Cemento armato

Film 2007 | Commedia, 93 min.

Regia di Marco Martani. Un film con Nicolas Vaporidis, Giorgio Faletti, Carolina Crescentini, Dario Cassini, Matteo Urzia. Cast completo Genere Commedia, - Italia, 2007, durata 93 minuti. Uscita cinema venerdì 5 ottobre 2007 distribuito da 01 Distribution. - MYmonetro 2,20 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento lunedì 14 settembre 2015

Quando Diego colpisce col motorino lo specchietto della Mercedes del Primario, non immagina che criminali spietati e poliziotti corrotti gli stanno già dando la caccia. Il film ha ottenuto 1 candidatura ai Nastri d'Argento, 3 candidature a David di Donatello, In Italia al Box Office Cemento armato ha incassato nelle prime 4 settimane di programmazione 897 mila euro e 411 mila euro nel primo weekend.

Cemento armato è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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Consigliato no!
2,20/5
MYMOVIES 2,00
CRITICA 1,44
PUBBLICO 3,15
CONSIGLIATO NÌ
Noir all'italiana, didascalico e a tratti melodrammatico.
Recensione di Marzia Gandolfi
mercoledì 3 ottobre 2007
Recensione di Marzia Gandolfi
mercoledì 3 ottobre 2007

Diego è un ragazzo che vive di espedienti, truffa il prossimo e ama appassionatamente la sua Asia. Bloccato nel traffico cittadino, decide di farsi largo frantumando gli specchietti delle auto in coda ma qualcuno tra gli automobilisti non sembra gradire lo scherzo ed è deciso a fargliela pagare cara. È Franco Zorzi detto il primario, feroce boss della malavita romana che controlla quasi tutti i traffici illeciti della Capitale. La bravata di una mattina costerà a Diego più di quanto potesse immaginare.
Dopo più di vent'anni di storie d'amore, di storie private, spaccati sociologici o folkloristici, di ritratti generazionali e qualche scarso tentativo di satira, il cinema italiano esordiente, penso a quello di Molaioli e di Marengo, prova ad esplorare territori altri, producendo un cinema medio e di genere. A questa tendenza si allinea pure il debutto confuso di Marco Martani, che ha sceneggiato, in un passato nemmeno troppo lontano, l'educazione scolastico-sentimentale del giovane Luca Molinari.
Esaurite le notti e gli esami, Martani ruba a Brizzi lo scolaro Vaporidis, la biologa Crescentini e il professore Faletti, facendoli sconfinare nel "noir" metropolitano. Termine utilizzato impropriamente in Italia, per definire qualsiasi libro o film che contenga una storia gialla, un delitto e un investigatore.
In Cemento Armato le regole di genere sono dichiarate ma realizzate in maniera didascalica. Il contesto, il linguaggio, la costruzione della trama e i meccanismi narrativi disegnano un "nero" italiano il cui territorio topico è la città. La libertà del destino dei personaggi carambola nelle mani di Diego e del Primario e in quelle mani armate deve necessariamente trovare una soluzione.
Nell'ambito di una vita monotona il destino bussa improvvisamente alla porta dei due giovani protagonisti ma non lo fa col taglio affilato dell'ironia, come nel "bus notturno" di Marengo. Non si ride affatto in presenza del Primario, di fronte alla violenza e alle umiliazioni cui sottopone le proprie vittime, perché lui è un personaggio estremo e senza redenzione. E il mondo intorno non sembra essere migliore, perchè le vittime diventano carnefici. La violenza esercitata sugli affetti più stretti del protagonista scatena una rabbia repressa e diventa l'elemento dinamico che trasforma il thriller (noir-gangsteristico) in un cattivo melodramma, facendo affondare il film in un mare di luoghi comuni e in alcune soluzioni di sceneggiatura francamente ridicole.
Resta da dire di Carolina Crescentini e di Nicolas Vaporidis che, costretti troppo a lungo alle sciocchezze sdolcinate, non riescono ad allontanarsi dal clichè dei compagni di scuola. Trascurabile è pure la prova di Faletti, incapace questa volta di produrre spessore d'interprete.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
giovedì 20 gennaio 2011
alessia.mary.j

Consiglio: se volete gustarvi il film non leggete il libro. Ho fatto l'errore di leggerlo prima, e ne sono rimasta oltremodo delusa. Il libro ti prende, ti coinvolge, ti fa sognare, ti fa dare dei visi e delle intonazioni particolari ai personaggi, che sono tutte tue. Il film è proprio il calco del libro, da cui ricava pari pari le parole: oserei aggiungere che sono ricavate male, perché [...] Vai alla recensione »

domenica 27 giugno 2010
ThePaglia

Per uno specchietto di un automobile rotto,il giovane Diego si ritroverà coinvolto in una serie di omicidi e violenze a tutti personaggi del suo mondo. Infatti,il Primario,possessore dell'automobile danneggiata dal giovane nonchè il più potente criminale di Roma,la sua Roma,che aveva fatto costruire lui,col "Cemento Armato",non gli perdona questo scherzetto.

giovedì 3 marzo 2016
Luigi Chierico

Un film sulla violenza e sull’abuso, sul malcostume diffuso in tanti ambienti. Sulla prepotenza e mal affari a tutti i livelli. Non siamo in Sicilia,non c’ è la mafia, siamo a Roma invasa dal cemento armato dietro cui si nascondono tanti loschi individui e traffici che arricchiscono i delinquenti rendendoli più potenti delle stesse autorità preposte a cercare e a punire i colpevoli.

martedì 5 aprile 2011
Gianluca78

Alcuni generi, tipicamente americani, vivono di credibilità e storie il meno banali possibile.Questo, se ambientate in italia, producono questo risultato. Una commistione di facce e dialoghi imbarazzanti,laddove di credibile c'è poco o niente, a fronte di un cast, che fa rabbrividire per la sua inconsistenza.Vaporidis non ha nulla dell'attore,Carolina Crescentini inespressiva [...] Vai alla recensione »

domenica 13 giugno 2010
Kronos

Se un film come questo è stato venduto in decine di paesi, viene spontaneo chiedersi fino a che punto sia sceso il livello del cinema internazionale odierno... Comunque, c'è poco da salvare in quest'esordio di Marco Mantani: sceneggiatura improbabile, confezione televisiva, attori mediocri, noia in abbondanza.

lunedì 19 marzo 2012
pinkblack9

film veramente straordinario...ovviamente ha delle pecche, la più palese delle quali è legata all'attore protagonista (nonostante abbia avuto il suo momento di gloria, condito da tanti "gridolini" di ragazzine ad ogni apparizione in film mediocri). Ma dovendosi cimentare in un film VERO il simpatico Vaporidis si è dimostrato non adatto al ruolo di teppista come dipinto [...] Vai alla recensione »

martedì 5 aprile 2011
yeats

Trama coinvolgente,buon ritmo capace di tenerti attaccato allo schermo.Fuori dai soliti schemi dei film italiani... Bravi tutti gli attori,soprattutto un inaspettato Nicolas Vaporidis che riesce a calarsi perfettamente nel personaggio...

giovedì 18 marzo 2010
chorions

Devo dire che il film inizia leggero,e cresce di intensita' strada facendo.Ti rendi conto che il destino sembra segnato per i nostri protagonisti,ma speri fino all'ultimo che per una volta ti possa sbagliare,e che i puri ce la facciano.Ma nella vita reale ahime' non sempre ci sono i bei finali.Ma se e' vero che alla fine ti senti di aver ricevuto un pugno nello stomaco,di quelli che ti piegano in due,e' [...] Vai alla recensione »

lunedì 26 marzo 2012
brando fioravanti

Film davvero poco credibile. Due persone entrano in un ristorante mangiano e poi stuprano tranquillamente la cameriera, cosi solo perchè è carina. Senza nessuna conseguenza. Pestaggi , macchine incendiate, omicidi. tutto questo per cercare un ragazzo che ha rotto uno specchietto. Nella scena finale Faletti continua a fumare tra una sigaretta anche con una pistola puntata adosso. Vai alla recensione »

lunedì 28 marzo 2011
peppe97

Posso giustificare il disinteresse che questo film crea attravero alcune motivazioni: per prima cosa,l'assenza di effetti speciali; poi le scarse presatazioni del cast e,per finire la trama,che può essere considerata ripetitiva dal punto di vista critico,visto che molti film utilizzano le stesse basi della suddetta pellicola (la malavita,la gente giovane sottomessa,ed altri soliti elementi).

mercoledì 23 dicembre 2015
enzo70

  Così si fa male al cinema italiano, un film pretenziosamente cattivo, un thriller in cui tutto si può immaginare sin dalla prima scena, scontato e poi diretto ed interpretato da tutti gli attori in maniera sciatta. Non funziona Faletti, a dir poco stretto nella parte, malissimo Vaporidis, così difficilmente andrà oltre il compagnone bello e vanesio, pessima la [...] Vai alla recensione »

giovedì 15 agosto 2013
stefano bruzzone

è un'apprezzabile tentativo di fare del cinema noir in italia. apprezzabile perchè non è nemmeno fatto malissimo, peccato solo per la scelta degli attori. si salvano  N.Davoli e la Crescentini. Vaporidis sempre sopra le righe e, francamente, con quella faccia da belloccio, il ruolo del ladruncolo teppistello sbandato non gli si addice proprio.

sabato 27 febbraio 2010
Fulvia

Gran bel film...Molto avvincente. Lascia per tutto il tempo con il fiato sospeso.Lo consiglio decisamente. Voto 8+

Frasi
Mi raccomando quando gli spezzi le gambe che sappia perché lo fai…
Una frase di Il primario (Giorgio Faletti)
dal film Cemento armato - a cura di PAOLA
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Roberto Nepoti
La Repubblica

Regola numero uno: dimenticare "Notte prima egli esami". D'accordo, il cast è lo stesso e la coppia Brizzi-Martani (il secondo all'esordio nella regia, l'altro cosceneggiatore) quella che ha confezionato il maggior successo giovanilistico delle ultime stagioni. Però Cemento armato è tutt'altra cosa: un piccolo film insolitamente attento al linguaggio, che si pone come modello dichiarato il cinema d'azione [...] Vai alla recensione »

Massimo Bertarelli
Il Giornale

Sì, perfino il maestro Hitchcock assicurava di non badare alla verosimiglianza, ma a volte si esagera. Perché il truce, violentissimo Cemento armato non si regge neanche con le stampelle. L'esordiente Marco Martani, già sceneggiatore dei fortunati Notte prima degli esami 1 e 2 (di cui ha reclutato tre protagonisti), l'ha tratto dal romanzo scritto con lo specialista del noir Sandrone Dazieri.

Alberto Castellano
Il Mattino

«Cemento armato» tra Giorgio Faletti e Sandrone Dazieri. Per il suo esordio noir il giovane sceneggiatore Marco Martani ha scelto come numi tutelari - almeno dal punto di vista dell'immagine commerciale di due autori legati al genere - l'attore piemontese, diventato in pochi anni narratore di successo e lo scrittore lombardo, giallista tra i più interessanti della sua generazione.

Roberto Silvestri
Il Manifesto

Prendete un thriller. Spolpatelo, conservando l'impalcatura a suspense (se siete virtuosi poi, come gli sceneggiatori Brizi, Dazieri, Poldelmengo e Marco Martani, anche esordiente regista, azzardate il triplo avvitamento a plot incrociato). Gettate con forza il tutto dentro una Roma post pasoliniana a ossessioni consentite (la «centralità della famiglia» permetterà sicuri finanziamenti Rai).

Fabio Ferzetti
Il Messaggero

Un ragazzo come tanti, un po' bullo un po' furbastro, ma con un cuore grande (Vaporidis). Una fidanzata fin troppo a posto e carina per lui (Crescentini). Un boss ricco, feroce e sentenzioso (Faletti). Una serie di comprimari un po' comici (gli amici del ragazzo) un po' sinistri (gli scagnozzi del boss). E l'assurda guerra all'ultimo sangue fra il boss e il ragazzo, che berrà fino in fondo alla coppa [...] Vai alla recensione »

Aldo Fittante
Film TV

«In una Roma spettacolare e periferica mai vista prima...»: il press di presentazione di Cemento armato fa cominciare così la sinossi, con una sfrontata presunzione inversamente proporzionale ai risultati finali. Perché qui non si tratta di parlar male di un film di genere (anzi: avercene di ben fatti) in luogo del film d'autore. Qui si tratta di conoscere gli immaginari contemporanei.

Lietta Tornabuoni
La Stampa

Giorgio Faletti, nella parte di un boss terrificante e crudele dagli occhi di ghiaccio (figurarsi) guarda dall'alto Roma. Dice: «Cemento armato. Da Casal Bruciato a Pietralata e giù seguendo la Tiburtina fino a San Basilio e poi più a Nord verso Fidene e Prima Porta, la vera Roma è questa. E io voglio che tutti, quando passo in mezzo a quei palazzi, sappiano che è roba mia.

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martedì 18 marzo 2008
Stefano Cocci

Sempre sulla scia di Venditti il giovane attore romano Qualcuno potrebbe mettergli addosso il cartello di "Nuovo Massimo Ciavarro": Nicolas Vaporidis esplode in Italia con una ventata di nostalgia legata agli anni Ottanta come accadde per il biondo [...]

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