Anime smarrite

Mark Samuels, un uomo d'affari, è perseguitato da un terribile senso di colpa: sua figlia Nikki è morta in un incidente stradale poco dopo avergli detto di non sentirsi amata da lui, per l'ennesima volta in ritardo a una sua esibizione scolastica. Benché la moglie cerchi con fatica di ritornare a un menage familiare normale, Mark 'sente' la presenza di Nikki, sostenuto in questo dall'altra figlia Caitlin. Ormai incapace di occuparsi seriamente del proprio lavoro decide di raggiungere una villa disegnata da Nikki. Qui trova un'anziana donna non vedente che sembra sapere molto sulla bambina morta.
Ispirato a un racconto di Rudyard Kipling (che non ci guadagna nell'attualizzazione) questo tv movie si distingue dallo stereotipo morti-che-non-riescono-ad-andarsene- perché-noi-li-tratteniamo solo grazie alla presenza di Vanessa Redgrave. La grande attrice riesce a dare sostanza al personaggio della sensitiva che non vede con gli occhi ma percepisce il dolore di chi non riesce a staccarsi dalle persone amate. I grandi attori riescono a fare la differenza anche quando ciò che li circonda (come in questo caso) non si distacca dalla routine, in particolare nella prestazione incolore di Patrick Bergin che non riesce a dare al suo padre tormentato lo spessore drammatico necessario per creare empatia con uno spettatore non distratto. Due stelle solo perché c'è Vanessa. 