Titolo originale | In the Name of the King: A Dungeon Siege Tale |
Anno | 2008 |
Genere | Azione, |
Produzione | Germania, Canada, USA |
Durata | 124 minuti |
Regia di | Uwe Boll |
Attori | Jason Statham, Leelee Sobieski, John Rhys-Davies, Ron Perlman, Claire Forlani Kristanna Loken, Matthew Lillard, Mike Dopud, Will Sanderson, Tania Saulnier, Ray Liotta, Burt Reynolds, Gabrielle Rose, Terence Kelly, Brian White. |
Uscita | venerdì 27 febbraio 2009 |
Distribuzione | One Movie |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,05 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 4 gennaio 2018
La vita di un semplice contadino di nome Farmer cambia per sempre quando gli orribili e pericolosi Krug arrivano a Stonebridge. In Italia al Box Office In the Name of the King ha incassato nelle prime 3 settimane di programmazione 27,8 mila euro e 2,9 mila euro nel primo weekend.
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CONSIGLIATO NÌ
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Farmer è un contadino che conduce la sua vita appartata con la bella moglie Solana e al loro figlio. Un giorno però arrivano i Krug, mostri decerebrati guidati a distanza da Gallian,un mago in cerca di potere. Il suo obiettivo è quello di detronizzare il re Konrad e mettere al suo posto il debole e psichicamente instabile nipote, il duca Fallow. Nel frattempo i Krug devastano il regno e Farmer deve seppellire il figlio e i suoceri mentre della moglie non c'è più traccia. Farmer decide di non arruolarsi nell'esercito reale ma di cercare di fare irruzione nell'accampamento dei Krug. Lì potrebbe esserci Solana. Purtroppo la missione riesce solo in parte perché il cognato Bastian e il anziano tutore Norick vengono fatti prigionieri. Farmer si salva e, grazie all'intervento del mago del re Merick, viene presentato al sovrano che forse gli è più prossimo di quanto lui non creda.
Criticare negativamente un film di Uwe Boll è un po' come sparare sulla Croce Rossa. Universalmente ritenuto il peggior regista del mondo riesce però a trovare i finanziamenti per un prodotto che presenta un cast che è, almeno sulla carta e presumibilmente anche al momento di stabilire le cifre di ingaggio, di un livello considerevole. Il problema sta solo nel fatto che Boll sembra aver vissuto nel frattempo su un altro pianeta (quello dei videogame?) e non essersi accorto che Peter Jackson con Il Signore degli Anelli ha segnato un punto di non ritorno nel territorio del fantasy. Se tutto ciò era chiaro a Nikolai Lebedev, regista di Wolfhound (del quale qui si copia più di un'idea) come può Boll pretendere di realizzare un film in stile Fantaghirò (con tutto il rispetto per la serie televisiva)?
Perché tutto quanto di scontato e di prevedibile si può trovare in un fantasy qui è presente. In più ci sono dei mostri , i Krug, che sembrano i nipotini de Il mostro della laguna nera. Le battaglie si svolgono o di notte o nella foresta per impedire di valutare l'esiguità delle comparse e lo scarso intervento degli effetti speciali. In aggiunta entrano in azione anche dei totalmente anacronistici guerrieri ninja. Tutto questo senza quel briciolo di autoironia che avrebbe sollevato il film ad un altro livello.
Siamo cioè nell'ambito di una produzione che mette insieme il cast di cui sopra e poi lo affida a un regista e a uno sceneggiatore che lo utilizzano per realizzare un B-movie. Intendiamoci: come Bmovie In the Name of the King potrebbe avere una sua dignità. Se fosse stato girato vent'anni fa.
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Uwe Boll sembra tenere molto alla sua impostazione di regista di film che riportano alla struttura dei videogames più applauditi,propendendo più per l'aspetto spettacolaristico e ludico dell'immagine,piuttosto che entrare nella complessità di una trama intrigante ed offrire un prodotto appagante. Dopo "Bloodrayne","Alone In The Dark" e "House Of The Dead",il regista torna in campo con questa tiepida [...] Vai alla recensione »
Il genere Fantasy ha sempre affascinato il pubblico, nel mondo del cinema, nel mondo della letteratura e nel mondo dei videogames. Per poter catapultarsi in un mondo fantastico pieno di magia, paesaggi incantati e personaggi nobili, bizzarri, furbi e infine malvagi. Uwe Boll non si fa scoraggiare dalle pesanti critiche ricevute dalle sue pellicole precedenti come House of The Dead, Alone in The Dark [...] Vai alla recensione »
Il Fattore(Jason Statham) conduce una vita tranquilla insieme alla mogle Solana(Claire Forlani) e al piccolo figlio coltivando i campi del suo piccolo appezzamento di terreno. Ma le forze del male incombono: il potente Mago Gallian(Ray Liotta), sostenuto da Duca Fallow(Matthew Lillard) vuole impadronirsi del regno del Re Konried(Burt Reynolds) e per farlo risveglia i Krug, guerrieri decerebrati da [...] Vai alla recensione »
"Dal titolo sembra un bel film. La trama lo presenta pieno d'azione e fantasia. Ok, fin qui tutto bene. Poi inserisci il cd e premi . ecco cosa succede... ° Il film non ha storia o senso. ° I sentimenti provati dai personaggi NON sono credibili. ° Sembra un film dei power rangers, e così ho detto tutto. ° Avete mai visto due genitori baciarsi felici dopo la morte del figlio, del loro migliore [...] Vai alla recensione »
se ci fosse voto più basso ma qui siete tutti matti 2 stelle per questo orrore ma non si capisce niente, costumi da far pietà ma io dico ma il regista una volta finito non ha pensato di aver prodotto un film che una vergogna assoluta per i8l cinema!! il film più brutto che abbia mai visto!!
La trama seppur banale regge, ma il regista deve proprio aver vissuto su un altro mondo per aver ignorato l'esistenza del Signore degli anelli, e suppongo non si aspettasse di produrre un capolavoro visto il poco impegno nella trama...
Film deludente, pessima fotografia, pessimi dialoghi e doppiato in modo dilettantistico!! La storia è elementare, non porta nulla di nuovo sullo schermo...peccato grande occasione perduta!! Da evitare...
Come da titolo il film in questione, In the Name of the King, ha un cast di tutto rispetto per tirare fuori un ottimo titolo, Jason Statham, Leelee Sobieski, John Rhys-Davies, Ron Perlman, Claire Forlani per citarne alcuni. Purtroppo poi il film si rivela sotto tutti gli aspetti un "B" movie, trama raccontata in modo troppo banale, scene d'azione, combattimenti che dopo i primi minuti diventano ripetitivi [...] Vai alla recensione »
Film di una puerilità disarmante. Ma come si fa a pretendere di scopiazzare "Il Signore degli Anelli" in questa maniera? Mi chiedo anche come fanno i produttori a finanziare una boiata simile. Sarebbe anche bene che si smettesse di pretendere di fare film dai videogiochi, abitudine che denota una povertà di idee desolante. Mah.
Film del genere storico azione per l'interpretazione inusuale dell'attore Jason Statham, gia' noto per i vari film d'azione interpretati magistralmente.Una sua nuova esperienza in un nuovo genere di film anche se le lotte e le scene di azione anche in questo film per lui sono intense, il film non prende tanto il pubblico sia per la trama molto scontata che per la scenografia che e' blanda e non innovativa [...] Vai alla recensione »
Certo, tutti concordiamo che dopo Il Signore degli Anelli, il fantasy è stato confinato con dei paletti insuperabili, ma non x questo dobbiamo bocciare a priori tutti gli altri tentativi. Non avevo mai visto film di questo regista, e lo giudico solo x questo: tutto sommato si può vedere! Ottime ambientazioni; significativi effetti speciali; ed una trama che seppur prevedibile, regge sufficientemente [...] Vai alla recensione »
Film che si addice alle caratteristiche del protagonista, nelle vesti di un contadino, o meglio del fattore, uomo stimato, di grande onore, profondo conoscitore dell'arte della guerra e della lotta. Verrà scelto dal Re, per combattere nel suo esercito, per sconfiggere un'orda dìi mostruosi combattenti. Molto belle, nella loro estrema semplicità, le scene di guerra e i costumi degli eserciti.
Ma si, il film è come tanti...certamente, trovare un mito come Ray Liotta in queste condizioni lascia perplesso chiunque....
Uwe Boll isn't the worst director in the world, but "In the Name of the King" might be more enjoyable if he were. A prolific producer of video-game adaptations, Boll has become a favorite whipping boy of Internet critics, who have cast him as a contemporary Ed Wood. But "In the Name of the King" fails to live up -- or down -- to Boll's reputation. Its convictionless competence is merely dull, denying [...] Vai alla recensione »