Nel mio amore

Film 2004 | Drammatico 96 min.

Regia di Susanna Tamaro. Un film con Licia Maglietta, Urbano Barberini, Vincent Riotta, Damiano Russo, Alessia Fugardi. Cast completo Genere Drammatico - Italia, 2004, durata 96 minuti. Uscita cinema giovedì 23 settembre 2004 - MYmonetro 3,11 su 16 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Storia di Stella, malinconia sul lago. In Italia al Box Office Nel mio amore ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 162 mila euro e 104 mila euro nel primo weekend.

Consigliato sì!
3,11/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO 3,23
CONSIGLIATO SÌ
Sola, davanti al vuoto della propria vita.
Recensione di Daniela Azzola
Recensione di Daniela Azzola

Stella torna a vivere nella casa del lago dove ha passato gli anni più belli. Le è morto il marito, che aveva conosciuto proprio da quelle parti. Naturalmente vive una profonda crisi. Incontra un contadino molto particolare, intelligente e straordinariamente umano, capace di comprendere tutto. Stella si fida ciecamente di lui. Alla fine scoprirà che si tratta di un religioso. La donna ha ritrovato una certa serenità. Finito il fenimeno "Va' dove ti porta il cuore" rimane una storia di troppo sentimento, con scarsa ispirazione. La Tamaro è diplomata in cinema al Centro Sperimentale.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
martedì 7 febbraio 2012
MichelaB

struggente film che fa riflettere sul mondo dei rapporti in famiglia stile Susanna Tamaro. Da vedere. E' poi un film che mi sta a cuore visto vi ho partecipato in qualita' di comparsa..! Sono infatti la ragazza con i capelli corti e biondi accanto ad Alessia Fugardi e dietro la Miglietta e Barberini nella scena del funerale di Michele girata all' interno di una chiesa di un rione qui a Trieste. Vai alla recensione »

domenica 10 gennaio 2010
Jayan

Il film è sufficiente. Ci sono belle immagini e paesaggi. Ma la storia è troppo semplice e... cattolica. Anche l'interpretazione non è eccezionale. Mancano quelle atmosfere suggestive tipiche dei film d'autore. Manca una recitazione intensa. Sembra quasi un film tv. Forse è meglio che la Tamaro continui a scrivere, lì è molto più brava. Scusate il giudizio un po troppo critico, forse.

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Simonetta Robiony
La Stampa

Una che da giovinetta ha studiato da regista, ha fatto un bel po' di cinema da assistente (anche roba corta, documentari per la Rai) e in prima persona, ha scritto un libro di strasuccesso che ha venduto oltre due milioni e mezzo di copie, è ora tornata al cinema in grande e ha diretto un film che è un'ora e mezza difficile e affascinante di tensione, dramma, pensieri, parole, alla fine qualcosa che [...] Vai alla recensione »

Paola Dalla Torre
Avvenire

Susanna Tamaro torna al suo primo amore: il cinema. Gli esordi artistici, infatti, della scrittrice italiana, autrice di bestsellers quali Va' dove ti porta il cuore, successo letterario con oltre 2 milioni e mezzo di copie vendute, adattato per il grande schermo da Cristina Comencini nel 1995, risalgono al diploma di regia conseguito presso il Centro sperimentale di cinematografia a Roma, che l'ha [...] Vai alla recensione »

Alessandra Borghese
Panorama

Ho sbagliato, avrei potuto prendere decisioni diverse ogni giorno, ogni minuto, ogni secondo...». È una donna di mezza età, con una vita dolorosa alle spalle, a usare queste parole, una madre che scrive alla figlia. Si chiama Stella, ha il volto di Licia Maglietta ed è l’attrice protagonista del primo film di Susanna Tamaro, l’autrice di Va’ dove ti porta il cuore.

Michele Anselmi
Ciak

Cantano Irene Fargo e Patrix Duenas sui titoli di coda: «Forse l’odio è solo amore/che col tempo può morire perché trova dentro il buio/una luce da seguire». Siccome le parole sono firmate da Susanna Tamaro, alla fine tutto torna. La regista esordiente spiega che «questo è un film sull’anima persa dell’Occidente». Suona bene. Echi di cinema nordico (Tarkovskij, Bergman), specie nell’immersione cromatico/ent [...] Vai alla recensione »

Luciana Vecchioli
Il Tempo

Susanna Tamaro introducendo la sua prima pellicola da regista liberamente ispirata all'omonimo racconto tratto dal suo libro «Rispondimi» - Parla della speranza, della possibilità di ognuno di ricominicare una nuova vita in modo diverso. Il mondo si sta distruggendo nell'odio, nell'intolleranza e nel fanatismo. Tutti sembrano avere una ricetta per distruggere chi non la pensa allo stesso modo.

Alessandra De Luca
Avvenire

Un film sull'anima persa, sull'Occidente, sul mondo che si sta distruggendo nell'odio, nell'intolleranza e nel fanatismo. Ma Nel mio amore, esordio alla regia della scrittrice Susanna Tamaro è anche una riflessione sulla grazia, sulla speranza e la possibilità che ciascuno ha di ricominciare una vita nuova in nome dell'amore di Cristo. La redenzione della protagonista, Stella, interpretata da Licia [...] Vai alla recensione »

Valeria Numerico
Io Donna

"È un film sulla luce e sulle tenebre dell’anima, e un suo messaggio per dire che è sempre possibile ricominciare. Farlo è stata una bella avventura, che spero continui nelle sale e nei cuori degli spettatori". Dette le due parole di presentazione, Susanna Tamaro va a sedersi. Buio in sala. E mentre sullo schermo compare il titolo Nel mio amore, e scorrono i nomi degli attori, mentre l’occhio della [...] Vai alla recensione »

Alberto Castellano
Il Mattino

Susanna Tamaro, l'autrice del fortunato «Va dove ti porta il cuore», si è diplomata giovanissima in regia al vecchio Centro sperimentale e ora con «Nel mio amore» (una scena nella foto qui sopra) si è messa per la prima volta dietro la macchina da presa. Il film, tratto dal racconto della scrittrice «L'inferno non esiste», porta in parte i fragili segni di chi si misura per la prima volta con troppa [...] Vai alla recensione »

Lietta Tornabuoni
La Stampa

Avvenimenti: diventa regista, dirigendo «Nel mio amore», la scrittrice Susanna Tamaro, triestina, 47 anni, autrice del bellissimo «Per voce sola» (1991), del popolarissimo «Va’ dove ti porta il cuore» (1994, 2 milioni e mezzo di copie vendute), di «Rispondimi» (da un racconto di questo libro, «L’inferno non esiste», è tratto con varianti il film). La scrittrice non è una debuttante nel cinema: diplomata [...] Vai alla recensione »

Roberta Bottari
Il Messaggero

In effetti, è vero: ci deve essere stata un’epoca in cui l’amore non si esauriva in qualche scambio di sms o in un certo subbuglio ormonale. Ce lo ricorda Susanna Tamaro, al suo debutto dietro la macchina da presa. «Questo - dice la regista, presentando il suo lavoro - è un film sull’anima dell’Occidente: un’anima che si è oramai assolutamente persa».

Roberto Nepoti
La Repubblica

Scritto come una lunga lettera postuma (è morto il destinatario), il racconto di Susanna Tamaro L'inferno non esiste fa parte del volume Rispondimi (ed. BUR). L'autrice ne ha tratto un film: che, pur iniziando come un episodio della serie disneyana La natura e le sue meraviglie, mira a dimostrare proprio l'opposto: l'inferno esiste, ed è la famiglia.

Maurizio Cabona
Il Giornale

Scritto e diretto da Susanna Tanaro, Nel mio amore è stato respinto dalla Mostra di Venezia? dove c’erano film peggiori, forse perché la Tanaro è radical ma non chic. Ispirato da L’inferno non esiste - contenuto in Rispondimi (Rizzoli) proprio della Tanaro -‚ il film è coerente con Va dove ti porta il cuore, diretto però da Cristina Comencini. La Tamaro ha un messaggio, sempre lo stesso, che non affida [...] Vai alla recensione »

Alberto Crespi
L'Unità

È uscito di giovedì come Spiderman 2, giocando d’anticipo sugli altri titoli deI week-end: chissà se gli esiti saranno gli stessi, chissà se la popolarità di Susanna Tamaro è ancora quella che spinse Va’ dove ti porta il cuore in testa alle classifiche di vendita? Certo, il tema è di quelli che vanno forte, il successo di The Passion è lì a dimostrarlo: la vita è talmente orrenda - lo dice la Tamaro, [...] Vai alla recensione »

Emanuela Martini
Film TV

Il salotto buono del padre-padrone, isterico manager afflitto da superlavoro e da immotivata gelosia, è viscontiano. La moglie (la protagonista, che ricorda in flashback la storia del suo matrimonio e che viene da una classe più bassa e più gentile) veste sempre in sovratono, un po’ troppo attillata, un po’ troppo colorata; la figlia snob invece, prima di fuggire di casa, solo in tenui scozzesi Burberry. [...] Vai alla recensione »

Mariarosa Mancuso
Il Foglio

Il primo segnale che mette in fuga sono le papere, riprese al chiarore dell’alba e poi al tramonto. Potrebbe essere un tocco lirico di quelli che noi non sappiamo apprezzare. Quindi portiamo pazienza. Non sta bene mettere in croce una regista debuttante solo per eccesso di pennuti. O perché un pittore di montagna interrompe il discorso sui massimi sistemi (da lui stesso avviato) con le parole: “Il [...] Vai alla recensione »

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