Mogli a pezzi

Film 2008 | Commedia

Regia di Alessandro Benvenuti, Vincenzo Terracciano. Una serie con Manuela Arcuri, Jason Lewis, Lorenza Indovina, Valeria Milillo, Eva Grimaldi, Lorenzo Crespi. Cast completo Genere Commedia 2008, - MYmonetro 2,77 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Dora, Alice, Sofia sono tre amiche dai tempi del liceo, e ora, alle soglie dei quarant'anni, si ritrovano a fare un primo bilancio della loro vita.

Consigliato sì!
2,77/5
MYMOVIES 2,50
CRITICA
PUBBLICO 3,05
CONSIGLIATO SÌ
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Critica
Premi
Cinema
Trailer
Un intreccio corale equilibrato per raccontare un gruppo di signore sull'orlo di una crisi di nervi.
Recensione di Nicoletta Dose
Recensione di Nicoletta Dose

Alice (Valeria Milillo), Sofia (Eva Grimaldi) e Dora (Lorenza Indovina) sono amiche da sempre. Da quando al liceo si divertivano ad improvvisare balletti scatenati in discoteca e si scambiavano impressioni sui fidanzati. Alle soglie dei quarant'anni le cose sono un po' cambiate e il trio deve fare i conti con una vita disordinata, frenetica e decisamente nevrotica. Senza contare poi l'incomunicabilità con il mondo maschile, fatto di transessuali, arrivisti e presuntuosi mariti. Quando dovranno affrontare un licenziamento inaspettato, la rivalità in amore e altre sfide, i destini si incroceranno in un modo bizzarro ma loro non avranno mai paura di cadere.
Una fiction femminista? Dalle premesse si direbbe di sì, il ritratto degli uomini non è del tutto lusinghiero. I valori e i problemi del gentil sesso ci sono tutti, dalla paura di invecchiare (combattuta con i ritocchini dal chirurgo plastico) alla voglia di fare un figlio, dal desiderio di trovare l'uomo perfetto all'ambizione di realizzarsi nel lavoro. Immergendosi poi sempre più nell'intreccio della storia si vede come questi temi siano in realtà solo la superficie dell'intricata sceneggiatura. Con un lavoro fine di equilibrio delle parti infatti, la narrazione costruisce un meccanismo corale davvero notevole, tanto che risulta facile affezionarsi alle insicure protagoniste della vicenda malgrado facciano solo parte di un folto gruppo di personaggi coinvolti. Ogni personaggio vive la sua piccola storia, e ogni racconto fa da elemento detonatore; come nel domino, il primo tassello dà il via ad una serie di eventi inarrestabili. Se le prime puntate vertono principalmente sul trio di amiche, l'attenzione poi si sposta altrove e, se la fiction comincia con i toni di una commedia leggera, nella conclusione diventa un vero e proprio giallo investigativo.
Ogni donna incarna un tipo diverso di femminilità: elegante, aggressiva, riscoperta fino ad arrivare alla volgarità compiaciuta della signora Casoni (Giuliana De Sio), la moglie del sindaco della cittadina pugliese teatro delle vicende. Non siamo nelle corde ribelli e provocatrici di Sex and the City ma anche qui borse firmate, vestiti da boutique e scarpe lussuose danno colore alla trama. E provocheranno una svolta importante al corso degli eventi, trasformando la commedia in una caccia all'assassino. Il mix di generi fa da sfondo ad un cast di prime attrici davvero brave, dalla dolce Valeria Milillo, ottima nel ruolo di una madre tremante che si rassicura con la saggezza popolare dei proverbi, a Giuliana De Sio nei panni di un'inconsolabile riccona piena di debiti col vizietto di rubare nelle case degli altri. Quest'ultima esagera un po' nel parlare sempre e comunque con uno spiccato accento pugliese, probabilmente accettabile per chi non lo conosce ma fasullo e irritante per chi salentino lo è veramente. Sorvolando su Manuela Arcuri (che risulta ormai quasi simpatica nel suo goffo tentativo di costruirsi una carriera di attrice), il resto del cast è eccellente. E malgrado la peculiarità del ritmo televisivo, che costringe molte sequenze in tempi spicci e frettolosi, la forza espressiva delle protagoniste vince su tutti e risulta convincente, soprattutto nella prima parte.
La regia di Alessandro Benvenuti e di Vincenzo Terracciano risulta sopra la media delle fiction d'intrattenimento. Si permettono di girare con una certa libertà creativa (la macchina da presa segue i movimenti degli attori e gioca con gli elementi esterni) e questo è già un buon motivo per seguire un prodotto che non vuole essere didascalico o moraleggiante. Tra amori difficili e sentimenti contradditori, tra il lusso di un vestito d'alta moda e un paio di scarpe rubate, si inserirà anche la tempesta mediatica di un omicidio che sconvolgerà il paese. Il motivo per denunciare un malessere sociale? No. Qui per fortuna c'è solo il gusto e la voglia di raccontare una storia.

Sei d'accordo con Nicoletta Dose?
PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
martedì 31 marzo 2009
sara85

Non sono d'accordo con chi ha recensito la fiction.Il cast era buono,compresa l'Arcuri,perchè mi dispiace scriverlo ma le critiche sono immeritate,così come la biografia che è stata scritta su di lei,non è una 'starlette' che ha puntato sul gossip(sono semmai gli altri che sfruttano il suo nome),quello è conseguenza di una popolarità che già si ha in tv o al cinema,non è un requisito!!Lei è una bellissima [...] Vai alla recensione »

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