Camera con vista

Film 1985 | Commedia +16 115 min.

Regia di James Ivory. Un film Da vedere 1985 con Helena Bonham Carter, Julian Sands, Daniel Day-Lewis, Denholm Elliott, Maggie Smith. Cast completo Titolo originale: A Room with a View. Genere Commedia - Gran Bretagna, 1985, durata 115 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 - MYmonetro 3,48 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento lunedì 23 aprile 2018

Nella splendida e luminosa Firenze dei primi del '900 l'inglesina Lucy scopre che c'è un'alternativa giocosa all'ossessivo puritanesimo in voga nel suo paese. Il film ha ottenuto 8 candidature e vinto 3 Premi Oscar, ha vinto un premio ai David di Donatello, Il film è stato premiato al Festival di Venezia, 3 candidature e vinto un premio ai Golden Globes,

Consigliato sì!
3,48/5
MYMOVIES 3,67
CRITICA
PUBBLICO 3,30
CONSIGLIATO SÌ
La trasposizione raffinata e riuscita di un romanzo che combina brillantemente romanticismo edoardiano e riflessione femminista.
Recensione di Marzia Gandolfi
venerdì 6 ottobre 2017
Recensione di Marzia Gandolfi
venerdì 6 ottobre 2017

Firenze, 1905. Lucy Honeychurch e sua cugina Charlotte Bartlett soggiornano a Firenze, dove gli è stata promessa una camera con vista sull'Arno. Ma giunte alla pensione Bertolini, scoprono con rammarico che la camera volge le spalle al fiume. Mr. Emerson, un gentiluomo inglese, propone uno scambio con quella del figlio. Charlotte rifiuta ma l'intervento persuasivo del reverendo Beebe vince la sua resistenza. Se le maniere inopportune di Mr. Emerson infastidiscono Charlotte, Lucy è affascinata dallo charme del figlio George, libero pensatore insofferente alle convenzioni sociali. Una rissa mortale, a cui partecipa accidentalmente, la fa cadere tra le braccia del ragazzo, a cui Lucy si ostina a resistere. Ma il fato darà ragione a George e al suo sentimento, sovvertendo l'ordine stabilito.

Camera con vista apre e chiude in uno spazio identico, la finestra di una pensione fiorentina, dove s'iscrive lo stesso personaggio: Lucy. L'ultima immagine dell'eroina differisce radicalmente da quella del debutto, come sottolinea finemente la messa in scena di James Ivory.

Se la prima apparizione è in primo piano, un contre-plongée su un volto ancora rotondo e puerile sotto l'acconciatura tardo-vittoriana, l'ultima rivela una Lucy sciolta come i suoi capelli, ripresa in piano medio a scoprire il corpo sbocciato e le forme piene sullo sfondo ideale di un paesaggio fiorentino. Camera con vista svolge un racconto di formazione, il passaggio dall'adolescenza all'età adulta di una giovane donna dell'alta società inglese. La passione amorosa è il principale vettore di questo mutamento e Ivory si prende tutto il tempo per dipingere l'affresco sentimentale della sua eroina, contesa da due uomini. Il primo è George, rappresentante fervido della middle class inglese, improntato a un idealismo generoso e al quale il biondo Julian Sands conferisce una presenza selvatica e carnale.

Il secondo vertice del triangolo è Cecil, gran borghese londinese, intellettualmente sofisticato ma socialmente sprezzante, interpretato da Daniel Day-Lewis, debuttante ma già tutto orientato verso la ricerca della performance istrionica. Inconciliabili e antitetici, Lucy dovrà scegliere tra loro. Tra la dichiarazione solare di George, che la bacia appassionatamente nella campagna toscana, e la domanda formale di Cecil, che le chiede la mano nella quiete di un giardino inglese. Se il pubblico non ha dubbi sull'uomo a cui Lucy dovrebbe accordare il suo consenso, alla protagonista è necessario un tempo più lungo per prendere coscienza del suo desiderio. E tra il desiderio e la fanciulla, si inseriscono una serie di personaggi che costituiscono sovente un impedimento alla comprensione dei suoi sentimenti.

Ancora immatura, Lucy si mostra in principio sottomessa alla volontà di quelli che la norma sociale designa come legittimi precettori, la vecchia cugina Charlotte, sua madre, Miss Lavish o le sorelle Alan. Ma è soprattutto la cugina Charlotte di Maggie Smith a ingombrare lo spazio tra Lucy e George, a ostacolarla fisicamente, riducendola al silenzio proprio come si farebbe con una bambina disobbediente. La sceneggiatura tuttavia, rispettosa dell'architettura del romanzo omonimo, riserva a Lucy rare ma essenziali occasioni di sottrarsi all'alienante presenza dei tutori. Le promenade solitarie attraverso Firenze o le fughe nella campagna toscana e in quella inglese, permettono alla protagonista e alla 'camera' di prendere aria, uscendo dai quadri sontuosi ma soffocanti degli interni borghesi. È in quei luoghi che Lucy comprende progressivamente la vita a cui veramente aspira.

Ritratto di donna in divenire, Camera con vista è la trasposizione raffinata e riuscita di un romanzo che combina brillantemente romanticismo edoardiano e riflessione femminista. E. M. Forster, scrittore britannico dell'inizio del XX secolo, ispirerà ancora due volte il cinema di Ivory (Maurice, Casa Howard), attraversato dallo slancio imperioso della prima volta. Da quell'istante di eternità così caro a Forster. Impressiona oggi rivedere i debutti di Helena Bonham Carter, che anticipa il temperamento ombroso rivelato da Tim Burton, e di Daniel Day-Lewis che applica già con intransigenza i principi ereditati dall'Actor's Studio. Un'interpretazione non è mai un copione di battute da ricordare ma di gesti da automatizzare, una vita da assimilare e una psicologia da dominare.

Sei d'accordo con Marzia Gandolfi?
Film satirico, leggero, frizzante, pungente e molto ben recitato.

Nella splendida e luminosa Firenze dei primi del '900 l'inglesina Lucy scopre che c'è un'alternativa giocosa all'ossessivo puritanesimo in voga nel suo paese. Film satirico, leggero, frizzante, sottile, raffinato, pungente e molto ben recitato. Insignito di tre premi Oscar: sceneggiatura, costumi e art direction.

Un film dall'indubbia eleganza stilistica.
Recensione di Stefano Lo Verme

1907. Lucy Honeychurch, un'inibita ragazza inglese di buona famiglia, è in vacanza in Italia insieme alla petulante cugina Charlotte Bartlett; durante il loro soggiorno a Firenze, Lucy ha modo di conoscere l'anticonformista signor Emerson e suo figlio George, che perde la testa per lei. Tornata in Inghilterra presso la propria famiglia, Lucy ritrova i due uomini e si rende conto di essere innamorata di George.

Realizzato nel 1985, Camera con vista è stato il primo grande successo internazionale nella carriera del regista americano James Ivory e del suo storico produttore, l'indiano Ismail Merchant.

Tratto dallo splendido romanzo omonimo di Edward Morgan Forster, considerato un classico della letteratura inglese, questo film è uno dei tre adattamenti della ditta Ivory / Merchant dalle opere del celebre autore inglese, al quale seguiranno negli anni successivi Maurice (1987) e Casa Howard (1992). Caratterizzata da un cast eccellente, da una regia di alta classe e da un'impeccabile ricostruzione dell'Inghilterra e dell'Italia di inizio secolo, la pellicola ha ricevuto moltissimi riconoscimenti in tutto il mondo, inclusi tre premi Oscar per la sceneggiatura, la scenografia e i costumi.

Protagonista del film è il personaggio di Lucy Honeychurch, interpretata dalla giovanissima Helena Bonham Carter (al suo debutto sul grande schermo): una ragazza ancora timida e inesperta che, nel momento del passaggio dall'adolescenza alla maturità, si troverà divisa tra gli obblighi imposti dalle rigide convenzioni sociali dell'Inghilterra edoardiana e le ragioni del cuore, che la spingeranno fra le braccia dello stravagante e passionale George Emerson (Julian Sands). A fare da cornice a questa delicata storia d'amore sono gli incantevoli panorami di Firenze e della Toscana e i suggestivi paesaggi della campagna inglese, illuminati dalla magnifica fotografia di Tony Pierce-Roberts. Proprio il contrasto fra le regole di una società chiusa e conservatrice e le pulsioni dell'animo e dei sentimenti, assai ricorrente nella produzione di Forster, sarà una tematica centrale anche nel cinema di Ivory, che qui raggiunge uno dei suoi migliori risultati.

La sceneggiatura di Ruth Prawer Jhabvala, nota scrittrice e fedele collaboratrice di Ivory fin dagli anni '60, riesce a trasportare sullo schermo tutta la leggerezza e l'arguta ironia del capolavoro di Forster, grazie soprattutto ad una squadra di formidabili interpreti tra i quali non si può non citare una strepitosa Maggie Smith nella parte di Charlotte Bartlett, la matura cugina di Lucy. Le bellissime scenografie di Gianni Quaranta e Brian Ackland-Snow, i costumi di Jenny Beavan e John Bright e le musiche di Richard Robbins contribuiscono in maniera essenziale all'indubbia eleganza stilistica dell'intera pellicola.

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RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
lunedì 9 marzo 2015
il befe

bello

domenica 7 maggio 2023
Luca Scialo

Nella sua filmografia, il regista americano James Ivory ha sovente affrontato storie romantiche d'altri tempi, soprattutto in quella Gran Bretagna che fu e che è stata sepolta assieme a Elisabetta II. Qui traspone un romanzodello scrittore inglese E. M. Forster, con protagonista una giovane inglese, Lucy, "educastrata" dall'epoca eduardiana. Ma in una Firenze dei primi del '900 scoprirà le proprie [...] Vai alla recensione »

martedì 9 febbraio 2021
Rocchina Del Priore

Ciommento ricco e acculturato :D

martedì 9 febbraio 2021
Rocchina Del Priore

Sfugge che Ivory abbia avuto un meritatissimo oscar per la sceneggiatura di Chiamami con il tuo nome di Guadagnino, ad 89 anni.. Evento che zittisce ogni vana parola di critici che i pasticcini se li sono fatti andare di traverso. Quel che rimane del giorno é un film potente e freddissimo, come il romanzo da cui è tratto.

domenica 14 luglio 2019
Francesco2

  Nel 1995, in occasione del flop commerciale e critico “Jefferson in  Paris?”il direttore di un’autorevole rivista scrisse che, anche quando Ivory era stato oggetto di elogi, “c’era qualcosa di sospetto” (cit;test.) nel modo in cui questo tessitore di orpelli trasponeva per il grande schermo determinate opere letterarie, fossero  anche “mediocri [...] Vai alla recensione »

Frasi
C'è una sola cosa impossibile, ed è amare e separarsi.
Una frase di Il signor Emerson (Denholm Elliott)
dal film Camera con vista
winner
miglior scenegg.ra non origin.
Premio Oscar
1987
winner
miglior scenogr.
Premio Oscar
1987
winner
migliori costumi
Premio Oscar
1987
winner
miglior film straniero
David di Donatello
1987
winner
premio speciale ciak d'oro
Festival di Venezia
1986
winner
miglior attrice non protag.
Golden Globes
1987
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