Anno | 2004 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Corea del sud |
Durata | 109 minuti |
Regia di | Lu Zhang |
Attori | Lu Jian li, Jin Bo, Zhu Guangxuan, Wang Tong Hui . |
MYmonetro |
Condividi
|
CONSIGLIATO N.D.
|
Cui Ji è una madre cinese di origini coreane, cresce da sola il figlio, vende in modo abusiva 'Kimchi'/sottaceti coreani e sfugge dai commercianti che la perseguitano, le viene sequestrato anche il carretto. In Kim, cliente vede un uomo da amare ma soprattutto un modo per affermare il diritto ad essere donna, desiderata anche sessualmente. Il blando Kim però è sposato e, dopo varie traversie, è scoperto dalla moglie che fa arrestare Cui Ji per prostituzione. Grazie ad un favore concesso ad un poliziotto (!) Cui è scarcerata, riprende il carretto, si avvicina ad una chiesa dove si sta celebrando un matrimonio, entra nella cucina del ristorante adiacente... trascorre del tempo e le ambulanze accorrono in quel luogo a sirene sonore. Avrà commesso qualcosa, Cui?
Lei è a casa, esce di corsa e con un passo stanco come gli abusi subiti, s'incammina verso la ferrovia, aspetta che il treno-merci passi, attraversa il binario, si ritrova in una campagna deserta e procede verso l'orizzonte. La macchina da presa - fissa dall'inizio del film - la segue.
Le immagini fisse richiamano atmosfere di Antonioni, così come i forti colori dei costumi (rossi) in contrasto con le ambientazioni dai colori scialbi. Macchie cromatiche che si sovrappongono, come il carattere di Cui contro la insipidezza della vita. Il quarantatreenne regista Zhang Lu si mostra debitore verso l'esperienza del cinema occidentale, con una dilatazione dei tempi che appare più una citazione di stilemi nostrani (Fellini e il ferrarese su tutti) che un'esigenza personale. Sono pause descrittive poco funzionali alla vicenda, che impacciano la visione.
Nell'assenza della musica emerge comunque netto il carattere di Cui Ji, donna volitiva, 'Ciociara' coreana anche se l'ansia della bella regia prevale sulla spontaneità della sceneggiatura.