Teza

Film 2008 | Drammatico, 140 min.

Regia di Haile Gerima. Un film Da vedere 2008 con Aron Arefe, Abiye Tedla, Takelech Beyene, Teje Tesfahun, Nebiyu Baye. Genere Drammatico, - Etiopia, Germania, Francia, 2008, durata 140 minuti. Uscita cinema venerdì 27 marzo 2009 distribuito da Ripley's Film. - MYmonetro 3,48 su 12 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento venerdì 19 novembre 2010

Dopo aver completato gli studi universitari in Germania, Anberber fa ritorno nella natìa Etiopia. Spera di poter fare qualcosa per il suo paese, ma le cose sono cambiate... Il film è stato premiato al Festival di Venezia, In Italia al Box Office Teza ha incassato nelle prime 9 settimane di programmazione 160 mila euro e 41,9 mila euro nel primo weekend.

Consigliato sì!
3,48/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 3,70
PUBBLICO 3,75
CONSIGLIATO SÌ
L'educazione intellettuale di un uomo condotta fra l'Africa e l'Europa, fra il miraggio dell'occidente e il difficile ritorno al paese di origine.
Recensione di Marzia Gandolfi
martedì 2 settembre 2008
Recensione di Marzia Gandolfi
martedì 2 settembre 2008

Etiopia, 1990. Anberber è tornato al suo villaggio senza una gamba e con la testa affollata dai fantasmi. Lasciata l'Etiopia imperiale di Haile Selassie e rientrato in quella socialista di Haile Mariam Menghistu, Anberber ha studiato medicina nella Germania degli anni Settanta, interessata da una massiccia immigrazione africana e percorsa da tensioni e discriminazioni razziali. Il suo sogno più grande è quello di ritrovare l'abbraccio materno e di prendersi cura del suo popolo, afflitto dalle carestie e vessato da secoli di regimi dispotici. Rimpatriato e presa coscienza del disordine politico e sociale in cui versa il suo paese, scampa a un linciaggio e cerca conforto nel villaggio natio. Dentro il capanno e davanti al fuoco scoprirà la propria impotenza di fronte alla dissoluzione dei valori umani. Nel focolare domestico brucerà il suo passato e divamperà il desiderio di costruire il presente.
Dopo aver raccontato la resistenza etiopica degli anni Trenta all'esercito dell'Italia mussoliniana (Adwa), il regista etiope Haile Gerima ricostruisce e rilegge la storia del suo Paese all'indomani del golpe militare che destituì l'imperatore Haile Selassie e promosse il regime marxista di Haile Mariam Menghistu. Rifugiando il suo protagonista, un intellettuale formato in Germania, nel villaggio natio, Gerima sviluppa il racconto su tre piani temporali. Presente, passato e sogno si interrompono e intervengono l'uno sull'altro fino a ri-comporre la storia di un uomo dentro la Storia del suo Paese. Il racconto orale dell'emigrato di Aaron Arefe assume su di sé i conflitti e le convulsioni della storia ed è caratterizzato dal sentimento dominante della nostalgia: per l'infanzia africana, età idilliaca e disgiunta dal reale in cui il protagonista si rifugia alla ricerca della sua forza rigenerante; per la giovinezza europea, età dell'imitazione e dell'assimilazione in cui si ritaglia un posto approfittando dei vantaggi offerti dal vecchio continente; per la piena maturità del ritorno, età della riaffermazione della propria identità culturale in cui impegnarsi nella ricostruzione e nella rinascita del proprio paese.
Alle fughe dell'immaginario, nel realismo magico e in quello onirico, Gerima affida invece il compito di rappresentare la lacerazione interiore del protagonista, che non crede più alla possibilità di cambiare qualcosa. Anberber realizza il tradimento dei governi autoctoni e prende atto dell'unico risultato tangibile: il passaggio dei poteri dall'élite bianca all'élite nera e l'incremento consistente della violenza e della corruzione. Stessi privilegi dei potenti, stesso interesse esclusivo di una classe sociale, stesso disprezzo per il popolo. Teza, attraverso il racconto orale, i canti popolari e l'iconografia stilizzata, descrive l'educazione intellettuale di un uomo condotta e sospesa fra due continenti, fra l'Africa e l'Europa, fra il miraggio dell'occidente e il difficile ritorno al paese di origine.
Restando inchiodato al suo personaggio, Gerima traduce la storia collettiva in un volto, specchiandolo nel proprio passato alla ricerca della propria identità individuale e sociale. Teza è un altro frammento di memoria restituito dal regista etiope, intimamente coinvolto nella realtà politica e sociale del suo Paese, di cui riferisce sempre con un attenzione al di fuori di qualsiasi retorica nazionalistica. Ponendo in primo piano l'instabilità politica dell'Etiopia (prima, durante e dopo l'indipendenza), i problemi causati dalle amministrazioni autoctone e l'impatto distruttivo prodotto dalla cultura cristiana-occidentale e dal pensiero marxista su quella tradizionale, l'autore africano affronta la reale situazione e impegna il suo personaggio a costruire una nuova società, ponendo letteralmente mano (e gessetto) ai problemi che l'affiggono.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
domenica 12 febbraio 2017
laurence316

L'unico film edito in Italia del regista, Teza racconta di una vicenda forse poco conosciuta e a cui forse pochi vorrebbero prestare attenzione, nel nostro come in altri paesi occidentali. Gerima (che nel film precedente, Adwa, aveva raccontato della resistenza etiopica all'esercito italiano invasore del periodo fascista) qui invece si propone di ricostruire la storia del proprio Paese dagli [...] Vai alla recensione »

venerdì 17 aprile 2009
mahleriano

...se questa sarà la salvezza indicata dal regista! Questo film per certi aspetti ha un'analogia con la "musica funebre massonica" di Mozart. Una composizione costantemente in tonalità minore, dunque tragica e terribile in tutto il suo sviluppo, ma che nell'ultimo accordo magicamente diventa maggiore, a sottolineare comunque una speranza. La stessa luce mostrata nell'ultima sequenza del film.

domenica 29 marzo 2009
pietro berti

TEZA (***) genere drammatico, anno 2008, prodotto e girato: Francia/Germania/Etiopia, Regia: H. Gerima, Sceneggiatura: H. Gerima, Durata: 1h e 40 min.; Distribuzione: Ripley’s Film; Interpreti: A. Arefe, A. Tedia. NOTE: il film ha vinto all’ultima Mostra di Venezia il premio per la sceneggiatura e della Giuria, ed è stato inserito tra quelli scelti per il Leone d’Oro, non vinto causa il successo [...] Vai alla recensione »

venerdì 10 aprile 2009
marezia

Molto più scorrevole nella seconda parte che nella prima il film mantiene comunque un livello di omogeneità sorprendente per una durata così estesa: 140', durante i quali passato e presente si riincorrono in un'atmosfera a volte sospesa, quasi atemporale (ma siamo in piena contemporaneità), altre serrata e palpitante, e angosciosa. Angosciosa non tanto nelle scene di violenza che pure sono di forte [...] Vai alla recensione »

venerdì 3 aprile 2009
Michael

Uno dei film piu completti dei ultimi mesi. Si entra per 140 minuti in un altro mondo in tutti i sensi, senza nessuna pesantezza ma con attori bravissimi, fotografia e musica spettacolare.

venerdì 15 gennaio 2010
Circerie

Bel film. Bella fotografia, paesaggi ampi e dorati, albe e tramonti, incastrati con primi piani ruvidi e poco sofisticati, come tutta la regia, semplice e inquieta. Bella la sceneggiatura, che non si scopre fino alla fine e sorregge il ritmo lento e incerto della regia. Una occasione unica per imparare dalle immagini un piccolo pezzo di storia d'Africa, per farla rimanere negli occhi e nel [...] Vai alla recensione »

martedì 10 novembre 2009
enrico omodeo sale

monumentale storia dell'Etiopia, dalla fine di Hailè Selassie, il "presidente eletto da Dio", al cruento regime militare di Menghistu. Una storia, quella del protagonista Amberber, che si incontra con la Storia del suo paese, passando per i movimenti studenteschi della Germania anni '70. Cinema africano con ritmi europei.

martedì 16 giugno 2009
marezia

Chiedo scusa a tutti per le mie intemperanze ma è un periodo di forte stress. Di conseguenza siete pregati di non contraddirmi e se mi ignorate è meglio. Grazie per la comprensione.

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Roberto Silvestri
Il Manifesto

Che le scene di tenerezza e amore, le metafore del sottosviluppo, i dialoghi toccanti, le immagini oniriche che attraversano il visibile per scoprire il visionario, siano la specialità dei filmaker d'Africa, si sa. Ma pochi al mondo sanno competere con John Carpenter anche nel congegnare suspense e violenza. Ecco la differenza. Una scena di violenza del cineasta e produttore etiope Haile Gerima traumatizza, [...] Vai alla recensione »

Paolo D'Agostini
La Repubblica

Per due ore e venti percorre solennemente la storia dell' Etiopia dal colonialismo italiano alla dittatura filosovietica di Menghistu a oggi. Attraverso la voce e il corpo narranti di un medico, la cui esistenza è a sua volta attraversata da insostenibili contraddizioni: tra l' emigrazione in Germania e il remoto villaggio natale, tra l' idealismo progressista e l' arretratezza autoritaria comunque [...] Vai alla recensione »

Lietta Tornabuoni
La Stampa

Il regista etiope emigrato negli Stati Uniti evoca gli anni della propria giovinezza: il protagonista va in Europa, in Germania, per studiare medicina e rendersi così utile al proprio amato Paese, ai concittadini. Quando torna, provando a intraprendere il lavoro (o la missione che si è scelto) trova l'Etiopia preda di una forma degenerata di governo di sinistra.

Valerio Caprara
Il Mattino

«Teza» («Rugiada») del venerabile Haile Gerima, produttore e regista etiope classe '46, è un poema intriso di simbolismi, etnologia e storia che allegorizza l'autobiografia di un intellettuale africano sospeso tra nostalgia della tradizione e pathos della modernità. Le cadenze sono rapsodiche, gli sbalzi temporali numerosi e i contrappunti visionari ambiziosi: sta di fatto che l'excursus nella storia [...] Vai alla recensione »

Piera Detassis
Panorama

L'utopia rivoluzionaria e la desolante disillusione, La disperazione dell'esule che non riconosce la patria e si ritrova sperduto, alla deriva, travolto dalla storia che non ha saputo cambiare: Teza di Hailé Gerima, doppio premio alla Mostra del cinema, è un film saga, amaro e lirico, violento e sentimentale, ambientato in un'Etiopia disidratata dalla povertà, all'ombra del Monte Mussolini, ricordo [...] Vai alla recensione »

Fabio Ferzetti
Il Messaggero

Trent'anni di storia e memorie compressi in un film fluviale e impetuoso. Fosse nato in un paese ricco Hailé Gerima avrebbe diviso il racconto in 13 puntate come Edgar Reitz con Heimat. Ma è nato in Etiopia e le sue storie sono di quelle che pochi vogliono ascoltare, in patria e fuori. Ed ecco che il ritorno a casa di un ex-giovane, partito a studiare Medicina in Germania, condensa passato e futuro [...] Vai alla recensione »

Michael Ordoña
The Los Angeles Times

Haile Gerima's "Teza" throws you in the deep end and cares little if you swim. The scope of its events is epic; its perception epically narrow. It's a fragmented view of about 20 years of extremely turbulent times in Ethiopia, as seen through the eyes of a seemingly anhedonic intellectual who spends much of the film out of the country. For Americans who have paid little attention to the terrible undulation [...] Vai alla recensione »

Lietta Tornabuoni
Lo Specchio

Esce Teza, il grande film di Gerima sulle sventure dell'Etiopia post-negus. Ma dura e ovunque la vita - e la politica - nel continente nero, come molte pellicole testimoniano… Storia privata nella Storia d'una Nazione, Teza di Haile Gerima, regista etiope emigrato negli Stati Uniti, ha già vinto premi a Venezia come nel Burkina Faso. È un film bello.

Jean-François Rauger
Le Monde

Le dixième film d'Hailé Gerima, qui a longtemps porté le lourd fardeau d'incarner, à lui seul, le cinéma éthiopien et qui n'avait pas tourné depuis dix ans, témoigne d'une ambition et d'une ampleur impressionnantes. Il s'agit de suivre, à travers le parcours d'un individu, trente ans d'une histoire qui n'est pas seulement celle de l'Ethiopie moderne ou de la diaspora africaine mais d'une transformation [...] Vai alla recensione »

Stenio Solinas
Il Giornale

Costruito con un'alternanza di toni cromatici che raccontano ora il presente ora il passato, Teza mette in primo piano la storia di Amberber (Aron Arefe nel film), uno di quei giovani intellettuali etiopi che accettano di tornare in patria, con il dittatore Mengistu al potere, perché ritengono sia un loro dovere diffondere quel sapere che all'estero hanno appreso.

Dario Zonta
L'Unità

Haile Gerima, il grande regista etiope, la settimana scorsa è stato in Italia per presentare il suo ultimo film, Teza, passato con grande successo a Venezia (dove ha preso il Gran Premio della Giuria) e poi in decine di altri festival sparsi per il mondo, compresi, il Festival di Cartagine e l'importantissimo Fespaco (il festival del cinema Panafricano, che si svolge nel Burkina Faso) dove ha raccolto [...] Vai alla recensione »

NEWS
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sabato 6 settembre 2008
Chiara Renda

Wenders premia l'America Come previsto dagli ultimi pronostici è il film di Aronofsky The Wrestler a vincere questa 65^ edizione della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia. Il wrestler sconfitto di Mickey Rourke, dopo anni costretto [...]

GALLERY
martedì 19 agosto 2008
 

A pochi giorni dall'inizio del festival, ecco alcune immagini dei film in concorso.

winner
gran premio della giuria
Festival di Venezia
2008
winner
osella per la migliore scenegg.ra
Festival di Venezia
2008
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