Anno | 2004 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Giappone |
Durata | 75 minuti |
Regia di | Jun Ichikawa (II) |
Attori | Ogata Issey, Rie Miyazawa, Hidetoshi Nishijima . |
MYmonetro | 3,00 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 24 aprile 2013
CONSIGLIATO SÌ
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Tony Takitani ha avuto un'infanzia solitaria, principalmente per via del suo nome, poco in uso tra i bambini giapponesi. Un nome scelto da suo padre, jazzman affascinato dagli Stati Uniti. Ragazzo, Tony frequenta l'accademia di belle arti, ma dal suo tratto, benché preciso e terribilmente incisivo, non traspare alcuna sensibilità. Abituato alla propria indipendenza, Tony infatti trova che le emozioni siano illogiche, segno d'immaturità. Tuttavia, dopo aver individuato la sua vera vocazione nel disegno tecnico, il giovane incontra Eiko, una cliente affascinata dalla moda. Sposatosi con lei, compie un cambiamento radicale e, pieno di vita, trasportato dall'amore, inizia a riconoscere e a temere la solitudine. L'ossessione compulsiva di sua moglie per i vestiti firmati comincia a inquietarlo. Quando le chiede di portare indietro i suoi ultimi acquisti, lei lungo il tragitto perde tragicamente la vita in un incidente. Di nuovo solo, Tony, disperato, si tuffa negli armadi pieni di vestiti di lei per sentirne la presenza; quindi mette un annuncio per trovare una donna che abbia le misure necessarie a far rivivere il ricordo della scomparsa....
tratto da un racconto di Murakami haruki, il film racconta la trioste evoluzione di un figlio del dopoguerra giapponese Tony, chiamato così dal padre su suggerimento di un ufficiale Americano. L'infanzia del bambino è segnata dalla morte della madre, avvenuta dopo la sua nascita, e dall' assenza del padre jazzista: crescendo s'impega nel disegno, specializzandosi nelle illustrazion [...] Vai alla recensione »
Finalmente un film da potersi prendere in considerazione, Tony Takitani, giapponese, firmato comunque da un regista, Jun Ichikawa, che avendo già una lunga carriera alle spalle è stato accolto in concorso con una lodevole eccezione, sia pure a danno dei tanti suoi colleghi scelti soprattutto se autori di opere prime o seconde. La storia, scritta dallo stesso Ichikawa, tende alla sintesi.