Anno | 2010 |
Genere | Fantastico, |
Produzione | USA |
Durata | 108 minuti |
Regia di | Tim Burton |
Attori | Mia Wasikowska, Johnny Depp, Helena Bonham Carter, Crispin Glover, Anne Hathaway Stephen Fry, Christopher Lee, Michael Sheen, Alan Rickman, Matt Lucas, Timothy Spall, Barbara Windsor, Lindsay Duncan, Eleanor Gecks, Tim Pigott-Smith, Lucy Davenport, Geraldine James, Leo Bill, Amy Bailey, Michael Gough, Jessica Oyelowo, Arick Salmea, Paul Whitehouse, John Surman (II), Marton Csokas, Eleanor Tomlinson, Annalise Basso, Jemma Powell, Frances de la Tour, John Hopkins, Austin James Wolff, Noah Taylor. |
Uscita | mercoledì 3 marzo 2010 |
Tag | Da vedere 2010 |
Distribuzione | Walt Disney |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,67 su 19 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 24 giugno 2011
Argomenti: Alice nel paese delle meraviglie
Nel sequel del famoso classico di Lewis Carroll, Alice tornerà nel Paese delle Meraviglie per aiutare i suoi abitanti in rivolt. Ma c'è un problema, non si ricorda della sua passata visita. Il film ha ottenuto 3 candidature e vinto 2 Premi Oscar, 1 candidatura ai Nastri d'Argento, 3 candidature a Golden Globes, 5 candidature e vinto 2 BAFTA, 4 candidature e vinto 2 Critics Choice Award, In Italia al Box Office Alice in Wonderland ha incassato 30,4 milioni di euro .
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Alice teme di essere pazza. Da quando è piccola continua a fare sempre lo stesso sogno, non sta mai attenta quando le parlano, è diversa dal resto della buona società che frequenta e non si integra nelle regole del suo mondo. Affinchè non rimanga zitella come la zia, che senza marito pazza lo è diventata sul serio, i parenti le combinano il matrimonio con un ottimo partito: un giovanotto integrato, conformato, di nobile lignaggio e con qualche problema digestivo. Al grande ricevimento nel quale le verrà fatta la proposta però le visioni di Alice si fanno insistenti, il ticchettio di un orologio sembra ossessionarla e sul più bello vede comparire un coniglio in doppiopetto che le indica che è oramai tardi. Alice lo segue nella sua tana e finisce in quel mondo che aveva sognato fin da piccola, dove scopre che esiste una profezia riguardo una sua omonima la quale, con l'aiuto del Cappellaio Matto, del Coniglio Marzolino ecc. ecc. sconfiggerà una creatura malvagia liberando il regno dalla tirannia della Regina Rossa e riportando al trono la sorella più bella, la Regina Bianca.
La produzione è sempre Disney ma siamo totalmente da un'altra parte rispetto al cartone animato del 1951. Benchè la storia ancora una volta mescoli elementi da i due libri di Lewis Carrol: "Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie" e "Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò", il mix è inedito. Questa volta l'andamento psichedelicamente caotico per il quale solo perdendosi completamente Alice riusciva a trarre qualcosa dal suo peregrinare è scartato a favore di una trama decisamente più canonica. Arrivata nel paese delle meraviglie Alice ha un destino già scritto, ha una missione e un nemico da sconfiggere.
Dunque non solo non siamo dalle parti dei testi originali ma non siamo nemmeno dalle parti dei film di Tim Burton, nei quali solitamente il protagonista è un outsider che trova in un luogo oscuro e apparentemente ostile il suo vero habitat perchè più sincero ed autentico dei conformismi borghesi cui era abituato. Alice si trova male nel mondo reale perchè è diversa mentre nel mondo delle meraviglie lotterà per riportare lo status quo, per normalizzare quel luogo dalla tirannia folle della Regina Rossa. Peccato che proprio la Regina Rossa sia la vera outsider: sorella maggiore brutta e dalla testa troppo grande che è sempre stata all'ombra della sorella minore, tanto carina e amabile quanto cretina e impalpabile, e che non riuscendo a farsi amare preferisce essere odiata. Ecco perchè dopo un inzio fantastico, che entra di diritto tra le cose migliori che Tim Burton abbia mai girato, il resto del film è una continua delusione. La parte nel paese delle meraviglie è un percorso verso il conformismo di un personaggio ritenuto matto che, come in un film fantasy, subisce una profezia che si deve avverare, ha un'armatura, una spada, nemici mitologici e via dicendo.
E a poco purtroppo servono le molte interessanti intuizioni visive, le mille piccole raffinatezze di scenografia (praticamente tutta in computer grafica), di costumi e di trucco di fronte ad una parabola disneiana nel senso più deteriore del termine, per la quale l'eroina del caso trova la strada che era stata decisa per lei invece di forgiarne una con le proprie mani o secondo i propri gusti.
Di certo non aiutano un 3D realizzato tutto in postproduzione e abbastanza inutile (almeno il 50% del film ne è privo tanto che se guardato senza occhiali non presenta il classico effetto "doppio") e momenti come la "deliranza" del Cappellaio Matto, che da sola è probabilmente la punta più bassa di tutto il cinema di Tim Burton e di quello di Johnny Depp messi insieme.
Del romanzo Burton ha salvato il nucleo fondante: Alice infrange i limiti, va oltre i suoi confini. Sembra smarrirsi nella dualità che è insita in lei per poi scoprire l'altrove, combattere, capire. Senza perdere l'innocenza dello sguardo e la curiosità stupita dei più piccoli. Peccato che la sceneggiatura banalizzi il tutto trasformando le sue peripezie nel più classico dei percorsi iniziatici adolescenziali in chiave fantasy. Con alcune cadute di gusto (una per tutte, la breakdance del Cappellaio Matto alla fine del film), e qualche (grossa) ingenuità storica: una business woman alla conquista della Cina in epoca vittoriana?!?!
I percorsi didattici
» All'inizio del film Alice è confusa: tutti la trattano come una bambina, mentre lei si sente già grande. A te qualche volta capita di sentirti in questa situazione “di mezzo”?
» Quando Alice capisce chi è e che cosa vuole, acquista forza e può affrontare il terribile drago della Regina Rossa. Conoscere se stessi significa accettare i propri limiti e valorizzare le proprie capacità, così da raggiungere la stabilità e la serenità necessarie per affrontare le prove difficili della vita. Sei d'accordo?
» Secondo la Regina Bianca, non bisogna vivere per accontentare gli altri perché, una volta compiuta una scelta, siamo soli nell'affrontarne le conseguenze e quindi è meglio essere ben consapevoli di ciò che si decide. Pensi che la regina Bianca abbia ragione?
» Nel film Alice annulla il matrimonio di convenienza e si dà agli affari, ma nell'Inghilterra vittoriana la condizione della donna era ben diversa. Prova ad approfondire.
» Alice ripete come un mantra: “è impossibile solo se credi che lo sia”. Pensi che per un adulto sia positivo mantenere la capacità, tipica dell'infanzia, di stupirsi e di credere a ciò che appare impossibile?
» La pazzia del Cappellaio ha un fondamento scientifico: a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo, per lavorare il feltro i cappellai venivano a contatto con il mercurio, che li avvelenava provocando loro allucinazioni e instabilità mentale. Prova a scoprire qualcosa di più su questo metallo tossico.
» La Regina Rossa pensa che “è meglio essere temuti che amati”. La stessa teoria è stata portata avanti nel ‘500 da Niccolò Machiavelli nel trattato “Il Principe”. Se frequenti le superiori, prova a chiedere al tuo insegnante di spiegarti il pensiero di questo celebre teorico.
» Il film è ispirato ai romanzi di Lewis Carroll “Alice nel Paese delle Meraviglie” e “Attraverso lo specchio”. Sono due superclassici e te ne consiglio la lettura ma, ti avviso subito, rispetto al film troverai molti più simbolismi, giochi di parole e significati non immediati.
» Sei riuscita/o a risolvere l'indovinello che il Cappellaio Matto pone di continuo ad Alice (“perché un corvo assomiglia a uno scrittorio”)? Pensaci, la soluzione c'é…
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Cosa accade quando un sogno si trasforma in ricordo? Quando un’indecisa inconsistenza onirica assume contorni meno ambigui e si cristallizza in memoria? È questa l’esperienza compiuta da Alice in Underworld, il sottomondo dark nel quale Tim Burton rilegge controluce l’originario Wonderland, il paese delle meraviglie. Un’Alice diciannovenne rivisita con una coscienza postmoderna il mondo stralunato [...] Vai alla recensione »
E'dal profondo del cuore che sento di dare un consiglio a tutti gli appassionati del cinema di Tim Burton,a chi ha amato,o almeno apprezzato, il precedente lungometraggio animato della Disney o a chi ha letto ,anche distrattamente i libri di Carrol: dopo mezzora di film alzatevi dalla sedia,tornatevene a casa e rigustatevi "Big fish":sarà una scelta dolorosa, se non altro per i dieci euro spesi al [...] Vai alla recensione »
Ciò che hanno combinato Burton e la Woolwerton è imperdonabile. Si potrebbe concedere la grazia ad un'infinità di registi più o meno mediocri, ma a lui no. A poco servono un entourage di attori capaci (la Bonham Carter su tutti, Johnny Depp se la cava ma fa troppo il verso a sé stesso), scenografie suggestive (che, a dire il vero, spesso non convincono) e il meraviglioso assortimento di costumi - [...] Vai alla recensione »
Tim Burton è tornato, in un film che di Burtoniano ha davvero poco.Alice in Wonderland, realizzato in collaborazione con la walt Disney, è un film contro l'anticonformismo, ma che più conformista non si può.Lo stile del regista, che in passato ci ha abituato a ben altri capolavori, risulta quasi storpiato ed il suo tratto è quasi invisibile, se non in piccoli [...] Vai alla recensione »
ALICE IN WONDERLAND 3D Voto: 6 Film dalle grandi aspettative, grandissima campagna di marketing ma sono rimasto deluso.. Sostanzialmente la storia si basa su Alice che torna nel paese delle meraviglie un pò più grandicella della prima volta... per il resto: -3d: Scarso, inutile per rafforzare il linguaggio filmico di questo film, troppi fuori-fuoco, toglie colore alla fotografia, [...] Vai alla recensione »
Credo che ALICE IN WONDERLAND meriti un elogio in risposta a tutte le accuse e ai commenti negativi. Alice Kingsley ha ormai 19 anni. Prigioniera in un mondo meschino, ipocrita e senza vita, soffre la perdita dell'amato padre, l'uomo che guardava lontano, che pensava sei cose impossibili prima di colazione e che l'aiutava a superare i suoi incubi. O meglio il suo incubo.
Quasi Disney. Alice in Wonderland è la raffinata favola con cui Tim Burton omaggia la sua madre artistica e presenta il classico di Lewis Carroll riadattato per la nostra epoca. Il sottomondo di Burton ha una profonda carica emozionale sopratutto dal punto di vista immaginativo e tecnico, il che coinvolgerà molti, ma in particolar modo i bambini, siano essi tali per età o interiorità.
Chi conosce Tim Burton e la sua filmografia, dopo aver visto “Alice in Wonderland” non può non farsi una domanda: perché questo regista si è prestato a un film del genere? Non solo si è prestato, ma si è quasi prostrato mettendosi a servizio di una sceneggiatura preconfezionata targata Disney. Partendo dai racconti di Carroll “Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie” e il successivo “Attraverso [...] Vai alla recensione »
Già quegli scomodi occhialetti sembrano molto anti-Tim Burton (non ha sempre preferito lo stop-motion alle tecnologie digitali per gli effetti speciali?), ma tutto sommato, sono sopportabili. Sopportabili, per la frenetica attesa di rimirare ogni sfumatura del binomio più azzeccato di tutti i tempi: Carrol/Burton, il matematico strampalato e il regista spettinato, l’uomo ipocondrico e il difensore [...] Vai alla recensione »
Un castello malvaggio, un fossato di sangue in cui galleggiano teste mozzate, le carte soldato son state oramai tutte dipinte di rosso. Il paese di Alice è cambiato? Tim Burton ci mette del suo. Alice, di dieci anni più grande, ha solo un vago ricordo delle meraviglie scoperte nel suo precedente viaggio, un ricordo che si confonde nei sogni e che la preoccupa, facendola sentire pazza.
Allora, premetto che io adoro Burton, che film come Big Fish, Nightmare Before Christmas e Ed Wood mi hanno letteralmente affascinato. Per questo, dopo aver capito e amato la folle poesia del cinema di questo genio, e dopo aver sentito che avrebbe girato Alice, che avevo ovviamente visto e amato nella versione Disney, completamente impazzita, mi sono detto: "questo è il binomio ideale, verrà fuori [...] Vai alla recensione »
In questa pellicola Tim Burton decide di mischiare le trame di "Alice nel Paese Delle Meraviglie" con il rispettivo meno noto seguito "Alice attraverso lo specchio".Ne esce una trama priva di originalità e colpi di scena che porta una noiosa ridondanza di concetti già visti e riproposti in ogni film per bambini.
Che c'era qualcosa che non andava,lo si sarebbe dovuto capire fin dai titoli di testa. Senza andare troppo lontano, ricordando di quelli sanguinolenti di Sweeney Todd, ci si aspettava qualcosa di altrettanto ricercato e graficamente raffinato. Bene, di tutto questo e di tutto quello che ha da sempre costituito il marchio di fabbrica dei film di Burton non c'è alcuna traccia nel suo [...] Vai alla recensione »
Considero questo rifacimento dell'opera fantastica di Alice uno dei peggori film di Burton. Ma perchè?Burton non sbaglia mai un colpo o meglio, gli è difficile fare dei flop come questo con attori/amici del calibro di Depp e della Boham Carter.Senza l'eccezione però non ci sarebbe la regola. "Alice in Wonderland" uscito nelle sale da poco ci viene propinato in tutte le salse pubblicitarie sin dalla [...] Vai alla recensione »
Il genio del creatore di Jack Skeleton viene stavolta frenato e messo al servizio dei più piccoli. Probabilmente per via del suo "salario", ora Burton dirige un film molto semplice, forse troppo. Un ALICE rivisitato e tratto da un secondo romanzo dello stesso autore del primo. Scarno e a tratti lento, poco divertente ed elementare.
Alice in Wonderland pare aver crato un effetto duplice negli estimatori di Tim Burton: apparentemente ha conquistato il popolo sognante (centrando senza dubbio obiettivi di natura un po' meno onirica e ma decisamente piú pratici dati i risultati al botteghino) ma pare abbia tradito le speranze dei sedicenti critici che non hanno mancato di esprimere il loro disappunto.
Nonostante un buon inizio questo Alice in Wonderland si sgonfia inesorabilmente rivelandosi per quel che è: una pura operazione commerciale. Alice (Mia Wasikowska) è una bella ragazza che sta per sposarsi con un pedante marito, tutti la deridono perché sogna ad occhi aperti, lei vuol esser libera di scegliere il suo futuro. E proprio durante la festa per celebrare la dichiarazione [...] Vai alla recensione »
Secondo me un film è riuscito quando riesce a farti interessare o farti immedesimare nei personaggi. Ci sono film a bassissimo costo, dove dopo 5 minuti sei gia entrato nella psicologia dei personaggi e da quel momento sei anzioso di sapere quale sarà la loro sorte o tifi per loro o contro di loro. Pensato a Tim Burton e ai vari Edward, Jack Skeleton, Sweney Todd o Ed Bloom di Big [...] Vai alla recensione »
Alice fa, da quando era piccola, sempre uno stesso e bizzarro sogno: si trova in un mondo stranissimo abitato da buffe creature tra le quali un coniglio bianco con un panciotto, un cappellaio tutto matto e un coniglio che sorride sempre. Nel giorno in cui il suo fidanzato deve chiederle la sua mano, la ragazza vede un coniglio con un orologio e lo segue fino ad una buca nella quale cade accidentalmente. F [...] Vai alla recensione »
Un film pesante, senza ritmo, pieno di clichè, e di scene pensate appositamente per l'effetto 3D. Nei primi minuti si possono già contare svariati clichè(lo stesso incubo ogni notte, la collana che gli viene data dalla zia, il fidanzamento combinato, la suocera acida, ecc). Quando poi entra nel paese della meraviglie si rimane piacevolmente sorpresi dall'impatto visivo, finchè non compaiono i 2 gemelli, [...] Vai alla recensione »
Tim Burton realizza dopo la fabrrica di cioccolato e la sposa cadavere un grande film che si dimostra superiore ad entrambi "Alice in wonderland" ambientato naturalmente nel magnifico paese delle meraviglie,segnato dalla presenza di simpatiche creature che sembra assungano forme reali di quanto è stato girato bene il film,e poi come non apprezzare il cappellaio matto doppiato da Jonny [...] Vai alla recensione »
Ci sembrava strano, dopo circa 30 non rivedere quella bambina azzurra entrare nel suo mondo. Ci dispiaceva quasi, non poter entrare anche noi insieme lei, in quel mondo così perfetto, così " meraviglioso"... Probabilmente Tim Burton ci ha ascoltati e ha data la sua versione della celebre favola di Lewis Caroll. Un pò tetra, buia e intrigante; con una Alice più confusa che mai sul suo modo di essere. [...] Vai alla recensione »
Quando è uscito l'ho visto in 3D ma era il primo film che la Disney riproponeva come remake con attori veri di un classico animato di Walt Disney, e debbo dire che non l'ho apprezzato molto! Rivedendolo in TV l'ho apprezzato di più; anche perchè mi sono reso conto che più che un remake si trattava di un sequel! Nel film a disegni animati del 1951 Alice era una bambina, un po' ingenua e svagata, che [...] Vai alla recensione »
Alice in Wonderland non sembra un film di Burton. Fatto questa premessa si può dire che la pellicola tecnicamente è perfetta: fotografia, musiche, sceneggiatura, effetti digitali tutto è solido e ben strutturato (anche troppo). Bravi anche gli attori, Depp su tutti. Purtroppo però la regia sembra telecomandata dalla Disney e Burton scompare dietro la produzione.  [...] Vai alla recensione »
La storia di Alice nel Paese delle Meraviglie era ricca di contenuti avvincenti e dava ampie possibilità e spunti sui quali lavorare. Ed è proprio per questo che non si capisce come con della materia prima già tanto buona, Tim Burton abbia potuto tirare fuori dal cilindro un film tanto scadente e mediocre, che ha ridotto una storia meravigliosa ad un sottoprodotto del genere [...] Vai alla recensione »
il difetto principale del film è stato l'attesa creata.un attesa dovuta al fatto che la storia in questione fosse quella incantevole di alice nel paese delle meraviglie e che a dirigere fosse quel tim burton che quando dà il suo meglio è davvero capace di cose grandiose.purtroppo cosi non è stato per alice in wonderland.
Rimane l'impronta della favola... rimane la protagonista e tutti gli altri personaggi pazzi... rimane la meraviglia... Cosa cambia? Cambia il regista , Tim Burton (grande!) e cambia molto altro ancora. C'è da pensare, che c'erano tre contendenti per la favola di Alice, riadattata per l'ennesima volta in un film : American Mc Gee's (che voleva fare un adattamento cinematografico [...] Vai alla recensione »
Il romanzo giocoso e simbolico di Lewis Carroll diventa qui una banalotta lotta tra Bene e Male, nella quale Burton innesta, talvolta a fatica e talvolta con sapienza narrativo-drammaturgica, la tematica dell'elogio all'anticonformismo ( Alice non riesce mai ad essere della misura richiesta, spesso rimane pure senza vestiti; e, soprattutto, non fa mai quello che le viene detto ); e non rinuncia [...] Vai alla recensione »
Trasporre una favola per il grande schermo, utilizzando attori in carne ed ossa, seppur aiutandosi con la tecnica della stop motion, non è mai facile. Soprattutto quando la favola è già stata proposta in formato di cartone animato.Tuttavia, Tim Burton è uno che accetta le sfide difficili, mettendosi continuamente in discussione senza sedersi mai sugli allori.
Il film ha sia punti positivi. Partiamo da quelli positivi. La trama di ciò che accade nel Wonderland, la dittatura della Regina Rossa (interpretata dalla stessa attrice che fa Bellatrix in HP, e ho detto tutto) e il suo regno del male, sua sorella che ha perso il potere perchè la r.Rossa ha preso la corona con la forza e instaurato una dittatura, la strana compagnia di Alice [...] Vai alla recensione »
ALICE IN WONDERLAND (USA, 2010) diretto da TIM BURTON. Interpretato da JOHNNY DEPP, MIA WASIKOWSKA, HELENA BONHAM CARTER, ANNE HATHAWAY, CRISPIN GLOVER, ALAN RICKMAN, TIMOTHY SPALL, STEPHEN FRY, CHRISTOPHER LEE, MICHAEL SHEEN, MATT LUCAS, BARBARA WINDSOR Alice Kingsley teme di essere pazza. Fin da quando è piccola, fa tutte le notti un sogno bizzarro e multicolore, non sta attenta quando [...] Vai alla recensione »
Peccato...secondo me il soggetto aveva tutte le carte in regola per diventare uno dei "Classici di Burton" dato che il racconto si adattava perfettamente allo stile "creepy"/gotico/fantastico del regista...eppure è proprio questo a mancare,il regista! Nella sua filmografia non c'è un solo titolo che risulti snaturato e fuori luogo come questo.
In questo adattamento di Burton, del sovvertimento dei processi di significazione del linguaggio (vera ricchezza del testo originale) c’è poco o nulla, a parte l’affermazione del Cappellaio Matto ad Alice “Hai perso la tua moltezza“, diventata presto un tormentone sul web; i dialoghi non riescono a mimare il nonsense dell'opera uscita dal genio combinatorio di Carroll.
Bello!Veramente molto avvincente questo film fantastico di Burton che,stranamente dalle altre sue creazioni,fa s1 che la suddetta pellicola sia adatta a tutti,sempre tenendo presente della classica favola della Disney.Molto sorprendende lo è anche perchè in un attimo la protagonista"transita"dal mondo reale ad uno opposto ad esso pieno zeppo di strambe creaturee posti fantastici.
Trama Interessante la storia che Alice ritorna nel paese delle meraviglie, un evidente richiamo ad Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò, con modifiche evidenti, in quanto molti degli elementi del romanzo erano già stati inseriti nell'Alice Disney degli anni 50. Il paese delle meraviglie è una sorta di parallelismo del mondo in cui Alice cresce: la frase "Non [...] Vai alla recensione »
Il fascino a tinte fosche di Tim Burton sbarca a Wonderland. Il genio di Burton sposa felicemente il cervellotico Lewis Carroll. Come in un continuus Alice è una giovane donna prossima alle nozze, ma non immemore del ticchettio dell'amico coniglio. L'avventura in Wonderland si ripropone e si svolge come si trattasse di un videogame: ostacoli da superare, armi di cui entrare in possesso, un mondo da [...] Vai alla recensione »
Viaggio psicoanalitico nel paese delle meraviglie o percorso di formazione e di crescita ? Alice sin dalla età più tenera è turbata da un sogno ricorrente che diventa croce e delizia di un viaggio metaforico volto a smascherare malcostumi e moralità della società vittoriana. Se l'Alice bambina del libro di Lewis Carroll si “limita” a mettere in discussione [...] Vai alla recensione »
Tim Burton ha combinato uno sfacello stavolta(vabbè,ci si è messa la Disney in mezzo).Poteva realizzare davvero una trasposizione stupenda se il suo genio visionario non avesse avuto alcun bagaglio,ma la collaborazione con la Disney non ha per nulla giovato.Un film scialbo,piatto rispetto ai capolavori a cui ci aveva abituati.Poi sembra che abbia preso elementi sia da un romanzo che dall'a [...] Vai alla recensione »
A me il film è piaciuto....soprattutto sono alcune le cose che mi hanno colpito....la sceneggiatura è molto buona, i paesaggi e le ambientazioni sono bellissimi, le musiche sono sublimi, e attori come Johnny Depp e Anne Hathaway mi hanno davvero colpito per la loro bravura!!!!Pero' non ha raggiunto la perfezione che mi aspettavo da Burton.
Era solo questione di tempo, ma era chiaro che la Alice di Lewis Carroll e Tim Burton, il grande regista visionario della nostra epoca, prima o poi si sarebbero incontrati. Quello che non era previsto era la produzione Disney, o meglio era prevista ma ha influito in modo decisamente negativo sul prodotto finale. La storia che ne deriva perde infatti quel carattere di eccentricità, di pazzia, di fuga [...] Vai alla recensione »
Non è affatto semplice recensire quello che era stato annunciato come l'ultimo capolavoro burtoniano. Perché, effettivamente, alla fine del film è inevitabile chiedersi: dov'eri, Burton? L'inizio è decisamente mediocre, con Alice che teme di essere impazzita e la proposta di matrimonio da parte di un poco avvenente rampollo della buona società. La situazione sembra sbloccarsi quando Alice cade nella [...] Vai alla recensione »
Con "Alice in Wonderland" Tim Burton ha realizzato un film fantasy che più ordinario non si può, rispettando il classico meccanismo sovrano buono, sovrano cattivo - regno da salvare - profezia che indica il prescelto per farlo. E' uno schema stra-usato comune a tanti - troppi - film, e sinceramente mi aspettavo di più da un regista visionario e intelligente come lui.
ALICE IN WONDERLAND 3D CRITICA DI: Diego Pigiu III VOTO: 6 Film dalle grandi aspettative, grandissima campagna di marketing ma sono rimasto deluso.. Sostanzialmente la storia si basa su Alice che torna nel paese delle meraviglie un pò più grandicella della prima volta... per il resto: -3d: Scarso, inutile per rafforzare il linguaggio filmico di questo film, troppi fuori-fuoco, [...] Vai alla recensione »
Mi è sembrato di essere preso in giro... lo dico apertamente... Da Burton, conoscendo la sua passione per Alice, non mi aspettavo un obrobrio del genere... Film inutile, con una trama che non c'entra nulla con Alice ma che abusa in maniera vergognosa degli splendidi personaggi creati da Carrol per un orrida storia commercialissima di fantasy, di draghi, battaglie.
non vedo l'ora che esca... tim burton riesce a trasformare i sogni che avevamo da bambini in realtà, in film azzeccatissimi... non vedo l'ora... sono cresciuta con il cartone della disney, il mio preferito in assoluto, spero tanto tim non mi deluda... attendo con ansia johnny depp nei panni del cappellaio matto, sarà perfetto!! :)
Aspettative altissime, dalla prima voce, al primo ciak, a questo famigerato 3 marzo, che dai più cinefili ai più piccoli avevano annotato. Ebbene, aspettative piuttosto... deluse. Un sodalizio, quello Carrol/Burton, che metteva l'acquolina in bocca. Un professore strampalato e pieno di manie, prima tra tutte il puro e incondizionato amore per le bambine come esseri asessuati, e un regista geniale [...] Vai alla recensione »
Alice in Wonderland di Tim Burton, è un vero e proprio capolavoro in quanto innovativo e mai visto prima. E' da precisare che il film è un "sequel" dei libri scritti dal matematico e scrittore Charles Lutwidge Dodgson (meglio conosciuto come Lewis Carrol)e non del precedente film disney con il quale siamo cresciuti. Perchè quest'ultimo era un riassunto infantilizzato del libro, quindi molte cose del [...] Vai alla recensione »
Che fine ha fatto tim burton?? Questo film è praticamente più brutto del suo pianeta delle scimmie!!! Dov'è l'atmosfera dark promessa? Qui vedo solo un democratico classicismo misto a pseudo-barocco variopinto...una palese piegatura al commercio che ha permesso a questo progetto di raggranellare un miliardo di dollari non ha nulla a che vedere con Burton.
Mi aspettavo molto di più dal film. In verità in qualche punto mi ha deluso molto: prima di tutto, è un film basato principalmente sugli effetti speciali in 3D, mentre la storia diventa sempre più pesante. Tuttavia, i personaggi più belli (su tutti il Brucaliffo) durano troppo poco nel film, e questa è un'ingiustizia!! A parte questo, Tim Burton si è [...] Vai alla recensione »
belli gli scenari del sottomondo, e ben delineati alcuni personaggi. ma il messaggio che il film vuole lanciare, se c'è,-credere nell'impossibile- viene proposto in maniera superficiale e retorica, e manca totalmente di incisività. non c'è una magia vera, quella che apre il cuore a una possibilità. è il riflesso vago di una lontana idea di qualcosa, e neanche il regista sembra crederci.
C'è qualcosa di rassicurante in Tim Burton. Forse per il fatto che, a un uomo del suo talento ma anche con il suo senso dell'umorismo, sia consentito di girare dei film a Hollywood. Basti pensare a Mars attacks, parodia dei film di fantascienza degli anni Cinquanta con le teste dei marziani che esplodono quando attaccati al suono della musica country di Slim Whitman o all'apoteosi del "peggior regista del mondo" Ed Wood.
La piccola Alice è preoccupata. «Papà, prima di addormentarmi vedo cose assurde come un coniglio con un panciotto. Pensi che sia fuori di testa»? E il padre, rassicurante: «Non temere figlia mia, tutti i migliori sono fuori di testa». Il prologo dell'Alice di Tim Burton condensa le aspettative di un incontro che si annunciava epocale. Da una parte il più grande creatore di sogni degli ultimi vent'anni, [...] Vai alla recensione »
Nella fantasia di Lewis Carroll, Alice è una bambina intelligente che piange spesso; nel film di Tini Burton è una ragazza vittoriana ardua e indipendente che al matrimonio preferisce viaggiare e lavorare. Wonderland, il paese delle meraviglie, nel film diventa Underland, il Sottomondo. La protagonista cortese e stupefatta si trasforma nella guerriera d'un avventuroso film d'azione.
Non si discute sulla statura di Tim Burton grandissimo fantasista e innovatore, tra le personalità più inventive e tra le creatività più genuine che il cinema americano abbia regalato nel corso dell' ultimo ventennio. Anche se la sua capacità inventiva e la sua creatività le ha espresse in maniera poco convenzionale e poco lineare, quindi spiazzante e talvolta faticosa da riconoscere e, sicuramente, [...] Vai alla recensione »
Anche Tim Burton sbaglia. Sembra difficile crederlo, ma è così. Solitamente lo fa per troppo amore: se Il pianeta delle scimmie (unica pellicola veramente sbagliata del cineasta di Burbank) aveva la giustificazione che proprio su quel set aveva incontrato la moglie Helena Bonham Carter- memorabile la sua dichiarazione d'amore, da lei recentemente svelata, "vuoi essere la mia scimmia?"- nel caso di [...] Vai alla recensione »
La terza volta di "Alice". La prima, un film americano del '33 che non ho visto. La seconda, un disegno animato della Disney nel '51 che mi ha lasciato freddo, la terza, oggi, sempre della Disney e con la firma prestigiosa, coloratissima e fantasmagorica di Tim Burton che non si è accontentato, per la sua riduzione, del primo romanzo di Lewis Carrol, "Alice nel Paese delle Meraviglie"; ma alla sua [...] Vai alla recensione »
Per un attimo siamo stati rapiti dall'idea di scrivere una recensione non sense, fatta di giochi di parole, paradossi linguistici e indovinelli stralunati, per restituire in questa forma caustica quel tanto di irrazionale che manca alla «Alice» di TimBurton, sottratta dal suo compito originario (prendere proprio coscienza dell'esistenza dell'irrazionale) e condotta ad altra e più «matura» conquista: [...] Vai alla recensione »
Non ci sono «meraviglie», nel mondo in 3D e in motion capture di Alice in Wonderland (Usa, 2010, 108'). Certo, si tratta dello stesso mondo raccontato da Lewis Carroll. Alice (Mia Wasikowska) ha ormai 19 anni, ma è pur sempre la stessa Alice. E i suoi sogni restano gli stessi sogni. Tuttavia, sognandoli di nuovo, la ragazzina d'un tempo scopre d'aver frainteso: non era Wonderland il nome del paese [...] Vai alla recensione »
Quanto è difficile fare ping-pong tra sogno e veglia, pazzia e "normalità"? Quanto è difficile (ri)raccontare una fiaba? Tim Burton prende da Lewis Carroll, e si concede una licenza (poco) poetica in funzione sequel: Alice è tardo adolescente e condannata a sposare un agiato conformismo. Dirà no, ma coi piedi per terra conclamerà caso clinico la zietta squinternata: lo stesso accade a Burton, che non [...] Vai alla recensione »
«Non ho mai trovato una versione di Alice, che funzionasse o mi piacesse particolarmente. Alla fine, era sempre la storia di una bambina un po' imbranata, alle prese con un gruppo di fuori di testa. E non è che la versione disneyana fosse la migliore in assoluto. Quindi non mi sentivo sotto pressione per eguagliare o superare un modello». Tim Burton fa suo l'amatissimo e adattatissimo classico di [...] Vai alla recensione »
Per i fan di Tim Burton, Alice in Wonderland rischia di essere in parte una conferma e in gran parte una delusione. Per spiegarsi meglio bisogna decostruire il film, un'operazione da anatomopatologo che ferisce qualunque cinefilo, e in particolare gli ammiratori (come chi scrive) di quel creatore di mondi fantastici che è Burton. Ma tant'è, il catalogo è questo: I difetti Perché trasformare Alice [...] Vai alla recensione »
Tim Burton, uno dei rari geni ancora reperibili su grande schermo, «doveva» incontrare il cult-book del reverendo professore Lewis Carroll ed è forse questa la causa della generale impressione deludente. «Alice in Wonderland» chiama senza dubbio a raccolta l'intero caravanserraglio burtoniano sotto le insegne della committenza Disney: restando stretti in quest'ottica, però, la valutazione risulta penalizzat [...] Vai alla recensione »
Sexual panic is the last thing you'd expect to prod Alice to get her ass down a rabbit hole. But, hell, this is Tim Burton's Alice in Wonderland, not your third-grade teacher's version. Scholars of British author Lewis Carroll (1832-1898) will no doubt shriek, "Off with Burton's head!" for the liberties he takes in this 3-D mix of live action and animation.
Tutto sembrava così naturale, quasi scontato: Lewis Carroll, Tim Burton, Johnny Depp come componente chiave dal punto di vista narrativo e il 3d messo al servizio di una storia che offre infinite possibilità visive. Non tutto è andato storto. Ma con tutto il suo design molto intelligente, le sue strane creature e i suoi attori brillanti, il film sembra molto più convenzionale di quanto ci si sarebbe [...] Vai alla recensione »
Comme le disait le psychanalyste Jacques Lacan, féru de Lewis Carroll : "On ne franchit jamais qu'une porte à sa taille." Le cinéaste Tim Burton est suffisamment grand, ou petit, pour pénétrer dans le monde merveilleux d'Alice. Son film est enchanteur. Les plus pointilleux lui reprocheront d'avoir utilisé sa propre clé, plutôt que celle que lui tendait l'écrivain britannique.
One pill makes you larger and one pill makes you small, and the pills Tim Burton gives you don't do very much at all. With apologies to Jefferson Airplane's "White Rabbit," that more or less sums up "Alice in Wonderland," the director's middling new version of the Lewis Carroll tale. It has its successful moments but it's surprisingly inert overall, more like a Burton derivative than something he [...] Vai alla recensione »
Ogni tanto dovrebbero essere riviste le patenti di genio, un po' come si fa con quelle di guida. Distribuite, queste e quelle, con troppa generosità. Come è successo a Tim Burton, un cineasta piazzato (dai critici) nell'intoccabile casta dei Maestri del cinema, dove è piuttosto facile entrare, ma è impossibile uscire. Burton ha fatto un sacco di bei film (da Il mistero di Sleepy Hollow a Big Fish, [...] Vai alla recensione »
La rivista Variety, nella persona di Todd McCarthy, ha espresso scarso entusiasmo. Questo Alice in 3D, che fonde (come si è fatto spesso, d'altronde) situazioni e figure di Nel paese delle meraviglie (1865) con quelle di Dietro lo specchio (1871), si è rivelato un po' una delusione. Non che il risultato non sia godibile, ma è convenzionale: l'impressione, secondo l'autorevole critico, è quella di «un [...] Vai alla recensione »
Tim Burton è un autore di qualità. Tutti i suoi film sono estrosi, significativi ( Ed Wood, Big Fish e La fabbrica di cioccolato) e da tempo appartengono alla storia del cinema. Non è un caso che il regista, abbandonata Hollywood, viva e lavori da tempo in Inghilterra. Eppure Alice in Wonderland (dal 3 marzo in anteprima mondiale nelle sale italiane), ispirato al classico della letteratura inglese [...] Vai alla recensione »