Anno | 1999 |
Genere | Azione |
Produzione | Giappone |
Durata | 105 minuti |
Regia di | Takashi Miike |
Attori | Riki Takeuchi, Shô Aikawa, Renji Ishibashi, Hitoshi Ozawa . |
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Ultimo aggiornamento venerdì 11 marzo 2016
Mentre la yakuza nipponica e la mafia cinese stanno stringendo un patto di collaborazione, due uomini, per ragioni diverse, vi si oppongono.
CONSIGLIATO N.D.
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Mentre la yakuza nipponica e la mafia cinese stanno stringendo un patto di collaborazione, due uomini, per ragioni diverse, vi si oppongono. Jojima è un tenente della polizia locale che vive una difficile situazione familiare perché la moglie lo tradisce e la figlia ha bisogno di un'urgente operazione chirurgica. Nonostante gli avvertimenti dei superiori, ostacola con determinazione la nascita del patto tra bande per estorcere il denaro di cui ha bisogno. Ryuchi, invece, è cinese di origine ma trapiantato in Giappone ed è capo di una gang che tenta di allargare i propri affari annientando l'accordo sino-giapponese. Con i proventi ottenuti dall'attività criminale ha mantenuto gli studi in America dell'ignaro fratello che, però, una volta tornato in Giappone e scoperta la verità, lo abbandona. I piani di ciascuno scatenano una catena di ritorsioni e di violenze che portano alla morte del fratello di Ryuchi e della famiglia di Jojima.
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Uno degli esempi più noti in occidente del metodo Miike:sfrutta il solito accumulo di clichè in una storia risaputa(cittadini che si scontrano con yakuza per aiutare i parenti)mettendo in scena un mondo disarticolato,eccessivo,sovraccarico e incoerente.Come nel precedente "Shinjuku Triad Society" poliziotti e criminali sono sullo stesso piano,la violenza è cosa normale [...] Vai alla recensione »
Premesso che sono un ammiratore di questo estroso regista (del quale ho adorato "Audition" e "13 assassins") devo onestamente dire di non aver apprezzato questo film: troppo eccessivo, troppo sopra le righe, troppo eterogeneo, discontinuo e sbilanciato. Dopo una parte iniziale (di circa 5 minuti) caotica ma interessante e dal ritmo indiavolato (ben sottolineato anche da una colonna [...] Vai alla recensione »