Titolo originale | Ten Canoes |
Anno | 2006 |
Genere | Avventura |
Produzione | Australia |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Rolf De Heer, Peter Djigirr |
Attori | Jamie Gulpilil, Crusoe Kurddal, Richard Birrinbirrin, Peter Minygululu, Frances Djulibing David Gulpilil, Sonia Djarrabalminym, Cassandra Malangarri Baker, Philip Gudthaykudthay, Peter Djigirr, Michael Dawu, Bobby Bunungurr, Johnny Buniyira, Gil Birmingham, Steven Wilinydjanu Maliburr. |
Uscita | giovedì 1 giugno 2006 |
MYmonetro | 2,54 su 12 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 6 dicembre 2017
Un gioco di scatole cinesi che inizia con un carrello aereo sulla palude australiana, attraversa foreste di alberi altissimi e terra fangosa, passando per specchi d'acqua coperti di ninfee su cui si riflette il cielo al tramonto. In Italia al Box Office 10 canoe ha incassato 33,1 mila euro .
CONSIGLIATO NÌ
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Racconto del racconto di un racconto. Un gioco di scatole cinesi che inizia con un carrello aereo sulla palude australiana, attraversa foreste di alberi altissimi e terra fangosa, passando per specchi d'acqua coperti di ninfee su cui si riflette il cielo al tramonto. La voce narrante è quella di un aborigeno che si dice ormai parte delle infinite gocce d'acqua di quella palude, crogiuolo dei suoi antenati. Di passato in passato, la storia è quella di un suo avo che, mentre insegna al nipote l'arte di costruire canoe, gli tramanda le vicende della loro famiglia. Amori, passioni, gelosie, guerre, religioni e stregonerie.
Rolf de Heer, dopo il claustrofobico e psicologicamente scioccante Alexandra's Project's, torna al tema aborigeno di The Tracker . Volutamente ripetitivo e ipnotico nella prima parte, il film - giocato sull'antitesi colore e bianco/nero per indicare i passaggi temporali - culmina in un finale che racconta, con tutta la solennità di certi miti ancestrali, la morte del capotribù, e sancisce il bianco/nero a linguaggio dell'eternità.
10 CANOE disponibile in DVD o BluRay |
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Cantore solista dell'epopea degli aborigeni, questa volta Rolf de Heer (The Tracker) si è spinto oltre: con 10 canoe, co-prodotto dalla nostra Fandango, ha messo in scena una storia arcaica, concepita in collaborazione col popolo di Ramingining e interpretata esclusivamente da nativi australiani. Tanto ma tanto tempo fa, in un territorio del Nord dell'Australia.
Sorprese d'estate, due: arriva dall'Australia il primo film al 99% aborigeno. Solo il regista Rolf De Heer è bianco (era suo The Tracker, bellissimo western "aussie" sul genocidio). Tutto il resto rielabora miti, leggende, racconti, usanze, credenze, morale, umorismo degli antipodi. Sissignori: gli aborigeni scherzano e ridono da matti, anche in questa movimentata parabola ambientata in tempi remotissimi [...] Vai alla recensione »
Andare a vedere il film Dieci canoe del visionario maestro olandese australianizzato De Heer è come un buon investimento in Borsa: all'inizio costa un po', ma poi tutto quello che si è speso viene restituito con gli interessi. Così, se si vuole godere appieno di questa pellicola si deve essere preparati. È necessario sapere che l'azione si svolge in una palude del nord dell'Australia, in epoca preistorica. [...] Vai alla recensione »
Davanti a un film sugli aborigeni australiani, recitato dagli aborigeni australiani, siamo i primi a voler fuggire. Se ve lo consigliamo, fidatevi. Non è un documentario tipo National Geographic, fotografia smagliante e rianimazione bocca a bocca delle usanze tribali. Da tenere in vita per amore della diversità, o culto del pittoresco che obbliga i pastori a dormire all'addiaccio, così i turisti possono [...] Vai alla recensione »
La lavorazione di un film d'azione pieno di effetti speciali sarà pure massacrante, ma anche girare una piccola pellicola a carattere antropologico può risultare un'avventura. Nel presentare nel Certain Regard di Cannes 2006 il suo 10 canoe, Rolf de Heer, talentoso cineasta olandese trasferitosi da tempo in Australia, ha parlato di tre mesi trascorsi a mollo negli acquitrini dell'Arafura (nella regione [...] Vai alla recensione »
Visto e disperso nella babele del recente festival di Cannes, 10 canoe è firmato da Rolf de Heer in cooperativa con la popolazione yolngu di Ramingining. La formula allude al ruolo cruciale riconosciuto al paese australiano della regione di Arnhem che ha fornito all'immigrato cineasta olandese soggetto, ambientazione e interpreti di una genuina favola tribale.
David Gulpilil è un'icona del cinema australiano. L'attore aborigeno più presente nei film di registi bianchi. Il penultimo (prima dell'atteso The Proposition, scritto da Nick Cave) è stato The Tracker, proprio dell'olandese naturalizzato australiano De Heer; contestabile, ma mai convenzionale. Tra l'altro, con lui è nata l'attività produttiva di Fandango agli Antipodi (Bad Boy Bubby, nel '93).
David Gulpilil, icona del cinema australiano, ha portato Rolf de Heer, il regista che l'ha diretto in The Tracker, a conoscere Ramingining, il paese dove abita, e la Palude di Arafura. Da quella visita è nato il primo film recitato nella lingua degli aborigeni e ispirato direttamente dalla popolazione della Palude. Il film è un racconto dentro il racconto, quello che il vecchio Minygululu narra al [...] Vai alla recensione »
C'è un'atmosfera da documentario, ricca d'evasione e saggezza in Dieci canoe di Rolf Heer, prodotto da Domenico Procacci, nel Certain Regard. Heer è maestro nell'uso della suspense, qui come strumento di persuasione in una leggenda narrata da un vecchio a un giovane aborigeno. Mentre con altri otto uomini intagliano dieci canoe, per risalire un fiume, in cerca delle uova di un raro uccello.
Scritto in collaborazione con i nativi aborigeni, racconta una storia arcaica che si svolge agli antipodi di Parigi, in un territorio a Nord dell’Australia. Una voce narrante commentale immagini. in bianco e nero. di un gruppo di cacciatori. Poiché il capo sa che il suo fratello minore è innamorato della più giovane delle sue mogli, gli narra una storia esemplare col -locata in un tempo ancora più [...] Vai alla recensione »
Rolf de Heer è capace di film imprevedibili. Al Festival di Cannes, sezione «Un certain regard», ha appena presentato Dieci canoe, ottenendo la menzione per l'originalità del suo lavoro. In effetti a pochi registi verrebbe in mente di raccontare una sorta di ratto di Elena ambientato fra gli aborigeni d'Australia, senza alcuna presenza dell'uomo bianco: si è visto il disastro economico cui è andato [...] Vai alla recensione »