Titolo originale | Baifa monu zhuan |
Anno | 1993 |
Genere | Avventura |
Produzione | Hong Kong |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Ronny Yu |
Attori | Leslie Cheung, Elaine Lui, Brigitte Lin . |
Tag | Da vedere 1993 |
MYmonetro | 3,25 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento giovedì 26 aprile 2018
Amore e vendetta, in un mondo di arti marziali dove la gravità non ha alcun potere.
CONSIGLIATO SÌ
|
Zhuo Yihang è il migliore dei guerrieri di Wu Tang, discepolo prediletto del maestro Ziyang. Ma l'ordine è minacciato da una setta di cultisti, guidata da due feroci gemelli siamesi di sesso opposto, espulsi a suo tempo proprio dal Wu Tang. Durante uno scontro con la setta Zhuo sfida una guerriera formidabile: tra i due nasce un amore improvviso e appassionato, che li spinge ad abbandonare il mondo delle arti marziali. Ma realizzare il loro sogno non sarà così semplice.
A Hong Kong nel 1993, a 4 anni dall'handover e dalla fine dell'anomalia coloniale, si va di fretta. Il futuro reca solo incognite e oscuri presagi.
Ronny Yu, mano svelta e pochi scrupoli, dà vita alla terza trasposizione della novella di Liang Yusheng sulla sposa dai capelli bianchi e la trasforma in un clamoroso cult dominato dalle manipolazioni del montaggio e dagli eccessi ipercinetici. Luci artificiali con dominante blu, fumo costantemente in scena, voci distorte e cavi metallici invisibili per permettere ai protagonisti acrobazie aeree. Il tutto girato in interni, senza la minima ricerca di una verosimiglianza: a contare è la magia di una dimensione in cui la gravità e le leggi della fisica non contino nulla.
Sono tutti elementi che appartengono da sempre al canovaccio del wuxia fantastico di Hong Kong, ma Ronny Yu si spinge oltre in termini di sensualità e passionalità. Il tema degli amanti impossibili, di shakespeariana memoria, si mescola al trasformismo sessuale e al dualismo tra yin e yang, dando vita a una doppia coppia - gli amanti da un lato e i gemelli siamesi, variazione di Yu all'ermafrodita originaria, dall'altro - destinata a incrociare la propria sorte, nel nome dell'alterità.
Le scene d'amore svelano poche nudità ma sono cariche di allusioni e si fermano a un passo dalla "categoria III", che caratterizzava i film hongkonghesi vietati ai minori. Brigitte Lin è insieme sexy, altera, androgina e terribile, nell'ennesima interpretazione iconica di una carriera che di lì a poco avrà termine. Pregevole tutto il comparto tecnico, con una menzione particolare per i costumi di Emi Wada, già al servizio di Kurosawa Akira in Ran.