Anno | 1995 |
Genere | Commedia, |
Produzione | USA |
Durata | 85 minuti |
Regia di | Wayne Wang, Paul Auster |
Attori | Madonna, Harvey Keitel, Lily Tomlin, Mira Sorvino, Lou Reed, Jim Jarmusch Roseanne Barr, Michael J. Fox, Giancarlo Esposito, Victor Argo, Keith David. |
Uscita | giovedì 18 gennaio 1996 |
Distribuzione | C.G.D - Cecchi Gori Distribuzione |
MYmonetro | 3,00 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Parte seconda di Smoke. C'è ancora la tabaccheria di Keitel a un incrocio di Brooklyn. Passano i soliti originali e diseredati: chi racconta, c... Al Box Office Usa Blue in the Face ha incassato 104 mila dollari .
CONSIGLIATO SÌ
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Parte seconda di Smoke. C'è ancora la tabaccheria di Keitel a un incrocio di Brooklyn. Passano i soliti originali e diseredati: chi racconta, chi si fa scippare, chi fuma, chi ricorda. Ne esce un quadro di Brooklyn, città nella città, con una sua anima particolare. Viene persino resuscitato un campione di baseball degli anni Cinquanta. Il mite tabaccaio Harvey guarda tutto dal suo angolo. Film di montaggio e di fantasia, persino surreale. Ma come tutti i numeri due che hanno la tendenza a involversi e a strafare ecco che questo Smoke 2non ha il rigore e la semplicità del suo predecessore, capolavoro autentico. Fossero molti i film di allegra intelligenza come questo.
Blue in the Face completa il ritratto del mondo di Paul Austei-. Dico del mondo di Paul Auster perché non c’è dubbio che la personalità dominante di questo dittico - il “film” Smoke e il “documento” Blue in the Face - è proprio lo scrittore di La trilogia di New York e di La musica del caso, e che Wayne Wang è stato in questa avventura l’estensione registica.
«You are here»: l’occhio del cinema “stringe” sulla mappa di New York, ingigantendo sullo schermo una piccola parte di Brooklyn, un angolo dove si trova la tabaccheria di Auggie Wren. Ora,- appunto, siamo qui. Ci siamo di nuovo, in questo Blue in the Face che riprende i fili leggeri di Smoke. Ai due film di Wayne Wang e Paul Auster non giova la distribuzione separata.
Jim Jarmusch dai capelli bianchi, l'amico di Benigni, regista anche del brevissimo Coffee & Cigarettes, declama un anticonformista elogio del tabacco. Lou Reed loda New York, la prima metropoli, e il quartiere di Brooklyn che ne è il turbolento cuore: altro che Natura, verde, aria pulita, è in città che sopravvivere diventa meno penoso, sta in città la vera salute.
Blue in the Face ci riporta a Brooklyn, nella tabaccheria di Auggie Wren. C’eravamo già stati, sempre condotti per mano da Wayne Wang e Paul Auster in Smoke. E infatti siamo di fronte a una sorta di seguito di quel primo film, benché molti personaggi siano cambiati e le vicende non siano più le stesse. C’è il negozio e c’è Auggie (Harvey Keitel), e questo garantisce la continuità; ma non ci sono più [...] Vai alla recensione »