Ciao Pussycat

Film 1965 | Commedia 108 min.

Regia di Clive Donner. Un film con Ursula Andress, Romy Schneider, Peter O'Toole, Peter Sellers, Paula Prentiss, Woody Allen. Cast completo Titolo originale: What's New Pussycat?. Genere Commedia - Gran Bretagna, 1965, durata 108 minuti. - MYmonetro 2,88 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento lunedì 30 maggio 2011

Un fotografo inglese a Parigi desta la gelosia della fidanzata con le sue continue infedeltà. La donna lo convince a mettersi in cura da uno psicanali... Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar,

Consigliato sì!
2,88/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO 2,76
CONSIGLIATO SÌ
Una piacevole satira sul sesso, sceneggiata da Woody Allen.

Un fotografo inglese a Parigi desta la gelosia della fidanzata con le sue continue infedeltà. La donna lo convince a mettersi in cura da uno psicanalista, che però risulta più infedele di lui. Il film finisce con una sarabanda di equivoci in un alberghetto compiacente: il fotografo sposerà la sua ragazza, ma non perderà certo con il matrimonio la voglia di folleggiare. Una piacevole satira sul sesso, che deve molta della sua vivacità alla sceneggiatura dell'allora quasi sconosciuto Woody Allen.

Giancarlo Zappoli

Parigi. Il dottor Fassbender è uno psicanalista ossessionato da una moglie-valchiria gelosa e dall'inestinguibile passione per le donne. Passione che è condivisa da Michael James, uno dei suoi pazienti. James prova un grande interesse per Carol Werner ma è assolutamente incapace di esserle fedele. Victor Shakapopolis, che aiuta le spogliarelliste di un locale a vestirsi per poi spogliarsi, prova a sua volta interesse per Carol alla quale tenta di dimostrare il proprio coraggio nel corso di situazioni "problematiche" come quella che lo vede difendere un libro di poesie di Shelley dalle mire di un prepotente. Mentre Fassbender fa di tutto per convincere una donna di gran classe a cedergli, James si trova alle prese con un'aspirante suicida cronica. Alla fine tutti i protagonisti si ritrovano in un castello di campagna trasformato in albergo in cui ognuno cercherà di mascherare agli altri le vere ragioni (sessual-sentimentali) per cui si trova lì. Michael sposerà Carol ma questo non gli impedirà di continuare a interessarsi alle altre donne.
Per quanto, in qualsiasi intervista in cui si sia andati sull'argomento, Allen abbia sempre disconosciuto la propria paternità finale di sceneggiatore di Hello Pussycat lo spettatore attento non può fare a meno di rilevare come esso contenga elementi che costituiranno alcune delle note distintive del lavoro futuro del regista. Sarà certamente vero quanto egli afferma: "Avevo scritto un film che mi sembrava fuori dagli schemi, non commerciale. Non era un film di quelli fatti in serie. E invece, i produttori a cui l'affidai erano la quintessenza della macchina hollywoodiana. E s'incaricarono di mettere in atto il progetto con tutto ciò che chiunque odia dei film hollywoodiani. Gente senza alcun senso dell'umorismo che decideva cosa fosse divertente e cosa no. Gente che affidava le parti alle proprie amichette. Gente che scriveva apposta dei ruoli per far contente le star, senza preoccuparsi del fatto che funzionassero o meno. Fu il peggior incubo immaginabile. E dal punto di vista creativo, quasi tutte le decisioni che vennero prese erano sbagliate."(1)
Probabilmente Donner non ebbe la forza per resistere a gran parte delle pressioni esercitate dai produttori. Sul set accanto al suo Vincente Minnelli girava Castelli di sabbia ( The Sand Piper) e ciò consente a Burton di fare un cameo role avvalendosi di due battute che, se non sono alleniane meriterebbero di esserlo (Burton entra in un locale e si rivolge a O'Toole in questi termini:" Non mi ha già visto in qualche posto?". La risposta è: "Forse alle piramidi" con ironici riferimenti a Cleopatra e Lawrence d'Arabia). Lo spirito irridente di Allen sembra emergere anche in situazioni occasionali come questa.
La freccia è ancora nelle mani di altri arcieri ma la punta è sicuramente di quelle che lasciano il segno. A cominciare dall'amore-odio per la psicanalisi che trova nel personaggio interpretato da Peter Sellers un sua incarnazione satirica decisamente corrosiva. Il dottor Fassbender non solo non conosce Shakespeare ma si fa dare lezioni di vita dal suo paziente James.
Non mancano le citazioni "colte', a partire da quella di una sorta di Cyrano rovesciato fino alla battuta di Allen-Shakapopolis su Toulouse Lautrec considerato il proprio "impressionista di fiducia". È proprio nel suo personaggio che Woody, per quante imposizioni abbia dovuto subire, comincia a porre le basi che lo condurranno agli sviluppi futuri. Victor è impacciato , riesce a finire vestito in una sauna e si trova a dover sfidare in biblioteca un marcantonio per contendergli un libro di Shelley desiderato dalla ragazza che vorrebbe conquistare. I temi della morte, del cibo, dell'incapacità di provare piacere sono già presenti in un film che mescola Feydeau con lo striptease e le auto d'epoca con la contemporaneità. E non mancano neppure anticipazioni, non sappiamo quanto conscie ma sicuramente evidenti di situazioni che Allen svilupperà moltissimi anni dopo. Ci riferiamo al dialogo che si sviluppa con gli interlocutori affacciati alle finestre ( v. la scena analoga nel finale di Pallottole su Broadway e la surreale cena sul Lungosenna che troverà un pendant per quanto riguarda la location e il "clima" nella scena finale di Tutti dicono I Love You. Senza contare poi l'esplicita citazione felliniana da Otto e 1/2che prefigura , rileggendola oggi, il periodo in cui Allen ha reso esplicito il proprio amore per il maestro riminese.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
giovedì 8 marzo 2012
fedeleto

Un dongiovanni e' allle strette con il progetto di matrimonio con la sua donna,l'unico problema e' il continuo tradirla attraverso avventure occasionali.Lo aiutera' uno psicanalista,che in realta' e' piu' folle e libidonoso del suo stesso paziente.Finira' tutto nelle stanze di un hotel e tra malintesi ed equivoci forse si chiarira' tutto.

mercoledì 11 dicembre 2019
Steffa

il film è acerbo e si regge su una comicità parecchio retrò, in ogni caso sicuramente da vedere

Frasi
Chi l'avrebbe mai detto? In ascensore!
È il posto più sicuro del mondo, purché il peso complessivo della coppia non superi i trecento chili.
Dialogo tra Michael James (Peter O'Toole) - Renée Lefebvre (Capucine )
dal film Ciao Pussycat
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