L'ultimo padrino

Film 2007 | Drammatico

Regia di Marco Risi. Una serie Da vedere 2007 con Michele Placido, Daniele Pecci, Marco Leonardi, Nino Frassica, Mimmo Mignemi. Cast completo Genere Drammatico - Italia, 2007, - MYmonetro 3,09 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento martedì 10 gennaio 2012

Le scrupolose indagini della squadra "Duomo" capitanata da "Sanna", sulle tracce del più famoso latitante di mafia del mondo, Bernardo Provenzano. La serie è stato premiato a Roma Fiction Fest,

Consigliato sì!
3,09/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO 3,18
CONSIGLIATO SÌ
Il volto onesto e la passione attoriale di Michele Placido umanizzano oltremodo Provenzano. Vero. Ma danno anche ragione della sua terribile verità umana.
Recensione di Marianna Cappi
Recensione di Marianna Cappi

Dopo Il capo dei capi Taodue porta sugli schermi L'Ultimo Padrino. Dopo Totò Riina, infatti, è Bernardo Provenzano il corleonese rimasto a capo di Cosa Nostra. Di "iddu", "lo zio", non si sa quasi nulla, solo che ha ricostruito solidamente le basi della mafia indebolite dalla reazione dello Stato alle stragi e dall'avvento dei pentiti. Nel silenzio, da una latitanza lunga quarant'anni e che sembra invincibile, sta cambiando le cose: niente più cadaveri eccellenti, meglio infiltrarsi nell'economia, spargersi a macchia d'olio, sporcare ogni reame della vita.
Miliardario ma autocostrettosi a una vita da pastore eremita, Provenzano è un fantasma: "Il Fantasma di Corleone" l'aveva chiamato Marco Amenta nel suo documentario passato sottovoce nella distribuzione cinematografica, al tempo della cattura del boss. Solo qualche accenno di finzione, appena una sagoma, la ricostruzione di un'azione. Al centro della scena Giuseppe Linares, polizia speciale, stipendio normale, ogni minuto della vita speso per un fine: trovare iddu.
Di verso uguale e contrario, L'ultimo padrino di Marco Risi: interamente vestito di fiction ma a copertura di una vicenda che affonda interamente nella realtà. Al centro ancora Linares, qui col nome e cognome fittizi di Roberto Sanna, e la sua squadra, questa volta ben scolpita -fuori dalle cautele imposte dal documentario- nelle figure della bella Fiore (Micaela Ramazzotti), del fido Alfiere e della buddy-coppia di Gigante e Africano.
Daniele Pecci ha lo sguardo intenso del vero protagonista dei fatti, che alla cattura dello "zio" ha sacrificato tutto, ma che sa anche aspettare, rimandare, perché bruciare l'occasione sarebbe fatale. Pecci incarna un vero eroe di oggi, un giovane uomo diverso da tutti gli altri, lontano dalla gratificazione dei riflettori, costretto a operare nell'ombra, a farsi fantasma a sua volta. Queste sono le figure che la nostra televisione deve raccontare e la coppia Risi-Pecci lo fa nel migliore dei modi, senza esagerazioni action o fantasiose ipotesi psicologiche. Dall'altra parte della barricata, nei panni del ricercato, c'è uno dei grandi mostri della nostra era, un uomo che è stato capace di brutalità senza fine e senza coscienza alcuna, ma anche -è la cronaca- di lettere di vero amore, e d'indubbia e sensibilissima intelligenza. Le polemiche urlano allo scandalo: il volto onesto e la passione attoriale di Michele Placido umanizzano oltremodo Provenzano. Vero. Ma danno anche ragione della sua terribile verità umana.
Lo sappiamo, il male è banale, in questo caso è fatto solo di un casolare, un piatto di ricotta e una bibbia scarabocchiata (riscritta da capo a fondo, sarebbe il caso di dire). Forse sarebbe bastato un accenno agli scempi compiuti, un ritratto un po' meno romantico, da scrittore (di pizzini) alla macchina da scrivere, oppure, forse, dare per scontata la conoscenza della storia è anche un modo per metterci tra i partecipanti. L'ultimo padrino quasi non contempla flashback (l'unico è persino utile) e si appoggia alle immagini di repertorio solo in coda, in consolidato stile Valsecchi, dopo aver chiuso brillantemente la fiction solo su un gesto, più cinematografico che mai. Stilisticamente è giusto così, e questa è una fiction che ha stile e sostanza.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
martedì 8 dicembre 2009
Fulvia

Un ottimo film, un grande Michele Placido, una forte emozione, dall'inizio alla fine. Sono molto critica, è raro che una pellicola mi prenda più di tanto. Amo il genere e ho già visto molti film riguardanti la mafia. "L'ultimo padrino" mi ha veramente colpita,prima cosa perchè è tratto da un vero avvenimento di cronaca, ma anche perchè permette a tutti noi di capire meglio il lavoro minuzioso e straordinar [...] Vai alla recensione »

Frasi
"Io non posso ordinarti cosa devi fare; posso però dirti cosa farei io se mi trovassi nella tua situazione e consigliarti, e se tu riterrai giusto seguire questo mio consiglio, ebbene, io ne sarò contento!"
(Michele Placido)
dalla serie L'ultimo padrino
winner
miglior regista miniserie
Roma Fiction Fest
2007
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