Anno | 2004 |
Genere | Biografico, |
Produzione | USA, Giappone |
Durata | 160 minuti |
Regia di | Martin Scorsese |
Attori | Leonardo DiCaprio, Cate Blanchett, Kate Beckinsale, John C. Reilly, Alan Alda Edward Herrmann, Frances Conroy, Danny Huston, Matt Ross, Adam Scott, Kelli Garner, Alec Baldwin, Gwen Stefani, Ian Holm. |
Uscita | venerdì 28 gennaio 2005 |
Tag | Da vedere 2004 |
Distribuzione | 01 Distribution |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,64 su 24 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 9 gennaio 2017
La storia di Howard Hughes: produttore, appassionato di aviazione, affetto da disordine ossessivo-compulsivo. Il film ha ottenuto 9 candidature e vinto 5 Premi Oscar, 6 candidature e vinto 3 Golden Globes, 2 candidature e vinto un premio ai SAG Awards, Il film è stato premiato a AFI Awards, In Italia al Box Office The Aviator ha incassato nelle prime 9 settimane di programmazione 5,5 milioni di euro e 2,1 milioni di euro nel primo weekend.
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CONSIGLIATO SÌ
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Signore e signori Howard Hughes: produttore, appassionato di aviazione, affetto da disordine ossessivo-compulsivo. Sono queste tre caratteristiche che debbono avere stimolato Martin Scorsese ad affrontare il primo film biografico della sua carriera, inteso in senso classico e quindi escludendo Toro scatenato. Nell'ostinato giovane produttore di film che hanno fatto la storia del cinema come Angeli dell'inferno e Scarface, nell'esperto aeronautico capace di prevedere e di rischiare sul futuro dell'aviazione civile ha visto uno di quei personaggi capaci di 'sporcarsi le mani' per il raggiungimento di un obiettivo. Un 'bravo ragazzo' avido di potere e al contempo dotato di qualità, un 'toro scatenato' pronto a cadere ma anche a risorgere (come gli accadrà di fronte alla commissione senatoriale che lo accusa di corruzione e contro la quale ribalterà l'accusa).
Ma è certo nell'ultima caratteristica del personaggio che Scorsese ha trovato il proprio fulcro. Non a caso la prima immagine che vediamo è quella di un preadolescente nudo che viene lavato accuratamente dalla madre con un sapone nero per preservarlo dalle malattie. Le 'madri' mafiose che preparano la salsa di pomodoro vengono sostituite da questa giovane donna che lascerà un segno indelebile in un figlio che si ritroverà, adulto, nuovamente nudo a combattere con le ossessioni che sono entrate nella sua pelle con la schiuma di quel sapone da cui non saprà mai separarsi. Ma queste ossessioni si accompagnano con forza visiva straordinaria ad altre. Una per tutte: il frantumarsi delle lampade incandescenti dei flash dei fotografi in una sequenza degna di Welles. Il tutto (ma c'è molto di più grazie anche al cast che vede svettare tra i coprotagonisti Cate Blanchett in un ruolo difficile come quello di restituirci senza limitarsi ad imitarla una donna del calibro di Katharine Hepburn) ripreso con un lavoro sui colori che ci offre una visione come quella che il pubblico degli anni 30/40 aveva del cinema.
Per concludere non si può non dire di Leonardo Dicaprio. Superato il rischio di non poter più fare cinema perché incatenato ai ruoli alla Titanic o alla Romeo l'attore torna a farsi dirigere da Scorsese al quale offre in guizzi improvvisi il trascorrere dello sguardo dalla più docile seduttività al lampo di follia sofferente. Grazie a lui Scorsese ha potuto tornare a far visita al Travis di Taxi Driver. Ma questa volta è ai comandi di un aereo che non riesce a staccarlo dal terreno del suo mal di vivere. La rivisitazione del 'sogno americano' ha un nuovo capitolo.
Vent'anni di vita, fra il 1925 e il 1947, del celebre imprenditore, produttore cinematografico e pioniere dell'aeronautica americano Howard Hughes: la sua attività di regista sul set del film Gli angeli dell'inferno, le sue burrascose relazioni sentimentali con dive di Hollywood quali Katharine Hepburn e Ava Gardner, e soprattutto la sua indomabile passione per l'aviazione e gli aerei.
A due anni di distanza dall'apprezzato dramma storico Gangs of New York, il regista Martin Scorsese torna a dirigere Leonardo DiCaprio in un'altra mega-produzione ad alto budget (costata 110 milioni di dollari), un film biografico della durata di quasi tre ore sceneggiato da John Logan e incentrato su una delle figure più leggendarie del ventesimo secolo: Howard Hughes, erede di un impero finanziario nell'industria del petrolio e poliedrico uomo d'affari, prototipo dell'eroe schiavo dei propri sogni e delle proprie ossessioni. Accolto positivamente dalla critica e dal pubblico (oltre 200 milioni di dollari d'incasso), questo epico kolossal d'autore si è aggiudicato il Golden Globe come miglior film e cinque premi Oscar per la fotografia, la scenografia, il montaggio, i costumi e l'attrice non protagonista (Cate Blanchett), e costituisce senza dubbio l'opera più grandiosa nella carriera dell'acclamato cineasta newyorkese.
In The Aviator, Scorsese racconta la parte più avventurosa nella vita di Hughes (Leonardo DiCaprio) attenendosi alle tipiche regole del classico bio-picture hollywoodiano, vale a dire rappresentando il percorso del suo protagonista come una parabola di successi e di sconfitte, fino alla sua trionfale rivincita. In un certo senso, la rivisitazione del sogno americano compiuta da Scorsese in questa pellicola può essere associata alle analoghe tematiche di altri titoli del regista come Toro scatenato, vale a dire il ritratto di un personaggio in qualche modo eroico che si trova a dover fronteggiare i propri incubi ed il proprio lato oscuro, senza sperare di liberarsene definitivamente (e infatti, il finale lascia presagire in maniera implicita la successiva caduta di Hughes, che finirà i suoi giorni in solitudine, preda della malattia). In particolare, il film si sofferma sui disturbi ossessivo-compulsivi di Hughes (e sulla sua fobia per i germi e per il contatto con altri esseri umani), che a un certo punto costringeranno il giovane milionario ad un volontario isolamento; ma ci descrive anche i suoi amori folli con Katharine Hepburn (Cate Blanchett) e Ava Gardner (Kate Beckinsale), concedendosi più di una libertà storica, e la sua irrefrenabile ambizione nel campo dell'aeronautica, fino ad arrivare al processo di fronte a una commissione senatoriale sotto l'accusa di corruzione.
Nel complesso, The Aviator si presenta di sicuro come una pellicola intensa e coinvolgente, con una splendida ricostruzione dell'epoca d'oro di Hollywood, dovuta alle stupefacenti scenografie di Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo e ai costumi di Sandy Powell, e una trascinante colonna sonora composta da Howard Shore. È un film di straordinaria potenza visiva, con alcune sequenze da antologia (prime fra tutte quelle delle acrobazie aeree di Hughes) e virtuosismi registici che richiamano il cinema di Orson Welles. Nonostante questo, è un'opera nella quale è possibile riscontrare diversi limiti, come l'eccessiva convenzionalità della trama e la mancanza di spessore dei personaggi secondari. Superlativa l'interpretazione di DiCaprio (premiato con il Golden Globe come miglior attore), assolutamente convincente nei panni di Hughes alle prese con le sue peggiori paranoie, ma una menzione speciale va anche all'eccellente Cate Blanchett nel ruolo di Katharine Hepburn. Nel cast compaiono inoltre Alan Alda, Alec Baldwin, Willem Dafoe, Ian Holm e, in due brevi camei, Jude Law (Errol Flynn) e la cantante Gwen Stefani (Jean Harlow).
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THE AVIATOR (USA, 2004) diretto da MARTIN SCORSESE. Interpretato da LEONARDO DICAPRIO, CATE BLANCHETT, KATE BECKINSALE, JOHN C. REILLY, ALEC BALDWIN, DANNY HUSTON, MATT ROSS, ALAN ALDA, IAN HOLM, JUDE LAW Un ventennio nella tormentata esistenza di Howard Hughes (1905-76), erede di una famiglia di petrolieri, produttore hollywoodiano, aviatore, ideatore di aerei di avanguardia e proprietario [...] Vai alla recensione »
The Aviator non segna, per la seconda volta consecutiva dopo Gangs of New York, il ritorno del miglior Scorsese, ma nel complesso la pellicola, con tutte le sue lungaggini e le sue lacune, può sorprendere e ammaliare in alcuni suoi aspetti. Non è possibile non sottolineare la cura che è stata riposta nelle scenografie, nella fotografia, negli effetti speciali o nel [...] Vai alla recensione »
Martin Scorsese di solito predilige il genere gangster, ma un vero maestro della regia sa anche adattarsi alla grande su altri generi. Martin ha questa peculiarità, lo sappiamo tutti. Il biografico è anche un genere che Martin ha provato (“Toro Scatenato”) con grandi risultati, però, fare un biopic su una personalità complessa e disturbata come quella di [...] Vai alla recensione »
bel film primo del genere biografico che scorzese di rige in meniera magistrale l'ascesa e la caduta di un uomo èotente amante delle belle donne e del denaro che però a causa delle sue manie ossesssive finirà per diventarne schiavo finoi al completo isolamente. bravisssimi tutti gli attori compresa cate blanchett che è stat davvero straordinaria il suo oscar lo ha meritato. [...] Vai alla recensione »
La parabola anamnetica ascendente e discendente di Howard Hughes, eccentrico personaggio e certamente uomo maggiormente intercalato sotto le luci della ribaltà degli anni '20 e '30 americani, che, in quanto essere umano, è simbolo, anche in questa pellicola scarsamente valutata di Martin Scorsese, della radicale e profonda debolezza umana.
I film biografici sono rischiosi, si rischia di andare quasi sempre fuori tema, raccontare poi di un personaggio cosi particolare e complesso, come Hughes è ancora più complicato.L'interpretazione di Di Caprio, mi sembra più che dignitosa,portare sullo schermo e rappresentare tutte le fobie del protagonista è impresa ardua.
Uno sguardo alla tormentata storia di Howard Hughes, miliardario, aviatore, regista e produttore hollywoodiano. Ambizioso e temerario, ma affetto da manie compulsive, creò un impero che visse tra gli anni ’20 e ’40, sui quali si sofferma il film, il suo periodo di massimo splendore. È un sensazionale Leonardo DiCaprio, sospeso tra fascino, angoscia e follia, a fornire un grande [...] Vai alla recensione »
Vita, passioni, vizi e follie di Howard Hughes (1905-1976, DiCaprio), magnate del petrolio, regista di kolossal (Gli Angeli dell’Inferno, 1930, oltre quattro milioni di dollari di costo) e film scandalo (Il mio corpo ti scalderà, 1943), aviatore e soprattutto folle icona americana. Scorsese torna, dopo Gangs of New York a lavorare con il pupillo DiCaprio e realizza forse il suo miglior [...] Vai alla recensione »
Entrando nell'ottica spaziale ed introspettiva di Martin Scorsese non ci si può meravigliare se si assiste ad un film del genere. La bellezza di questa pellicola è dovuta sia ad un interpretazione ottima di Di Caprio, sia all' accorttezza di Scorsese nel accattivare lo spettatore, andando a creare un personaggio dotato di un intelligenza e di un fascino fuori dal comune.
L'inizio è folgorante: Scorsese evoca in modo straordinario la Hollywood " Babilonia " degli anni Venti-Trenta, e sembra proiettarci, con la consueta, geniale abilità di regista-narratore, in una storia davvero eccezionale. Poi qualcosa s'intoppa, nella sceneggiatura, che si fa sempre più piatta, banale, addirittura insulsa ( tanto più che gli aspetti [...] Vai alla recensione »
questo è senza ombra di dubbio un capolavoro. 5 oscar,tra i cento migliori di tutti i tempi ed un di caprio vincitore del suo primo golden globe. il racconto a cui ci fa assistere il mitico martin scorsese è da urlo,la vita di hughes viene rappresentata da di caprio con un intensità pazzesca. le ambientazioni in stile anni di quel periodo sono perfette ed la blancette fa la [...] Vai alla recensione »
come al solito di caprio è stato fantastico. peccato per lui niente oscar, per le sue interpretazioni meriterebbe almeno due oscar a film perchè è un maestro e un genio nel suo mestiere. questo film non è bello, è eccezionale!
Sinceramente non riesco a definirlo un capolavoro: forse troppo lungo, oppure discontinuo, fatto sta che mi risulta abbastanza faticoso da vedere. Un grande Leonardo di Caprio. Ma il film rimane comunque abbastanza pesante da digerire.
storia avvincente, attori fantastici, regia insuperabile.
spero proprio che dal 60 minuto in poi il film letteralmente "decolli", perché è una noia mortale.
uno straordinario film con un leonardo di caprio sempre più barvo!!!!! un miliardario eccentrico con una mania ossessiva per i germi che lo porterà alla rovina
Inutile star qui a riscrivere la sinossi di un film che quasi tutti avranno visto almeno una volta nella vita. Più importante sottolineare come Di Caprio e Scorsese siano riusciti a portare su schermo la grandezza e la follia di uno di più controversi personaggi americani del '900. La bravura di Di Caprio permette di toccare quasi con mano il disturbo ossessivo compulsivo di Hughes, [...] Vai alla recensione »
La biografia di Howard Hughes eccentrico magnate americano interpretato da un ottimo Leonardo Dicaprio.
A costo di essere insultato come sestertia e Andrea 76 devo dire di non condividere completamente la sua recensione. Ho valutato il film "ottimo" e certamente non rimpiango le tre ore della sua durata che mi sono volate (appunto), anche se qualche taglio qua e la lo avrei gradito. Quello su cui mi trovo in disaccordo con lei (e con molti altri) è DiCaprio che secondo me non riesce [...] Vai alla recensione »
Non conoscevo la vita di Howard Hughes, pilota areonautico, costruttore di aerei e peroduttore cinematografico. Quello che ricordavo di lui era che è stato il produttore de "Il mio corpo ti scalderà", uno dei vari films su Billy the Kid, con una attraentissima Jane Russel che faceva particolarmente effetto visto in Tv in bianco e naro, diversi anni or sono! Certo che se questo [...] Vai alla recensione »
Scorzese è un maestro come pochi prima di lui, e con Di Caprio, ha trovato il miglior tramite possibile per tradurre in opere cinematografiche le sue idee, il suo genio. Siano esse biografie o non. Impressionante, veramente impressionante l'intensità ed il magnetismo di Leonardo. 10 con lode..........
Ritengo il tuo commento poco costruttivo e basato su luoghi comuni tipici dei cinofili che seguono i clichè in cui l'industria hollywoodiana è in crisi di idee ma ci tengo a farti presente che questo fantomatico periodo che attraversa l'industria cinematografica ogni anno a sentire i critici...,the aviator non è sicuramente un capolavoro e sono d'accordo nel dire che [...] Vai alla recensione »
Scorzese usa grandi mezzi per raccontare l'ascesa paranoica di un visionario degli aerei, il tutto scandito dalla sua solita New York. E' un film fin troppo eccentrico con attori troppo eccentrici. Grandiosa la breve interpretazione di Ian Holm ma, a mio avviso, non si può dire lo stesso di Di Caprio. Regge benissimo il grande peso del film, ma a suo discapito convive con un infantilismo di espressioni [...] Vai alla recensione »
Howard Hughes, il texano miliardario, il produttore e regista cinematografico geniale, l’inventore spericolato di aeroplani, il play boy amante delle dive più belle di Hollywood. Ma anche il nevrotico così ossessionato dai microbi da passare gli ultimi trent’anni di vita chiuso in uno dei suoi tanti alberghi senza vedere più nessuno, senza farsi toccare né vestirsi, riducendosi ad una larva.
I comandi del suo nuovo aereo, un gioiello destinato a spiare i tedeschi, Howard Hughes (Leonardo Di Caprio) trionfa nei cieli di Los Angeles. D’un tratto, qualcosa non funziona, e la splendida macchina, persa quota, finisce per sventrare case e distruggere auto. Quanto al pilota, sopravvive al disastro, ma bruciato per gran parte del corpo. Anche il suo cuore non sta più dov’era, ma s’è spostato sul [...] Vai alla recensione »
Sorpresa: «The Aviator» di Martin Scorsese, grandioso e intimo, discontinuo e bellissimo, davvero parla di un aviatore e di aviazione, costruzione sperimentale di velivoli, voli di prova, terribili incidenti aerei, ebrezza di volare, rivalità tra linee aeree e politici corrotti per sostenere la PANAM a danno della TWA, alti ufficiali dell'aeronautica militare corrotti per favorire le scelte, piste [...] Vai alla recensione »
È noto che, per il suo immenso "Quarto potere", Orson Welles s'ispirò largamente alla vita di Howard Hughes. Al capolavoro di Welles s'ispira Martin Scorsese; anzi, in via indiretta, lo cita più di una volta (nelle memorie sepolte della fanciullezza del protagonista, nel falso cinegiornale.): però The Aviator non è un capolavoro. E' "solo" un grande film, che merita certamente un bel po' degli undici [...] Vai alla recensione »
Coppia di talento, Martin Scorsese e Leonardo DiCaprio arrivano a Roma per presentare «The Aviator», film-biografia di una leggenda di Hollywood, Howard Hughes: texano dinoccolato, miliardario appassionato dì aviazione e di cinema (a un certo punto era padrone della TWA e della RKO), imperiosamente villano e prepotente, amante della belle attrici, capriccioso, nevrotico, fobico, terrorizzato dalla [...] Vai alla recensione »
Un cineasta totale come Martin Scorsese non si discute, si ama. Figuriamoci se può dispiacerci la solita manfrina della compagnia degli Oscar, che sta per acclamare «The Aviator» dopo avergli scippato almeno tre en plein («Taxi Driver», «Toro scatenato», «Casinò»). Intendiamoci, il film che rievoca in quasi tre ore vent'anni cruciali (1927-1947) della vita del leggendario Howard Hughes è di tutto rispetto [...] Vai alla recensione »
Con The Aviator (nei cinema italiani da oggi) Martin Scorsese evoca un sogno o, per essere precisi, tre sogni. Il primo coinvolge il protagonista della storia da lui raccontata, Howard Hughes (1905-1976), produttore cinematografico (Gli angeli dell'inferno, 1930; Scarface, 1931), patron della Rko fino al 1955, inventore di sempre più potenti macchine volanti (compreso l'Hercules), proprietario della [...] Vai alla recensione »
Howard Hughes era nato la notte di Natale, anno 1905. Forse il senso di onnipotenza che lo accompagnò per tutta la vita arrivò dalla data fatidica. Divenne, nell’ordine, l’uomo più ricco d’America, il più potente di Hollywood, il genio della finanza e della meccanica, il più invidiato latin lover, l’impavido aviatore dai molti record, l’eroe nazionale, il proprietario di hotel, fabbriche, compagnie [...] Vai alla recensione »
Enigmatica la critica italiana che nell’eterna competizione per chi riesce ad apparire più intelligente si entusiasma per film di improvvisati registi nostrani e storce la bocca davanti a The Aviator di Martin Scorsese. Se con Gangs of New York il regista italoamericano aveva raccontato le origini della sua terra, con il film -oggi in uscita- racconta il sogno americano al suo massimo splendore, in [...] Vai alla recensione »
Vent’anni nella vita di un uomo. vent’anni vissuti tra decolli e crash. tra donne e motori. Tra visioni fastose da proiettare sul grande schermo di una Hollywood nel pieno dell’età evolutiva e visioni penose da proiettare sullo schermo sottile e sforacchiato dall’angoscia della propria mente. Con The Aviator Martin Scorsese e i suoi attori, Leonardo DiCaprio, Cate Blanchett, Kate Beckinsale, Alec Baldwin, [...] Vai alla recensione »
The Aviator, nuovo film di Martin Scorsese sulla vita del miliardario pazzo Howard Hughes, lascia insoddisfatti e suscita domande inquietanti. Del tipo: 1) perché mai l’hanno candidato a 11 Oscar? 2) possibile che Scorsese, mai premiato dall’Academy, vinca il suo primo Oscar per un film su commissione? 3) perché i film biografici sono così di moda e sono, con rare eccezioni, brutti? 4) qual è il problema [...] Vai alla recensione »
La notizia è che lui, Martin Scorsese, e Leonardo Di Caprio lavoreranno di nuovo insieme. The Departed - questo il titolo, la lavorazione dovrebbe iniziare tra maggio e giugno - è il «remake di Infernal Affaire, la trilogia di culto firmata da Andrew Law e Alan Mak. L'occasione dell'incontro, cioè The Aviator, che in Italia esce il 28, è già storia, narrata moltissime volte (la situazione della conferenza [...] Vai alla recensione »
Il sorriso è ancora quello, da ragazzino rubacuori, quel misto di dolcezza e virilità che fece impazzire, ai tempi di «Titanic», eserciti di ragazzine di tutto il mondo. Ma il cinema, il lavoro, il rapporto sempre più intenso con Martin Scorsese che ne ha fatto il suo nuovo attore-feticcio, erede di Robert De Niro, hanno reso Leonardo DiCaprio mille volte più maturo.
Per sapere chi vincerà l'Oscar quest'anno dovremo aspettare il 27 febbraio, ma per i nomi dei candidati mancano solo pochi giorni. Il 25 gennaio saranno infatti annunciate le tanto attese nomination e a Hollywood già si fanno pronostici e si accettano scommesse, si tengono d'occhio gli outsider e ci si prepara a feroci campagne promozionali senza esclusione di colpi.
Ci sono storie autentiche che sembrano film. E uomini più cinematografici di personaggi inventati. «Nessuno sceneggiatore - riflette Leonardo Di Caprio - avrebbe potuto creare una storia così incredibile come quella di Howard Hughes». E così americana, nel fascino quanto negli eccessi. Ecco perché, alla ricerca «di un personaggio il più complesso e sfaccettato possibile», il divo di Hollywood ha capito [...] Vai alla recensione »
Gli piacevano il volo, il cinema e le donne, non necessariamente in quest’ordine. Amava le imprese impossibili, le sfide alle convenzioni, la ricerca di tutto ciò che era nuovo e pericoloso. Ma il volo era il piacere perfetto, quello che riassumeva tutti gli altri. Perfetto e solitario. Piacere alle donne non era un problema. Alto un metro e 93, ricchissimo, atletico, Howard Hughes era abbastanza [...] Vai alla recensione »
Dalle acrobatiche ricostruzioni delle sequenze aeree di gli Angeli dell’inferno al caos lussureggiante delle première hoIlywoodiane e delle lunghe notti al Coconut Grove; dal colore desaturato del cinema anni ‘30 alla sfacciataggine del technicolor dei tardi anni ‘40; dal piglio secco delle udienze governative contro Howard Hughes al fuoco e al gelo che si susseguono nell’inferno privato del miliardario. [...] Vai alla recensione »
Howard Hughes, proprio l’eccentrico miliardario batteriofobico morto in solitudine (nel 1976 a 71 anni) rinchiuso in uno dei suoi hotel di Las Vegas? «Non quell’Hughes, non ancora», specifica il regista Martin Scorsese illustrando il suo ultimo film, The Aviator, con Leonardo DiCaprio nei panni del giovane Hughes che uscirà sugli schermi americani il 17 dicembre e in Italia il 28 gennaio.
Dal petrolio a Hollywood, dagli aerei al cinema, dall’immensa fortuna personale al patrimonio sperperato in film grandiosi ma non sempre redditizi, dai record accumulati come aviatore agli incidenti che lo lasciarono menomato e scosso, dalle conquiste e dalle spericolatezze giovanili alla solitudine e alla follia della fine. Si capisce cosa abbia attratto Scorsese nell’ascesa e caduta di Howard Hughes, [...] Vai alla recensione »
Per sapere qualcosa di travolgente sul «miliardario di Hollywood», Howard Hughes, The Aviator non basta. Anche se il successo «intimo» che il kolossal d'arte ottiene negli Usa, prova che ogni film in costume focalizza non il passato ma l'epoca nella quale si gira il film. Cioé l'oggi. E Martin Scorsese, membro della «gang di Malibù», 30 anni fa era il newyorker che storpiò le forme del morente Studio-Syste [...] Vai alla recensione »
America, America, America. E qui la festa, è qui il luogo dove i sogni diventano realtà. Con The Aviator Martin Scorsese dirige uno dei suoi film più profondamente americani, descrivendo la vita e le opere di Howard Hughes, il leggendario, eccentrico magnate diviso tra l’amore degli aerei e quello del cinema (senza tralasciare alcune tra le più belle star di Hollywood.
In sala di proiezione chiede che gli venga riproposta decine di volte una sequenza del suo Gli angeli dell’inferno . Howard Hughes, dapprima stizzito poi con aria di onnipotenza esclama: «Questo film costerà come una guerra». E in questa battuta dell’ultima epopea cinematografica di Martin Scorsese, The Aviator , con Leonardo Di Caprio (nei cinema dal 28 distributo dalla 01) c’è tutta la straripante, [...] Vai alla recensione »