Anno | 2007 |
Genere | Documentario |
Produzione | Francia |
Durata | 70 minuti |
Regia di | Arnaud Desplechin |
Attori | Robert Desplechin, Arnaud Desplechin, Fabrice Desplechin . |
MYmonetro | 3,00 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Arnaud Desplechin riprende il padre che ha deciso di mettere in vendita la casa di famiglia.
CONSIGLIATO SÌ
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Arnaud Desplechin indaga sulla figura della nonna paterna partendo dalle testimonianze del proprio padre, che delinea un coinvolgente ritratto della donna a partire dalle lettere da lei inviate alla famiglia durante la permanenza in sanatorio. Il ricordo del figlio è frutto di suggestioni indotte e racconti tramandati, poiché la madre morì di tubercolosi quando lui era piccolissimo. Eppure dalle sue parole piene di calore emerge un ritratto vivido e affettuoso, alimentato da un'indagine puntigliosa delle fonti scritte (le lettere) e legato al presente dalle scene di vita quotidiana dei discendenti della donna (la famiglia del regista).
La sezione Orizzonti include da qualche anno a questa parte alcuni dei titoli più innovativi del Festival di Venezia, con una speciale attenzione alle frontiere del documentario. Perfettamente fedele allo spirito della sezione è L'Aimée.
Lo scorrere sullo schermo di missive ingiallite e fotografie color seppia ci proietta in un mondo remoto di legami familiari. E le stanze delle case sembrano risuonare di echi del passato e brulicare di un'animazione sotterranea e immaginaria che può rimandare alle suggestioni bergmaniane di Fanny e Alexander. Un altro affettuoso riferimento al cinema classico è la melodia dell'hitchcockiano La donna che visse due volte mentre i protagonisti si recano per un sopralluogo nella casa dove la parente rievocata visse da giovane. Il rigore del documentario e l'esigenza di verità si coniugano dunque a suggestioni di cinema puro in un film che sotto l'apparente freddezza mostra senza reticenze l'amore e il senso di appartenenza che stanno alla base di una simile operazione di recupero.
C'è qualcosa di commovente e dolcissimo nel film che Arnaud Desplechin ha portato al Lido (sezione Orizzonti doc), a cominciare da quel suo tocco artigianale, di intimità e pudore di figlio che si accosta alla vita paterna e insieme a quella della sua famiglia, il fratello, i nipoti. Ci sono le macchinette fotografiche usa e getta che il regista di Rois et Reine regala ai ragazzini per catturare loro [...] Vai alla recensione »