Anno | 2002 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Corso Salani |
Attori | Paloma Calle, Corso Salani . |
MYmonetro | 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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CONSIGLIATO SÌ
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Si comincia con un montaggio veloce di provini, audizioni per scegliere una ragazza spagnola che dovrà interpretare "la donna più bella del mondo". Una selezione controcorrente di talenti, visto che il copione da recitare è, sulla carta, una sorta di stradario che scandirà un viaggio on the road. E poco altro. Non ci sarà un vero film, ammesso che si possa dare una definizione precisa della parola "film". Quello che vedremo è la storia di un uomo e una donna coinvolti nella preparazione di un lungometraggio che non guarderemo mai perchè non verrà mai realizzato.
Ma il protagonista di questa docu-fiction chi è? L'attore che vediamo conversare con una deliziosa ragazza madrilena è davvero il regista? Sta seguendo una sceneggiatura o è tutto reale?
Molte domande che rimangono senza risposta. Qualche chiarimento arriva dalle spiegazioni extradiegetiche del regista che ammette di aver pensato a Corrispondenze private per evitare l'angoscia del blocco produttivo di un altro progetto che aveva tra le mani (si parla di Palabras, uscito poi nel 2004). A costo zero, con una troupe ridottissima e con l'attrice Paloma Calle, anche lei in attesa di partire con le riprese di Palabras, Salani crea un piccolo saggio di buon cinema, fatto con pochi mezzi ma dal piglio arguto e inconfondibile di chi, fuori da ogni regola di mercato, può permettersi di realizzare un prodotto autarchico. Non deve convincere nessuno, né produttori né distributori, e in questo limbo di libertà, riesce a comunicare molto, a emozionare anche il pubblico più cinico.
Il montaggio inserisce sequenze di vecchi film di Salani e alcuni riferimenti sono totalmente privati perché fanno parte della vita del regista e di nessun altro. Ma non è un diario personale e nemmeno una narcisistica autobiografia delle proprie imprese. La straordinarietà di questo film è nell'uso delicato della macchina da presa che prelude ad una divertente carrellata di scenette comiche, fonti di un inevitabile sorriso perché autentiche fotografie di una relazione agli albori.
I due protagonisti (lo stesso Salani e Paloma Calle) si punzecchiano, litigano per nulla, si imbarazzano per un tocco di mani troppo audace. E nessuno si accorge della sgranatura delle immagini o della povertà dei mezzi. A restare impresso nella memoria è solo lo sguardo ironico di un uomo e una donna, impacciati di fronte alla nascita di un sentimento che non sanno ancora controllare.