And the Spring Comes

Film 2007 | Drammatico 105 min.

Titolo originaleLi Chun
Anno2007
GenereDrammatico
ProduzioneCina
Durata105 minuti
Regia diGu Changwei
AttoriJiang Wenli, Wu Guohua, Li Guandjie, Dong Xuan .
MYmonetro Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Regia di Gu Changwei. Un film con Jiang Wenli, Wu Guohua, Li Guandjie, Dong Xuan. Titolo originale: Li Chun. Genere Drammatico - Cina, 2007, durata 105 minuti. Valutazione: 3 Stelle, sulla base di 1 recensione.

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Nella rigida realtà della Cina negli anni Ottanta una insegnante dalla voce incantevole sogna di poter sfondare a Pechino ed ottenere riconoscimenti nell'opera. Il film è stato premiato a Roma Film Festival,

Consigliato assolutamente no!
n.d.
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO
CONSIGLIATO SÌ
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Il regista cinese evita il melò non solo grazie anche all'alternanza visiva tra il mostruoso e l'artistico, ma anche all'uso vincente di un tono continuamente ironico e buffo.
Recensione di Matteo Signa
venerdì 26 ottobre 2007
Recensione di Matteo Signa
venerdì 26 ottobre 2007

Premiato a Berlino con l'Orso d'argento per il suo Peacock, Gu Changwei nel nuovo lavoro dal tiolo And the spring comes narra la storia di una donna che riesce a superare le brutture del suo aspetto fisico attraverso la bellezza della sua voce. Cantare per lei significa vincere il dolore e dimenticare, per qualche istante, tutto ciò che la fa soffrire. Il suo sogno è quello di spostarsi da una cittadina del nord della Cina a Pechino per cantare l'opera.
Contrapponendo continuamente la quotidianità delle gente normale alle devianze fisiche dei freak che contornano la protagonista, la sceneggiatura glorifica la dignità dell'essere umano e l'irresistibile volontà di elargire l'amore. Anche quando la solitudine può essere spezzata grazie alla possibilità di un matrimonio con un ballerino gay, la donna, con un'impareggiabile maturità, rifiuta consapevole che le difficoltà devono essere superate senza alcun tipo di inganno.
Evitando continuamente l'autocompiacimento, Tsai Ling (questo il nome della protagonista) porta su di sé il peso ottimistico del titolo. La pellicola si allontana decisamente dal noto film di Tod Browning, Freaks, dove la normalità era molto più inquietante e spaventosa dei mostri rappresentati. Qui la primavera arriva per tutti anche per quelli che sembrano perdere già in partenza.
La regia del regista cinese evita il melò non solo grazie anche all'alternanza visiva tra il mostruoso e l'artistico ma anche all'uso vincente di un tono continuamente ironico e buffo. Nonostante vengano disseminati all'interno della trama richiami continui ad alte vette dell'espressione artistica (Vincent Van Gogh, Anton Cechov), i concetti di arte e bellezza sono deformati, come il viso di Ling, rovesciando, così, tutto ciò che comunemente rientra all'interno degli stereotipi classici. Essere belli qui significa trovare il coraggio di trovare se stessi dopo una lunga ricerca.

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winner
miglior int. femminile
Roma Film Festival
2007
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