Titolo originale | Capote |
Anno | 2005 |
Genere | Biografico |
Produzione | USA |
Durata | 98 minuti |
Regia di | Bennett Miller |
Attori | Philip Seymour Hoffman, Catherine Keener, Clifton Collins Jr., Chris Cooper, Bruce Greenwood Bob Balaban, Amy Ryan, Marshall Bell, Mark Pellegrino, Harry Nelken, Allie Mickelson, Araby Lockhart, Robert Huculak, R.D. Reid, Rob McLaughlin, Kelci Stephenson, Craig Archibald, Bronwen Coleman, Kate Shindle, David Wilson Barnes, Michael J. Burg, Kwesi Ameyaw, Andrew Farago, Ken Krotowich. |
Uscita | venerdì 17 febbraio 2006 |
Tag | Da vedere 2005 |
MYmonetro | 3,25 su 14 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 11 aprile 2017
Il film prende spunto da un episodio reale della vita del grande scrittore americano che Philip Seymour Hoffman interpreta calandosi totalmente nei panni del personaggio, imitandone alla perfezione la voce, i gesti, il modo di fumare. Il film ha ottenuto 5 candidature e vinto un premio ai Premi Oscar, ha vinto un premio ai Golden Globes, 4 candidature e vinto un premio ai Critics Choice Award, 3 candidature e vinto un premio ai SAG Awards, Il film è stato premiato a AFI Awards, In Italia al Box Office Truman Capote: a sangue freddo ha incassato nelle prime 12 settimane di programmazione 705 mila euro e 148 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Kansas, 1959. In una livida mattina di novembre una famiglia di agricoltori, i Clutter, vengono trovati assassinati nella loro fattoria. A New York, intanto, l'omicidio collettivo di Holcomb colpisce e ispira lo scrittore Truman Capote che parte per la cittadina del Kansas accompagnato dall'amica Harper Lee. A interessare lo scrittore sono le reazioni della provincia all'efferato delitto. Ma l'arresto improvviso di Dick Hickock e di Perry Smith, rei del crimine, trasforma la natura del progetto di Truman. Quello che doveva essere un servizio di cronaca da pubblicare su "The New Yorker" diventa il romanzo più ambizioso dello scrittore di New Orleans: "A Sangue freddo". Nei sei anni che separano i colpevoli dalla morte per impiccagione, Capote, intratterrà con almeno uno di loro, Smith, una fitta corrispondenza. Quanto fosse reale l'interesse umano di Capote per Smith, criminale "affamato di istruzione" con gli occhi neri da Cherockee e la pelle bianca da irlandese, non ci è dato saperlo, né come lettori né come spettatori. Capote è ambiguo sia nelle pagine che sullo schermo nell'interpretazione davvero sbalorditiva, per somiglianza e talento, di Philip Seymour Hoffman. Impressionato sulla pellicola come in un ritratto di Cartier-Bresson, il Truman Capote di Benett Miller ripropone la magnifica ossessione dell'artista: la creazione, ad ogni costo. A discapito delle vittime e dei loro carnefici. Con gli introiti ottenuti dalla vendita dei diritti cinematografici del suo romanzo, Colazione da Tiffany, Capote poté finanziare un'indagine lunga sei anni e l'avvocato che con una richiesta di appello prolungò la vita di Hickock e Smith. Almeno fino a quando lo scrittore non ottenne da loro la piena redazione del fatto criminoso e con quella un epilogo per la sua non-fiction novel. La fotografia suggestiva di Adam Kimmel, cupa nelle conversazioni al penitenziario e luminosa fino ad accecare in Costa Brava (dove Capote si ritira per redigere il romanzo), esemplifica il passaggio dal gesto irrazionale del criminale a quello intellettuale ed espressivo dello scrittore.
La domanda adesso è quanto la grandezza di Capote giustifichi gli atteggiamenti crudeli e i narcisismi non celati. Ragioni dell'arte contro ragioni dell'etica. Ma probabilmente l'unica risposta possibile si rintraccia nelle opere incompiute di Capote, nelle preghiere (non) esaudite che seguirono "A sangue freddo", un romanzo, la cui bellezza ci rende per forza conniventi perché si fa consumare come un peccato. Appunto.
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Una vicenda di cronaca che diventa un ossessione, è ciò che succede allo scrittore Truman Capote, partito per documentare con un articolo l'omicidio di un'intera famiglia in un peasino del Kansas, e ben presto convinto di scriverci un libro. In un film fatto di tanti dialoghi ruba la scena Philip Seyomour Hoffman che interpreta il protagonista, vera e propria attrazione di ogni [...] Vai alla recensione »
Un Film che mischia insieme il genere autobiografico,con il genere Thriller (l'uccisione di un intera famiglia).Non c'è il prevalere di un genere rispetto all'altro proprio perchè sono complementari tra loro.Il film è chiaramente tutto impostato sulla figura complessa e tormentata di Truman Capote che viene impersonificata da uno splendido P.S.Hoffman.
Unico l’atroce crimine della famiglia Clutter : il sig. Herbert, sua moglie Bonnie, il loro figlio Kenyon e la loro figlia Nancy, compiuto il 14 novembre del 1959 nel tranquillo e ridente villaggio Holcomb nel Kansas dove, come si legge nel testo,”A ogni aprile stormi di pappagalli volano in alto,rossi e verdi,verdi e arancio….,cantano recando la primavera d’aprile…”.
Truman Capote : a sangue freddo di Bennet Miller e' dunque la storia di come lo scrittore scrisse il suo libro piu' anomalo e fortunato; ed e' nello stesso tempo il ritratto di lui, di due assassini, di una piccola citta' rurale americana all'inizio degli anni Sessanta. Interessante il modomin cui e' presentata la personalita' direi sconcertante del protagonista, in conflitto con se stessa tra la cinica [...] Vai alla recensione »
Sullo sfondo di un'indagine circa un massacro finalizzata alla scrittura di un romanzo-verità, viene tratteggiata la complessità dell'uomo Capote. Perennemente in balia di un forte narcisismo e quindi in costante ricerca del consenso altrui emerge con forza la lettura psicoanalitica piuttosto superata che vuole nella ricerca della triangolazione narcisismo-autocentramento-omosessuali [...] Vai alla recensione »
Questa volta vado al buio, non so niente di Truman Capote tranne che ha scritto Colazione da Tiffany, non so niente del libro e del film che immagino autobiografico sulla creazione del suo ultimo romanzo completo. Non ho letto alcuna rassegna stampa al tempo in cui è uscito nelle sale qui in Italia e tantomeno negli Stati Uniti, le leggerò dopo quest’articolo, immagino al tempo negli Stati Uniti abbia [...] Vai alla recensione »
Il film narra la gestazione del capolavoro A sangue freddo di Truman Capote. Il giornalista, scrittore e sceneggiatore va ad indagare su un brutale plurimo omicidio avvenuto in una fattoria di un tranquillo paese di campagna. La stesura dell'opera finirà per diventare un ossessione per lo scrittore che nel frattempo inizierà ad intrattenere rapporti con uno dei due killers.
TRUMAN CAPOTE – A SANGUE FREDDO (USA, 2005) diretto da BENNETT MILLER. Interpretato da PHILIP SEYMOUR HOFFMAN, BRUCE GREENWOOD, CHRIS COOPER, CLIFTON COLLINS JR., CATHERINE KEENER, BOB BALABAN, MARK PELLEGRINO Tratto da una storia vera. Nell’autunno 1959, nel Kansas, l’intera famiglia Clutter viene brutalmente massacrata.
Mi rattrista non riuscire ad esprimere un giudizio totalmente positivo su questo film di Bennett Miller, prima di tutto per via della magistrale interpretazione regalataci da Philip Seymour Hoffman, un attore che avevo già avuto modo di apprezzare nel suo ruolo, neanche tanto marginale, in "Magnolia", ma che ho amato alla follia in "The Master", sempre dello stesso [...] Vai alla recensione »
Un Film che mischia insieme il genere autobiografico, descrivendo efficacemente la persona che è Truman Capote e la sua vita, con il genere Thriller (l'uccisione di un intera famiglia).Non c'è il prevalere di un genere rispetto all'altro proprio perchè sono complementari tra loro.Il film è chiaramente impostato tutto sulla figura complessa e tormentata di Truman Capote che viene impersonificata da [...] Vai alla recensione »
La storia narra la genesi del fortunato romanzo di Truman Capote, "A Sangue Freddo", appunto. Premiato a discapito di "Infamous - Una Pessima Reputazione", girato prima ma uscito successivamente, questo film gli è superiore solo formalmente, nonostante il talento di Philip Seymour Hoffman.
Un film in cui Hoffman si getta anima e corpo rendendo il personaggio di Capote davvero reale. Una caratterizzazione unica specialmente nel finale: Il titolo del suo libro alla fine rispecchia se stesso. Si è immerso a sangue freddo nella vicenda fino ad avere dopo 6 anni il suo romanzo,a alla fine il rimorso prende il sopravvento fino a provare empatia verso i 2 assassini. Un grande film.
Nonostante tutti i lati positivi del film, non ho potuto fare a meno di provare un senso di nausea per il personaggio Capote.Si puo' essere anche dei geni,ma il cinismo e la vigliaccheria che secondo me traspaiono da questa inerpretazione non trovano scusanti nemmeno nel travaglio interiore di cui sicuramente egli e'stato vittima.Ho provato invece una profonda pena per uno degli assassini, [...] Vai alla recensione »
penso che capote non sia stato superficiale , quando parliamo della cmplessita umana è sempre molto difficile descrivere e parlarne perche appunto siamo "umani" una frase a me è riamsta quando gli viene chiesto della sua colobratrice se lui sia innamorato del ragazzo (smith) e lui dice è come se io e lui fossemo cresciuti nella stessa casa e io sono appunto sono usciuto [...] Vai alla recensione »
Philip Seymour Hoffman da oscar,giustamente vinto mostra tutta la sua bravura in questo film ottima anche la regia da vedere..........
Finalmente Hollywood omaggia uno dei più grandi scrittori del novecento americano: Truman Capote. E lo fa con un film non genericamente biografico, ma focalizzato su uno dei momenti più importanti della sua carriera: la redazione di A sangue freddo. Per la regia composta di Bennett Miller e con la perfomance mimetica di Philip Seymour Hoffinan (indebolita per l’Italia da un doppiaggio certo proibitivo, [...] Vai alla recensione »
Quello che è certo è che la performance d'attore di Philip Seymour Hoffman (Happiness, Ha pubblicato da un anno Colazione da Tiffany, ha scritto o preso parte a sceneggiature di film famosi e frequentato da eccentrico protagonista ambienti esclusivi e luoghi del jet set quando, trentacinquenne, un giorno di novembre del 1959 legge sul N.Y. Times una notizia che lo colpisce.
Attorniato da ammiratori, e colleghi, Truman Capote (Philip Seymour Hoffman) assicura che non progetta di scrivere un’autobiografia. Così inizia Truman Capote — a sangue freddo (Capote, Usa, 2005, 98’). A 35 anni, lo scrittore ha già pubblicato due romanzi di successo: Altre voci, altre stanze nel 1948. e L’arpa d’erba nel 1951. Ha anche lavorato per il cinema: suoi sono i dialoghi inglesi di Stazione [...] Vai alla recensione »
Un film per raccontare la genesi di un libro, «A sangue freddo» di Truman Capote, diventato a sua volta un film (di Richards Brooks). L’impresa se l’è assunta un esordiente americano, Bennett Miller, noto finora per documentari e spot pubblicitari, facendola guidare da un’opera ponderosa sulla vita di Capote firmata da Gerald Clarkc, apprezzato negli Stati Uniti per molte biografie di celebrità.
Una notte di novembre del 1959 quattro componenti d’una famiglia di agricoltori vennero ammazzati nel sonno nella loro casa vicina alla città di Holcomb, nel Kansas. Truman Capote (si pronuncia Capoti, mai e poi mai Capot, il cognome è quello del secondo marito cubano dell’amatissima madre), scrittore americano, lesse la notizia, ne venne colpito, chiese alla rivista “New Yorker” di poter scrivere [...] Vai alla recensione »
A sangue freddo, senza remore né scrupoli. Così sono i delitti più efferati. Quelli non provocati da un gesto eccessivo di passione, ma dettati da una intelligenza feroce o, peggio, dal disinteresse per vittime e conseguenze. È a sangue freddo che due balordi - Perry Smith e Dick Hickock - si introducono nella casa dei Clutter, agiata famiglia di agricoltori di Holcomb in Kansas, alla ricerca di una [...] Vai alla recensione »
Sfondò nella carriera mondana senza rispettare i limiti di velocità”. Sta scritto in “Preghiere esaudite”, a proposito di una fanciulla arrivata bene e in fretta. Si può dire la stessa cosa di Truman Capote, che lavorò all’incompiuto e pettegolissimo romanzo prendendo a modello la “Recherche” di Marcel Proust. Neanche lo scrittore di “Colazione da Tiffany” rispettò i limiti di velocità.
Uno straordinario Philip Seymour Hoftmann incarna lo scrittore Capote nelle indagini giornalistiche svolte nel 1959 su un oscuro omicidio plurimo in Kansas. Dal suo rapporto epistolare con uno dei responsabili del delitto, nascerà uno degli atti d'accusa più feroci contro la pena di morte in America: il romanzo A sangue freddo. Come Clooney in Goodnight and Good Luck, l'esordiente Bennett Miller illumina [...] Vai alla recensione »
Nel 1959, quando incappò nel trafiletto sul New York Times che raccontava il massacro dei Clutter (una famiglia di agiati agricoltori del Kansas, sterminati una notte senza motivo apparente), Truman Capote era già una star della scena newyorkese: famoso per i suoi articoli e per Colazione da Tiffany, elegantissimo, blasé, caustico, cinico, autodistruttivo, con la sua taglia minuscola, la sua testa [...] Vai alla recensione »
Un progetto ambizioso quello di Bennett Miller e Dan Futterman. Regista pubblicitario il primo, attore al suo esordio da sceneggiatore il secondo. Mettere in piedi un film biografico su una figura tanto controversa e centrale come quella di Truman Capote, enfant prodige della letteratura americana e autore di Colazione da Tiffany, è senz’altro un’operazione rischiosa.
Truman Capote - A sangue freddo, di Bennett Miller, è la storia di un’ossessione. In un giorno di dicembre del 1959 il geniale ed eccentrico scrittore americano legge su un quotidiano una notizia che lo sconvolge: a migliaia di miglia di distanza, nelle praterie del Kansas, quattro persone (padre, madre e due figli adolescenti) sono state brutalmente uccise nella loro casa.
Come nacque una pietra miliare del giornalismo e della letteratura, A sangue freddo, prototipo del romanzo-verità. Nel novembre 1959, Truman Capote migrò dai salotti newyorkesi alle pianure del Kansas con l’amica scrittrice Nelle Harper Lee per indagare sul brutale sterminio di una famiglia per mano di due psicopatici, poi condannati a morte. Le ricerche si trasformarono in un libro che -indagando [...] Vai alla recensione »
Truman Capote, scrittore americano morto nel 1984 poco prima di compiere sessantanni, è stato un narratore meraviglioso. Forse non grande: ma meraviglioso. I suoi romanzi «Altre voci altre stanze», «L’arpa d’erba», «Colazione da Tiffany», «Musica per camaleonti» (quasi tutti raccolti nella bella edizione dei Meridiani di Mondadori) e gli articoli lunghi pubblicati dal «New Yorker» (anche su Marlon [...] Vai alla recensione »