Antichrist

Film 2009 | Horror, V.M. 18 100 min.

Titolo originaleAntichrist
Anno2009
GenereHorror,
ProduzioneDanimarca, Germania, Francia, Italia, Svezia, Polonia
Durata100 minuti
Regia diLars von Trier
AttoriWillem Dafoe, Charlotte Gainsbourg .
Uscitavenerdì 22 maggio 2009
DistribuzioneLucky Red
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 18
MYmonetro 2,45 su 22 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Lars von Trier. Un film con Willem Dafoe, Charlotte Gainsbourg. Titolo originale: Antichrist. Genere Horror, - Danimarca, Germania, Francia, Italia, Svezia, Polonia, 2009, durata 100 minuti. Uscita cinema venerdì 22 maggio 2009 distribuito da Lucky Red. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 18 - MYmonetro 2,45 su 22 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento giovedì 8 febbraio 2018

Una coppia in lutto va nella propria capanna nei boschi chiamata "Eden", sperando di risolvere i propri problemi matrimoniali. Ma la Natura prenderà il suo corso e le cose andranno di male in peggio. Chi sia l'Anticristo sarà lo spettatore a deciderlo. Il film è stato premiato al Festival di Cannes, ha ottenuto 2 candidature agli European Film Awards, In Italia al Box Office Antichrist ha incassato 522 mila euro .

Consigliato nì!
2,45/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 1,36
PUBBLICO 2,99
CONSIGLIATO NÌ
Un harakiri cinematografico liberatorio, estremo e coraggioso.
Recensione di Giancarlo Zappoli
lunedì 18 maggio 2009
Recensione di Giancarlo Zappoli
lunedì 18 maggio 2009

Un uomo, una donna. Un marito e una moglie che fanno l'amore con grande trasporto. Nel frattempo il loro bambino esce dal box in cui dormiva, si arrampica sulla finestra per guardare affascinato la neve che cade e precipita morendo. La donna a distanza di un mese non riesce a riprendersi e il marito, che è anche uno psicoterapeuta, decide di curarla anche se i protocolli della professione non lo consentirebbero. Inizia così un percorso che condurrà entrambi in una casa nel bosco dove la tragedia è in agguato.
"Lascia ch'io pianga/ mia cruda sorte/ e che sospiri la libertà" È con questi versi di Handel che si apre e chiude quello che Lars Von Trier afferma essere il più importante film di tutta la sua carriera. Noi diremmo di più: si tratta del film in cui il regista danese gioca finalmente con se stesso a carte totalmente scoperte. Ciò che veramente pensa delle complesse e comunque misteriose dinamiche che stanno alla base del rapporto uomo/donna viene finalmente depurato dalle tematiche sociali che in tutti gli altri film (perlomeno a partire da Europa) tentavano, invero senza riuscirci del tutto, di occultarlo. È nudo Von Trier questa volta. Non si limita a portare i suoi due attori all'estremo con scene che faranno abbassare lo sguardo a più di uno spettatore ma va oltre.
L'idea del film nasce da un lungo periodo di depressione e finisce con il costituire una sorta di tentativo di terapia su grande schermo. I detrattori del regista danese hanno ora una freccia in più al loro arco la cui punta è stata opportunamente avvelenata dallo stesso Von Trier. Perchè questo è senza dubbio il suo film più squilibrato e al contempo più ambiguamente sincero. L'ossimoro è funzionale all'intera filmografia del regista ma torna ad esserlo, con maggior forza, anche in questa occasione. Perchè qui viene portato all'ennesima potenza il terrore che Von Trier prova verso il femminile anche se poi tenta di occultarlo con la pretesa di aver mostrato un maschio che pretende di porre sotto totale controllo la propria compagna subendone le conseguenze. La Natura (vedi caso nome femminile al punto che la si definisce solitamente Madre) è nella sua visione una creatura di Satana e la donna finisce con l'esserne la più diretta e pericolosa espressione. Dafoe sullo schermo altri non è che un Von Trier più giovane che soccombe, dopo aver cercato la strada della razionalizzazione, alla ineludibile irrazionalità totale del femminino che ha una sola strada per non nuocere: negarsi e negare in modo definitivo la possibilità del piacere. Chi sia l'Anticristo sarà lo spettatore a deciderlo. Certo è che mai come in questa occasione è emerso il lato più oscuro (qualcuno dirà "malato") di questo regista che forse grazie proprio ad Handel ci confessa il suo tormento: la sua è la dura sorte di chi soccombe quotidianamente a quella che sente come la gabbia di un corpo desiderante il sesso femminile. Con questo harakiri cinematografico ha inizio il tentativo di liberazione. Tre stelle per lo spudorato coraggio.

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RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
mercoledì 27 maggio 2009
Cuci85

Non un film, un'esperienza. E come tale, difficilmente valutabile. Il mestiere e la tecnica sono innegabili, bastano pochi minuti in un bianco e nero rallentatissimo (scommettiamo che farà scuola?), o le atmosfere, o i quadri distorti e vibranti. Ma, come detto, non si tratta di un semplice film, e queste cose non sono che un contorno di tecnica che potrebbe sfiorare il manierismo.

domenica 28 agosto 2011
Viola96

Ho sacrificato la serata Takashi Miike per rivedermi l'ultimo film di Lars Von Trier:Ad una prima visione mi era sembrato banale,privo d'idee,vuoto.Dio benedica la seconda visione.Personalmente,qualche mese fa gli avrei dato mediocre,quasi pessimo,oggi ero indeciso sull'ottimo.Probabilmente è il film più oscuro,malato e nudo di Lars Von Trier.

martedì 2 giugno 2009
Slasher Master

Mentre guardi un film come Antichrist non puoi che provare un solo sentimento: angoscia. Non è infatti la paura la sensazione che ti trasmettono le atmosfere aperte ma claustrofobica, le musiche cupe e ovattate, rimbombanti. E' piuttosto una forte angoscia che solo nel finale, quando il regista deciderà di fare un modesto uso dello splatter, che muterà in qualcosa di più agghiacciante.

martedì 2 giugno 2009
ORFEO

ho visto centinaia e centinaia di horror essendo un super appassionato e anche nei più mediocri e caserecci girati con budget molto bassi riesco sempre a salvare qualcosa, almeno un'idea, un'intuizione, un'interpretazione. vi giuro che questo è il peggior horror mai visto. . La gente dopo i primi 40 minuti stava andando via. Io ho atteso la fine sperando che un qualsiasi cosa salvasse il film ( o [...] Vai alla recensione »

lunedì 1 giugno 2009
lollo92

Sin da quando si sono cominciate a vedere le prime immagini di Antichrist, e faccio riferimento allo stupendo fotogramma in cui i due fanno l'amore sotto l'albero, con le mani che escono dalle radici, sapevo che quel film, inevitabilmente, sarebbe stato il meglio di cannes. E ora che l'ho visto, ne rimango ancora più convinto. Immagini di una bellezza ineguagliabile, simbolismi colti, interpretazioni [...] Vai alla recensione »

sabato 23 maggio 2009
orazioblur

Ho appena visionato il film al cinema.. Inutile dire che la sala era semivuota, e i pochi che stavano vedendo il film, in molti frangenti, sghignazzavano o accennavano espressioni di disgusto o di sorpresa. Beh, è evidente che il film in sè non è quanto di più delicato possa sembrare, ma in fondo, se si guarda da un altro punto di vista, esso risulta molto delicato e armonioso.

venerdì 29 maggio 2009
paride86

Film difficilissimo da giudicare, anche se si tratta di un'opera d'autore. Il prologo e l'epilogo, girati in un morbidissimo bianco e nero con musica di Handel, sono poesia pura; alcune sequenze affascinano per la spettacolarità macabra e manierista; il problema è il resto. Come leggere gli eventi raccontati? Il sesso è proposto come una colpa (l'obiettivo che alterna ossessivamente la caduta [...] Vai alla recensione »

mercoledì 27 maggio 2009
meddows

L'Anticristo di Lars è un'opera intensa e molto formale, che fa della narrazione piuttosto che del narrato il suo punto di forza. Il prologo che apre il film è la dichiarazione d'intenti dell'autore: l'attenzione è tutta sulla forma, sulla scelte di regia che se da una parte rimandano al primo von Trier, dall'altra sembrano rinnegare tutto ciò che il regista danese ha realizzato negli ultimi tempi. [...] Vai alla recensione »

martedì 26 maggio 2009
Stefano Montecchi

Il film è il risultato di una sofferta fuga dalla depressione che Von Trier ha attraversato negli ultimi 2 anni. Sporco nella sua apparente eleganza, depravato nella sua messa in scena, ANTICHRIST ha in se' il germe del dolore (che è anche il titolo di uno dei capitoli di cui il film è suddiviso), e per tutto il primo tempo si ha l'impressione che il regista abbia riversato nel film gli insegnamenti [...] Vai alla recensione »

giovedì 4 giugno 2009
alespiri

Sgombrate le menti dalle rimembranze dell' "Esorcista" e da altri film satanici. Siamo in un territorio diverso che spazia tra Lynch, Cronenberg, Polansky..un film esoterico-simbolico che lascia un caos vuoto nella mente che, man mano, si riempie di riflessioni e sensazioni. Il film è una tragedia familiare in cui il soprannaturale c'entra solo come riflesso delle menti stravolte dei protagonisti. Vai alla recensione »

mercoledì 27 maggio 2009
giulia_mb

"Antichrist" è uno di quei film su cui uno punta diverse aspettative, quindi se non va come ti aspetti ci rimani particolarmente di sasso. Innanzitutto non è un horror, ma uno psico-thriller dalla connotazione un po' mattonesca (io pongo una sostanziale differenza tra horror e thriller e questo, nonostante alcune scene scabrose, non è un horror). Registicamente devo dire che è girato in modo magistrale. [...] Vai alla recensione »

venerdì 22 maggio 2009
paolo antonucci

Pare che il regista danese sia qui ad un ripensamento del suo percorso, come stesse facendo il punto sulla propria carriera dopo il progetto partito con Dogville. Esplicito pare il riferimento a delle atmosfere di Lo specchio o Solaris di Tarkoskij cui per altro il regista, non ironicamente, dedica l'opera. La misoginia medievale e moderna ha lo stesso grado di irrazionalità dell'analisi/terapia attuata [...] Vai alla recensione »

mercoledì 12 agosto 2015
marcosabbuoni

Più o meno penso di questo film quello che il Fantozzi pensava della Corazzata. Diciamo, per tenere una linea intellettuale di livello adeguato al contesto in cui viene collocato il regista a furor di popolo, che il film potrebbe essere definito come un'evacuazione di dimensioni importanti. Ciò che vorrebbe risultare claustrofobico, spalmato per tutta la prima metà della pellicola, nei fatti diventa [...] Vai alla recensione »

giovedì 24 maggio 2012
nivola78

Sono entrato in sala perfettamente sano. ne sono uscito 103 minuti dopo con un' ernia inguinale. Difficile inquadrare questo film in una categoria precisa: horror ? no,non c è orrore. splatter ? molto poco. fantapsicologico con risvolti splatter ? psicologia spicciola,effetti speciali ridicoli. forse la categoria giusta è : Film da non fare. totalmente privo di appeal, noioso fino al sonno, storia [...] Vai alla recensione »

mercoledì 2 settembre 2009
Kinema

Antchrist sarebbe stato un buon film, purtroppo atrocemente sfigurato dall’impulso incontrollabile del regista all’esibizionismo. Essenzialmente potrebbe essere considerato una metafora sull’essenza del male, l’evento drammatico che si insinua nella nostra vita e la stravolge, costringendoci a trovare una soluzione per riportare l’equilibrio. Il protagonista maschile della storia, un terapeuta interpretat [...] Vai alla recensione »

venerdì 12 giugno 2009
Alex99

Non ci siamo. Mangiare aria è più soddisfacente. Senza fare i finti psicologi da bar dello sport, o i falsi critici dalla penna d'ora va semplicemente detto quello che va detto. Un film povero di contenuti e di effetti. Poche idee (forse solo quella ricondocibile al prologo) e nessun epilogo di contenuto. Deriva.

mercoledì 9 ottobre 2013
M.Raffaele92

 Uno dei film più controversi degli ultimi anni. Un film rimasto (purtroppo) nascosto, per ovvi motivi legati ai (dir poco) scabrosi contenuti. Sconosciuto dai più, “Antichrist” è a mio parere la vetta di uno dei più grandi autori contemporanei, nonché il miglior regista danese vivente. Le riflessioni (mai superficiali) di Lars von Trier non sono [...] Vai alla recensione »

mercoledì 26 ottobre 2011
Aurora M.

"Antichrist" si apre con una lunga scena che alterna due momenti contemporanei di una notte invernale: il rapporto sessuale intenso tra un uomo (Willem Dafoe) e una donna (Charlotte Gainsbourg), reso meno "diretto" dalla suadente colonna sonora, e l'uscita del loro bimbo dal box e la sua successiva fatale caduta dalla finestra.

venerdì 12 giugno 2009
Spoerri

Nella mia città (Pesaro) dell'anticristo nemmeno l'ombra! Intendo quello di cellulosa (e neanche in carne ed ossa per fortuna... vedi il risulato delle nostre comunali e provinciali.... ma questa è un'altra storia!!). Perchè? Distribuzione guarda che è così che incrementi la pirateria perchè la gente se è comunque è disposta ancora ad andare al cinema ma un film non riesce a vederlo se lo scarica! [...] Vai alla recensione »

venerdì 22 maggio 2009
paolo antonucci

Non sono d'accordo, probabilmente a torto, che Trier voglia qui mettere in campo le proprie angosce nei confronti del genere femminile. Tutt'altro. Pare che il regista danese sia qui ad un ripensamento del suo percorso, come stesse facendo il punto sulla propria carriera dopo il progetto partito con Dogville. Esplicito pare il riferimento a delle atmosfere di Lo specchio o Solaris di Tarkoskij cui [...] Vai alla recensione »

giovedì 30 luglio 2015
Jeff Lebowsky

Lars Von Trier si mette a nudo e ci offre un opera che va al di là di un semplice Film. Il maestro scrive e dirige un capolavoro che va guardato in modo accurato e non con superficialità fermandosi solamente alle apparenze, in quanto Von Trier ci presenta una tormentata opera allegorica e onirica, come solo un folle genio può fare. Questo film va precisato, non è sicuramente per tutti, ma chi riesce [...] Vai alla recensione »

domenica 16 marzo 2014
EvilDevin87

Una coppia sta facendo sesso in piena notte e, nel mentre, il figlio si sveglia e si affaccia dalla finestra per guardare la neve che cade, ma scivola e finisce di sotto morendo. Un mese dopo la madre non si è ancora ripresa dalla tragedia e il marito psicoterapeuta decide tentare la sorte violando i protocolli e aiutarla a superare la depressione.

lunedì 10 dicembre 2012
Onufrio

Lui, lei ed il regista; ecco le tre persone che fanno parte di questo film. Una coppia perde il figlioletto morto cadendo dalla finestra di casa, mentre i genitori erano intenti a fare altro, (e che continueranno a fare anche dopo,nel prosieguo con una sorta di  sdegnante morbosità). La morte del figlio porta la madre ad una tremenda depressione,che il marito (psicoterapeuta) tenterà [...] Vai alla recensione »

martedì 26 maggio 2009
rerum

Una coppia e un bimbo che muore. Un bosco. Tre strani animali. La depressione. La follia. La paura. Una terapia per sconfiggerla. Ma il dolore e la disperazione sono ancora più terribili. Lars stava molto male, ha fatto il film più importante della sua carriera. Un film autobiografico, non bisogna dimenticarlo. Generato dal buio. Dal male oscuro che offusca la mante e ti ruba la gioia e la serenità. [...] Vai alla recensione »

mercoledì 22 maggio 2024
LUCIANO SIBIO

 Il film basa la sua trama sull'identificazione del dolore dell'animo, che ha il volto del demonio e del male, con la natura, cioè con quell'insieme di eventi non voluti e non evitabili che lacerano il nostro animo compresa la morte come evento finale e conclusivo della ns esistenza che finisce,appunto, affondata nel più profondo dei dolori e che comunque è appunto [...] Vai alla recensione »

mercoledì 10 giugno 2020
Luca Scialo

Dopo un lungo periodo di depressione, il controverso regista danese Lars Von Trier dirige una sceneggiatura da lui stesso scritta.E la pellicola traspone a meglio tutto il dolore e l'inquietudine provati in quel viaggio, dove si combatte con se stessi.I due protagonisti sono infatti una coppia il cui figlio, mentre fanno l'amore con grande trasporto, cade dalla finestra e muore.

mercoledì 19 settembre 2018
SugarK

Per poter uscire dalla depressione Lars Von Trier decide di elaborare un script, su cui viene esplorato il tema della depressione con atmosfera malinconica e oscura. Aggiungendo persino l’isolamento da essere agghiacciante, per poi mettere degli elementi che hanno significati simbolici. Infatti nel 2009 esce Antichrist di Lars Von Trier, con protagonisti Willem Dafoe e Charlotte Gainsbourg.

lunedì 9 novembre 2015
Dandy

Se Lars Von Trier ha cercato di curare la propria depressione girando un film,ha fatto quello che fa il protagonista decidendo di curare la moglie a modo proprio:un tragico errore.Dopo un inizio al rallenti in bianco e nero(come il finale,chissà perchè)segue un interminabile collage sconclusionato di scene statiche,scopatine improvvise,dialoghi banali,visioni da strapazzo,simbolismi patetici(i [...] Vai alla recensione »

domenica 2 agosto 2015
floyd80

Una visione apocalittica (il caos regna) sull'uomo e sulla donna. Una finestra surreale sulla crisi di due amanti che si autodistruggono a vicenda. il male all'interno della natura umana, vista come Satana, vista come l'anticristo. La depressione del regista si fa largo nella pellicola penetrando nei nostri pensieri e non lasciandoci nessuna via di uscita, nessun happy end.

domenica 20 marzo 2011
ipno74

Capolavoro di immagini, ognuna di esse è un quadro. Storia agghiacciante di una mente malata. Un horror ben congeniato, diretto con maestria da un Von Trier in gran forma. La scena dell'evirazione del clitoride è impressionante. Un film sorretto da due grandi attori come Defoe e la Gainsbourg. Sceneggiatura stupenda e bellissima la fotografia.

lunedì 7 ottobre 2013
federsex

La perdita di un bimbo porta la coppia a colpevolizzarsi a vicenda, la madre cade in una profonda depressione senza ritorno. Bellissima interpretazione dello spirito malvagio che si impossessa della mente della mamma, portandola in un abisso di perversione, a tratti maniaco- compulsiva, senza freni inibitori. La natura si rivela quale madre dei segreti del passato, nel massacro di corpi di bambini,, [...] Vai alla recensione »

venerdì 26 aprile 2013
ShiningEyes

Come al solito Lars Von Trier non smette di stupirci o inorridirci con le sue opere, così strazianti e visivamente scioccanti, ma anche così profonde e simboliche, aiutate da una fotografia bellissima. In “Antichrist” ci viene offerta una superba prestazione da parte del regista, che decide di affrontare i fantasmi della sua appena passata depressione, che si denuda ad un tema di difficile digeribilità, [...] Vai alla recensione »

martedì 3 gennaio 2012
Van Cristal Lee

Un film è prima di tutto, come ogni progetto immaginativo, comunicazione. L'abilità del regista nel farci entrare nel suo pensiero è ciò che determina a mio avviso la riuscita di un film. Ogni film viene compreso in rapporto a ciò che siamo. Per comprendere ciò che l'altro ci vuole comunicare dobbiamo basarci su delle precomprensioni nostre, per poi, eventualmente, modificarle.

venerdì 14 ottobre 2011
molenga

Una coppia si lascia andare al piacere dei sensi , è notte e, nella stanza adiacente, il figlioletto vede scendere la neve: catturato, si sporge a guardarla e cade, morendo. La donna(charlotte  gainsbourg) non riesce a riprendersi ed il marito(defoe) decide, essendo egli stesso uno psico terapeuta, di curarla.alla ricerca della radice del dolore i due si inoltreranno in un bosco (eden wood) [...] Vai alla recensione »

giovedì 28 maggio 2009
vixens

esco appena adesso dal cinema...il film è molto bello, non facile, pieno di argomenti e di riferimenti, nei contenuti e visivi. Un film ricco, non direi elegante ma dalle forme estreme e dai colori accesi come una pittura fiamminga. Ho voluto accedere al sito per leggere le recensioni, che immaginavo, soprattutto quelle dei quotidiani di "sinistra", liquidatorie e irridenti.

venerdì 12 giugno 2009
ULTRAVIOLENCE

Il prologo del film è arte audio-visiva allo stato puro: il “rallenti” in b/n dei corpi dei due coniugi che, sulle note della celestiale aria di Haendel (“Lascia ch’io pianga…”), s’intrecciano in un’intensa copulazione, che procede parallelamente al consumarsi della tragedia attraverso un susseguirsi d’immagini fortissime, probabilmente rappresenta l’esempio cinematografico più alto sul binomio tra [...] Vai alla recensione »

lunedì 13 giugno 2011
horrorman

un film che il suo apice di tensione nel bel mezzo della trama. all'inizio tutto è tranquillo, anche troppo. tutto esplode col passare del tempo: la tensione, drammaticità anche se manca lo splatter. VOTO: 6+

venerdì 22 maggio 2009
paolo antonucci

Non sono d'accordo, probabilmente a torto, che Trier voglia qui mettere in campo le proprie angosce nei confronti del genere femminile. Tutt'altro. Pare che il regista danese sia qui ad un ripensamento del suo percorso, come stesse facendo il punto sulla propria carriera dopo il progetto partito con Dogville. Esplicito pare il riferimento a delle atmosfere di Lo specchio o Solaris di Tarkoskij cui [...] Vai alla recensione »

mercoledì 10 giugno 2009
elios

Va bene Natalia Aspesi, ma che pure Roberto Escobar, che stimavo persona dallo sguardo puro e autenticamente appassionato di vita prima che di cinema, finisse per liquidare superficialmente un'opera superlativa, è prova che non ci si può fidare davvero di nessuno. Come nella vita anche nell'arte le persone giudicano solo con parametri di casta, corporativi, e non si fanno scrupolo di mandare al rogo [...] Vai alla recensione »

lunedì 1 giugno 2009
dueparole

Il film si divide in due parti (semplificando): nella prima si assiste alla gestazione del dolore per la morte del figlio e al percorso quasi psicoterapeutico per aiutare la donna a superare gli attacchi di panico che la colpiscono. E fin qui tutto bene, nel senso che, nonostante la staticità del film da un punto di vista di sviluppo della trama (lui, psicanalista, cerca di mettere a nudo il dolore [...] Vai alla recensione »

venerdì 29 maggio 2009
giorgio47

Premetto che i film di Lars von Trier in generale mi sono sempre piaciuti, alcuni addirittura mi hanno entusiasmato. Sono quindi andato a vedere il suo ultimo film, nonostante, spulciando senza attenzione alcune critiche (in generale non mi interessano), avessi avuto la sensazione che non si trattasse di un film eccezionale. Speravo che il film alla fine avrebbe giustificato in una qualche maniera [...] Vai alla recensione »

martedì 26 maggio 2009
missvirgo

Seguo da molti anni la filmografia del regista danese e a parte pellicole a mio parere poco riuscite, come dancer in the dark, ho sempre apprezzato la ricerca estetica e le riflessioni che ogni sua opera conteneva, tanto da confondere la sua visione alla mia. Dal personaggio sacrificale/sacrale di Bess, nelle onde del destino, al personaggio più tragicamente puro di Karen, in idioti, al ribaltamento [...] Vai alla recensione »

mercoledì 27 maggio 2009
Dieceux

Il film è molto forte, certo, ma si tratta di un esperimento di valore immenso perchè nessuno (forse solo abel ferrara) fino ad oggi aveva osato una commistione così raffinata ed elegante tra i toni cupi dello splatter, l'etica e l'elaborazione del lutto. Un'indagine incredibilmente scientifica dei sintomi di panico, ansia, dolore, col senso di un rito di iniziazione (pensiamo alla foresta e alla conclusion [...] Vai alla recensione »

domenica 23 gennaio 2011
ultimoboyscout

Abominevole. Anzi è del tutto opprimente, si schianta sullo spettatore come un macigno, ammorbandolo con cervellotiche scene e situazioni davvero inqualificabili. Paure e fobie sono al centro del film, come solo Von Trier riesce a palesarle senza mostrarle in maniera esplicita. Spesso incomprensibile, di sicuro complicato, a volte delirante ma è normalità per il regista.

martedì 26 maggio 2009
Zeus Cronide

Von Trier stesso afferma che questo è il film più importante della sua carriera, e non è poco...una profonda riflessione sul male, che impressiona per i contrasti di raffinatezza stilistica da una parte e crudezza delle scene dall'altra. Di film ne ho visti tanti, ed anche assurdi, ma un film così impressionante e visivamente eloquente non l'ho mai visto.

lunedì 25 maggio 2009
markuzzo

Non ho messo zero stelle solo perchè non farebbe media e quindi non potrei contribuire a fare scendere i voti di questo film. La media di 3 stelle? ahahahha non so se avete più coraggio voi o chi l'ha girato. Ebbene per chi ancora non l'ha visto e dovesse avere la malsana intenzione di andare a vederlo :) sappiate che sono appena uscito dalla sala ora vi spiego: avete presente il film più brutto [...] Vai alla recensione »

lunedì 8 marzo 2010
Kronos

Impatto visivo di plastica, attori persi nel vuoto, dialoghi imbalsamati, regia amatoriale, simbologie da circo equestre, misoginia da anno 1000 e soprattutto tanta noia. Probabilmente un record considerando l'alto tasso di sesso, violenza e gore dello script.

domenica 24 maggio 2009
marezia

La Gainsbourg miglior attrice? CHE SCHIFO!

giovedì 25 febbraio 2010
lucius

Questo film conferma il mio giudizio su L.v.T., che eleva ad arte il culto di se stesso e della propria incontenibile prolissità espressiva. Il film è noioso, brutto, gratuitamente disgustoso, con ridicole virate nello splatter e perfino nell'hard. Alla larga, se amate il buon cinema.

sabato 23 maggio 2009
TheGame

Ci sono opere destinate a diventare Arte, destinate a entrare nell'immaginario collettivo e altre, invece, destinate a sprofondare nell'oblio delle aberrazioni. "Antichrist" rientra in quest'ultima categoria. Von Trier, gigioneggiando all’occorrenza Lynch e Kubrick, vorrebbe spiazzare lo spettatore offrendogli una visione estremamente elitaria e misogina della follia e perversione umana, ma finisce [...] Vai alla recensione »

Frasi
"Devi trovare il coraggio di guardare le situazioni che ti fanno paura, allora imparerai che la paura non è pericolosa!"
Una frase di Lui (Willem Dafoe)
dal film Antichrist - a cura di Alfredo
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Andreina Sirena
Il Tempo

Una pellicola brulicante di citazioni letterarie e filosofiche con le misure e le dismisure di uno stato ipnotico. Un'autentica opera d'arte indecifrabile alla maggioranza, accolta dal pubblico come «Le Fleur du mal» di Baudelaire nel 1857 o «Inferno» di Strindberg del 1897. Per fortuna non è il tempo delle censure e delle condanne cinematografiche anche se le diffamazioni costruite dalla critica riescono [...] Vai alla recensione »

Giacomo Visco Comandini
Il Riformista

Le risate (di disperazione) sono invece sono quelle per Lars Von Trier, in concorso per l'ottava volta a Cannes, con Antichrist. Lars Von Trier realizza il suo film più duro e disturbante. Sullo schermo compaiono solo due attori - Charlotte Gainsbourg e Willem Dafoe - che interpretano una coppia in crisi dopo la morte accidentale del loro bambino. Decidono di ritirarsi in una capanna isolata in un [...] Vai alla recensione »

Andreina Sirena
Il Tempo

Domandarsi cosa ci azzecca Antichrist di Von Trier con il genio di Tarkovskij, è come chiedersi che c’entra la colomba sopra la testa di Gesù nel Battesimo di Piero della Francesca o l’agnello sotto la Crocifissione di Grünewald. Un film giudicato delirante e offensivo, bocciato all’unisono da una critica omologata e superficiale. Certo, non si poteva sperare di meglio in un mondo disabituato al sottosuolo [...] Vai alla recensione »

Lietta Tornabuoni
L'Espresso

Da tempo il regista danese di 53 anni, sta davvero male. Si aggravano i suoi disturbi nervosi (clasutrofobia, attacchi di panio): molte mattine non arriva ad alzarsi dal letto, soffre d'insonnia, piange, si sente dissociato dal proprio corpo. Le sue mani sono scosse da un tremito perenne che gli impedisce di prendere appunti e di tenere la macchina da presa, come ha sempre fatto.

Lietta Tornabuoni
La Stampa

Esce nei cinema italiani Antichrist, il film di Lars von Trier che più ha turbato i cronisti e magari il pubblico del festival di Cannes. Una coppia coniugale, devastata dal dolore e dai sensi di colpa per la morte del suo bambino piccolo precipitato dalla finestra, si rifugia in una baita isolata tra i boschi sperando di recuperare l'equilibrio perduto e di elaborare il lutto.

Dave Kehr
The New York Times

ON some level Lars von Trier’s films are always about humanity’s desperate need to impose order on chaos, to make sense of a violent, irrational universe by viewing it through the prism of religion (“Breaking the Waves”), politics (“The Idiots”), music and art (“Dancer in the Dark”), medical science (“The Kingdom”) or even train schedules (“Zentropa”).

Peter Travers
Rolling Stone

Depending on your reaction to the cinematic outrages perpetrated by Danish director Lars von Trier (remember Dogville?), you might want to add or subtract two stars from the halfway (half-assed?) rating I just gave Antichrist. At film festivals from Cannes to New York, audiences at Antichrist who don't hoot, holler or throw things tend to walk out in a huff.

Anthony Lane
The New Yorker

It would be a shock if “Antichrist” had turned out to be anything but shocking. After all, the giving of offense has long been the stock-in-trade of its writer and director, Lars von Trier, the man who brought us “Breaking the Waves,” “The Idiots,” and “Dogville.” This year, the new film was jeered to the rafters at the Cannes Film Festival, although the energetic snagging of attention is as hallowed [...] Vai alla recensione »

A. O. Scott
The New York Times

Women: intrinsically evil or tragically misunderstood? If this strikes you as a fruitful topic of discussion, then you may wish to see — or perhaps I should say endure — Lars von Trier’s “Antichrist,” a film that has already set off carefully orchestrated frissons of disturbance at film festivals around the world. It starts with a slow-motion, black-and-white sequence, scored to a Handel aria, of graphic [...] Vai alla recensione »

Stephen Holden
The New York Times

You can pinpoint the exact moment when Lars von Trier’s film “Antichrist” loses its mind. In the movie, likely to be the most divisive selection in this year’s New York Film Festival, a psychologist wandering through the trees around his mountain cabin (named Eden) stumbles upon a wounded fox that growls in an “Exorcist” voice, “Chaos reigns.” A movie that began as an infinitely sad depiction of a [...] Vai alla recensione »

Maurizio Cabona
Il Giornale

«Due anni fa - dice Lars von Trier presentando Antichrist, in concorso al Festival di Cannes – ho avuto una depressione. Per me è stata una nuova esperienza. Tutto mi pareva futile, non riuscivo più a lavorare. Sei mesi dopo, per allenarmi, ho scritto una sceneggiatura: una sorta di terapia, ma anche un test per vedere se avrei potuto ancora fare un film.

Thomas Sotinel
Le Monde

"Antichrist" : et Lars von Trier chassa la femme d'Eden C'est un symptôme de la virulence d'Antichrist : deux semaines après sa projection à Cannes, pas besoin de le revoir pour en parler. Tout reste gravé, les images sanglantes et l'aria de Haendel, le charabia métaphysique et la puissance des acteurs, le désespoir et les fanfaronnades de Lars von Trier.

Mariuccia Ciotta
Il Manifesto

L'esorcismo contro le «streghe» continua nel film in concorso del danese Lars Von Trier, Anticristo, decalogo del suo cinema ossessionato da sesso e trascendenza. Charlotte Gainsbourg, alle prese con una tesi sulla tortura alle donne nei secoli, introduce alle mirabolanti visioni di foreste infestate, animali parlanti («il caos regna», dice la volpe, il pubblico ride e Lars von Trier sghignazza con [...] Vai alla recensione »

Roberto Escobar
Il Sole-24 Ore

Antichrist di Lars Von Trier scomoda i grandi della letteratura per raccontare gli amplessi di una coppia in lutto. Ma è un bluff. Lars Von Trier ha fatto tutto da solo:se l'è girato e se l'è anche scritto da sé, il suo Antichrist, 31 maggio 2009

Fabio Ferzetti
Il Messaggero

Per capire che Antichrist è un film odiosetto basta l'inizio. Mentre Dafoe e la Gainsbourg fanno l'amore (breve inserto hard) il loro bambino cade dalla finestra sul suolo innevato. Ralenti, bianco e nero da spot, musiche sublimi di Haendel: l'amore è una colpa e chi ne dubita guardi con quanta perfidia il montaggio accosta i movimenti del bimbo che cade con la Gainsbourg in estasi.

Mariarosa Mancuso
Il Foglio

La ricetta dell'orrore non è cambiata da Edgar Allan Poe: servono un personaggio sensibile, meglio se dai nervi scossi, e una situazione pericolosa in cui ficcarlo. Possibilmente verosimile, aggiungiamo noi. Lars von Trier segue le istruzioni nella maniera più idiota (giusto per rendere omaggio a uno dei suoi film più beffardi). Charlotte Gainsbourg va nella casetta tra i boschi per volontà del marito [...] Vai alla recensione »

Alberto Crespi
L'Unità

Eccoci qua, a raccontarvi i 6 minuti 6 di sesso estremo che aprono Antichrist di Lars Von Trier, già annunciato come il film-scandalo di Cannes 2009. Non aspettavate altro, eh?, vecchi sporcaccioni! Seguiteci. La proiezione per la stampa inizia ieri sera alle 19.30. I 6 minuti 6 sono il prologo di un film che consta anche di 4 capitoli e un epilogo.

Natalia Aspesi
La Repubblica

Ingannati dalle allettanti promesse di pornografia, erano corsi a frotte al cinema, intasandolo tutto un'ora prima dell'inizio del tanto atteso nuovo capolavoro di Lars von Trier, dal titolo sulfureo, Antichrist, quindi adatto a suscitare i tanto benedetti scandali. In preda a una forte depressione, come lui stesso ha rivelato, il regista danese ha scelto come terapia non un analista o gli psicofarmaci, [...] Vai alla recensione »

Valerio Caprara
Il Mattino

Lasciando perdere buuh e sghignazzi (Cannes ha così rimesso i precedenti peccati di beatificazione), «Antichrist» di Lars von Trier è semplicemente un film che non funziona nel senso previsto. L'intento provocatorio dell'ex guru festivaliero risulterebbe benemerito, così come l'idea di un cinema auto-terapeutico e anti-depressivo, ma il nodo sta, come sempre, nella resa del linguaggio: il dramma narrato [...] Vai alla recensione »

Maurizio Cabona
Il Giornale

Antichrist di Lars von Trier è la sua catarsi dalla depressione, ottenuta attraverso l'estrema sofferenza fisica, dei suoi personaggi, una coppia già colpita dal dolore morale più atroce: la perdita di un figlio. Immagini forti o insostenibili non mancano, fra torture e automutilazioni. Di sessuale c'è meno di quanto si veda regolarmente al cinema. Von Trier è stato male e ha cercato di guarire con [...] Vai alla recensione »

Alessandra De Luca
Avvenire

Quando un giornalista in conferenza stampa, forse in maniera troppo aggressiva, gli urla di giustifìcare il suo film, possibilmente dicendo più di una parola, Lars Von Trier risponde impassibile: «Non mi sento in dovere di giustificarmi né di scusarmi con nessuno. Sono il miglior regista del mondo, mentre non credo che questo Dio sia il migliore del mondo».

NEWS
NEWS
domenica 24 maggio 2009
Giancarlo Zappoli

La palma d'oro a Il nastro bianco. Il Premio eccezionale della giuria ad Alain Resnais Verdetto molto articolato quello della Giuria del 62° Festival di Cannes e solo parzialmente condivisibile. Non si può esser che d'accordo sulla Palma d'Oro andata [...]

CELEBRITIES
martedì 19 maggio 2009
Stefano Cocci

Con Antichrist il regista danese torna a provocare È stato fortunato Lars Von Trier a non fare la fine di Ned Flanders. Infatti, la leggenda narra che il celebre personaggio dei Simpson sia stato allevato da genitori hippie senza alcuna regola, in [...]

GALLERY
lunedì 18 maggio 2009
 

Fischi e risate Uno dei film dei più attesi, se non il più atteso, del Festival francese, Antichrist, è stato alla fine accolto con pochi applausi e da molti fischi, risate e buuu. La critica lo ha letteralmente demolito come confermano le varie recensioni [...]

winner
miglior attrice
Festival di Cannes
2009
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