Piano 17

Film 2005 | Commedia nera 105 min.

Regia di Antonio Manetti, Marco Manetti. Un film con Massimo Ghini, Enrico Silvestrin, Giampaolo Morelli, Elisabetta Rocchetti, Giuseppe Soleri. Cast completo Genere Commedia nera - Italia, 2005, durata 105 minuti. Uscita cinema venerdì 3 marzo 2006 - MYmonetro 2,97 su 10 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento venerdì 13 novembre 2020

Dei malviventi piazzano una bomba all'interno di una grande banca, ma restano bloccati in ascensore durante la fuga. Storia di piccola e disorganizzata criminalità nel film autofinanziato dei Manetti Bros. Il film ha ottenuto 1 candidatura a David di Donatello, In Italia al Box Office Piano 17 ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 49,8 mila euro e 27,6 mila euro nel primo weekend.

Piano 17 è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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Consigliato sì!
2,97/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 2,78
PUBBLICO 3,14
CONSIGLIATO SÌ
Bloccati in ascensore per una ritmata commedia nera italiana.
Recensione di Davide Morena
Recensione di Davide Morena

I Manetti Bros confermano la loro devozione alla purezza di genere, che con Piano 17 si coniuga felicemente in semplicità, freschezza ed efficacia. Un thriller in piena regola, dunque, o meglio un noir con protagonista una banda di rapinatori in un momento di difficile passaggio di consegne tra Matteo, il capo, e i suoi secondi: suo fratello il Mancini, Luca detto "Pittana" e il grasso Borgia.
Uno strano colpo è tutto sulle spalle di Mancini che deve intrufolarsi nell'ufficio di un dirigente, all'ultimo piano di un palazzo direzionale, per distruggere dei documenti. Mentre sale al piano 17 travestito da uomo delle pulizie, si uniscono a lui nell'ascensore Violetta, bella e spregiudicata segretaria del dirigente, e un giovanotto timido e imbranato, segretamente innamorato di lei. I piani dei tre per la serata rischiano di saltare a causa di un blocco dell'ascensore e, peggio, loro stessi si apprestano a saltare letteralmente in aria: Mancini infatti ha con sé una bomba innescata che esploderà entro un'ora e mezza.
Il film si svolge praticamente in tempo reale, poco ma sufficiente per sbrogliare l'intricata matassa che lega tra loro i destini dei protagonisti dentro e fuori l'ascensore. Scopriamo gli antefatti, fondamentali per comprendere cosa sta accadendo, in una sequela di lunghi flashback che ricostruiscono una trama pulita e ben orchestrata, dove niente è superfluo e dove non c'è spazio per elucubrazioni pseudo-filosofiche sul karma del gangster, vizio tanto in voga nel noir contemporaneo. C'è solo da sedersi e godersi il racconto con Piano 17, magari imitando il gesto dell'anti-eroe Mancini: perché certe cose si fanno come si deve solo masticando un chewing-gum.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
lunedì 9 maggio 2011
ultimoboyscout

Film a bassissimo costo con una regia dinamica e ben curata e un cast giovane, fresco e adatto alla tipologia di situazione che si è voluto creare. In particolare sono sono molto efficaci Morelli, leader filosofico designato dal boss Ghini morto per mano amica in una rapina, intelligente, sveglio, arguto e dalla lingua tagliente e Silvestrin, attore validissimo, che avrebbe voluto raccoglierrne [...] Vai alla recensione »

lunedì 2 dicembre 2013
jimi caos

Sinceramente mi aspettavo qualcosa in più dai Manetti Bros. La prima metà del film l'ho trovata noiosa e poco coinvolgente, mentre la seconda parte è senz'altro molto dinamica e ritmata e rende onore ai fratelli registri. Purtroppo a parer mio le pecche ci sono e non sono poche, a partire dalla recitazione spesso ostentata e poco naturale.

martedì 19 febbraio 2013
Daniele Frantellizzi

Piano 17 si rivela essere una piacevole sorpresa. I lati positivi di questo gioiellino - firmato dai nostrani fratelli Manetti - sono principalmente tre: la sceneggiatura, il cast, e la regia. La trama si rivela il vero punto di forza della pellicola: la sfida che forse ogni autore che ami il crime sogna di vincere - ovvero costruire una storia avvincente utilizzando uno spazio chiuso e pochi personaggi [...] Vai alla recensione »

domenica 20 gennaio 2013
Gianni Quilici

Normal 0 14 false false false MicrosoftInternetExplorer4 I due fratelli Manetti hanno talento cinematografico, cioè capacità di fare cinema: immagini e montaggio, tensione e ironia, uso della musica e ritmo tutto danza secondo un incastro linguistico che ricorda il cinema americano e un po' Tarantino per altro [...] Vai alla recensione »

martedì 21 aprile 2009
marc0

Film ridicolo (a volte sembra proprio volutamente). Forse il cinema italiano dovrebbe prendere piu' sul serio se stesso e gli spettatori...

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Francesco Alò
Rolling Stone

Il piano dei Manetti Bros. era chiaro: girare un film con 60 mila euro, in digitale. Dopo essere rimasti scottati dal fallimento di Zora la vampira i due fratelloni dei videoclip trash firmati Er Piotta volevano tornare al lungometraggio in punta di piedi, ma cambiando registro. Piano 17 urla Michael Mann a ogni inquadratura: in una Roma criminale molto notturna, elettrica e sofisticata, una banda [...] Vai alla recensione »

Mariarosa Mancuso
Il Foglio

Per prima cosa, un inchino all’autofinanziamento. Invece di lamentare l’assenza di produttori, o di andare a caccia dei contributi statali, i registi hanno fatto da soli, mettendo insieme 70.000 euro per le spese vive, più altri 18.000 per il trasferimento da digitale a pellicola. Tecnici, attori e comparse hanno lavorato in cooperativa. Non dovrebbe essere difficile arrivare al pareggio, e magari [...] Vai alla recensione »

Stefano Lusardi
Ciak

Avviso importante ai filmmaker italiani depressi, smarriti o rassegnati: si può fare un bel film - solido, tosto, avvincente - anche con 65 mila euro. Come? Lo spiegano Marco e Antonio Manetti, che hanno scritto, diretto e autoprodotto Piano 17. «Prima di tutto rinunci ai camion, alle roulotte e ai cestini. La segretaria di edizione, pronta ad altri ruoli come tutti i quindici della troupe, può fare [...] Vai alla recensione »

Marco Giusti
Il Manifesto

Se non verrà massacrato dall'uscita in mezzo al Sanremo più stanco mai visto, Piano 17, opera terza dei Manetti Bros, dopo Torino Boys ('97) e Zora la vampira (2000), potrebbe rivelarsi una sorpresa. Comunque, le sue battaglie il film le ha già vinte. A cominciare da quella produttiva, dimostrando che si può fare un film autoprodotto con 63.000 euro senza legarsi a Rai-Mediaset-finanziamenti statali [...] Vai alla recensione »

Dario Zonta
L'Unità

I Manetti Bros hanno colpito ancora. Sono riusciti a fare, con Piano 17, un film adrenalinico, elaborato e ricco con soli 70mila euro. Incredibile! E non si sono fatti mancare niente, a partire da un cast variegato (Massimo Ghini, Antonio lurio, Enrico Silvestrin, Elisabetta Rocchetti...). Il segreto, oltre al mestiere dei due fratelli, è il cosiddetto lavoro in partecipazione.

Roberta Bottari
Il Messaggero

Mancini (Giampaolo Morelli) è un tipo sveglio, mica come Meroni (Giuseppe Soleri), quell’impiegato tanto affidabile, che non farà carriera neanche morto. I due sono rimasti chiusi nell’ascensore degli uffici di una banca con Violetta (Elisabetta Rocchetti), una segretaria minigonnata e munita di labbra e seni d’ordinanza: una di quelle che dice “tanto gli uomini sono tutti uguali”.

Paolo D'Agostini
La Repubblica

Piano 17 non è un film "da vedere" nel senso che è senza imperfezioni, ne è anzi pieno zeppo. Però ci sembra che ci sia dentro qualcosa di sfizioso e promettente. Un'anima indipendente e ottimista, non indipendente e piagnona. Che questi Manetti Bros, in realtà già vecchie conoscenze del giro festivaliero, dei filmaker e videomaker, dei maniaci di generi e sottogeneri splatter e dintorni, dei videoclippari [...] Vai alla recensione »

Mauro Gervasini
Film TV

Perché tre rapinatori romani dovrebbero mettere una bomba in un ufficio? Perché uno di loro resta bloccato in ascensore insieme a due sconosciuti e il complice all’esterno non fa nulla per aiutarlo? Perché la morte del loro capo è così ammantata di mistero? Piano 17 dei fratelli Manetti, un film "miracle budget" (ovvero finanziato con soldi raccolti miracolosamente) con tutti gli attori che lavorano [...] Vai alla recensione »

Massimo Bertarelli
Il Giornale

Restare un'ora e tre quarti chiusi in ascensore è una tortura. Se però capita in un film, il supplizio rischia di estendersi dallo schermo alla platea. È vero che Piano 17, scritto e diretto dai Manetti Brothers, ovvero Marco e Antonio, si nutre copiosamente di flashback, operazione che allenta la noia, ma non la soffoca del tutto, ferma restando l'assurdità della storia, una delle più inverosimili [...] Vai alla recensione »

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