Titolo originale | La Moustache |
Anno | 2005 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Francia |
Durata | 86 minuti |
Regia di | Emmanuel Carrère |
Attori | Vincent Lindon, Teresa Li, Elizabeth Marre, Franck Richard, Denis Ménochet, Brigitte Bémol, Frédéric Imberty, Fantine Camus, Macha Polikarpova, Cylia Malki Hippolyte Girardot, Mathieu Amalric, Emmanuelle Devos. |
Uscita | venerdì 23 giugno 2006 |
Tag | Da vedere 2005 |
MYmonetro | 3,03 su 14 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Marc un giorno decide stupire sua moglie e i suoi amici tagliandosi i baffi che troneggiano sul suo volto da ben dieci anni. Ma il sorriso gli si gela perché nessuno sembra accorgersi del mutamento. Quello che sembrava un gioco si trasforma in incubo. In Italia al Box Office L'amore sospetto - La moustache ha incassato 133 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Marc un giorno decide di tagliarsi i baffi. Niente di eccezionale se non fosse per il fatto che li porta sin da quando era ragazzo. Si aspetta quindi che sua moglie Agnes commenti (positivamente o negativamente) il fatto. Invece nulla. Neppure le altre persone del suo entourage sembrano accorgersi del cambiamento. Nel momento in cui si decide a chiedere un parere gli viene detto che la domanda è assurda: lui non ha mai portato i baffi quindi... Inizia così una spirale di presunta follia che coinvolge in modo particolare la coppia. Agnes vuole farlo visitare da uno psichiatra. Lui si convince sempre più o che sia lei a non essere più in sé o che si tratti di un complotto ordito ai suoi danni. Un viaggio ad Hong Kong dovrebbe aiutarlo a fare chiarezza.
C'è un certo tipo di cinema francese che va consigliato a una ristretta fascia di pubblico. È un cinema che si avvale di attori davvero bravi e capaci di sostenere situazioni che, con altri al loro posto, sfiorerebbero il ridicolo. In questo caso Vincent Lindon ed Emmanuelle Devos appartengono a quel tipo di interpreti.
È un cinema che però si avvita in un intellettualismo raffinato che finisce col creare quesiti tra lo psichico e il metafisico senza l'intenzione di risolverli.
È un cinema che ha assolutamente bisogno della lingua con cui è stato concepito, cioè il francese. Da noi invece si doppia e l'effetto in gran parte si vanifica.
Se poi si aggiunge che il film, dopo un primo tempo che riesce a costruire un buon livello di tensione, si perde in una peregrinazione hongkonghese che sembra essere messa lì solo per allungarne la durata e farlo passare dal medio al lungometraggio, allora la situazione si complica. Se poi ci aggiungete un titolo italiano assolutamente deviante rispetto all'originale (che è anche il titolo del libro che il regista aveva scritto una ventina di anni fa) il gioco è fatto. Portando a una valutazione che dovrebbe essere doppia: 3 stelle per l'interpretazione, 2 stelle per il risultato complessivo. Per rispetto nei confronti degli interpreti che debbono 'reggere' la storia opteremo per le 3.
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LA MOUSTACHE Tratto dall’omonimo romanzo scritto nel 1986, La moustache è il lungometraggio d’esordio dello scrittore Emmanuel Carrère. Egli si era già cimentato dietro la cinepresa con il documentario Retour à Kotelnitch, che gli era valso il Premio opera prima a France Cinéma 2004. Di quella precedente esperienza il presente film serba l’incisi [...] Vai alla recensione »
l'inizio del film non lascia dubbi: Marc decide di tagliare i baffi ... routine di forbici e schiuma da barba, gestualità comune, quasi familiare, che ci trasporta subito nell'atmosfera intimistica della coppia nella loro casa. Una coppia come tante, con dinamiche comuni a tutti noi, stravolta da un semplice gesto di toeletta quotidiana: Marc cerca un riscontro (positivo o negativo che sia) al suo [...] Vai alla recensione »
Marc( lindon) un giorno, prima d'uscire, decide di tagliarsi i baffi che porta da sempre: nessuno nota niente, compresa la moglie( la devos), così lui si convince che tutti stiano prendendolo in giro...finché, dal baffo, altri pezzi della sua vita gli vengono mancando. una vacanza che non ha mai fatto, la morte del padre di cui non ha ricordo.
Evidentemente per il protagonista smarrito di questo film, l'idea di farla finita coi baffi è molto traumatica: in fondo chi sarebbe senza baffi? un'altra entità?. Ormai i baffi sono parte di Egli, che durante una gita in barca notturna in una lontanissima Honk Kong ne immagina (sogna) le possibili conseguenze: sì, senza baffi nessuno se ne accorgerebbe (sic!) e l'unico [...] Vai alla recensione »
Non ho letto il romanzo di Emmanuel Carrère da cui è tratto il film di oggi. Lo si può leggere anche in italiano, stampato da Bompiani con il titolo «I baffi» che traduce quello originale «La moustache». So però che si concludeva in una cifra quasi horror, mentre il suo autore, portandolo al cinema, per il suo esordio come regista, ha preferito una formula meno increspata, vicino alla pacificazione. [...] Vai alla recensione »
Lo scrittore francese Emanuele Carrere ha il vizio del cinema. Dopo aver lavorato per Positiv e Telerama, redatto alcune sceneggiature, scritto diversi romanzi presto adattati per il cinema (l’ultimo dei quali è L’avversario, firmato da Nicole Garcia nel 2002), ha fatto il salto dall’altra parte realizzando un documentario, Ritorno a Kotelnich (presentato alla Mostra di Venezia nel 2003) e ora un film [...] Vai alla recensione »
Per cambiare, per noia, un giorno un uomo si taglia i baffi. Sua moglie sembra non accorgersene, gli amici e i colleghi neppure. Quando lui, avvilito da tanta disattenzione, protesta, la moglie replica con calma: «Ma tu non li hai mai avuti, i baffi». L’inizio de L’amore sospetto di Emmanuel Carrere è ricalcato sull’inizio de La metamorfosi, il grande racconto di Franz Kafka.
Non è un film "comodo" L'amore sospetto, che Emmanuel Carrère ha ricavato da un proprio romanzo di vent'anni fa, riflessione sui rapporti tra verità, menzogna e follia. Benché l'aneddoto di partenza sembri adatto a una commedia, ciò cui mira il regista è destabilizzare lo spettatore: così che questi, durante la visione, non possa mai trovare una costruzione logica alla quale aggrapparsi.
Primo lungometraggio per Emmanuel Carrère, scrittore e sceneggiatore francese che questa volta ha deciso di dirigere lui stesso l’adattamento cinematografico di un proprio romanzo. Negli anni precedenti i suoi L’avversario e La settimana bianca erano stati portati sul grande schermo rispettivamente da Claude Miller e Nicole Garcia ma per L’amore sospetto, basato sul romanzo del 1986 Le Moustache, Carrère [...] Vai alla recensione »
Discesa progressiva nella follia, incubo a lieto fine, tragicommedia dal sapore kafkiano? L'amore sospetto, prima regia dello scrittore Emmanuel Carrère che ha portato sullo schermo un proprio romanzo di successo (edito in Italia da Bompiani con il titolo I baffi) è un film tanto affascinante quanto spiazzante. E poggia tutto sulla magistrale interpretazione di Vincent Lindon, sulla cui faccia mobilissima [...] Vai alla recensione »
Nell'Amore sospetto di Emmanuel Carrère, Vincent Lindon ha due espressioni: coi baffi o senza baffi. Proprio come, in Per un pugno di dollari di Sergio Leone, Clint Eastwood aveva due espressioni: con o senza sigaro. Ma nel film di Carrère, che parte come storia di coppia parigina stanca, non si spara, quindi nessun movimento interviene a rompere la noia.
Urge intercettazione, o cimice, per scoprire cosa si sono detti quando hanno deciso di cambiare il titolo da “La moustache” a “L’amore sospetto”. Dev’essere andata così. Voce A: “Dobbiamo cambiarlo per forza, chi vuoi che vada a vedere un film intitolato “Baffi’”? Voce B: “Bisogna metterci qualcosa che attiri di più, magari l’amore, quando lo facciamo uscire in sala ci sono ancora i mondiali di calcio”. [...] Vai alla recensione »
Potrebbe essere solo un incubo, quello che vive Marc Thiriez (Vincent Lindon). Partito dalla scoperta d'un abisso improvviso al disotto della banalità quotidiana, L'amore sospetto (La moustache, Francia, 2005,86') potrebbe chiudersi come ci si aspetta da una commedia: con una sicurezza ritrovata, e con la conferma della storia comune che lega Marc e Agnès (Emmanuelle Devos).
Un uomo si taglia i baffi, che porta da dieci anni, per vedere l’effetto che fa. Ma né la moglie né gli amici rilevano la novità. Anzi, fanno di tutto per convincerlo che i baffi non li ha mai portati. Per l’uomo comincia un incubo kafkiano che, in un crescendo di angoscia sfociante nella paranoia, lo porterà a fuggire, a perdersi tra la folla della lontana Hong Kong.
L'amore sospetto («La moustache», in concorso l'anno scorso al festival francese di Firenze) è un film abbastanza insolito e spiazzante che non teme di rivolgersi a spettatori raffinati o quantomeno curiosi, interessati a «navigare» tra le anse di un racconto arditamente sospeso tra realtà e immaginazione. Varrebbe la pena di vederlo anche per Vincent Lindon, a volte solo una «faccia da schiaffi», [...] Vai alla recensione »
Lui si taglia i baffi, lei nemmeno se ne accorge. Ma come? Gli aveva appena detto: non so nemmeno immaginarti senza baffi... Come in un racconto di Gogol, L'amore sospetto, di Emmanuel Carrère, ha uno spunto iniziale folgorante, bastano poche battute e anche noi ci chiediamo: ma il protagonista li aveva davvero, i baffi? Forse è stressato, vittima di allucinazioni; o forse la moglie, e insieme a lei [...] Vai alla recensione »
Il titolo italiano è fuorviante. La moustache ("i baffi") non è un melodramma d'amore ma un thriller esistenziale, scritto e diretto da uno degli intellettuali più lucidi e provocatori di Francia, Emmanuel Carrère. Vincent Lindon, prima di andare a cena a casa di amici con la moglie Emmanuelle Devos, si taglia i baffi. Nessuno se ne accorge. Non solo, tutti gli dicono che non li ha mai avuti, i baffi. [...] Vai alla recensione »