Anno | 2004 |
Genere | Commedia |
Produzione | Italia |
Durata | 91 minuti |
Regia di | Daniele Cini |
Attori | Gigio Alberti, Fanny La Monica, Hal Yamanouchi, Silvana Bosi, Marianne Cotton, Bruno Gambarotta, Ludovica Andò . |
MYmonetro | 2,50 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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CONSIGLIATO NÌ
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Il gusto è uno dei cinque sensi che può condurre ognuno di noi a vivere un viaggio, un'esperienza attraverso il cibo, elemento necessario per la nostra esistenza. Un tragico incidente aereo lascia due soli superstiti, un cuoco giapponese, che ha nel cucinare il suo credo, e un francese, proprietario di un'azienda di catering, che considera l'atto di mangiare una fonte di business e di denaro. Durante il loro cammino verso la salvezza, i due uomini affrontano la fame e la lotta per la sopravvivenza, e si mettono alla prova l'uno contro l'altro, per capire, prima di tutto, sé stessi. Il primo film di Daniele Cini, autore fino ad oggi di cortometraggi, è un road movie che unisce momenti tragici a tempi da commedia, scambi di parole, e credo nella propria vita, senza tuttavia convincere totalmente lo spettatore che non riesce ad essere coinvolto nella vicenda, per l'eccessiva lunghezza, per gli atteggiamenti caricaturistici troppo al di fuori della realtà. Last Food è, come dichiara il titolo, una "sfida all'ultimo cibo", metafora degli stili di vita di Takano e Grumand (quasi un "gourmand" transgenico), svuotando lo stomaco dei due protagonisti, ma nutrendone le menti.
Un fiim che non merita decisamente di essere visto, forse uno dei peggiori che si possano vedere. Infatti, la sua trama, scialba e priva di contenuti, non meriterebbero nemmeno di essere analizzati: in primis, il "caro " Grumand, che dovrebbe risultare come il personaggio più interessante e più completo (in quanto è il protagonista), si rivela essere un cuoco fallito, [...] Vai alla recensione »
Si capisce che Cini, finora regista di corti e documentari e da tempo all'inseguimento delle opportunità narrative offerte dai cinque sensi, ha voluto orchestrare intorno al tema del cibo e del mangiare un apologo surreale, portatore di un sorridere pensoso, combinazione di leggerezza nel modo di porgere e di "pesantezza" di spunti di riflessione.
Il fatto che lo ispira è vero e aveva già partorito un film spagnolo e un remake hollywoodiano: un aereo s’infrange sui monti del Tibet, tutti defunti tranne.., i morti, sono due i sopravvissuti, Grumand e Takano, il titolare di una ditta di catering e un chef cordon bleu. Rinsaviti, tentano di raggiungere a piedi un centro abitato, ma la fame li stende.