il processo.
Maria, quarant'anni, colta, single, con amori di poche sere, insegna agli anziani e agli immigrati, veste un po' così , parla nervosa, sempre un po' arrabbiata, brusca e fragile in una Napoli sfatta. Da sola fa una figlia, Irene, e si ritrova in uno spazio bianco, una sospensione, ad aspettare che nasca, perché la piccola, prematura, è nell'incubatrice e bisogna capire se ce la farà, un giorno, a [...] Vai alla recensione »
Maria (Margherita Buy) ha da tempo smarrito le illusioni. I suoi primi quarant'anni sono trascorsi senza lampi. La realtà è tra le luci basse di un doposcuola serale, annusando il profumo non sempre soave del quotidiano. L'amore somiglia a un passaggio a livello in disuso. La barriera si alza e si abbassa, al solo ritmo delle disperazioni concentriche.
Francesca Comencini ha il pregio di rimettersi in discussione in ogni film. Con Le parole di mio padre, tratto da due capitoli de "La coscienza di Zeno", sembra avviata verso una dignitosa carriera nell'ambito del cinema letterario. Ma subito dopo con Carlo Giuliani ragazzo realizza il miglior documentario che si sia fatto sulla contestazione contro il G8 di Genova.
Una donna sola, per scelta, per indipendenza, per orgoglio, resta incinta di un nuovo amore, decide di tenere la bambina anche se lui ha già figli e la lascia, perché vista l'età potrebbe essere la sua ultima occasione e perché tanta solitudine forse inizia a pesarle. Poi ha un parto prematuro, la bambina viene messa in incubatrice, non si sa se sopravviverà né in che condizioni, si può solo aspettare [...] Vai alla recensione »
Una single di ferro si scopre incinta e accetta di seguire il proprio destino materno, che comprende una lunga e dolorosa attesa – lo "spazio bianco" del titolo – nel reparto in cui la figlia Irene, nata prematura, aspetta di «venire definitivamente al mondo». Il ritratto di questa donna che non chiede niente a nessuno e non si scusa di niente, che non cerca di piacere e nonostante questo è profondamente [...] Vai alla recensione »
Maria è una quarantenne singola e liberata, che insegna a Napoli. Conosce un ragazzo padre, rimane incinta e diventa ragazza-madre. Però la sua piccola nasce al sesto mese: che guaio l'incubatrice, le mamme tristi all'ospedale, l'attesa. Non resta che isolarsi, pensa Maria, restando in compagnia della propria solitudine. Ma nessuno è un'isola, si sa, e lo «spazio bianco» del titolo diventerà rosa. Vai alla recensione »