La velocità della luce

Film 2008 | Drammatico, 90 min.

Anno2008
GenereDrammatico,
ProduzioneItalia
Durata90 minuti
Regia diAndrea Papini
AttoriPatrick Bauchau, Peppino Mazzotta, Beatrice Orlandini .
Uscitavenerdì 18 aprile 2008
DistribuzioneAlba produzioni
MYmonetro 2,84 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Andrea Papini. Un film con Patrick Bauchau, Peppino Mazzotta, Beatrice Orlandini. Genere Drammatico, - Italia, 2008, durata 90 minuti. Uscita cinema venerdì 18 aprile 2008 distribuito da Alba produzioni. - MYmonetro 2,84 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Tre personaggi in un tunnel senza uscita, che li attrae disegnando un triangolo ambiguo, in bilico tra innocenza ed erotismo, che li risucchia in una trappola mortale. In Italia al Box Office La velocità della luce ha incassato 46,6 mila euro .

Consigliato sì!
2,84/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 2,29
PUBBLICO 3,24
CONSIGLIATO SÌ
Noir esistenziale "in viaggio" che indaga sulle ombre e sullo smarrimento dell'animo umano.
Recensione di Marzia Gandolfi
mercoledì 16 aprile 2008
Recensione di Marzia Gandolfi
mercoledì 16 aprile 2008

Mario è un ladro d'auto ipocondriaco al volante di un'Alfa Brera che individua le sue vittime in autostrada. Doppiato sulla corsia di sorpasso da una Bentley del '92, chiama una centralinista per conoscere con una scusa il nome del suo proprietario. Il suo prossimo obbiettivo diventa così Rinaldo, un vecchio chirurgo affetto da una misteriosa patologia, che finisce per salvargli la vita dentro una galleria in fiamma. Mario, ansioso di dimostrare la sua gratitudine, rivela a Rinaldo la sua vera identità e le sue reali intenzioni. Quelle rivelazioni determineranno i rispettivi destini.
Un'automobile percorre un'autostrada, attraversa una serie di tunnel, imbocca gallerie che la immettono in un paesaggio non precisato e dentro un tempo dilatato. Il suo autista telefona o ascolta la radio che trasmette notizie sul traffico. La strada è quasi deserta e l'auto corre via veloce fino a quando un'altra vettura la sorpassa, piazzandosi davanti. È l'inizio di un "duello" on the road.
Comincia in questo modo il film di Andrea Papini, presentato all'ultima edizione del Noir Film Festival di Courmayeur, orchestrando una sfida tra un'Alfa con un guidatore dall'identità dichiarata e una Bentley con un'antagonista dall'identità indefinita. Girato in digitale e riversato in pellicola, La velocità della luce è un noir esistenziale che scandisce il percorso di due vetture e di due esistenze emotivamente e fisicamente separate. Due uomini, due maschere e due diversi modi di sfuggire all'ossessione dell'identità che passa per la dissimulazione. La claustrofobia del genere e del Mario di Peppino Mazzotta è inversamente proporzionale alla progressiva apertura del viaggio verso gli spazi esterni e gli scenari naturali delle autostrade in disuso o quelli "dipinti" riprodotti con la tecnica della retroproiezione. Partiti alla ricerca di un'auto (da rubare) o una cura (da provare) il transito dei protagonisti si trasformerà in una deriva o in un'ininterrotta sospensione esistenziale.
Impossibilitati a trovare una stanzialità e a ricostruirsi una vita finiranno inghiottiti dal buio, a cui vorrebbe sottrarli l'unica presenza femminile del film che si sogna tentatrice erotica e si sveglia tentata e condannata. Beatrice, interpretata con grazia e sapienza da Beatrice Orlandini, incarna la donna intrappolata in una vita monotona e un mestiere meccanico che raggiunge un contatto autentico con la realtà trasgredendo con modelli maschili ambigui e portatori di morte.
Il movimento continuo e la fuga dei protagonisti culmina su un monte, grandioso scenario degli incubi noir, in cui si compirà l'inganno e si rivelerà la menzogna.

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LA VELOCITÀ DELLA LUCE disponibile in DVD o BluRay

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STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Filippo Mazzarella
ViviMilano

Una telefonista ingenua s'invaghisce via cellulare di un ladro d'auto tampinato da un losco chirurgo. Noir on the road con aneliti metafisici falliti e sorprese da letteratura di bassa lega con contorno di «sesso e carnazza». La citazione Skiantos non spaventi: siamo nel demenziale puro, camuffato da genere maudit. MEDIOCRE - PER GUIDATORI Da ViviMilano, aprile 2008

Maurizio Cabona
Il Giornale

Patrick Bauchau parla un italiano strano, con voce remota, con enfasi. Il suo eloquio solenne rende suggestivo l'ambizioso film di Andrea Rubini, La velocità della luce, che di veloce ha solo il traffico: infatti è girato in auto, anche ricorrendo al «trasparente». L'incubo cui si accenna - un altro traffico, quello d'organi - serve a evocare una più antica realtà: che il mondo è dei vecchi.

Antonello Catacchio
Il Manifesto

Un’autostrada dove le auto sfrecciano veloci. Un uomo, Mario, è in viaggio su una macchina sportiva. Un occhio al volante, uno al computer per valutare quanto valgano le auto che gli passano accanto. Finalmente una attira decisamente la sua attenzione: Una Bentley Continental del 1992, il valore potrebbe arrivare a quasi 200mila euro. Non male. A questo punto tocca lavorare di telefono.

Andrea Giorgi
Film TV

Sì, viaggiare, rallentando per poi accelerare. Succede a un giovane dal volto levigato, auto potente e sguardo deciso che a un certo punto della notte decide di saperne di più sul conducente della lussuosa Bentley che lo precede. Per farlo, chiama il numero di un call center, che con un paio di scuse e molta abilità riesce a farsi dare l'aggancio che cerca, anche perchè la telefonista sembra sia lì [...] Vai alla recensione »

Fabio Ferzetti
Il Messaggero

Alzi la mano chi non ha mai fantasticato sulle facce (e le lamiere) che ci sfilano accanto in autostrada. Chi saranno, dove vanno, cosa nascondono? L'esordio di Andrea Papini, piccolo e insolito "mystery" italiano scritto con Gualtiero Rosella, parte di qui per costruire una parabola inquietante con tre soli personaggi e una serie di arnesi moderni: palmari, cellulari, computer, con annessi rapporti [...] Vai alla recensione »

Luigi Paini
Il Sole-24 Ore

Ruoli che si invertono. Cacciatori che diventano prede. La velocità della luce, di Andrea Papini, mette a confronto due uomini che non sono affatto quello che sembrano. Il giovane Mario, soggetto a violenti attacchi di claustrofobia, si direbbe un tranquillo viaggiatore di commercio. In realtà, il suo incessante andare su e giù per le autostrade nasconde un "mestiere" molto particolare: prende di mira [...] Vai alla recensione »

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