Titolo originale | In the Land of Women |
Anno | 2007 |
Genere | Commedia, |
Produzione | USA |
Durata | 97 minuti |
Regia di | Jon Kasdan |
Attori | Adam Brody, Meg Ryan, Kristen Stewart, Olympia Dukakis, Makenzie Vega, Dustin Milligan Clark Gregg, Elena Anaya, Kelsey Keel, Danielle Savre, Gia Mantegna, Rob Reinis, JoBeth Williams, Graham Wardle, Elise Gatien, Christine Danielle. |
Uscita | venerdì 24 agosto 2007 |
Distribuzione | Moviemax |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,70 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 18 ottobre 2011
Uno scrittore lasciato dal suo amore storico va a trovare la nonna nel Michigan e ritrova la vita e l'amore dopo aver conosciuto la sua vicina di casa. In Italia al Box Office Il bacio che aspettavo ha incassato nelle prime 6 settimane di programmazione 2 milioni di euro e 471 mila euro nel primo weekend.
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CONSIGLIATO NÌ
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Il ventiseienne Carter è appena stato lasciato da Sophia e, caduto in depressione, decide di allontanarsi momentaneamente da Los Angeles per andare dalla nonna in Michigan e prendersi cura di lei. Il dolore e il senso di perdita verranno alleviati dalla conoscenza di Sarah, la vicina di casa, e della figlia Lucy. Trascinato in un universo al femminile, Carter si troverà costretto ad analizzare i suoi sentimenti per Sophia e a fare un percorso di crescita sentimentale.
I personaggi creati dalla penna (e dalla regia) dell'esordiente Jon Kasdan sono sospesi in una leggera bolla di sapone pronta a rompersi al primo colpo di vento. Dietro le loro facciate si nascondono sogni e desideri inespressi, rivalità, delusioni, fragilità e paure.
Le donne del film rappresentano tre diverse generazioni che Carter osserva con lo sguardo attento di aspirante scrittore, pronto a cogliere le varie sfumature dei loro complessi caratteri (la nonna continua a ripetere che sta morendo nonostante l'ottima salute, Sarah è divisa tra il sentimento per le figlie e la necessità di ritrovare un'identità come donna, Lucy vive l'età dei primi amori ed è in contrasto con la madre). Allo stesso tempo il personaggio maschile diventa il perno sul quale si sollevano, come su un'altalena bilico, le sorti delle protagoniste femminili. Il suo ruolo è di ascoltatore e insieme narratore: offre una spalla sulla quale poggiarsi e trovare conforto (e labbra per baci attesi a lungo), ma contemporaneamente è attraverso il suo obiettivo - distaccato e insieme partecipe - che la trama fa il suo corso.
Adam Brody indossa gli abiti di Carter con estrema delicatezza e con la stessa delicatezza entra nelle vite di Olympia Dukakis (la nonna), Meg Ryan (Sarah) e Kristen Stewart (Lucy). Da parte sua Meg Ryan regala al suo personaggio una parvenza algida e occhi fieri pieni di sogni mai realizzati che riflettono la sua anima implosa. La bolla di sapone avvolgerà le vite dei protagonisti fino alla fine, quando ognuno andrà incontro al proprio destino.
Il ritratto femminile realizzato da Kasdan è nitido e verosimile. Colpisce come sia riuscito a essere trasparente e a trovare una forma narrativa dove il melodramma è temperato da personaggi secondari peculiari e divertenti, come la piccola Paige (Makenzie Vega), la figlia minore di Sarah, così saggia ed emancipata per la sua età infantile. A metà tra La mia vita a Garden State e Il calamaro e la balena - per via dell'atmosfera sospesa e del percorso di crescita - Il bacio che aspettavo è una piccola gemma di cinema indipendente sceneggiato e diretto alla perfezione.
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La storia inizia come tante: un giovane lasciato dalla ragazza. Per dimenticare e dedicarsi al suo lavoro (è scrittore!) si trasferisce dalla nonna in una cittadina di provincia! Qui conosce le vicine di casa: una giovane donna con due figlie, la maggiore circa dell'età del protagonista. Viene attratto però più dalla madre che dalla figlia, forse perchè si [...] Vai alla recensione »
Se uno si ferma al titolo e al trailer si aspetta la solita commedia romantica adolescenziale. Invece, attratto dagli altri giudizi e dalla recensione, ieri sera mi sono visto questo film. All'inizio non comincia bene, la parte a L.A. quando lui viene lasciato dalla ragazza è più da telefilm che da film, tanto che stavo per cambiare canale.
E' un bel film, magari poco originale, ma è ben girato e ben interpretato. Riesce ad essere coinvolgente e realistico, senza i soliti luoghi comuni, le banalità e i finali scontati a cui ci ha spesso abituati il cinema made in Usa.
Commedia sentimentale,che inizia in maniera diciamo anche interessante,ma poi si perde in scene noiose e già scontate che rendono questo film a mio parere ,come buona parte delle commedie odierne,sconclusionate.Peccato però,perchè gli attori mi son piaciuti..Adam brody su tutti.
Ma non scherziamo! Ho visto questo film perchè avevo letto la recensione di Tirza Bonifazi Tognazzi e ora mi chiedo : che film ha visto? Di una banalità disarmante, di una superficialità sconcertante, sembra un episodio di una vecchia serie di avventure familiari tipo "Settimo Cielo". Problemi adolescenziali, crisi di mezza età, problematiche esistenziali risolte a tarallucci e vino.
Certo, comprendo le lamentele dei molti che lo hanno visto e sono rimasti delusi dal finale... però forse è perchè questo film viene inserito in un genere che non è propriamente il suo: quello romantico. Si tratta, a mio avviso, di ottimo film. Non è scontato, e scusate se è poco. Sa stupirti, e anche questo mi pare un punto a suo favore. E poi... accidenti! Non è per niente superficiale! Anzi, ci [...] Vai alla recensione »
Il bacio che aspettavo affronta alcuni dei grandi temi della vita – amore, malattia, vecchiaia, morte – ma è scritto e diretto da un uomo molto giovane. Jonathan Kasdan è sensibile e rispettoso. Sa quello che prova ed è capace di esprimerlo, quanto basta per fare un film bello e riuscito sul piano delle emozioni. Il problema è che non sa di cosa sta parlando, o almeno non del tutto.
Depresso dalla rottura sentimentale con una attricetta sulla cresta dell'onda, il losangelino Carter Webb (l'emergente Adam Brody, ricciolone i cui lineamenti ricordano vagamente Jerry Lewis) per raccogliere le idee ed elaborare il lutto, si reca nel Michigan al capezzale della nonna (Olympia Dukakis) che in preda alla senilità va borbottando di essere prossima alla fatale dipartita.
Il titolo originale, In the Land of Women, è molto più eloquente. In mezzo a tre donne di diverse generazioni finisce infatti Carte (Brody). sceneggiatore di film porno, che dopo esser stato mollato ha deciso di andare ad accudire la burbera nonna (Dukakis) nel Michigan, facendo amicizia con la vicina di casa Sarah (Ryan) e la di lei figlia. Il confronto con queste donne, ovviamente, gli farà capire [...] Vai alla recensione »