Stare fuori

Film 2008 | Sentimentale 91 min.

Anno2008
GenereSentimentale
ProduzioneItalia
Durata91 minuti
Regia diFabiomassimo Lozzi
AttoriFederico Pacifici, Guia Jelo, Ivo Micioni, Nausica Benedettini .
Uscitavenerdì 12 dicembre 2008
MYmonetro 2,50 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Fabiomassimo Lozzi. Un film con Federico Pacifici, Guia Jelo, Ivo Micioni, Nausica Benedettini. Genere Sentimentale - Italia, 2008, durata 91 minuti. Uscita cinema venerdì 12 dicembre 2008 - MYmonetro 2,50 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Giulio è un ragazzo che non riesce a dimenticare il suo primo amore, la bellissima e indipendente Aurora, che decide di lasciare il loro paese in Sicilia per andare a lavorare a Roma, creando così una frattura irreparabile nel loro rapporto. In Italia al Box Office Stare fuori ha incassato 2,5 mila euro .

Consigliato nì!
2,50/5
MYMOVIES 2,00
CRITICA
PUBBLICO 3,00
CONSIGLIATO NÌ
Opera prima che ha il coraggio della dismisura e rispolvera gli eccessi del melodramma popolare.
Recensione di Marzia Gandolfi
mercoledì 10 dicembre 2008
Recensione di Marzia Gandolfi
mercoledì 10 dicembre 2008

Giulio lascia la Sicilia per Roma, dove spera di rivedere la sua Aurora, primo amore amato e poi sfuggito. Giunto nella capitale viene accolto da Eugenio e Rosalia, una coppia di mezza età che ha perduto tragicamente un figlio. Rosalia, madre protettiva e donna appassionata, rivive attraverso Giulio la sua maternità interrotta. Insofferente alle sue attenzioni e soffocato dal suo affetto, Giulio trascorre le giornate fuori casa e lungo i marciapiedi di Roma alla ricerca affannosa dell'amata. Pubblicato il suo diario d'amore e ritrovata la sua Aurora in un locale di malaffare, il ragazzo prova a vivere finalmente una vita normale ma l'ossessione di Rosalia e i fantasmi del passato finiranno per inghiottirlo, svelandogli un incubo (questa volta) reale.
L'opera prima di Fabiomassimo Lozzi ha il coraggio della dismisura del mélo: nel corpo degli attori ma anche e soprattutto nel linguaggio del cinema. In tempi di Tv-verità che mette in onda melodrammi patetici e imbrigliati in un registro linguistico di piatta neutralità, Stare fuori contrae il virus dell'eccesso e rispolvera il melodramma popolare. Il regista romano produce un film "materazziano" con la straordinaria Guia Jelo, che eredita le madri e le spose "tormentate" di Yvonne Sanson. Come nei film di Raffaello Matarazzo (Catene, Tormento, Vortice), la serenità familiare di Eugenio e Rosalia viene compromessa dall'intromissione di un personaggio esterno, portatore di un desiderio che invade lo schermo e il loro focolare. La struttura in cui si inseriscono i rapporti dei personaggi è quella del triangolo edipico con connotazioni incestuose (Rosalia - Giulio - Aurora), un triangolo perverso in cui la colpa è vissuta ed espiata con maggiore intensità dalla protagonista, che ripudiata dal giovane figlio e amante si sciupa e invecchia davanti alla macchina da presa.
Come in Angelo Bianco, Rosalia trova il suo appagamento di madre nella dedizione del figlio di un'altra madre (rimasta in Sicilia) e Giulio, condividendo il congelamento emotivo del personaggio di Amedeo Nazzari, insegue la sua abiezione e il fantasma di un passato amore. Stare fuori si mantiene sostanzialmente fedele al modello tradizionale, attualizzandolo e saturandolo di kitsch, folklore, commedia, tragedia, camp, travestitismo e omosessualità. Pur non riuscendo mai ad essere profondamente ambiguo e spiazzante, il mélo di Lozzi conserva comunque la vocazione del suo antecedente teatrale a farsi romanzo e ritratto d'epoca. Un'opera prima sovraccarica e traboccante di lacrime e flussi di sangue, a cui si perdonano ingenuità, cadute ritmiche e impennate sintattiche. Se il dramma amoroso sembra talune volte perdere quota, si ravviva e si infiamma quando compare l'infelice e smarrita protagonista, capace di dare volto e corpo a un dolore profondo, cupo, incolmabile.

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RECENSIONI DELLA CRITICA
Maurizio Cabona
Il Giornale

Si vorrebbe vedere di più Nausicaa Benedettini, si vede anche troppo Ivo Micioni. Ma «auctoritas, non veritas, facit legem», quindi è il regista a decidere quali corpi esplorare con la macchina da presa. Così Stare fuori esibisce solo o fresche membra virili o stanche forme femminili. In una vicenda al confine fra triste gayezza e normalità per pura necessità, Ivo Micioni - alter ego del regista e [...] Vai alla recensione »

Roberto Nepoti
La Repubblica

Si dice che le storie migliori siano quelle il cui protagonista è mosso da un' ossessione. Per non farsi mancare nulla, in Stare fuori lo sceneggiatore e regista Fabiomassimo Lozzi di personaggi ossessionati ce ne ha messi due: Giulio, aspirante scrittore siciliano che giunge a Roma alla ricerca di un amore perduto, e Rosalia, sua conterranea di mezza età perseguitata dal ricordo del figlio morto per [...] Vai alla recensione »

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domenica 13 giugno 2010
Fiorella Taddeo

In the land of wonders vince il Vesuvio Award Giunge al termine della sua dodicesima edizione il Napoli Film Festival, con il suo ultimo ospite d'onore Ennio Morricone e con l'assegnazione dei premi nelle varie sezioni.

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