Anno | 1993 |
Genere | Sitcom |
Produzione | Italia |
Attori | Renzo Montagnani, Pippo Santonastaso, Isa Gallinelli, Luisa Rovati . |
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CONSIGLIATO N.D.
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Dieci anni dopo il successo di Amici miei, Renzo Montagnani dà vita a Don Libero, un parroco di provincia dal temperamento collerico: non per niente si è meritato l’appellativo di “Don Fumino”. Ambientata in un piccolo paese toscano, San Giorsolè, la sitcom esalta la verve dell’attore nell’interpretare un personaggio dai modi sbrigativi alla Don Camillo allorquando c’è da risolvere piccole diatribe tra i parrocchiani. Brontolone, ruvido e aggressivo, Don Fumino non disdegna colorite espressioni toscane e non perde mai l’occasione di lanciare battute umoristiche (come quando nota che una mosca entrata in chiesa deve averla scambiata per una... moschea). Vestito con la classica tonaca nera sulla quale sfoggia una lunghissima sciarpa rossa, il nostro “è un prete un po’ moderno e un po’ all’antica – come recita la sigla d’apertura – se ne accorge se tu fai il furbino e allora ti sistema per benino”. Tra gli altri personaggi della sitcom: il ragioniere De Lollis (Pippo Santonastaso), “sagrestano parttime”, imbranato e un po’ tonto, vittima designata dell’irascibile Don Fumino; Bianca (Isa Gallinelli), sorella del parroco appassionata di telenovelas e pessima cuoca; la nipote Valentina (Luisa Rovati), ragazza con la testa sulle spalle. La serie vanta un “tormentone”: il dialogomonologo di Don Fumino con la statua del paese, in cui il protagonista commenta, tra il buon senso e l’indignazione, i temi di questo “mondo fuori dal mondo” (dalla teledipendenza all’inquinamento, dalla condizione degli anziani ai politici ladroni). I ventisei episodi diretti da Romolo Siena, tutti girati in interni, ripropongono con i toni della farsa gli stereotipi della commedia all’italiana. Il soggetto e la sceneggiatura sono scritti a sei mani da Dino Verde, Marcella Coscia e Marco Elia. La produzione è affidata alla Solaris Cinematografica.