Star Trek - Enterprise

Film 2001 | Fantascienza

Una serie con Scott Bakula, Jolene Blalock, John Billingsley, Anthony Montgomery, Dominic Keating. Cast completo Titolo originale: Enterprise. Genere Fantascienza - USA, 2001,

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Il quinto capitolo televisivo di Star Trek “teletrasporta” il telespettatore “là, dove non era mai giunto prima”: nel passato. Ambientata circa 100 anni prima rispetto alle avventure di Kirk e Spock, la storia s’incentra sulla nascitura Federazione (la Flotta Stellare ha appena 20 anni di vita) e i primi incontri con le razze aliene: dopo il cosiddetto “Primo Contatto”, i vulcaniani si sono rifiutati di condividere la loro tecnologia spaziale e solo ora gli umani sono riusciti a rompere la barriera della velocità, rendendo raggiungibili, con viaggi della durata inferiore di un anno, ben 10 mila nuovi pianeti. Il primo vascello in grado di percorrere lunghe distanze è l’Enterprise: varata con 3 mesi di anticipo rispetto al programma – e per questo molti marchingegni non risultano ancora collaudati – è armata di cannoni laser e siluri (ma non ci sono ancora i banchi phaser e non può contare su scudi e campi di forza); possiede navette che possono trasportare fino a sette persone nel corso delle missioni di sbarco e sono lanciate tramite un braccio magnetico; il teletrasporto è utilizzato solo per le merci (in seguito verrà usato anche per materia biologica). L’equipaggio conta 87 persone: tra di loro spicca il capitano Jonathan Archer (interpretato da Scott Bakula, ancora una volta In viaggio nel tempo), che sfoggia maggior meraviglia rispetto ai colleghi successivi e nutre una sorta di rancore per i vulcaniani, a suo dire rei di impedire il progresso dell’umanità; non per niente il subcomandante è la vulcaniana T’Pol (Jolene Blalock), austera ma sensuale – nella saga di Star Trek solo Sette di Nove di Voyager potrebbe sfoggiare le stesse doti – primo ufficiale assegnato a supervisionare i progressi di quegli umani che lei considera, ovviamente, primitivi e irrazionali; l’ufficiale medico Phlox (John Billingsley), un esotico alieno con un senso dell’umorismo che nessuno comprende il quale pratica una “medicina intergalattica” con bizzarri strumenti e piante del “terzo tipo”; il guardiamarina di origine afroamericana Joe Mayweather (Anthony Montgomery), il timoniere di turno; il tenente di origini inglesi Malcom Reed (Dominic Keating), l’ufficiale addetto alle armi che si dimostra impacciato con l’altro sesso; il guardiamarina Hoshi Sato (Linda Park), l’ufficiale addetto alle comunicazioni nonché traduttrice in quanto esperta in exolinguistica; il comandante Charlie Tucker (Connor Trinneer), il capoingegnere arruolato direttamente da Archer che sfodera sarcasmo e anticonformismo. Gli ideatori Rick Berman e Brannon Braga firmano altresì da produttori esecutivi. Dennis McCarthy è l’autore della colonna sonora; per quanto riguarda il tema musicale, per la prima volta nella saga di Star Trek non si è scelto un brano originale ma una cover di “Faith of the heart” di Rod Stewart, reinterpretata dal tenore Russell Watson. LeVar Burton, che in Star Trek – The Next Generation interpretava Geordi La Forge, dirige alcuni episodi. Padma Lakshmi, la moglie dello scrittore Salman Rushdie, compare in un cameo. Questa sorta di prequel “stellare” si è aggiudicato un ASCAP Award, un Saturn Award – l’Oscar della Fantascienza, assegnato a Jolene Blalock – e 4 Emmy Awards (uno per le acconciature, uno per le musiche e 2 per gli effetti visivi). Quando il presidente della UPN, Dawn Ostroff, ha annunciato la chiusura della serie – e quindi di tutta la saga di Star Trek – i fans si sono mobilitati: visto che la motivazione addotta era economica (secondo la Paramount i fondi necessari per un’altra stagione si aggiravano sui 36 milioni di dollari), oltre alle lettere e alle email si è arrivati alle autotassazioni per far volare ancora l’Enterprise: si è vociferato di donazioni dai 3 ai 18 milioni di dollari ma tutto è risultato inutile. Venerdì 13 maggio 2005 l’UPNha trasmesso l’ultimo viaggio per arrivare “là, dove nessun uomo è mai giunto prima”: per l’occasione, sono stati “teletrasportati” da Star Trek – The Next Generation il comandante William T. Riker (Jonathan Frakes) e la consigliera Deanna Troi (Marina Sirtis); in Italia, La7 ha organizzato nell’ambito del terzo Telefilm Festival un “Enterprise Day” per dare addio a un mito televisivo che, come una stella, continua a brillare anche dopo essersi spento.


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RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
sabato 18 agosto 2012
luigi luc 72

Buon giornno a tutti mi presento sono Luigi è sono un appassionato di star trek e tutti i suoi derivanti soprattutto di star trek ENTERPRISE, non capisco perchè la serie sia finita solo con 4 staggioni era una serie diversa innovativa parllava della prima nave a curvatura e del primo equipaggio dell' enterprise, era molto coinvolgente i temi per continure non mancavano datosi che lultima puntata si [...] Vai alla recensione »

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