Anno | 2004 |
Genere | Western |
Produzione | Francia, Messico, USA |
Durata | 115 minuti |
Regia di | Jan Kounen |
Attori | Vincent Cassel, Juliette Lewis, Michael Madsen, Temuera Morrison, Vahina Giocante Djimon Hounsou, Ernest Borgnine, Hugh O'Conor, Guillermo Arévalo, Nichole Hiltz, Kateri Walker, Eddie Izzard, Colm Meaney, François Levantal. |
Uscita | venerdì 15 luglio 2005 |
MYmonetro | 2,95 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 30 marzo 2015
Liberamente ispirato a Blueberry, il famoso personaggio a fumetti, il film di Jan Kounen rappresenta l'incontro tra l'epicità classica dei film western e un'ambientazione sovrannaturale. Il viaggio iniziatico di un uomo alla ricerca delle proprie radici. In Italia al Box Office Blueberry ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 206 mila euro e 64,5 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Liberamente tratto dall'omonimo fumetto del celebre Gir/Moebius. Mike Blueberry è un ragazzo turbolento della Louisiana che viene spedito nel Far West, presso uno zio, per essere raddrizzato. Dopo un confuso quanto tragico evento verrà salvato dagli indiani, che lo accoglieranno come uno di loro. Diventato uomo e sceriffo, Mike, trait d'union tra diverse culture, dovrà fronteggiare i fantasmi del proprio passato: avrà così l'occasione di trovare se stesso affrontando le proprie paure.
In una stagione in cui impazza tra i mercenari del marketing la febbre del "paragonabile solo a" e del "più -aggettivo random- di", meglio chiarire subito: Blueberry sta a C'era una Volta il West come Natural City sta a Blade Runner, e sta a Mulholland Drive come Saw sta a Il Silenzio degli Innocenti. Solo dopo aver acquisito l'amara consapevolezza che qualcuno ai piani alti menta sapendo di mentire, o capisca oggettivamente molto poco di cinema, possiamo passare a parlare del titolo.
Fumoso più che polveroso, pur essendo ambientato nel west Blueberry non è un western, e, zeppo di omaggi formali, può essere considerato al massimo un goffo tributo ad un genere che ha fatto la storia del cinema. Per fortuna non è tutto qui. Sotto la spinta di un ritmo non irresistibile, lunghi flashback scandiranno un intreccio non lineare in senso assoluto, ma a trame abbastanza larghe da renderlo per nulla criptico.
Vendetta, estasi mistica, ricerca di se stessi, sono i temi che si intersecheranno fino a fondersi in un interessante finale alla mescalina, con un cast costantemente disorientato al punto giusto.
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Film interessante, è parte della new age dei western USA (Appalosa, Django) e finalmente sotterrano quelle immonde cazzate propinateci dagli anni 50 ai 70 (J.Ford, J. Wayne), vomitevoli. Nel caso si sperimenta il recupero della CONSAPEVOLEZZA con l'aiuto di droghe psicotrope e un maestro - guida, indiano. Cassel assume la droga sotto la supervisione dell'amico indiano per sapere chi [...] Vai alla recensione »
Tutto sommato non male come film da vedere in TV, non un capolavoro, ma la trama, anche se piuttosto improbabile senza essere "mozzafiato" riesce a mantenersi interessante per tutta la lunga durata. Molto aiutano i suggestivi paesaggi gestiti da una fotografia sicuramente non pessima. Anche gli effetti speciali psichedelici, considerata l'epoca, il genere ed il budget non sono poi malaccio, [...] Vai alla recensione »
Un tentativo di omaggio ai vecchi western e nulla più. Cassell in lotta contro i fantasmi del suo passato è uno sceriffo disturbato-visionario poco credibile, anche per quel nome (mirtillo...) poco indovinato. Finale davvero indegno.
Premetto subito che il film non mi è piaciuto per niente... forse troppo lungo, forse troppo lento o forse semplicemente troppo difficile. Togliendo il fatto che bisogna seguirlo con attenzione perchè altrimenti ci si perde e non si riprende più il filo, trovo che il regista abbia esagerato con le immagini che mostrano i pensieri interiori le sensazioni che provava Blueberry.
Una trama intricata con finale a sorpresa, un misto di sacro e profano, amore e morte, viaggi psichedelici e materialissime sparatorie. Ma soprattutto una delle scene che meglio sono riuscite a descrivere in versione cinematografica le visioni provocate dalle bevande allucinogene degli indigeni dell'Amazzonia, di cui il regista Kounen era un allievo.
La prima visione mi lasciò piuttosto freddino, tuttavia la sua bellezza è scresciuta in maniera esponenziale con altre visioni. Un film atipico per il suo genere ma mistico e profondo. Buono, voto: 3,5/5.
E' stato uno dei peggiori film che ho visto. Incredibilmente insopportabile.
E' semplicemente una schifezza. Se Monica Bellucci ha visto il film dovrebbe chiedere il divorzio dal marito.
Premetto che sono un grandissimo fans dello straordinario fumetto Blueberry che consiglio vivamente a tutti gli appassionati del genere. Beh Blueberry è un film che "merita" di essere visto come esempio di come sia possibile rovinare un personaggio tra i più riusciti e carismatici della storia del fumetto western. Raccomando in particolare i 10-15 minuti [...] Vai alla recensione »
Non ci siamo...mi sto chiedendo perchè abbia buttato 2 ore in una storia scontata di vendetta in salsa western. In realtà la risposta la so anche...avevo fiducia nel soggetto, a detta di molti, di valore. Peccato l'abbiano rovinato
Un vero disastro. Mi ero avvicinato al film visto il prima visione il giorno del mio compleanno per l'amore per lo straordinario fumetto ed il protagonista Blueberry da cui il film è "ispirato". Blueberry è uno dei personaggi più ricchi per complessità e meglio caratterizzati mai creati nella storia del fumetto.
il regista fu costretto per ragioni di distribuzione a catalogarlo come western ma in realtà non centra nulla: scordatevi le sparatorie, scazottate, cavalcate ecc...in questo film cè spiritualità, tradizioni indiane e molto lavoro di computer grafica....ho apprezzato questa pellicola perchè amo il genere visionario, incomprensibile e qua la dice lunga la scena finale che [...] Vai alla recensione »
Di cosa vogliamo parlare? Di un "Western" o del suo stereotipo (che poi è la stessa cosa)? Secondo i canoni tradizionali, Il film è decisamente mediocre. Sono d'accordo. Ma Penso sia così deliberatamente. Una forma di accanito ottimismo mi spinge a credere nell'intelligenza degli autori e una forma di rispetto nei loro confronti mi suggerisce cautela nell'affrettarmi a liquidare questo film come [...] Vai alla recensione »
Questo film non è la classica proiezione da guardare e , magari, raccontare. Questo film fa entrare lo spettatore in una sorta di viaggio interiore. E' volutamente lento e introspettivo. Gli effetti grafici appassionano e ipnotizzano, mescolando tradizioni indiane a tecniche moderne. L'esperimento riesce a catturare, facendomi dare un giudizio più che positivo.
Blueberry, eroe di un fumetto western le cui fattezze sono modellate su quelle di Jean Paul Belmondo, nasce nel 1963, creato dallo sceneggiatore Jean-Michel Charlier, appena tornato da un viaggio nell'ovest statunitense, e dal disegnatore Jean Giraud, che qui firma le tavole come Gir, mentre quando realizza i suoi celeberrimi albi di fantascienza usa lo pseudonimo Moebius.
Chissà come mai i cowboy di carta, quando traslocano sulla pellicola sconfinano nell’esoterico e nel fantastico. È accaduto per Tex e il Signore degli Abissi e ora per Mike Blueberry (anti-eroe francese di Charlier e Giraud/Moebius). Con la bella faccia grintosa di Vincent Cassel, il nostro giovanotto è inseguito dai suoi fantasmi: una prostituta assassinata probabilmente per colpa di Michael Madsen, [...] Vai alla recensione »
Vagamente ispirato al Blueberry fumetto, quella perla inventata da Moebius, il film conferma quello che dopo Dobermann già sospettavamo. Il regista Jan Kounen fa solo danni. Non solo si serve di un bellissimo personaggio - che peraltro, nell’interpretazione di Vincent Cassel, se solo fosse stata più misurata, poteva davvero rivivere” - per parlare di tutt’altro (sciamanesimo, viaggi lisergici) ma oltretutto [...] Vai alla recensione »
Ai tempi del muto, molto prima che Sergio Leone creasse lo «spaghetti western», i francesi reinventavano già le praterie americane nei vasti spazi aperti della Camargue. Un prodotto ibrido come «Blueberry» può vantare, insomma, ascendenti remoti, fermo restando che la vicenda si ispira a una famosa serie a fumetti di Jean Giraud/Moebius, che il pistolero Vincent Cassel è uno dei divi più popolari dell'Esago [...] Vai alla recensione »
A metà strada tra Un uomo chiamato cavallo e i celebri diari dell’antropologo e etnologo peruviano Carlos Castaneda, Blueberry segna il ritorno dietro la macchina da presa di Jan Kounen, il regista francese di Dobermann. E ancora una volta è Vincent Cassel il protagonista di questo film fantasy-western liberamente ispirato all’omonimo fumetto di Jean Giraud, meglio noto con lo pseudonimo di Moebius. [...] Vai alla recensione »
L'olandese Jan Kounen sembra essersi specializzato in film tratti da fumetti e realizzati con uno stile da spot pubblicitario. Dopo Dobermann (ispirato alle strisce disegnate di Joel Hussin), eccolo un’altra volta a dirigere Vincent Cassel in Blueberry. Protagonista della storia è Mike Blueberry, uno sceriffo cresciuto e iniziato dai pellerossa. Blueberry ha sempre cercato di mantenere il difficile [...] Vai alla recensione »