Titolo originale | Melinda and Melinda |
Anno | 2004 |
Genere | Commedia |
Produzione | USA |
Durata | 105 minuti |
Regia di | Woody Allen |
Attori | Neil Pepe, Will Ferrell, Radha Mitchell, Stephanie Roth Haberle, Chloë Sevigny, Chiwetel Ejiofor Josh Brolin, Amanda Peet, Shalom Harlow, Steve Carell, Larry Pine. |
Uscita | mercoledì 22 dicembre 2004 |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,50 su 11 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Puntuale come la morte e le tasse, giusto per citare una sua vecchia ed immortale battuta, arriva a Natale l'ultima fatica del regista newyorkese più famoso della storia del cinema. In Italia al Box Office Melinda e Melinda ha incassato nelle prime 8 settimane di programmazione 1,5 milioni di euro e 246 mila euro nel primo weekend.
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CONSIGLIATO NÌ
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Puntuale come la morte e le tasse, giusto per citare una sua vecchia ed immortale battuta, arriva a Natale l'ultima fatica del regista newyorkese più famoso della stoia del cinema. Come per tutti i suoi ultimi lavori anche per Melinda & Melinda, che racconta la duplice storia di una ragazza con qualche "problemuccio" personale, vista ed immaginata da punti di vista diametralmente opposti, alla fine della proiezione è pronta e scontata la solita domanda: non sarebbe il caso di fare un film eccezionale ogni lustro invece di propinarcene di "solo" carini ogni anno?Anche Melinda & Melinda infatti, si caratterizza per la presenza dei classici punti di forza e debolezza cui siamo abituati da tempo. Ottimi personaggi, qualche battuta fulminante, un senso di tristezza e disagio che anno dopo anno si fa sempre più accentuato (ed il discorso conclusivo di questo film sembra, oltre che un'esortazione alla vita, anche un sinistro memento mori), un plot sulla carta interessante, ma che, all'atto pratico mostra segni di cedimento, momenti di pausa eccessivamente dilatati e dialoghi un po' troppo compiaciuti. Il cast si muove a proprio agio anche se stavolta, la scelta di Ferrell come pseudo-alterego del protagonista lascia un po' a desiderare.
Un gruppo di intellettuali riuniti a cena discutono sulla natura della vita e si raccontano due storie, una tragica e una comica, con la stessa protagonista, Melinda: nella prima, Melinda soffre di depressione, è appena uscita da un istituto per malattie mentali e va a stabilirsi a casa dell'amica Laurel; nella seconda, è una ragazza single che fa innamorare di sé il suo vicino di casa, l'impacciato Hobie.
La natura della vita si avvicina di più alla commedia o alla tragedia? Attorno a questa domanda, argomento centrale dell'intera trama, Woody Allen ha costruito una pellicola strutturata su due storie parallele (come aveva già fatto in precedenza in Crimini e misfatti), dando vita ad un film tragicomico o, piuttosto, a una commedia drammatica ambientata (come di consueto) nei quartieri alti della borghesia benestante e un po' annoiata di Manhattan, tra ricevimenti mondani, locali alla moda e appartamenti di lusso nel cuore di New York. A fare da cornice narrativa a questi due episodi, caratterizzati da un identico avvio, è il confronto fra le diverse opinioni di due scrittori a proposito del prevalere dell'aspetto comico, o di quello tragico, all'interno dell'esistenza umana.
Protagonista di entrambe le storie raccontate in Melinda e Melinda è appunto il personaggio del titolo, una giovane donna nevrotica e dal passato turbolento interpretata con verve dall'attrice australiana Radha Mitchell; le sue (dis)avventure sentimentali saranno il centro di una girandola di vicende nelle quali Allen torna a trattare le tematiche più ricorrenti del suo cinema: le difficoltà nei rapporti umani, le infedeltà coniugali e il disagio esistenziale degli individui, per il quale spesso non è sufficiente l'aiuto della psicanalisi. Alla fine, la soluzione proposta dalla pellicola sarà che nella vita ogni cosa è relativa, e che nulla in sé per sé ha un valore tragico o comico; tutto dipende dal punto di vista di chi guarda, vale a dire dalla nostra personale percezione degli eventi.
Sebbene Melinda e Melinda sia un film indubbiamente ricco di spunti interessanti, nel complesso risulta comunque una delle opere meno riuscite nella carriera di Woody Allen. La parte drammatica (che presenta più di un debito verso Mariti e mogli), incentrata sulle fragilità psicologiche e le perenni insicurezze di Melinda, non è sempre del tutto fluida e coinvolgente, forse anche a causa dell'eccessiva carica nevrotica attribuita alla protagonista, che sembra ricalcata su analoghe figure alleniane del passato (vedi Judy Davis). Sul versante della commedia, invece, l'umorismo del regista (nonostante qualche battuta molto divertente) appare a tratti un po' appannato; e la scelta di un attore di film comico-demenziali come Will Ferrell nei panni del personaggio alter-ego di Allen rischia inevitabilmente di far rimpiangere l'originale.
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L'abitudine di Allen di imprimere su pellicola veri e propri concetti filosofici o interrogativi circa le ambiguità e le contraddizioni dell'esperienza umana è un bene che va tutelato. Sicuramente, Melida e Melinda non è il miglior film di Allen, ma anch'esso rientra in un modo sano e intelligente di fare cinema.
Vi siete mai chiesti se la vita ha un aspetto tragico o comico?e' la realta' oggettiva che rende tutto in questo modo?oppure e' la nostra visione?Un tipo di risposta a darla e' Woody Allen(zelig,hannah e le sue sorelle,celebrity)che dopo l'inspiegabile insuccesso di ANYTHING ELSE,dirige una sorta di film su una doppia realta' della visione della vita.
Gli eventi della vita sono comici o drammatici? La differenza è solo nell'occhio di chi guarda. E' questa la morale di "Melinda e Melinda", film programmaticamente girato in due versioni, una, appunto, leggera, e un'altra più tragica. Come molti film di Allen anche questo scorre piacevolmente e intrattiene con intelligenza.
Film sorprendente, nel senso che mentre all'inizio la suddivisione in due trame, l'una comica e l'altra tragica, lascia supporre un film "diviso a blocchi", in realtà la pellicola migliora con l'avanzare dei minuti, riuscendo a fondere insieme le due metà grazie a una sceneggiatura davvero efficiente (è pur sempre un film di Allen), anche grazie a numerosi richiami tra una storia e l'altra.
Non vedo niente di nuovo,battute un pò ricalcate,personaggi poco credibili..anzi vorrei anche dire che ci si annoia un pochino(grave su un film di 95 minuti) era lecito attendersi dal grande Woody qualcosa di più...decisamente
Spititoso e malinconico, triste, incantevole e melodioso, «Melinda e Melinda» di Woody Allen conferma la gran bravura del regista e rivela minore vitalità, la sfiducia della routine, una stanchezza. Una sera a cena a New York, due autori di teatro (uno è Wallace Shawn, protagonista de «La mia cena con André», il film-conversazione di Louis Malle) discutono con i loro amici intorno a un interrogativo [...] Vai alla recensione »
Liscia o gasata? Questione di punti di vista, quando si tratta di giudicare la vi-ta. Commedia o tragedia, e più spesso ancora le due cose insieme. Melinda e Melinda, di Woody Allen, ci conduce fin dal titolo nell’ambiguità del nostro stare al mondo. Quella donna tutta sola, protagonista delle due storie parallele, è sicuramente un essere fragile, insicuro, bisognoso di protezione in entrambe le vicende [...] Vai alla recensione »
Io voglio essere cremato», dice un tale, che ha l’aria intellettuale, ai suoi tre amici, anch’essi intellettuali, in un bistrot da intellettuali. Fuori piove, e la sera è di quelle che invitano a far della filosofia, soprattutto se si tengono le gambe sotto un tavolo. E poi l’atmosfera è parigina, per quanto ci si trovi in qualche angolo, molto intellettuale, di New York.
L’ultimo film di Woody Allen vale doppio ma è riuscito a metà. Vale doppio perché mantenendo la stessa protagonista elabora due trame parallele , una comica, l’altra tendente al tragico. E’ riuscito a metà perché c’è tutto ciò che siamo abituati a trovare nei suoi film tranne lui. Lui e la grazia, il brio, l’intelligenza inquieta delle sue cose migliori.
New York. Quattro distinti intellettuali discettano al bistrot di vita, spettacolo, tragedia, commedia. Tra di loro, un commediografo e un drammaturgo si sfidano rielaborando la storia di Melinda, esemplarmente paradigmatica degli scherzi del destino, il giochino, colto e risaputo, si snoda così in una doppia storia, in cui la protagonista, interpretata da Radha Mitchell dal viso bello e sofferto (“miafarro [...] Vai alla recensione »
Che la vita delle persone sia una messa in scena attorcigliata e che il mondo non esista che come infinita “rappresentazione” sono due dei temi costitutivi e fondanti del cinema e della scrittura di Woody Allen. Si potrebbero citare numerosi ed eterogenei esempi presi in prestito dai suoi film delle varie epoche. Recitare la vita, per i suoi personaggi, è un compito da svolgere, un problema con molte [...] Vai alla recensione »
Metti una sera a cena, un attore un po'sfigato in cerca di scrittura e la mogliettina pianista per hobby shopping maniaca sul serio, ricca e viziata, che fanno sfoggio di mirata perfezione al grande produttore (per sospirato ingaggio) nel tiratissimo loft di Soho. O la moglie molto bella, cineasta indipendente, anche lei in cerca di denaro per la sua opera prima, il marito attore altrettanto sfigato, [...] Vai alla recensione »
New York, Manhattan. Come spesso nei film di Woody Allen. Uno spunto curioso: un commediografo e un drammaturgo, una sera a cena, discettano sui meriti dei generi cui si sono dedicati sostenendo, ciascuno, che il proprio rappresenta più da vicino la vita. Per dimostrarlo, il primo racconta la vicenda di una ragazza, Melinda, che capitando all’improvviso in una casa di amici, va incontro a una serie [...] Vai alla recensione »
Si sa, esistono due Woody Allen. C'è il Woody comico, (già) maestro della gag e della commedia sofisticata, e c'è l'Allen drammatico, esistenziale, bergmaniano. Il che non esclude affatto che l'uno possa sconfinare nei territori dell'altro; come nel bellissimo "Crimini e misfatti". In Melinda e Melinda, la doppia personalità assume forma quasi saggistica.