Titolo originale | Trilogia I: To Livadi pou dakryzei |
Anno | 2004 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Grecia |
Durata | 170 minuti |
Regia di | Theodoros Angelopoulos |
Attori | Alexandra Aidini, Nikos Poursanidis, Giorgios Armenis, Vasilis Kolovos, Eva Kotamanidou Mihalis Giannatos. |
MYmonetro | 3,00 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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In concorso a Berlino, arriva nelle sale il primo capitolo di una trilogia monumentale sulla storia della Grecia del secolo scorso firmato Anghelopulous.
CONSIGLIATO SÌ
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Con Anghelopoulos non ci sono vie di mezzo: o lo si ama o lo si detesta. Il suo uso tanto raffinato quanto esasperato del piano sequenza. La sua attenzione maniacale alla composizione dell`inquadratura. I suoi tempi dilatati vanno sicuramente controcorrente rispetto al cinema di consumo. Ma conserva indubbiamente un suo fascino visivo, al di là delle scelte ideologiche che hanno sempre innervato il suo fare cinema. Questo primo film di una trilogia che vede l'Italia come coproduttore intende raccontare la storia della Grecia dall'emigrazione dalla Russia bolscevica sino alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Lo fa, come si diceva, con grande rigore formale tanto che talvolta la storia dei due protagonisti di cui si raccontano le vicende sembra non contare.
LA SORGENTE DEL FIUME disponibile in DVD o BluRay |
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le disgrazie umane non hanno fine e non hanno UN FINE, CI SONO FILM E FILM,questo è indubbiamente lento e pesante per lo spettatore,pure lungo,mi accingo a vedere il secondo della trilogia,anche se con tutto quello che accade ci si potrebbe risparmiare il remake di un tempo lontano e passato,sopratutto quando la morte e l'orrore la fanno da padroni...
Dal 1919 al 1949, di guerra in guerra, il fato decide della vita di Eleni (Alexandra Aldini), di Alexis (Nikos Poursanidis), dei loro figli. E insieme decide della sorte della Grecia e del mondo. Poi, quando metà del 900 si sarà ormai consumata nel sangue e nel potere totalitario, solo resterà un grido di donna a rinfacciare al cielo il dolore e l’assurdo.
L'affresco liturgico di una calligrafia che striscia sui fondali della grande storia. Dopo cinque anni di attesa, Berlino si fa lavagna per accogliere lo svolazzo visionario di una grande firma del cinema europeo. Theo Angelopoulos e il suo ultimo film che ieri ha calamitato per ben tre ore l'attenzione del concorso. La sorgente del fiume, primo tomo di una trilogia che vuole scandire il diagramma [...] Vai alla recensione »
Theo Angelopoulos, il n. 1 del cinema greco, ci ha spesso proposto dei momenti significativi della storia del suo Paese filtrandoli attraverso casi privati. Come nella sua celebre trilogia che, partendo dalla fine della democrazia e dall’avvento della dittatura di Metaxas (I giorni del ’36), ci diceva degli anni dell’invasione nazista e della guerra (La recita), per concludersi con l’inquieto lungo [...] Vai alla recensione »
Come si può non ammirare Theo Anghelopoulos? Ha quasi settant’anni, adesso. È stato di recente molto malato di cuore. Il carattere spinoso, suscettibile e risentito, non è migliorato con il tempo. Il gusto contemporaneo, futile e pedante insieme, non è fatto per il suo cinema alto, profondo, meraviglioso. Eppure il grande regista greco eroicamente resiste, non si arrende, elabora progetti sempre più [...] Vai alla recensione »
1921. La comunità greca di Odessa fugge dalla Russia dopo l’arrivo dell’Armata Rossa. Alexis e Heleni si amano, ma lei è ambita dal padre di lui e così i due ragazzi fuggono a Salonicco per sposarsi. Alexis si guadagna da vivere suonando la fisarmonica. Sono gli anni dei fronti popolari e dei fascismi. Il giovane ha l’occasione di partire per l’America, e la coppia si separa.
La sorgente del fiume di Theo Angelopoulos, primo capitolo di una trilogia che intende abbracciare il Secolo Breve, iniziando a Odessa nel 1919 per finire a New York ai giorni nostri, è uno di quei film fatti per mettere in crisi una giuria. Da un lato, come ignorare un’opera che si impone su tutte le altre in competizione per la sua innegabile qualità di grande cinema d’arte? E tuttavia, come non [...] Vai alla recensione »
La passione di Eleni e Alexis è di quelle che nulla e nessuno può fermare: La sorgente del fiume, di Théo Angelopoulos, racconta questo amore intensissimo, nato quando i due protagonisti sono ancora bambini, e che prosegue per quasi tre decenni, attraversando le tragedie della storia greca del Novecento. Due piccoli esseri che si difendono dal male del mondo, rifugiandosi nella passione: entrambi profughi [...] Vai alla recensione »
La storia vista attraverso gli occhi del veterano regista greco Théo Angelopoulos, in una trilogia di film dedicata al Ventesimo Secolo. La sorgente del fiume (il titolo originale significa, letteralmente, Il prato che lacrima) è il primo capitolo del nuovo progetto dell’autore di pellicole ambiziose come Alessandro il Grande (1980) e Lo sguardo di Ulisse (1994).